"Trovo la televisione molto educativa, ogni volta che qualcuno l'accende, vado nell'altra stanza a leggere un libro" Groucho Marx
mercoledì, dicembre 31, 2008
mercoledì, dicembre 24, 2008
mercoledì, dicembre 17, 2008
martedì, dicembre 16, 2008
martedì, dicembre 09, 2008
lunedì, dicembre 01, 2008
venerdì, novembre 28, 2008
Ashin Sopaka (monaco Birmano)
Iraj Jamshidi (oppositore Iraniano)
Thupten Tenzin (pres. ass. comunità Tibetana in Italia)
GUIDERANNO LA
MARCIA INTERNAZIONALE
PER LA LIBERTA’
IN BIRMANIA – IRAN – TIBET
ROMA - 30 NOVEMBRE - ORE 10
da Piazza Esedra a Piazza Navona
L’Associazione culturale Società Libera ha come missione l’approfondimento e la promozione del Liberalismo e non è schierata a fianco di nessun attore della quotidianità politica.
Coerente con la sua concezione del Liberalismo, inteso, essenzialmente, come responsabilità individuale, ha promosso questa manifestazione silenziosa per amplificare
l’impegno di chi, in varie parti del mondo, lotta per la libertà.
00186 – ROMA – Via Dei Prefetti, 17 – Tel/Fax 06/68809351
20146 – MILANO – Via Sardegna, 27 – Tel/Fax 02/48028327
Internet: www.societalibera.org – E-mail: info@societalibera.org
martedì, novembre 25, 2008
martedì, novembre 18, 2008
sabato, novembre 01, 2008
Non hanno funzionato!!!!!!!!
Quindi per il 2009 mandate direttamente denaro o generi di conforto!
Grazie!
giovedì, ottobre 30, 2008
Sta preparando l'assalto finale - di Giuseppe Giulietti
Per una volta nella vita,sia pure a malincuore, mi tocca rendere pubblica lode a Silvio Berlusconi. Sino ad oggi, infatti, lo avevamo dileggiato chiamandolo il re della rettifica e della smentita, ma in queste ore ci ha smentito tutti, non rettificando una delle affermazioni più sconcertanti e inquietanti che gli sia mai capitato di rilasciare. Forse ha fatto bene, dal momento che i giornali di oggi, salvo pochissime e consuete eccezioni, non hanno ritenuto di occuparsene.
Veniamo ai fatti: sabato mattina, sulla prima pagina del Corriere della Sera, Francesco Verderami, un giornalista sempre ben informato, ha raccontato di un incontro tra Berlusconi e alcuni imprenditori italiani. Nel corso della simpatica riunione re Silvio avrebbe invitato i facoltosi amici a smetterla di spendere soldi per acquisire spot dalla RAI, almeno sino a quando il servizio pubblico dovesse continuare a mandare in onda trasmissioni che danno l’ansia. In un paese normale sarebbe scoppiato il putiferio. Qui da noi si registrano le reazioni del senatore Zanda, di Articolo 21, dell’UsigRAI e di pochissimi altri. Non casualmente il presidente, sino ad oggi, non ha ritenuto di smentire, del resto le stesse parole le aveva già utilizzate in altre occasioni. Durante la crisi delle borse aveva invitato gli italiani ad acquistare azioni Mediaset, cosa ritenuta normale dai cosiddetti opinionisti liberali. In altra occasione aveva arringato i direttori perché i TG pubblici “trasmettono ansia”. Sarà bene ricordare che per Berlusconi la parola ansia è associata a tutte le trasmissioni, ormai pochissime, che ancora danno spazio al malessere sociale o, addirittura, si permettono di dare la parola a genitori, insegnanti, studenti. Non casualmente i suoi picciotti hanno già cominciato a chiedere provvedimenti esemplari contro Fabio Fazio, contro Santoro e Travaglio, contro Blob, contro Lucarelli che continua a rompere le scatole con questa storia della mafia, per non parlare poi delle inchieste della Gabanelli…..Non contento Berlusconi ha fatto sapere che anche alcuni giornali stanno dando troppo spazio agli studenti, creando ansia. Quando il presidente comincia a ripetere in modo ossessivo un concetto, palesemente falso, significa che sta preparando l’assalto finale. Così accadde per l’editto bulgaro, cosi accadrà per la RAI. Nell’articolo del Corriere, tuttavia, non c’è solo la minaccia verso le trasmissioni sgradite, ma addirittura la minaccia delle sanzioni economiche. Il proprietario di Mediaset invita alcuni investitori a levare i soldi dalla RAI sino a quando non sarà ridotta o indotta a più miti consigli. Nel frattempo gli investitori potranno sempre acquistare azioni Mediaset, dal momento che lo stesso presidente le ha indicate come le più sicure sul mercato. Nelle stesse ore il fido Gasparri, tra una minaccia e l’altra rivolta a Santoro, ha trovato il tempo di minacciare lo sciopero del canone. Lo ha fatto mentre persino l’autorità di garanzia delle comunicazioni denunciava lo strapotere del governo nelle reti pubbliche e private. La mancata smentita di Berlusconi è la più clamorosa conferma del disegno prossimo venturo. L’intenzione dichiarata e strillata è quella di annullare anche le ultime diversità editoriali sopravvissute. Alle opposizioni spetta il compito di promuovere un’azione comune, in Europa e in Italia,per denunciare quanto sta accadendo, per altro in aperto contrasto con gli stessi principi comunitari.
Nelle prossime ore Articolo 21 chiederà a tutte le forze politiche e associative di sollecitare l’intervento di tutte le autorità istituzionali e di garanzia. Sono in discussione, non solo i valori racchiusi nell’articolo 21 della Costituzione, ma persino i più elementari principi che regolano il libero mercato. Le autorità di sistema, a cominciare dall’Antitrust (presieduta da Antonio Catricalà già segretario generale a Palazzo Chigi durante il precedente governo Berlusconi), non possono fingere di chiamarsi Pasquale ,per usare una celebre espressione di Totò, o trincerarsi dietro formalismi o cavilli. La stessa Corte Costituzionale deve vigilare sul principio di rispetto della autonomia della RAI dagli esecutivi, principio che dovrebbe essere considerato ancora più inviolabile quando il presidente del consiglio è anche il quasi monopolista del settore.
Sono queste le ragioni che dovrebbero indurre tutta l’opposizione,e non solo l’ opposizione,a non cedere sulla commissione di vigilanza, a sostenere la candidatura di Leoluca Orlando, ad esprimere una squadra per il prossimo consiglio della RAI autorevole, compatta, lontana da ogni forma di subalternità e di consociativismo politico o affaristico. Ugualmente bisognerà trovare il modo di riportare il tema della libertà e del’ autonomia della comunicazione al centro della agenda politica e culturale.
Berlusconi tenterà di espellere quello che non gli piace, promuoverà una campagna di oscuramento e di diffamazione contro ogni forma di onda anomala. Non bisogna rassegnarsi. Guai a considerare normali le minacce di queste ore! Guai a lasciar passare, senza una adeguata reazione, vicende come quelle descritte dal Corriere. Guai a fingere di non sentire l’assordante silenzio delle autorità di garanzia.
Per queste ragioni abbiamo chiesto all’avvocato Domenico D’Amati di intraprendere tutte le azioni possibili a tutela della legalità e dell’interesse generale.
Nel frattempo sarà bene cominciare a preparare la grande manifestazione per la qualità e la dignità di chi produce e di chi riceve la comunicazione, proposta da Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della Pace, e da tante associazioni del volontariato laico e cristiano, che dovrebbe essere convocata per il prossimo 10 dicembre a Roma.Noi ci saremo e lavoreremo perchè quella piazza e quella giornata diventino davvero una nuova grande piazza (come è accaduto ieri al circo Massimo) dell’ unità e della libertà.
giovedì, ottobre 23, 2008
mercoledì, ottobre 15, 2008
La versione di Barney, di Mordechai Richler, un romanzo contemporaneo che a volte oscilla sulla narrativa di un secolo fa, caldamente consigliatomi e che ho abbandonato per ben due volte in preda a un disamore assoluto prima di riprenderlo per pura testardaggine e venirne stranamente ammaliata.
La storia, raccontata da un punto di vista autobiografico (d'altronde...è la SUA versione) e divisa in tre capitoli, uno per ogni moglie, fa entrare nella vita da "avventuriero" da bar e wannabe intellettuale con l'ansia e la fortuna di avere i piedi per terra, di Barney Panofsky.
Storia che parte da Montreal per allungarsi su Parigi e rientrare in Canada, che inizia con nomi e date inutili, pesanti, con un ritmo dal fiato corto, ma che se si ha la pazienza di continuare ti prende e ti fa sintonizzare non solo sul modo di scrivere, ma di agire, amare, pensare di Barney: un personaggio amaro, bilioso, meschino per molti versi e al contempo tenero, disarmante e divertente.
In mezzo amori, figli, relazioni assurde e un'ombra di colpevolezza su un omicidio che non sarà chiarita sino al finale, una delle chiuse più originali che abbia letto.
Non so se consigliarlo con leggerezza, non è stato semplice, ma se si ha tempo e voglia di dare un'occhiata al vecchio Barney e alla particolare Montreal...
giovedì, settembre 25, 2008
UN LITRO DI OLIO rende non potabile CIRCA UN MILIONE DI LITRI D'ACQUA,quantità sufficiente per il consumo di acqua di una persona per 14 anni.
martedì, settembre 23, 2008
giovedì, settembre 18, 2008
Uniti dalla voglia di raccontare attraverso il reportage, grazie anche ad un percorso formativo comune, fatto con il fotografo DARIO DE DOMINICIS, docente di Officine Fotografiche, hanno dato vita ad un percorso attraverso le piccole realtà territoriali spesso poco conosciute.
giovedì, settembre 11, 2008
mercoledì, settembre 03, 2008
Di altro tipo e sicuramente molto meglio è L'uomo che cade di De Lillo, dopo Underworld e Running Dog un altro capolavoro del maestro americano, che a questo punto assurge di diritto al titolo di autore tra i miei preferiti. L'incubo delle torre gemelle riviste attraverso gli occhi di uno scampato al disastro e di suo figlio, che passa il tempo a monitorare il cielo dalla finestra del suo appartamento a New York, citta nella quale si aggira un attore che ripropone la famosissima, per quanto agghiacciante, scena dell'uomo che decide di buttarsi dalla finestra piuttosto che morire tra le fiamme di uno dei due grattacieli. Immenso.
lunedì, agosto 25, 2008
giovedì, agosto 14, 2008
martedì, agosto 12, 2008
Ho guardato da lontano questo libro per mesi, aspettandolo e pregustandone almeno la metà, sino a che Einaudi non ha deciso di procedere con gli scontoni del 30%. Felice e fiera del mio acquisto, impaziente di rituffarmi nelle pagine che da ragazzina mi avranno tenuto compagnia almeno... trenta-trentacinque volte e di conoscere gli altri due romanzi che non avevo nella piccola biblioteca di casa ho cominciato e...a partire dalle prime pagine la delusione ha caratterizzato questa lettura amarcord.
Io non conosco chi si occupa dei traduttori in Einaudi, nè chi sia il correttore di bozze, ma da una casa editrice che aveva Pavese e la Pivano in "scuderia"e specialmente per una raccolta che poteva non essere mandata in stampa in fretta e furia, dato che ha ben più di un secolo, mi aspettavo qualcosa di completamente diverso.
Non solo i personaggi, ricchi di carattere e squisitamente d'epoca, sono tratteggiati con dialoghi spicci ed eccessivamente moderni, intervallati invece da tinte d'antan, ma il testo è zeppo di errori, dimenticanze, cambi di genere e improvvisa scomparsa di soggetti.
La storia, per chi non la conoscesse, è quella delle quattro sorelle March nell'America della guerra di secessione, ragazze che pur non muovendosi da un microcosmo molto familiare danno il ritratto di donne molto diverse tra loro e, per quanto possibile a quell'epoca, vivono nella ricerca di una indipendenza a partire dai propri difetti per arrivare al lavoro, sia pure per gradi diversi, sia pure mosse da una stretta morale (anche se non da moralismo). Ovviamente ne consiglio la lettura, ma non in questa versione.
Buone vacanze Socia Bassa!
mercoledì, agosto 06, 2008
martedì, agosto 05, 2008
lunedì, agosto 04, 2008
martedì, luglio 29, 2008
domenica, luglio 27, 2008
Passando invece alle autrici ho finito la sfida delle nazionalità con la lettura de "Il salto" di Nadine Gordimer per l'Africa e di "Felicità" di K. Mansfield per l'Oceania.
giovedì, luglio 24, 2008
Adattissima alla stagione e all'ombrellone intelligente, l'opera di Cappellani, giornalista, narratore e "allevatore" di carrube è stata una bella scoperta.
Un romanzo non impegnativo, anzi leggero, nonostante una partenza a mio parere lenta, ambientato tra Catania e zone limitrofe, che scorre in una stagione calda passando al lettore attraverso le pagine odore di olio solare, mare e dolcetti alla mandorla, e che tratteggia caricature di personaggi trasferibili in un salotto milanese cosi' come tipi prettamente siciliani godibilissimi.
Lo spunto, una rivisitazione di Romeo e Giulietta in chiave d'avanguardia, ci introduce a mafiosi dal ciuffo unto, un regista omosessuale assetato di contributi regionali per l'arredamento nuovo, assessori che non contano nulla però si fanno la guerra, attori dialettali, amanti, mogli, killer squinternati e su tutti, una dei protagonisti più irritanti e divertenti al tempo stesso (del resto cherchez la femme), il fulcro di tutta la vicenda, Betty Pirrotta.
Consigliato agli amanti del dialetto siciliano, molto utilizzato, e a chi vuole ridere e pensare tra le righe, Cappellani non rinuncia ad alcuni spunti, decisamente amari, sulla sua terra.
Estivo.
martedì, luglio 22, 2008
venerdì, luglio 18, 2008
venerdì, luglio 11, 2008
mercoledì, luglio 09, 2008
Sono una grande fan di Camilleri, anche perchè essendolo pure la mammonza posso finalmente cogliere l'occasione di leggere gratis, visto che un paio di libri ogni 4 mesi in media lo scrittore siciliano li manda in stampa.
I Racconti quotidiani sono brevi incisi, frammenti, racconti, articoli di giornale che sono usciti da poco o da molto, ma che mantengono come unico filo comune la grandissima capacità di Camilleri di osservare il mondo con quell'ironia distaccata che probabilmente è ciò che lo rende unico, oltre alla sua lingua scritta, decisamente particolare.
Tributo a Simenon e al suo amore per la Sicilia, che rinnova anche nell'ultima favola fantastica, sulla scia della sirena Maruzza Musumeci, è Il casellante, nel quale ci spostiamo dall'attualità ad una Vigata descritta sul finire della Seconda Guerra Mondiale.
sabato, luglio 05, 2008
venerdì, luglio 04, 2008
Al buio di Patricia Cornwell, che condivide con la Yoshimoto - ma ancora per poco - il primato di essere letta appena esce in qualsiasi lingua, è un libro brutto di cui si poteva fare tranquillamente a meno, come anche del suo predecessore in termini di personaggi: A rischio. Ritroviamo il detective mezzo nero mezzo indiano con tanto di nonna sensitiva, Win Garano e il suo temibile procuratore distrettuale Monique Lamont, una al cui confronto Hilary Clinton fa tenerezza. Storia senza capo né coda, assolutamente risparmiabile, come parecchi dei recenti libri dell'autrice. Forse è il caso che ti metti a riposo e che ti godi i tuoi soldi cara mia.