venerdì, luglio 18, 2008

Le recensioni che non mi va di scrivere:
Ultimamente non mi va di scrivere tanto, ma diciamo che con questo caldo ultimamente non mi va di fare niente tanto, punto. Tranne leggere; le sfide di Anobii mi "obbligano" a levare dalla coda di lettura parecchie cose e mi diverte alquanto, se non fosse che poi mi sento in colpa (molto poco) per non averle recensite, quindi ora cercherò di supplire, in qualche modo almeno.
Per la sfida dei testi teatrali, ho letto il mio primo Ionesco: "La cantatrice calva". Per essere sintetica vi posso assicurare che sarà anche l'ultimo. Fortunatamente però ho scoperto anche Ibsen con "Casa di Bambola" che mi è piaciuto tantissimo e ora, appena ho un attimo di tempo nella mia nullafacenza, mi leggo anche Spettri. Apro e chiudo l'inciso per ringraziare la Newton Compton che con i librini a 1000 lire ha tentato di salvarmi dall'ignoranza, sia chiaro comunque che io ce li ho tutti soltanto per dovere di collezionista. Tornando alla piece, c'è da dire che oltre che ben scritta è di una modernità agghiacciante.
Un salto dalle parti di Amelie Nothomb l'ho fatto perchè era tanto che non leggevo/rilggevo qualcosa di suo e con Les combustibles ho riprovato il dolore sordo che deriva dall'immaginare l'improbabile ipotesi (spero) di dover bruciare dei libri per scaldarmi, l'argomento era troppo d'impatto perchè ne potessi uscire illesa; non è certo la sua opera migliore...
Ultimo lavoro teatrale è stato "La vita è sogno" di Calderòn de la Barca, paragonabile a una tragedia shakespiriana (se si scrive così). Molto bella e fa riflettere, probabilmente di più se fossi stata capace di inquadrarla un po' meglio nel contesto storico del tempo.
Dopo questa ventata di cultura passiamo ai gialli o a quegli autori che di solito scrivono gialli, per esempio Carlotto che con il suo "Cristiani di Allah" ha scritto una novella bellissima accompagnata da un ancor più bel CD, ma che per stavolta di giallo non ha niente. Ottimo, sapevo già che non era necessario l'Alligatore per permettergli di scrivere un libro che scorre e questa è solo l'ulteriore replica; secondo solo, nella mia personale classifica, a Le Irregolari e a Niente più niente al mondo.
Proseguo poi con Deaver, che invece un giallo l'ha scritto davvero e si tratta di un'altra avventura di Lincoln Ryhme e Amelia Sachs nell'inquietante mondo del furto dei dati personali e dello scenario statunitense che dopo l'11 settembre ha lasciato la porta aperta ad Echelon e tutto quello che segue rispetto alla violazione dei dati personali. Bel giallo anche se parecchio inquietante La finestra rotta, ma a me i suoi libri piacciono sempre.
Per la Sfida dei mattonazzi mi sono letta Shock Doctrine di Naomi Klein e su questo, come previsto, mi sono di nuovo fatta il sangue amaro. Valutare l'invasione o il rovesciamento di uno stato tramite l'utilizzo di una giunta militare per arrivare al liberismo spinto, come è stato nel cono del sud o utilizzare pazienti psichiatrici come ignare cavie per esperimenti sul lavaggio del cervello, sono cose che non mi lasciano indifferente. Fortunatamente sono passati alcuni anni da No Logo qunidi avevo fatto in tempo a smaltire il veleno accumulato all'epoca, stavolta ho solo smesso di comprare Internazionale per un po', voglio fare finta di vivere in un mondo diverso.
Per la sfida che consisteva nel leggere autrici donne ho letto Azar Nafisi con il suo "Leggere Lolita a Theran" che mi è piaciuto moltissimo per il connubio letteratura/romanzo e anche per il suo modo di scrivere che potrei definire "pacato". Già ai tempi di Persepolis ero rimasta sconvolta da come in pochi anni la Persia si era trasformata in Iran, ma è sempre meglio quando lo sguardo viene da dentro piuttosto che da fuori, per rendersi conto di come le cose fossero e siano veramente complesse e di come non sia facile riuscire a farsi un'opinione scevra da preconcetti. Io per esempio non ci sono riuscita affatto.
Siccome mi stavo impelagando in troppe letture "serie" ho anche letto il piccolo libro di Licia Troisi "I dannati di Malva" che si beve come una coca fredda in piena estate. Scorrevole, ammiccante e ben scritto, non un capolavoro del fantasy, ma sicuramente si fa leggere, tranne da coloro che tengono questo blog divertentissimo che non sembrano apprezzarla. De gustibus.
Per varie ragioni ho infilato due De Lillo di seguito e a breve partirò con il terzo. Andando con ordine ho letto finalmente Underworld che è sicuramente un capolavoro epico, ma troppo troppo lungo e che si potrebbe riassumere nelle storie di tutti coloro che hanno ruotato intorno ad una pallina da baseball, meglio di Libra che mi era piaciuto ancora meno, ma sicuramente inferiore a Running Dog che invece mi è piaciuto molto. A breve L'uomo che cade, che promette bene.
Per ultimo parliamo del famoso Firmino, spinto in tutte le librerie come il capolavoro del momento, la storia del ratto che vive in una libreria, che diventa amico di uno scrittore, che sa leggere e suonare il pianoforte. Non è un brutto libro, anzi è il classico libro da regalare a chi legge poco e che sicuramente apprezza, sia per la brevità che per lo stile, ma da qui a gridare al miracolo diciamo che ci passa il mar rosso, senza Mosè.
Buone letture e a presto!

2 commenti:

Elisaday ha detto...

che delusione questo Firmino, una lettura innocua e niente più!

Gonza ha detto...

Mi trovi d'accordo! Sarà che tutti gridavano al miracolo e allora ci avevo creduto anche io....solo che poi mentre leggevo pensavo che avrei portato avanti la trama in un altro modo, forse mi ero immedesimata troppo nel topo bibliofilo....
A presto!