lunedì, dicembre 01, 2008

Genna e Patterson
Io sono un'amante dei libri di Genna, davvero, mi piacciono nonostante dopo lunga frequenza radicale sono un po' stanca dei complotti, ma questo è un problema mio e quest'ultimo libro l'ho comprato appena visto e letto appena potuto e non mi ha deluso, solo che ...insomma.... non so come dire....Bukowsky era Disneyland in confronto e le cose raccontate, vere o finte che siano tanto nel romanzo non fa differenza, sono veramente pesanti.
Non posso vantarmi di avere il pelo sullo stomaco, ma di storie tristi ne ascolto tante, fortunatamente il mio livello di cinismo e di disincanto, oltre che di disprezzo nei confronti di questo paese è veramente minimo se confrontato con quello dell'autore. Probabilmente il mio problema è che ogni critica ritengo debbe avere almeno un minimo di costruttività, qui si va avanti a napalm, anche se sicuramente ce n'è bisogno considerate alcune situazioni, ma la lettera che l'autore scrive a se stesso è un capolavoro di annichilimento.
Per riprendermi mi sono letta un giallo, uno dei miei, di solito funzionava, il detective di sempre contro il cattivone di sempre, e invece no, ho beccato un giro nella guerra del Darfur, così per gradire. Forse dovrei limitarmi a leggere i libri di Bisio in questo momento, almeno non corro rischi inutili.
L'ultima fatica di Patterson mette il detective Alex Cross alla ricerca di un mercenario nigeriano (forse) che traffica con tutto e uccide con la facilità con cui io mi soffio il naso e ultimamente ho il raffreddore. Anche qui cattiveria gratuita e nessuna salvezza, oltre che nessun perdono per chi permette il genocidio in cambio di diamanti o petrolio o entrambi. Viene voglia di espatriare su un altro pianeta.

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