My rating: 3 of 5 stars
Io ho questa difficoltá con gli autori russi, che si ripropone ogni volta che leggo qualcosa, qualsiasi cosa, di uno qualsiasi di loro, chiunque. Sono eccessivi, troppo drammatici, le loro emozioni mi danno fastidio cosí incredibilmente spinte al massimo sia nel bene che nel male. In questo "Gabbiano" di Chekhov le mie sensazioni, che avevo tra l'altro dimenticato, mi sono tornate prepotentemente alla memoria, possibile che sia tutto uno svenimento, seguito da duelli e poi dall'immancabile suicidio? Sí.
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