"L'ultimo capodanno dell'umanità" da Fango di N. Ammanniti, Piccola Biblioteca degli Oscar Mondadori, 6.71 €
"Trovo la televisione molto educativa, ogni volta che qualcuno l'accende, vado nell'altra stanza a leggere un libro" Groucho Marx
sabato, dicembre 31, 2005
"L'ultimo capodanno dell'umanità" da Fango di N. Ammanniti, Piccola Biblioteca degli Oscar Mondadori, 6.71 €
venerdì, dicembre 30, 2005
Si, mi si puo' accusare di favoritismo verso un'intera famiglia, ma sfiderei chiunque di voi a vedere occhieggiante in libreria l'ultima fatica della moglie del vostro scrittore contemporaneo preferito (vedi qualche articolo fa) e rimanere indifferenti.
Troppe domande a cui rispondere: la signora Foer scriverà bene come il marito?Sarà forse lui a dare una benevola mano alla consorte?Posso forse lasciar perdere una storia che parla di "sparizioni" proprio sotto Natale?
No.
La signora Krauss in Foer scrive bene. Non tanto quanto Jonathan Safran, ma meglio di molti altri giovaniintellettualinarratori. Si, forse il maritino ci ha messo la zampa se non tutte e due, ma...
A dispetto del titolo non è un libro romantico. E non è nemmeno allegro. Anzi, ironico, moltissimo, ma fondamentalmente triste e "finito".
Ecco, cio' che manca all'autrice è forse un respiro piu' ampio sulla trama, perchè nei particolari se la cava alla grande.
Leo Gursky, uno dei protagonisti, vive a New York dove si è rifugiato durante la II Guerra Mondiale perchè ebreo. Ha fatto il possibile per sparire ed ora, alla fine della sua vita, vuole essere ricordato. Ha un grande amore mai vissuto appieno, un amico e la memoria di un libro, un libro che a sua insaputa è stato pubblicato (La storia dell'amore appunto) e ha cementato altre storie tra cui quella di Alma, un'intelligentissima quindicenne con una famiglia borderline...
Note ai margini: le dediche che si scambiano questi due dalle prime pagine dei propri libri. Questa si' è storia dell'amore...
giovedì, dicembre 29, 2005
mercoledì, dicembre 28, 2005
Segnalato mesi fa da un articoletto sul Venerdi che ne annunciava l'uscita, ma scovabile ancora oggi in edicole ben fornite, negozi di fumetti o nell'edizione "seria"o a puntate in libreria, Persepolis è un fumetto-libro o libro-fumetto estremamente particolare.
Primo perchè pensato, disegnato e scritto da una donna, cosa meno rara ultimamente, ma da non sottovalutare.
Secondo perchè pensato disegnato e scritto da una donna iraniana.
Terzo perchè pur avendo un disegno semplice e non prettamente "per cultori del genere" è coinvolgente.
Quarto e non ultimo, perchè pur essendo un album e non un testo di storia, riesce a fare imparare sulla storia dell'Iran e del Medio Oriente in genere piu' di quanto mai si potrebbe pensare.
Divertente e tragico insieme, autobiografico, per nulla pomposo, Persepolis è la storia di Marjane dal 1980 e i suoi dieci anni al 1993 circa, anno in cui l'autrice si allontanerà definitivamente dal suo Paese natale. E' storia vissuta, letta dal salotto di una normale famiglia, dalla scuola, dai cinema. E la Satrapi riesce a leggere ogni avvenimento con gli occhi dell'età che disegna, come se avesse fermato i ricordi con una forza e una lucidità rare durante il corso degli avvenimenti.
La prima parte e Marjane bambina è a parer mio la piu' bella e affascinante, ma tutto il libro mi ha entusiasmato. (e la socia gonzica è d'accordo!).
Forse sarebbe il caso lo leggessero anche i favorevoli alla guerra in Iraq o chi bolla il mondo islamico come, semplicisticamente "gli arabi". Potrebbe stupirsi.
martedì, dicembre 27, 2005
lunedì, dicembre 26, 2005
domenica, dicembre 25, 2005
sabato, dicembre 24, 2005
Dave Eggers
venerdì, dicembre 23, 2005
Clara Nubile "Io ti attacco nel sangue" Lain 12.50 €
giovedì, dicembre 22, 2005
mercoledì, dicembre 21, 2005
martedì, dicembre 20, 2005
SETI@home si allea con altri progetti
lunedì, dicembre 19, 2005
Hitomi Kanehara "Serpenti e piercing" Fazi Editore 12 €
domenica, dicembre 18, 2005
Uno dei libri da me scelti senza nessun motivo se non la bellissima foto di copertina e la fascinazione del titolo, "Che tu sia per me il coltello" è un romanzo difficile.
Complesso, tutto "di testa" e senza una vera trama, è una storia basata su lettere.
Lettere che un tizio, abitante di un kibbutz, inizia a scrivere a una delle insegnanti nella scuola del figlioletto, vista per soli dieci minuti in una occasione comunitaria e con la quale non ha mai parlato, ma che crede (o davvero è cosi'?) di conoscere come se fosse la propria compagna.
Un dialogo che in realtà è un soliloquio in molte parti, che parla di sentimenti, domande inespresse, (le frustrazioni, il desiderio, il non nominabile che scorre in ogni famiglia come un fiume sotterraneo) e alterazioni della psiche senza il pathos a cui siamo abituati nella narrativa contemporanea, senza lo "scandalo" urlato, pur essendo davvero duro, quasi distorto.
Personalmente, in effetti, trovo gli scrittori israeliani un po' troppo freddi da questo punto di vista, forse perchè mi sembra sezionino i propri personaggi come anatomi patologi, forse perchè si chiamano fuori come osservatori esterni...
Certo è che Grossman scrive bene, in maniera stimolante e mai, mai facilona(challenging direbbero gli americani).
Prendetelo a vostro rischio quindi e tenete presente che non consiglierei una scorpacciata di Grossman-Yehoshua -Oz.
Meglio il contagocce.
sabato, dicembre 17, 2005
venerdì, dicembre 16, 2005
giovedì, dicembre 15, 2005
Recensione piuttosto territoriale stasera, ma fatta sapendo di consigliarvi uno spettacolo insolito, coinvolgente e messo in scena da uno veramente bravo.
In cartellone al Cometa Off l'anno scorso, quest'anno al "Cometa" (zona Campidoglio) dal 6 dicembre al 15 gennaio, Zero è un monologo, ma non sembra.
Cinque personaggi principali piu' i collaterali, tutti interpretati da Massimiliano Bruno con un'espressività intensa, buffa, drammatica, diretta e il sottofondo live dei bravi Punch & Judy, onnipresenti sul palco. (per i fanciulli, la violoncellista è davvero carina).
Una storia di sangue, in senso lato, che fa molto ridere all'inizio e piangere nel finale (e cosa dovrebbe fare di piu' il buon teatro?). Di vendetta, di un viaggio, dell'amicizia.
Visto e molto applaudito qualche tempo fa in "Ancora un attimo" con Paola Cortellesi, autore e all'occorrenza anche presenza televisiva, Massimiliano sa quello che fa. E molto bene. Dal martedì al venerdì ore 21.00, sabato ore 17.00 e ore 21.00, domenica ore 17.00. In attesa di vederlo in giro per l'Italia.
mercoledì, dicembre 14, 2005
M. Carlotto "Le irregolari - Buenos Aires Horror Tour" Edizioni e/o 9.00 €
Si torna ai libri, e che libro.
Di Carlotto abbiamo già parlato, ma questo non è un romanzo, magari, questo libro parla del viaggio dell'autore in nell'Argentina del 1997 e a ritroso nel tempo e nelle vite di 30.000 persone, che sono scomparse nell'arco di una quindicina di anni e che in altri paesi continuano a scomparire (compresa la Turchia che attualmente vuole entrare in Europa).
Le protagoniste di questo libro sono le madri, le nonne e i fijos di Plaza de Mayo che ormai da più di 20 anni girano intorno alla statua con le foto dei figli al collo, cercando nipoti nati nei campi di concentramento clandestini (mai visto il film "Garage Olimpo"?) e poi regalati o venduti mentre le loro madri venivano uccise perchè ormai inutili.
Meraviglioso pensare che mentre io facevo pazzie per i Simone Le Bon c'erano bambini che superati i dieci anni venivano uccisi, perchè considerati già dei pericolosi ribelli.
I ragazzi che poi hanno purtroppo fornito la trama al film "La notte delle matite spezzate" avevano dai 14 ai 18 anni e si erano permessi di chiedere che il loro abbonamento dell'autobus costasse di meno.
E poi la chiesa che tace e acconsente, la P2, la Cia e l'operazione Condor, noi italiani che continuiamo a fare affari chiudendo gli occhi e tappandoci il naso e il PCI di Berlinguer che segue la linea russa di appoggio silente, l'amnestia per tutti i militari argentini e Pinochet che fa la bella vita...
Una cosa che mi rimarra per sempre di questo libro, oltre all'amaro in bocca, è il fatto che qua in Italia io ero abbastanza grande da capire, ma nessuno aveva niente da spiegarmi.
Per favore leggete questo libro, fatelo leggere, spargete la voce, chi non conosce la storia è condannato a riviverla e oggi è successo questo:
1) Il presidente dell'Iran ha affermato che l'olocausto è un'invenzione degli occidentali;
2) Paolo di Canio ha espressamente detto che non rinnega il suo saluto fascista e che anzi è molto fiero di averlo fatto perchè sono le sue radici (E ALLORA METTETELO SOTTO TERRA) e lo rifarebbe;
3) il Governo ha approvato la nuova riforma elettorale mentre ieri notte aveva posto la fiducia su una finanziaria rammendata all'ultimo minuto e sta cercando di cambiare la legge sulla par condicio.
martedì, dicembre 13, 2005
lunedì, dicembre 12, 2005
domenica, dicembre 11, 2005
sabato, dicembre 10, 2005
Ci sono libri che fanno male, a prescindere dal modo in cui sono scritti.
Ti tagliano l'anima e preferiresti non averli mai letti, ma forse non è poi tanto vero nemmeno questo. Quando poi lo stesso scrittore se ne esce con una novità, ti scordi forse o fai finta, e lo ricompri e la ferita che si era rimarginata torna a sanguinare, ancora ed ancora. J.T. è così, a metà strada tra il grottesco e l'agghiacciante, racconta storie tristissime e mentre le leggi ti ritrovi anche a sorridere. Quando ho letto Ingannevole è il cuore sopra ogni cosa, mi sono ripromessa che una delle sue opere era più che sufficiente, poi l'occhio mi è caduto su Sarah e ho pensato che visto che conoscevo l'argomento, stavolta sarebbe stato più semplice..... ingenua. La fine di Harold è più delicato, a modo suo più sfumato e sottile e poi dura pochissimo, ma lascia l'amaro in bocca, come tutti gli altri.Non so se consigliarvelo e poi scappare o negare di averlo mai fatto, oppure dirvi che forse non è il caso, il mondo è già abbastanza brutto ad una prima occhiata e forse non è così poi tanto necessario scendere nei dettagli...
venerdì, dicembre 09, 2005
Lo ammetto, molte pubblicità mi fanno desiderare di tornare ai buoni vecchi tempi della Rai col monoscopio (sono troppo piccola per Carosello), ma altre, specialmente nella versione da cinema sono diventate e non solo per la sottoscritta, un pozzo di san patrizio per la ricerca di nuovi talenti o musica da mp3.
Lo spot della Skoda Felicia per esempio, mi ha messo per giorni sulle tracce di quel vocoder estremizzato, fino a trovare l'artista corrispondente. Abbiamo cercato la sera stessa dello spettacolo al Mignon il tappeto musicale delle mille palline Sony che scivolano nelle strade di San Francisco. E...il rappone sul lamento del sole, tamarrissima pubblicità alcoolica, ci tiene compagnia nei viaggi in macchina.
Himogen Heap - Hide and Seek
Jose Gonzales - Heartbeat
Limp Bizkit - Creamer (Radio is dead)
Ascoltatevele...
...e anche se non c'entra con gli spot metteteci anche What else is there dei Royksopp.
giovedì, dicembre 08, 2005
Di leoni, streghe e armadi
Come piu' volte accennato recentemente le Gonze, oltre a volervi bene, sono avanti vent'anni. O qualche settimana, come in questo caso.
Dal 21 dicembre sarà infatti nelle sale cinematografiche una delle due corazzate Disney oltre a Chicken Little, Le cronache di Narnia e, proprio sabato scorso, la munifica socia mi ha prestato esattamente il romanzo da cui il film è tratto.
"The lion, the witch and the wardrobe" di C.S. Lewis, autore inglese e amico fraterno di Tolkien, è da piu' di cinquant'anni uno dei punti di riferimento della letteratura per bambini e ragazzi del mondo anglofono. (avevo detto "avanti vent'anni"???ehm...)
Uno dei sette episodi delle Cronache di Narnia (sette come i libri della Rowling...deve essere una tradizione inglese) e il primo scritto, anche se non il primo in ordine di lettura, racconta la storia di quattro bambini che trovatisi a vivere in una grande casa di campagna durante la Seconda Guerra Mondiale, scopriranno l'entrata per il favoloso mondo di Narnia attraverso un armadio.
Una favola semplice, con echi del cattolicesimo di cui Lewis era fervente discepolo, ma non fanatico e preziose gocce di humor britannico, che fa venire voglia di chiamare i nipoti o rispolverare le proprie capacità di baby sitter per leggerla ad alta voce ai bambini.
Due curiosità: il leone protagonista della storia si chiama Aslan che non è altro che la traduzione in turco di "leone". E pare che l'autore abbia deciso il nome per la terra fantastica, sfondo delle favole, grazie ad un atlante e si sia soffermato sull'italianissima...Narni.
Buona lettura o buona visione!
p.s.
Un abbraccione a Paolo che ha visto il film e gli è piaciuto molto!!!!
mercoledì, dicembre 07, 2005
martedì, dicembre 06, 2005
lunedì, dicembre 05, 2005
domenica, dicembre 04, 2005
sabato, dicembre 03, 2005
venerdì, dicembre 02, 2005
Personalmente, nutro un'insana passione per tutto quello che non riesco a capire, non a caso ho da anni l'abbonamento a "Le scienze", e la filosofia rientra tra i grandi punti interrogativi della mia vita. Dal liceo in poi non ho mai smesso di leggere, cercare di capire, come mai il dialogo fine a se stesso riscuotesse questo grande successo e forse la risposta dell'angosciante quesito sta proprio nel sottotitolo di uno di questi due libri (quello del Prozac), che recita: Basta con le pillole, usa la filosofia! Qualcuno prima di te, quel problema, l'ha già risolto. Per tutti coloro che hanno sempre saputo che la filosofia serve a qualcosa, senza riuscire a dire esattamente cosa.