Da quando Dreca mi aveva segnalato questo testo, commentando Eureka Street, avevo deciso di comprarne il libro per scoprire Hrabal.
Dopo averlo acquistato pero', complice il momento forse, che non mi spingeva a cimentarmi con un romanzo sottile e "di peso", lo avevo abbandonato a lungo sulla libreria in zona "libri da leggere".
Una volta iniziato invece, pochi giorni fa , l'ho finito in un soffio, con grande soddisfazione ed emozione.
Difficile, commovente e davvero denso di solitudine, il romanzo racconta (ma è come se la dipingesse) la vita di un operaio addetto alla pressa della carta a Praga, in uno scantinato non certo accogliente dove realtà e allucinazione si fondono, compaiono personaggi quasi irreali e dove i libri vengono accompagnati verso un ultimo viaggio con amore e rispetto, a volte salvati.
Da non leggersi quando l'umore tende al nero, ma da leggersi.
Assolutamente.
Alcune frasi, anche isolate, valgono tutto il libro.
Mi è rimasta una domanda pero': Drecuccia, perchè me lo hai consigliato insieme ad eureka street?
3 commenti:
Condivido il tuo pensiero, un libro difficile ma molto bello, Giulia
il punto è che non so neanch'io cosa c'entri con Eureka Street...quando feci un post su Hrabal mi commentarono che se mi era piaciuto mi sarebbe piaciuto anche Eureka Street...solo che io non sono stata brava come te, l'ho comprato, ma è ancora in attesa. Quindi per rispondere alla tua domanda: speravo potessi spiegarmelo tu ;-)
bello il tuo blog libresco!! :) a me di Hrabal è piaciuto molto "la cittadina dove il tempo si è fermato"!
e poi ti segnalo una cosa strana, un libro scritto da Huelle Paweł in forma di lettera a Hrabal...
ciao
www.zop.splinder.com
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