"L'ultimo capodanno dell'umanità" da Fango di N. Ammanniti, Piccola Biblioteca degli Oscar Mondadori, 6.71 €
"Trovo la televisione molto educativa, ogni volta che qualcuno l'accende, vado nell'altra stanza a leggere un libro" Groucho Marx
sabato, dicembre 31, 2005
"L'ultimo capodanno dell'umanità" da Fango di N. Ammanniti, Piccola Biblioteca degli Oscar Mondadori, 6.71 €
venerdì, dicembre 30, 2005
Si, mi si puo' accusare di favoritismo verso un'intera famiglia, ma sfiderei chiunque di voi a vedere occhieggiante in libreria l'ultima fatica della moglie del vostro scrittore contemporaneo preferito (vedi qualche articolo fa) e rimanere indifferenti.
Troppe domande a cui rispondere: la signora Foer scriverà bene come il marito?Sarà forse lui a dare una benevola mano alla consorte?Posso forse lasciar perdere una storia che parla di "sparizioni" proprio sotto Natale?
No.
La signora Krauss in Foer scrive bene. Non tanto quanto Jonathan Safran, ma meglio di molti altri giovaniintellettualinarratori. Si, forse il maritino ci ha messo la zampa se non tutte e due, ma...
A dispetto del titolo non è un libro romantico. E non è nemmeno allegro. Anzi, ironico, moltissimo, ma fondamentalmente triste e "finito".
Ecco, cio' che manca all'autrice è forse un respiro piu' ampio sulla trama, perchè nei particolari se la cava alla grande.
Leo Gursky, uno dei protagonisti, vive a New York dove si è rifugiato durante la II Guerra Mondiale perchè ebreo. Ha fatto il possibile per sparire ed ora, alla fine della sua vita, vuole essere ricordato. Ha un grande amore mai vissuto appieno, un amico e la memoria di un libro, un libro che a sua insaputa è stato pubblicato (La storia dell'amore appunto) e ha cementato altre storie tra cui quella di Alma, un'intelligentissima quindicenne con una famiglia borderline...
Note ai margini: le dediche che si scambiano questi due dalle prime pagine dei propri libri. Questa si' è storia dell'amore...
giovedì, dicembre 29, 2005
mercoledì, dicembre 28, 2005
Segnalato mesi fa da un articoletto sul Venerdi che ne annunciava l'uscita, ma scovabile ancora oggi in edicole ben fornite, negozi di fumetti o nell'edizione "seria"o a puntate in libreria, Persepolis è un fumetto-libro o libro-fumetto estremamente particolare.
Primo perchè pensato, disegnato e scritto da una donna, cosa meno rara ultimamente, ma da non sottovalutare.
Secondo perchè pensato disegnato e scritto da una donna iraniana.
Terzo perchè pur avendo un disegno semplice e non prettamente "per cultori del genere" è coinvolgente.
Quarto e non ultimo, perchè pur essendo un album e non un testo di storia, riesce a fare imparare sulla storia dell'Iran e del Medio Oriente in genere piu' di quanto mai si potrebbe pensare.
Divertente e tragico insieme, autobiografico, per nulla pomposo, Persepolis è la storia di Marjane dal 1980 e i suoi dieci anni al 1993 circa, anno in cui l'autrice si allontanerà definitivamente dal suo Paese natale. E' storia vissuta, letta dal salotto di una normale famiglia, dalla scuola, dai cinema. E la Satrapi riesce a leggere ogni avvenimento con gli occhi dell'età che disegna, come se avesse fermato i ricordi con una forza e una lucidità rare durante il corso degli avvenimenti.
La prima parte e Marjane bambina è a parer mio la piu' bella e affascinante, ma tutto il libro mi ha entusiasmato. (e la socia gonzica è d'accordo!).
Forse sarebbe il caso lo leggessero anche i favorevoli alla guerra in Iraq o chi bolla il mondo islamico come, semplicisticamente "gli arabi". Potrebbe stupirsi.
martedì, dicembre 27, 2005
lunedì, dicembre 26, 2005
domenica, dicembre 25, 2005
sabato, dicembre 24, 2005
Dave Eggers
venerdì, dicembre 23, 2005
Clara Nubile "Io ti attacco nel sangue" Lain 12.50 €
giovedì, dicembre 22, 2005
mercoledì, dicembre 21, 2005
martedì, dicembre 20, 2005
SETI@home si allea con altri progetti
lunedì, dicembre 19, 2005
Hitomi Kanehara "Serpenti e piercing" Fazi Editore 12 €
domenica, dicembre 18, 2005
Uno dei libri da me scelti senza nessun motivo se non la bellissima foto di copertina e la fascinazione del titolo, "Che tu sia per me il coltello" è un romanzo difficile.
Complesso, tutto "di testa" e senza una vera trama, è una storia basata su lettere.
Lettere che un tizio, abitante di un kibbutz, inizia a scrivere a una delle insegnanti nella scuola del figlioletto, vista per soli dieci minuti in una occasione comunitaria e con la quale non ha mai parlato, ma che crede (o davvero è cosi'?) di conoscere come se fosse la propria compagna.
Un dialogo che in realtà è un soliloquio in molte parti, che parla di sentimenti, domande inespresse, (le frustrazioni, il desiderio, il non nominabile che scorre in ogni famiglia come un fiume sotterraneo) e alterazioni della psiche senza il pathos a cui siamo abituati nella narrativa contemporanea, senza lo "scandalo" urlato, pur essendo davvero duro, quasi distorto.
Personalmente, in effetti, trovo gli scrittori israeliani un po' troppo freddi da questo punto di vista, forse perchè mi sembra sezionino i propri personaggi come anatomi patologi, forse perchè si chiamano fuori come osservatori esterni...
Certo è che Grossman scrive bene, in maniera stimolante e mai, mai facilona(challenging direbbero gli americani).
Prendetelo a vostro rischio quindi e tenete presente che non consiglierei una scorpacciata di Grossman-Yehoshua -Oz.
Meglio il contagocce.
sabato, dicembre 17, 2005
venerdì, dicembre 16, 2005
giovedì, dicembre 15, 2005
Recensione piuttosto territoriale stasera, ma fatta sapendo di consigliarvi uno spettacolo insolito, coinvolgente e messo in scena da uno veramente bravo.
In cartellone al Cometa Off l'anno scorso, quest'anno al "Cometa" (zona Campidoglio) dal 6 dicembre al 15 gennaio, Zero è un monologo, ma non sembra.
Cinque personaggi principali piu' i collaterali, tutti interpretati da Massimiliano Bruno con un'espressività intensa, buffa, drammatica, diretta e il sottofondo live dei bravi Punch & Judy, onnipresenti sul palco. (per i fanciulli, la violoncellista è davvero carina).
Una storia di sangue, in senso lato, che fa molto ridere all'inizio e piangere nel finale (e cosa dovrebbe fare di piu' il buon teatro?). Di vendetta, di un viaggio, dell'amicizia.
Visto e molto applaudito qualche tempo fa in "Ancora un attimo" con Paola Cortellesi, autore e all'occorrenza anche presenza televisiva, Massimiliano sa quello che fa. E molto bene. Dal martedì al venerdì ore 21.00, sabato ore 17.00 e ore 21.00, domenica ore 17.00. In attesa di vederlo in giro per l'Italia.
mercoledì, dicembre 14, 2005
M. Carlotto "Le irregolari - Buenos Aires Horror Tour" Edizioni e/o 9.00 €
Si torna ai libri, e che libro.
Di Carlotto abbiamo già parlato, ma questo non è un romanzo, magari, questo libro parla del viaggio dell'autore in nell'Argentina del 1997 e a ritroso nel tempo e nelle vite di 30.000 persone, che sono scomparse nell'arco di una quindicina di anni e che in altri paesi continuano a scomparire (compresa la Turchia che attualmente vuole entrare in Europa).
Le protagoniste di questo libro sono le madri, le nonne e i fijos di Plaza de Mayo che ormai da più di 20 anni girano intorno alla statua con le foto dei figli al collo, cercando nipoti nati nei campi di concentramento clandestini (mai visto il film "Garage Olimpo"?) e poi regalati o venduti mentre le loro madri venivano uccise perchè ormai inutili.
Meraviglioso pensare che mentre io facevo pazzie per i Simone Le Bon c'erano bambini che superati i dieci anni venivano uccisi, perchè considerati già dei pericolosi ribelli.
I ragazzi che poi hanno purtroppo fornito la trama al film "La notte delle matite spezzate" avevano dai 14 ai 18 anni e si erano permessi di chiedere che il loro abbonamento dell'autobus costasse di meno.
E poi la chiesa che tace e acconsente, la P2, la Cia e l'operazione Condor, noi italiani che continuiamo a fare affari chiudendo gli occhi e tappandoci il naso e il PCI di Berlinguer che segue la linea russa di appoggio silente, l'amnestia per tutti i militari argentini e Pinochet che fa la bella vita...
Una cosa che mi rimarra per sempre di questo libro, oltre all'amaro in bocca, è il fatto che qua in Italia io ero abbastanza grande da capire, ma nessuno aveva niente da spiegarmi.
Per favore leggete questo libro, fatelo leggere, spargete la voce, chi non conosce la storia è condannato a riviverla e oggi è successo questo:
1) Il presidente dell'Iran ha affermato che l'olocausto è un'invenzione degli occidentali;
2) Paolo di Canio ha espressamente detto che non rinnega il suo saluto fascista e che anzi è molto fiero di averlo fatto perchè sono le sue radici (E ALLORA METTETELO SOTTO TERRA) e lo rifarebbe;
3) il Governo ha approvato la nuova riforma elettorale mentre ieri notte aveva posto la fiducia su una finanziaria rammendata all'ultimo minuto e sta cercando di cambiare la legge sulla par condicio.
martedì, dicembre 13, 2005
lunedì, dicembre 12, 2005
domenica, dicembre 11, 2005
sabato, dicembre 10, 2005
Ci sono libri che fanno male, a prescindere dal modo in cui sono scritti.
Ti tagliano l'anima e preferiresti non averli mai letti, ma forse non è poi tanto vero nemmeno questo. Quando poi lo stesso scrittore se ne esce con una novità, ti scordi forse o fai finta, e lo ricompri e la ferita che si era rimarginata torna a sanguinare, ancora ed ancora. J.T. è così, a metà strada tra il grottesco e l'agghiacciante, racconta storie tristissime e mentre le leggi ti ritrovi anche a sorridere. Quando ho letto Ingannevole è il cuore sopra ogni cosa, mi sono ripromessa che una delle sue opere era più che sufficiente, poi l'occhio mi è caduto su Sarah e ho pensato che visto che conoscevo l'argomento, stavolta sarebbe stato più semplice..... ingenua. La fine di Harold è più delicato, a modo suo più sfumato e sottile e poi dura pochissimo, ma lascia l'amaro in bocca, come tutti gli altri.Non so se consigliarvelo e poi scappare o negare di averlo mai fatto, oppure dirvi che forse non è il caso, il mondo è già abbastanza brutto ad una prima occhiata e forse non è così poi tanto necessario scendere nei dettagli...
venerdì, dicembre 09, 2005
Lo ammetto, molte pubblicità mi fanno desiderare di tornare ai buoni vecchi tempi della Rai col monoscopio (sono troppo piccola per Carosello), ma altre, specialmente nella versione da cinema sono diventate e non solo per la sottoscritta, un pozzo di san patrizio per la ricerca di nuovi talenti o musica da mp3.
Lo spot della Skoda Felicia per esempio, mi ha messo per giorni sulle tracce di quel vocoder estremizzato, fino a trovare l'artista corrispondente. Abbiamo cercato la sera stessa dello spettacolo al Mignon il tappeto musicale delle mille palline Sony che scivolano nelle strade di San Francisco. E...il rappone sul lamento del sole, tamarrissima pubblicità alcoolica, ci tiene compagnia nei viaggi in macchina.
Himogen Heap - Hide and Seek
Jose Gonzales - Heartbeat
Limp Bizkit - Creamer (Radio is dead)
Ascoltatevele...
...e anche se non c'entra con gli spot metteteci anche What else is there dei Royksopp.
giovedì, dicembre 08, 2005
Di leoni, streghe e armadi
Come piu' volte accennato recentemente le Gonze, oltre a volervi bene, sono avanti vent'anni. O qualche settimana, come in questo caso.
Dal 21 dicembre sarà infatti nelle sale cinematografiche una delle due corazzate Disney oltre a Chicken Little, Le cronache di Narnia e, proprio sabato scorso, la munifica socia mi ha prestato esattamente il romanzo da cui il film è tratto.
"The lion, the witch and the wardrobe" di C.S. Lewis, autore inglese e amico fraterno di Tolkien, è da piu' di cinquant'anni uno dei punti di riferimento della letteratura per bambini e ragazzi del mondo anglofono. (avevo detto "avanti vent'anni"???ehm...)
Uno dei sette episodi delle Cronache di Narnia (sette come i libri della Rowling...deve essere una tradizione inglese) e il primo scritto, anche se non il primo in ordine di lettura, racconta la storia di quattro bambini che trovatisi a vivere in una grande casa di campagna durante la Seconda Guerra Mondiale, scopriranno l'entrata per il favoloso mondo di Narnia attraverso un armadio.
Una favola semplice, con echi del cattolicesimo di cui Lewis era fervente discepolo, ma non fanatico e preziose gocce di humor britannico, che fa venire voglia di chiamare i nipoti o rispolverare le proprie capacità di baby sitter per leggerla ad alta voce ai bambini.
Due curiosità: il leone protagonista della storia si chiama Aslan che non è altro che la traduzione in turco di "leone". E pare che l'autore abbia deciso il nome per la terra fantastica, sfondo delle favole, grazie ad un atlante e si sia soffermato sull'italianissima...Narni.
Buona lettura o buona visione!
p.s.
Un abbraccione a Paolo che ha visto il film e gli è piaciuto molto!!!!
mercoledì, dicembre 07, 2005
martedì, dicembre 06, 2005
lunedì, dicembre 05, 2005
domenica, dicembre 04, 2005
sabato, dicembre 03, 2005
venerdì, dicembre 02, 2005
Personalmente, nutro un'insana passione per tutto quello che non riesco a capire, non a caso ho da anni l'abbonamento a "Le scienze", e la filosofia rientra tra i grandi punti interrogativi della mia vita. Dal liceo in poi non ho mai smesso di leggere, cercare di capire, come mai il dialogo fine a se stesso riscuotesse questo grande successo e forse la risposta dell'angosciante quesito sta proprio nel sottotitolo di uno di questi due libri (quello del Prozac), che recita: Basta con le pillole, usa la filosofia! Qualcuno prima di te, quel problema, l'ha già risolto. Per tutti coloro che hanno sempre saputo che la filosofia serve a qualcosa, senza riuscire a dire esattamente cosa.
giovedì, dicembre 01, 2005
mercoledì, novembre 30, 2005
martedì, novembre 29, 2005
A love song for Bobby Long - 2004
Avevo letto critiche superlative l'anno scorso, su questo film. Avevo letto complimenti roboanti su Travolta.
Avevo letto e non ero andata al cinema a vederlo. Pregiudizi su John Staying Alive, l'idea che fosse un drammone strappalacrime...che so.
Invece, adocchiato sullo scaffale della mia videoteca di fiducia e presentato come "niente affatto male" una domenica sera, mi sono decisa.
E mi è piaciuto. Non sottoscriverei le iperboli di alcuni critici, ma mi è piaciuto.
Ambientato in una New Orleans per nulla carnevalesca e molto disperata (ci si immagina Katrina in quelle casette, solo pochi mesi dopo) è equilibrato e non retorico e di certo non alla ricerca della commozione facile.
Parla di legami familiari e di progetti falliti, di speranza e letteratura.
E si', il Travolta recita benone. Insieme a Scarlett Johansson e Gabriel Macht.
Unica pecca, non avere sfruttato lo stuolo di personaggi "secondari" evidenziandoli maggiormente. Sarebbero stati un bello spettacolo.
lunedì, novembre 28, 2005
domenica, novembre 27, 2005
sabato, novembre 26, 2005
venerdì, novembre 25, 2005
Il fatto che sia io a scrivere di questi sei libri è, chiedo venia , come chiedere a una mamma se trovi carino il proprio figliolo.
Chi mi conosce sa bene quanto io sia disposta a parlare di ogni singolo particolare relativo a ciascun romanzo. Di come inizi ad emettere suoni gutturali al passaggio in tv dei trailers del film o, per esempio, al telefono due secondi fa con la socia gonzica che mi diceva essere in Galleria Colonna, proprio di fronte alla Nimbus 2000...
Dopo averli snobbati nella loro patria infatti ( e tipicamente bollati dal mio snobismo come fenomeno quasi isterico) per un caso strano e anche un po' poetico, ho iniziato a leggerli e non sono piu' riuscita a staccarmene.
La prima cosa che forse si puo' dire delle meravigliose creature della Rowling, è che piu' di una saga, termine che non mi piace molto per definirli, questi romanzi siano veri e propri "racconti di formazione", concepiti in una sola idea dalla scrittrice e poi parcellizzati secondo uno schema ben preciso per seguire con il loro andamento il protagonista a partire dagli undici anni fino ad arrivare ai diciotto (sigh sob il prossimo è l'ultimo!).
Dal momento in cui Harry, ospite sgradito degli zii (cattivi, ma ridicoli e caricaturalmente british) ignaro delle proprie origini, scopre di essere un mago, o meglio, di poter imparare a gestire i propri poteri, frequentando la scuola di magia e stregoneria ad Hogwarts.
Li' troverà due amici fondamentali, una prima famiglia allargata e i tasselli della propria storia con avventure a rischio della vita.
Come in tutti i romanzi fantasy anche Harry infatti, ha una nemesi, un nemico mortale che, passo dopo passo, scopre essere indissolubilmente legato al proprio destino: Voldemort (o "tu sai chi" secondo il linguaggio del mondo dei maghi, troppo impauriti anche solo per pronunciarne il nome).
Il tutto, e questa è la ricchezza piu' evidente della storia, immerso in un mondo parallelo al nostro, ma altrettanto coerente (e forse di piu'), riletto in una chiave magica che riveste ogni cosa, dalla banca gestita dai goblin ai mezzi di trasporto utilizzati dai maghi, dal Ministero della Magia al favoloso Quidditch, il corrispettivo del calcio, inventato dalla scrittrice con le regole e i particolari di un vero campionato.
Non del tutto adatto ai bambini per contenuti sempre piu' dark e a volte cruenti è invece perfetto dal punto di vista morale, (nonostante le reprimenda della Chiesa) per la distinzione netta tra Bene e Male, la celebrazione di comportamenti corretti e di valori assoluti come il coraggio, l'amicizia, la lealtà, tipici di altri grandi romanzi di genere (uno per tutti, la trilogia del Signore degli anelli).
Non mi vergogno a dire che leggendo i due piu' recenti capitoli potteriani, soprattutto l'ultimo nato (che uscirà in italiano solo il 6 gennaio) la gonza scrivente ha versato piu' di una lacrima.
Insomma, al di là di ogni pollice alzato, consiglio, a prescindere dai film che meriterebbero un discorso a parte, di immergervi nelle pagine tra bacchette, gufi, animagi, mangiamorte e pluffe. Possibilmente in inglese perchè la prosa della Rowling è semplice, coinvolgente, non artefatta e per l'assenza delle odiose figure (io i personaggi li immagino come voglio, capito?).
Harry potter e la Pietra Filosofale - HP e la Camera dei segreti - HP e il Prigioniero di Azkaban - HP e il Calice di Fuoco - HP e l'Ordine della Fenice - HP e il Principe Mezzosangue di J.K.Rowling sono editi da Bloomsbury in lingua originale e da Salani in italiano (tranne l'ultimo).
PS Anche la storia della scrittrice è un po' una favola, ha scritto il primo Harry Potter perchè licenziata e appena dopo essere stata lasciata sola con pargola dal primo marito. Oggi è piu' ricca della regina...
giovedì, novembre 24, 2005
Avere amici giornalisti musicali (e molto bravi) sicuramente aiuta.
Specie se stai aspettando religiosamente il tuo turno di ascetica visione del Film (niente pupi urlanti e niente babbani babbei, per intenderci) , mentre accarezzi con lo sguardo i sei volumotti che riposano beati nella tua libreria (si, lo sappiamo chi muore nel sesto).
Con un giorno di anticipo possiamo dunque prevedere la hit di Gonzolandia per l'inverno 2006.
Il singolo delle Weird Sisters (il cantante dei Pulp e i Franz Ferdinand), gruppo musicale del Ballo ad Hogwarts con... Do the Hippogriff, modellata sulla celeberrima Timewarp del Rocky Horror Picture Show e ballata da tutto il cast nel video, chiaramente a parte.
Le Gonze, estatiche, stanno già imparando i passi...poi non dite che non siamo avanti!
mercoledì, novembre 23, 2005
"Hai visto? E' uscito l'ultimo di Baricco"
"Si"
"Ha quattro copertine"
"Si, ma...sono quattro romanzi diversi o è sempre la solita merda?"
martedì, novembre 22, 2005
Da diversi anni è in corso in Val Susa una manovra di resistenza organizzata contro la linea ad alta velocità ferroviaria Torino-Lione (TAV).
Quello che fanno credere i media è che gli oppositori siano pochi e comunque motivati solamente dal fatto che "gli passa il treno sotto casa". Nella manifestazione di giugno c'erano 30000 persone (in tutta la Val Susa ci sono 50000 abitanti).
Non posso di certo smentire questa motivazione, ma in realtà i motivi veri (che vengono metodicamente nascosti dai media) sono ben altri:
1.La tratta Torino-Lione è completamente inutile: nella Val Susa esiste già una linea ferroviaria sottoutilizzata, in grado di reggere il traffico richiesto (considerando i tassi di crescita) almeno fino al 2050.
2.La linea in costruzione è esclusivamente merci, non si avrebbe alcun vantaggio in termini di tempo per la percorrenza da Torino a Lione. I treni passeggeri comunque continuerebbero a transitare nella linea storica con i tempi di percorrenza attuali.
3.Nel tratto montano (e quindi da Torino alla Francia), comunque non sarebbe una tratta ad alta velocità perché la conformazione del terreno montano non la rende possibile.
4.L'amianto sotto al Musinè c'è veramente (è già ampiamente dimostrato), e nei progetti non c'è il minimo accenno ad un piano di messa in sicurezza dell'amianto estratto (è previsto semplicemente uno stoccaggio in valle a cielo libero), che con i frequenti venti della Val Susa verrebbe distribuito e respirato in tutta la cintura ovest di Torino ed in Torino stessa. Le malattie causate dalla respirazione di anche solo 1 fibra di amianto vengono diagnosticate 15 anni dopo l'inalazione. Dal momento della diagnosi la mortalità è del 100%, ed il tempo di vita medio è di 9 mesi.
5.Il corridoio 5 (tratta Lisbona-Kiev) di cui questa tratta sarebbe parte fondamentale non esiste: da Trieste verso est l'opera è bloccata in tutti i suoi aspetti.
6.Finanziariamente è un disastro annunciato: perché vada in attivo, nella tratta dovrebbe passare un treno merci ogni 3 minuti,24 ore al giorno. Per questo motivo, al momento nessun privato si è impegnato finanziariamente, banche e fondazioni comprese. La tratta è costosissima, ed i soldi non ci sono: è notizia recente che nella finanziaria di questi giorni sono stati tagliati quasi tutti i fondi per le grandi opere. Gli unici soldi su cui si regge l'opera sono i finanziamenti europei.
7.Se dovessi elencare tutte le implicazioni legali del ministro Lunardi (mi spiace, ma non riesco proprio a dare dell'onorevole ad una persona del genere) questo documento diverrebbe troppo lungo. Dico solo che l'appalto per la costruzione del tunnel di 52Km (7,5 miliardi di euro) è stato vinto da una ditta francese che l'ha subappaltato alla francese RockSoil, di proprietà della moglie.
Forse ora è più chiaro e motivato perché nelle proteste dei ValSusini sono presenti sempre, in prima fila, tutti i sindaci e le istituzioni di tutti i paesi della Valle, indipendentemente dal partito politico di appartenenza.
Il CIPE, incaricato di distribuire i fondi italiani, ha già eliminato la tratta Torino-Lione dalle opere da finanziare dallo stato italiano (nonostante quanto riferito dai media). L'unico obiettivo di chi il TAV lo vuole fare è quello di agganciare la pioggia di finanziamenti europei per le grandi opere; per far questo, devono entro fine anno poter dire che i lavori sono iniziati.
La questione NoTAV non è una questione di sinistra o destra.
lunedì, novembre 21, 2005
Gli Schwartz - Matthew Sharp - Stile Libero Big Einaudi - 14,80 quid
Così come mi capita spessissimo, non sono stata io a cercare questo libro, ma lui a strillare "comprami!" da una delle mitiche colonnine Feltrinelli.
La foto stile immaginetta anni cinquanta prometteva benissimo , la quarta di copertina anche e devo dire che dopo Pastorale Americana, Le Correzioni e Diary, la sottoscritta aveva bisogno di una storia familiare ironica, anche demenziale.
"Gli Schwartz", almeno nella prima parte rispecchia perfettamente le aspettative.
Un ritratto di famiglia contemporanea ebraica secondo la visione di un adolescente, combattuto tra l'utilizzo di un'ironia sulfurea e troppo intelligente per essere "popular" e momenti di crudeltà e autolesionismo purissimi.
Una sfilata di personaggi assurdi, da Chris, il protagonista, geniale e assolutamente inopportuno, alla sorella in preda a una crisi mistica filocattolica, al padre(non vi dico nulla), il vicino di casa di colore e la madre quasi insensibile e carrierista, lontana anni luce dalle martiri del mammismo italico.
Non all'altezza sino alla fine, ma ottimo in alcune intuizioni, gli Schwartz è soprattutto un libro piacevolissimo da leggere tra metro e pausa caffè. Capitoli brevi e linguaggio fresco, ma non giovanilistico.
Tanto da perdonare una seconda parte non propriamente brillante.
domenica, novembre 20, 2005
sabato, novembre 19, 2005
Personalmente adoro i libri di cucina.
Amo leggere, ascoltare, condividere ricette di ogni genere, dal risotto alla milanese al curanto.
Anelo ad avere sotto l'albero il Cucchiaio d'argento e vi diro', nemmeno La Prova del Cuoco in tv mi lascia indifferente.
Chi pero' mi fa venire voglia di aprire all'istante una confezione di Quattro salti in Padella, di buttare il grembiule alle ortiche e abbonarmi alla tavola calda sotto casa è Vissani.
E non è per la sovraesposizione mediatica, per il fatto che viaggi da Unomattina a Porta a Porta (trasmissioni che avrebbero la vita di una libellula se le Gonze avessero il monopolio Auditel). Il problema è proprio lui.
Come un caro amico, degno figlio di chef, giustamente stigmatizzava infatti, il nostro omone tocca, pasticcia, avvicina al viso gli ingredienti, i piatti, contro ogni buona norma igienica. E che dire delle ricette presenti sul Venerdi di Repubblica? Piattini di nouvelle cuisine dalla genesi dubbia che pochi tenteranno di mandare in porto, sia per l'aspetto che per il mixing match allucinante (i miei amici si ciberebbero di un mio braccio dovessi presentare tre microparti di manzo e due goccioline di sciroppo d'acero spacciandole per arte culinaria).
A meno che i lettori del Venerdi non siano tutti aspiranti cuochi-fusion, in tal caso mi genufletto.
Come dice il mio fidanzato "non saremo mai introdotte nel mondo della cucina mainstream"...forse preferisco rimanere indie con il mio filetto alla Stroganoff.
venerdì, novembre 18, 2005
giovedì, novembre 17, 2005
mercoledì, novembre 16, 2005
martedì, novembre 15, 2005
lunedì, novembre 14, 2005
domenica, novembre 13, 2005
sabato, novembre 12, 2005
venerdì, novembre 11, 2005
Dopo averlo cercato in piu' di un cinema l'anno scorso, avere letto articoli molto positivi in merito e avere adorato Zach Braff nei panni del mitico dottor John Dorian in Scrubs, (ogni giovedi alle 21 su mtv, demenziale e divertentissimo) sono finalmente riuscita a trovare in videoteca il dvd di Garden State e godermelo dal divano.
Non un capolavoro, ma molto carino per essere un'opera prima, il film scorre liscio per poco meno di due ore, trasportando il protagonista, Andrew, dalla Los Angeles della sua apatia back in New Jersey (il garden state appunto) del passato.
E all'origine dei problemi.
Realizzato con un budget molto contenuto, speso in gran parte per reclutare Natalie Portman (la Matilda di Leon, Amidala in Star wars e oltre) e Ian Holm (Bilbo!!!), essenzialmente autobiografico, positivo e contornato di trovate geniali (la scena della camicia è su-pe-rio-re)
La mia vita a Garden State è un ottimo venerdi sera.
A chi ha questioni in sospeso o conti con il passato simili a quelli di Andrew forse spunterà anche una mezza lacrima.A tutti piu' di un sorriso.
Unico neo del fantastico Zach, che ha anche un blog, è che la sua opera seconda sarà il remake (no, non ce la faccio...è troppo triste) de L'ultimo Bacio di Gabriele Paraculo Muccino.
JD...non ce lo dovevi fare!!!!
giovedì, novembre 10, 2005
Playing the angel - Depeche Mode
mercoledì, novembre 09, 2005
martedì, novembre 08, 2005
Per la prima volta dall'apertura del blog Gonzo è davvero unico.
Le due metà catoniane riunite sotto lo stesso tetto come una bella mela renetta, come l'androgino platonico di aldo giovanni e giacomo, come Cochi e Renato...
Cosa mai avrebbero potuto partorite due cervelli malati, annaffiati dal Porto (Tawny) e pressati dalla necessità del post quotidiano gravato dall'eccezionalità della situazione?
Un cd di yodel altoatesino?L'ultimo sproloquio di Ferrara?
Ebbene. No.
Decidono , in un impeto purista, di recensire la loro attività fisica quotidiana....ehm...trisettimanale....vabbè, diciamo di un paio di volte a settimana e passa la paura: lo YOGA.
In cerca dell'illuminazione e soprattutto della levitazione, le Nostre, in momenti e luoghi diversi, si sono iscritte (credendosi infinitamente paracule) alle lezioni di yoga, nella speranza di diventare due muri di gomma o alle brutte dei bei personalini e, tra meditazioni e posizioni (cosa pensate, maliziosi...) asana, sono state, prima dolorosamente e poi piacevolmente colpite dalle infinite potenzialità di questa disciplina.
Lo yoga infatti, per quanto dinamico e FATICOSO, solo in ultima analisi può essere considerato uno sport, resta infatti e soprattutto una modalità di gestione della vita.
Superate le prime rigidità è in grado di stupire per quello che si riesce ad ottenere dal proprio corpo (gente di legno come noi riesce addirittura a toccarsi l'alluce dall'impiedi e già questo basterebbe a renderci felici). Se poi aggiungiamo la differenza apportata da una respirazione corretta e, in caso di meditazione, la tranquillità che ti infonde, ci sentiamo di consigliarvelo caldamente o almeno di prenderlo in considerazione.
Per la cronaca esistono diversi tipi di yoga, ma non preoccupatevi, sarà il vostro yoga a venire da voi! L'unico accorgimento è quello di non regalare soldi a chi non lo merità nè tantomeno, abbandonare tutto per un ashram pieno di pulci.
Yoga è stile di vita con una storia millenaria ed un fine superiore, non la trovata della palestra fighetta (quindi niente boxing yoga) nè i delirii di un qualche santone fai da te.
E allora...occhi aperti e gambe incrociate!
Namaste!
lunedì, novembre 07, 2005
domenica, novembre 06, 2005
A.C. Clarke - S. Baxter "L'occhio del tempo" Ed. Nord 18.50 €