mercoledì, febbraio 28, 2007

Appuntamento al cinema
Rieccoci dopo un po' di tempo ad aggiornarvi rispetto agli spettacoli cinematografici in corso.
Proseguendo sulle minkiate galattiche io e il gonzorte ci siamo visti "Scrivimi una canzone" e "Una notte al museo".
Del primo abbiamo apprezzato moltissimo il tuffo in piedi anni '80 (Tiffany e Debbie Gibson, erano anni che non sentivo questi nomi..) e l'azzeccatissima interpretazione di Hugh Grant e Drew Barrymore, che apprezzo particolarmente per essere una delle non-anoressiche di Hollywood. Il film fa ridere, e' romantico quanto basta e soprattutto dovete andarci senza nessun genere di pretese e verrete sicuramente soddisfatti.
Di "Una notte al museo" posso solo dire che siamo andati a vederlo per la presenza dell'incredibile coppia Ben Stiller-Owen Wilson, che neanche stavolta ci ha deluso. Una cosa che pero' non ho capito è perchè per tutto il film hanno confuso Gengis Khan con Attila, non c'entrano proprio niente l'uno con l'altro e poi oltre ai vestiti diversi non mi risulta che gli Unni fossero di ceppo mongolo, comunque fa ridere.
La cosa migliore di entrambi i film a mio modo di vedere resta New York, mi è venuta un'incredibile nostalgia e non vedo l'ora di tornarci, magari per spararmi Ghost Rider, o come l'hanno tradotto in spagnolo "El motorista fantasma", sto ancora ridendo.
A presto su questi schermi per ulteriori, improponibili, film.

martedì, febbraio 27, 2007

John Updike "Terrorista" Guanda

Questo libro, come già detto me l'ha regalato Teresa per il mio compleanno ed è stata una graditissima sorpresa, sia per il rischio che ha corso, sia per il fatto che di questo autore non avevo mai letto niente, e probabilmente d'ora in poi leggerò molto altro.

Il romanzo è ambientato ai giorni nostri in quest'amerika preoccupata, anzi terrorizzata dalle minoranze, dove nessuno si sente più sicuro e chiunque si distacchi dal prototipo WASP in qualche modo non ha la vita facile.

La storia è quella di un ragazzo di 18 anni di padre egiziano, andato a "comprare le sigarette" quando Ahmed aveva 3 anni, e di madre iralndese "fuori dagli schemi". In una famiglia atipica come questa, la fede islamica riveste per il protagonista i panni di un padre idealizzato e idolatrato, grazie anche al plagio indotto dall'imam della moschea.

Tutto secondo copione, viene da pensare, ma non è così, la trama si snoda coinvolgendo anche personaggi secondari, ma di grande impatto come Joryleen o Jack Levy. La prima è una ragazza che cerca di capire Ahmed, con il quale vive un amore sostanzialmente platonico, mentre il secondo, di origini ebraiche, è il consulente scolastico che per vari motivi si troverà sempre più coinvolto nelle vicende della famiglia Mulloy.
Le religioni hanno un'importanza latente, la madre cattolica, ma non praticante, il padre mussulmano ma scappato, il consulente di origini ebraiche ma ateo, tutte persone che hanno perso la fede., mentre Ahmed ha solo la fede, crede nel Dio più solo del mondo probabilmente, ma loro due si bastano.
Le religioni sono le colonne sonore di questo libro, un cattolicismo snaturato e ironico come solo un Dio irlandese potrebbe essere, un ebraismo dolente, che emerge prepotentemente paragonato al luteranesimo della moglie di Levy, un Islam intransigente e dominatore, che alla fine, forse, si addolcisce un pochino.
Tanti strati fanno un bel libro, esattamente come le millefoglie e anche se il romanzo, all'inizio, mi è sembrato lento, perchè Updike utilizza tante parole per descrivere le cose, le situazioni, gli ambienti ed i personaggi, il risultato è poi un quadro d'insieme dove risalta lo sfondo che diventa parte integrante del libro.

Credo sia questa la ragione per cui alcuni critici, più che sulla storia, si sono soffermati sul ritratto dell'america che emerge alle spalle del racconto, gli stessi stati uniti che Michael Moore dipinge in modo più sarcastico, ma altrettanto efficace.

Purtroppo l'impatto dell'11 settembre si sta rivelando, con il passare del tempo, sempre più massiccio e variegato, probabilmente da questa distanza ancora non ci è chiaro quanto sia lunga l'onda d'urto che n'è derivata; l'unica parola che mi viene in mente, comunque, è tsunami.

lunedì, febbraio 26, 2007

Delle due, entrambe
Breve spiegazione alla duplicità dell'essere gonze.
Oggi mi è stato chiesto se per caso io mi considerassi dotata di due anime, magari, certe volte fatico ad attribuirmene una, comunque no, le gonze sono realmente due, una alta e una bassa.
Chi ha una recensione la scrive e l'unico modo per distinguerle sta nella struttura del paragrafo: quella alta allinea a sinistra, quella bassa giustifica e tra l'altro è la moglie del pluricitato gonzorte. Questo è quanto, a presto con la prossima recensione..

domenica, febbraio 25, 2007

Ditloidi, che passione
Un breve post per segnalarvi un quizer di varia intelligenza che trovo veramente divertente, anche perchè ho deciso di non basarmi sul punteggio per evitare di uccidere la mia povera autostima, non è mica colpa sua se non sono intelligente...
A questo indirizzo troverete le varie versioni dei ditloidi: http://www.webdomus.it/tao/test_intelligenza_mensa.php
Ulteriori informazioni le trovate invece su "Il tao dei blog" : http://www.webdomus.it/tao/?p=921
Buona domenica e non so se siete a conoscenza della grande vittoria dell'Italia sulla Scozia nel rugby, la gonza alta e' fuori di sè dalla gioia...

sabato, febbraio 24, 2007


Una vita da lettore - Nick Hornby - Guanda €...regalo di Natale


Avevo promesso a me stessa: Mai piu', dopo "Come diventare buoni".
Mai più, troppo alto il prezzo da pagare (oltre agli sbadigli, l' incredulità e il costo vivo dell'opera, anche fila e botte per avere un Suo autografo a una presentazione moderata dall'orrida Bignardi), troppo grande la delusione di vedere uno dei tuoi autori preferiti calare le braghe.
La decisione aveva vacillato nel momento in cui, non richieste, erano arrivate non una, ma ben due copie di "Non buttiamoci giu'", di cui una in originale. Vuoi vedere che la colpa è di Bocchiola e delle sue traduzioni? avevo paventato pur di non espormi a un'altra triste esperienza.
E invece no. La traduzione è in effetti ben lontana dalla perfezione, ma sono i contenuti, lo stile a mancare.
Converrete dunque con me che nell'aprire il pacchetto di mio cugino adorato un piccolo "acc..." sia scappato nel vedere la copertina di Una vita da lettore, la stessa davanti alla quale pochi giorni prima avevo fatto un teatrale gesto dell'ombrello in libreria...
Tralasciando il solito problema di resa del titolo traslato da Ligabue (l'originale è The Polysyllabic Spree, allora ditelo!!!), questa raccolta di articoli apparsi sulla rivista The Believer avrebbero dovuto monitorare le letture di Hornby mese dopo mese grazie a una recensione diversa dal solito, meno legata al solito trafiletto e informale.
Il risultato è solo un gran brutto libro, privo di profondità e fortemente...incasinato.

Sconsiglio vivamente l'acquisto, let alone la lettura. D'altronde, come Hornby stesso dice "non vi succederà nulla di male se non lo leggete, anzi".

venerdì, febbraio 23, 2007

Elogio del rugby. Sport degli ultimi guerrieri - Marco Tilesi e Manfredi Maria Giffone - Castelvecchi ed. 15 iuri.

Saro' breve. Dopo essere stata definita da un caro amico calciofilo "l'equivalente di una tifosa del Senegal in Italia durante i Mondiali" per la mia passione verso il rugby, mi sono precipitata nella nuova libreria sotto casa, alla sezione sport.
E dopo avere soppesato due o tre tometti sulla palla ovale la scelta è caduta su questo ultimo nato, impaginato in maniera piuttosto accattivante.
E non sono stata assolutamente delusa. Marco Tilesi e Manfredi M. Giffone hanno fatto meta con l'entusiasmo del neofita e la chiarezza nelle spiegazioni derivante da un accurato studio.
Un "manuale" sportivo che diventa una dichiarazione d'amore, entusiasma, spiega e soprattutto fa venire voglia di assistere al piu' presto ad una partita.
In clima di Sei Nazioni non potrei consigliare niente di meglio per comprendere cosa diavolo sia un drop, una maul o la famosa touche, ridendo e respirando lo spirito del gioco.
Si rimpiange quasi di non essere maschi con la struttura di un armadio a sei ante...

Prendetelo oggi e domani, per favore, comprate qualche litro di birra, riunite gli amici a casa o in un pub e tifate a squarciagola per i nostri in casa scozzese.

giovedì, febbraio 22, 2007

Crollo del governo
Le vostre gonze preferite si appoggiano alle parole di Michele Serra dalla rubrica l'Amaca per commentare quanto successo ieri a merito della sinistra radicale.
Usiamo le sue perchè a noi sono rimaste solo le parolacce.
I Cavalieri dell'Ideale di MICHELE SERRA
SI CAPISCE, uno ha tutto il diritto di coltivare i suoi ideali integerrimi. E di sentirsi eletto dal popolo lavoratore anche se è stato spedito in Senato da una segreteria di partito. Uno ha tutto il diritto di rivendicare purezza e coerenza, così non si sporca la giacchetta in quel merdaio di compromessi e patteggiamenti che è la politica. Però, allora, deve avere l'onestà morale di non fare parte di alcuna coalizione di governo. E deve dirlo prima, non dopo. Deve farci la gentilezza di avvertirci prima, a noi pirla che abbiamo votato per una coalizione ben sapendo che dentro c'erano anche i baciapile, anche i moderatissimi, anche gli inciucisti. A noi coglioni che di basi americane non ne vorremmo mezza, ma sappiamo che se governano gli altri di basi americane ne avremo il triplo. Invece no: questi duri e puri se ne strafottono della nostra confusione e della nostra fatica. Prima salgono sulla barca della maggioranza, poi tirano fuori dal taschino il loro cavaturaccioli tutto d'oro e fanno un bel buco nello scafo, per meglio onorare la loro suprema coerenza e la nostra suprema imbecillità. Un bell'applauso ai Cavalieri dell'Ideale: tanto, se tornano Berlusconi e Calderoli, per loro cosa cambia? Rimarranno sul loro cavallo bianco con la chioma al vento. (22 febbraio 2007)

mercoledì, febbraio 21, 2007

Friedrich Durrenmatt "La morte della Pizia" Adelphi
Capita spesso che quando vado a casa di persone che non conosco vengo irrimediabilmente attratta dalle loro librerie, come si dice ....un libro vale più di 1000 parole, e capita anche di scoprire come, nonostante io legga veramente di tutto, anche se la mondezza è predominante, trovi nella libreria di qualcuno un saccco di cose che non conoscevo, oltre ai soliti classici.
Capita invece raramente che la persona ti regali un libro che non conoscevi, perchè appartiene alla scuola "non presto i libri ma li regalo" alla quale vorrei tanto appartenere anche io, ma non ho abbastanza soldi, ed è dopo questa premessa che vorrei ringraziare Massimo per avermi fornito un ulteriore spunto per i miei post grazie al graditissimo dono del libro in questione.
In questo brevissimo, ma incisivo racconto, l'autore, probabilmente ricordato dai più per le sue opere teatrali e per "La promessa", portata sullo schermo da un immenso J. Nicholson e un'altrettanto brava Robin W. Penn, si diverte a dare una spiegazione alternativa al famosissimo mito di Edipo.
Si comincia da un giovane, Edipo appunto, che si reca dalla sacerdotessa di Apollo, per sapere chi fossero i suoi genitori, e lei Pannychis XI, stizzita, annoiata dalla credulità umana ai suoi vaticini, oltre che presa in un momento probabilmente di SPM, gli dà un vaticinio assurdo, proprio uno di quelli che già a priori si capisce non avere senso.
Un racconto dissacrante, un divertissment basato su quelli che sono i topoi classici delle tragedie elleniche, con un finale in cui la Pizia e il più famoso indovino Tiresia, arrivano alla conclusione che "La verità rimane tale fino a che la si lascia stare", in un perenne ribaltarsi delle versioni dei fatti a cui ogni personaggio del libro e del mito contribuisce.
Sfilano in punto di morte davanti alla sacerdotessa non solo il più famoso indovino di Tebe, ma Edipo stesso, Giocasta, Laio e la Sfinge, alternativa ipotetica madre del protagonista stesso della tragedia greca per eccellenza.
Bello, scritto bene, breve, cos'altro si può chiedere a un libro? Magari di essere accompagnato da una splendida cena giapponese a base di sushi?

martedì, febbraio 20, 2007

James Patterson "La tana del lupo" Longanesi 17.60€

Torna il detective Alex Cross, passato dalla polizia di Washington dove ha lasciato l'amico Sampson, all'FBI, con tutti gli stereotipi del caso (gente poco preparata, ma molto burocratica).
Prosegue la sua esperienza come "ragazzo padre" mentre l'eterna Nana lo aiuta a prendersi cura dei figli e tra alti e bassi continua anche la sua relazione a distanza con l'agente Jamilla della polizia di San Francisco.

Anche in questo caso il cattivo di turno è un super cattivo, circondato da super perversi, molto molto intelligente; si rivede Mastermind, l'ex-agente Kyle Craig e si capisce, almeno credo, che sta per uscire di galera per vie traverse e come sempre capita a Patterson quando infila un filone dalle uova d'oro, SPOILER



SPOILER
il cattivo non viene preso, così la spada di Damocle rimane sospesa sulla testa dei miei amati protagonisti, che però, in fondo in fondo, mi hanno un po' stufato.
Attualmente considero migliori Le donne del club omicidi, almeno loro un pochino di indagine ancora la fanno, Cross procede per tentativi ed errori, non è da lui!
L'autore lascia cadere degli indizi come fili da proseguire nella trama dei prossimi libri - così come il ritorno della mamma del piccolo Alex, che più stronza dei cattivi se lo riprende dopo averlo abbandonato - tra cui l'ennesima talpa nell'FBI e la presunta identità del Lupo, che anche in questo caso potrebbe annidarsi tra coloro che il detective Alex Cross conosce intimamente.
Sembra faccia parte del suo Karma quello di venire fregato sempre da qualcuno di cui si fida ciecamente, obiettivamente farebbe meglio a lavorarci in terapia...

lunedì, febbraio 19, 2007


Allan e Barbara Pease "Perchè gli uomini possono fare solo una cosa alla volta e le donne ne fanno troppe tutte insieme?" Sonzogno 10 €

Dagli stessi autori di Perchè gli uomini lasciano sempre alzata l'asse del water e le donne occupano il bagno per ore e Perchè mentiamo con gli occhi e ci vergognamo con i piedi, questo libro si spaccia per una guida fai da te per la sopravvivenza nella vita di coppia.

Non è molto utile, ma sicuramente è estremamente divertente, non a caso alcuni dei brani del libro girano da tempo sulla rete come brevi aforismi o massime sulla vita con un uomo/una donna. Una lettura breve e divertente a patto che davvero non abbiate comprato il libro per riuscire a capire come mai gli uomini non sono multitasking, perchè l'unica ragione è in realtà quella piccola parte di cromosoma mancante che fa diventare la X una Y.

La cosa più divertente è leggerne dei pezzi con la propria dolce metà e utilizzare ogni capitolo come spunto per un dialogo costruttivo sulla situazione della coppia, ma solitamente va tutto a scatafascio e ci si comincia ad accusare reciprocamente di una serie di cose, che messe comunque in fila fanno parecchio innervosire, a quel punto è meglio chiudere il libro...

venerdì, febbraio 16, 2007

Andrea Camilleri "Il colore del sole" Mondadori 14.00€

Soltanto mondadori è in grado di far pagare così tanto un libro di scarse 100 pagine, e non venitemi a dire che è per via delle fotografie dei quadri del Caravaggio, perchè non servono certo alla comprensione del testo.

Il fumatore-scrittore più venduto e prolifico tra gli autori italiani contemporanei ha pubblicato un libro di cui non si sentiva la mancanza, anzi, diciamo che se non l'avete ancora letto potete risparmiarvi i soldi, la fatica è minima, diciamo per quantificare battistini-garbatella andata e ritorno.
Una storia basata su degli "eventuali" scritti autografi del pittore maledetto, il Caravaggio appunto, che tanti spunti ha fornito a sceneggiatori e scrittori. La pazzia del pittore emerge piano piano da quelli che sono stralci del suo diario mentre seguiamo le sue peripezie e i vagabondaggi tra strade e rotte che uniscono la Sicilia, Malta e Napoli, mentre cerca di sfuggire a presunti sicari e vere guardie papali.
Indubbiamente per chi conosce meglio di me la storia del pittore, probabilmente questo libro ha più senso, ma per me che di solito adoro Camilleri, questo libro ha lasciato un po' l'amaro in bocca, speriamo che torni presto a pubblicare per Sellerio, almeno 300 pagine a 11 euro sono comunque più apprezzabili.
Sono a conoscenza del fatto che il prezzo non lo decide lui, potrebbe almeno "calmierarlo".

giovedì, febbraio 15, 2007

Joe R. Lansdale "Una stagione selvaggia" Einaudi 11.00€

Ribadisco la mia immensa soddisfazione per il fatto che Einaudi e Fanucci si stiano facendo una concorrenza sfrenata nel tradurre i lavori di Lansdale, in contemporanea a questo infatti, quelle che erano le Edizioni Nord hanno pubblicato "Freddo nell'anima" per il quale vi do' appuntamento su queste stesse pagine, tra una settimana al massimo, il tempo di leggere l'ultimo Camilleri.

Torniamo all'attualità comunque, come già detto questo libro è la prima delle 5 puntate dell'improbabile duo Hap e Leonard, di cui abbiamo già parlato.

La storia è la solita, mentre i due protagonisti si stanno facendo i fatti loro, qualcuno li assolda per fare quello che sembra, all'apparenza un lavoretto facile e ben pagato, che ben presto si trasforma in un lago di sangue. Detto così però non riesco a far trasparire l'ironia assoluta che c'è nei libri che li vedono come protagonisti, in questo poi, c'è tutta una presa in giro dei mitici anni '60 con tutte le ideologie che all'epoca prosperavano all'insegna di Peace and Love.

Conoscendo gli altri libri, si può notare come in questo ci sia l'inizio della modalità sarcastica con cui l'autore fa interagire i protagonisti, che diventeranno sempre più scanzonati e divertenti, ma proprio per la stessa ragione magari, questo è uno tra i più crudi e con più morti tra quelli che poi seguiranno, che l'autore si sia poi ammorbidito con il tempo?

Leggendo "Lampi nel buio"potrebbe sembrare, ma se ci si basa sui racconti direi proprio che mi sto sbagliando e comunque una cosa che non mi è affatto chiara è perchè sulla quarta di copertina continuano a chiamarla "...insolita coppia di detective...".

martedì, febbraio 13, 2007

Compleanno
Ieri era il mio compleanno, uno dei peggiori per essere precisi, comunque anche stavolta il parentame mi ha negato il giusto tributo in carta stampata, se escludiamo il Gadget Master, che con la classica bustina bianca ha rimediato alla pigrizia del resto della famiglia.
La scusa ufficiale per cui nessuno mi regala libri e' che e' troppo difficile trovarne uno che non ho, mai niente di piu' sbagliato, ho una wish list praticamente infinita...
Comunque oltre ad uno sfogo trasversale questo post e' solo un breve aggiornamento per informarvi che ho finito tutti e 14 i libri di Anita Blake, un po' scadenti sul finale (delle continue e ripetute, per quanto variate, scene di sesso non coprono l'essenziale mancanza di trama sig.ra Hamilton, sorry) e quindi mi sono rimessa a leggere qualcosa di diverso, cioè "Una stagione selvaggia" prima storia dell'improbabile coppia Hap e Leonard di Lansdale.
La domanda che mi nasce spontanea e per Feltrinelli e' questa: "Per quale ragione ogni volta che uno scrittore pubblica una serie voi iniziate dalla traduzione di un libro in mezzo e cioè nè il primo nè l'ultimo?"
Vorrei ringraziare pubblicamente Teresa per aver corso il rischio e avermi regalato un libro che non ho e leggero', per essere precisi "Terrorista" di J. Updike.
A presto con la recensione dei due antieroi piu' divertenti del momento, e comunque sono 34.

venerdì, febbraio 09, 2007

Sito di trucchetti
Sto ancora leggendo di vampiri e licantropi, ormai pero' manca solo un libro, probabilmente ci metterò anni per riprendermi dalla sbronza da anitaverse, ma ne valeva la pena.
Ho anche pensato che se avessi un figlio maschio mi piacerebbe tanto chiamarlo Nathaniel, tralascio i commenti del gonzorte (Sì, o alan o kevin) , faccio comunque prima a prendermi un cane, che tra l'altro potrei chiamare Micah.
Nel mentre non mi dispiace perdere tempo girando per la rete e vorrei segnalarvi questo sito dove potete trovare una serie di "trucchetti", alcuni parecchio fuori di testa, che in realtà dovrebbero rendere la vita meno amara.
Giusto per farvi due risate e, per quanto mi riguarda riuscire ad aprire le bottigliette dell'acqua senza grattarmi le mani a morte: http://www.trucchetti.splinder.com/

martedì, febbraio 06, 2007

Window in the sky - U2
Ci sono pochi gruppi che riescono anche con una sola canzone a scomodare il resto del mondo, se poi ci si aggiunge un video con tutte le celebrità musicali dagli anni 50 in poi (http://www.youtube.com/watch?v=VskbxuehP3I) ecco fatto che Bono e gli altri riprendono esattamente da dove avevano lasciato, cioè da un successo strepitoso.
Questo singolo anticipa l'uscita del nuovo Best of degli U2, 18 Singles, che riprende il meglio dall'inizio (Boy) fino ad ora (How to dismantle....).
Non sono nemmeno in grado di affermare che questa canzone mi piace o meno, è solo molto U2. Non solo la musica, anche le parole, poi questo video di portata globale, sono comunque dei geni, ma credo che ormai vada tutto molto oltre alla semplice musica + parole se così si può dire.

The shackles are undone
The bullet’s quit the gun
The heat that’s in the sun
Will keep us when there’s none
The rule has been disproved
The stone it has been moved
The grain is now a groove
All debts are removed

Oh can’t you see what our love has done
Oh can’t you see what our love has done
Oh can’t you see what our love has done
What it’s doing to me

Love makes strange enemies
Makes love where love may please
Soul in its strip tease
Hate brought to its knees
The sky over our head
We can reach it form our bed
If you let me in your heart
And out of my head

Oh can’t you see what our love has done
Oh can’t you see what our love has done
Oh can’t you see what our love has done
What it’s doing to me

Oooh oooh oh oooooooh
Oooh oooh oh oooooooh

Please don’t ever let me out of here
I’ve got no shame oh no oh no

Oh can’t you see what love has done
Oh can’t you see
Oh can’t you see what love has done
What it’s doing to me

I know I hurt you and I made you cry
Did everything but murder you and I
But love left a window in the skiesA
nd to love I rhapsodize

Oh can’t you see hwat love has done
To every broken heart
Oh can’t you see what love has done
For every heart cries
Love left a window in the skies
And to love I rhapsodize

Oooh oooh
Oh can’t you see

A mio modo di vedere, semplicemente, non si può non vedere.

sabato, febbraio 03, 2007

Michel Faber "I gemelli Fahrenheit" Einaudi 14.80€
Torniamo ai libri, per essere precisi torniamo ad un libro di racconti del famoso autore de "Il petalo cremisi e il bianco", che non ho letto, perchè cominciare a scoprire uno scrittore da un mattone è un rischio che a volte non mi sento di correre, per essere precisi non me la sento fino a che non esce in edizione economica.
Questa raccolta di racconti mi sembrava una buona alternativa per cominciare a leggere qualcosa di uno scrittore premiato non solo dalla critica, ma anche dal pubblico e devo dire che non mi è andata poi tanto male. La prima considerazione da fare è che a me i racconti di solito non piacciono, fondamentalmente perchè durano troppo poco, ma in questo caso probabilmente, l'autore ha trovato quel giusto compromesso tra la storia e la durata della stessa.
I racconti di Faber ti lasciano talmente di sasso, che la sensazione non potrebbe durare troppo a lungo, in quanto ogni emozione violenta decresce in modo direttamente proporzionale al suo protrarsi nel tempo, cioè se dura tanto ti abitui.
Per questo sono rimasta molto colpita da ognuno di questi racconti, nè troppo spettacolari nè troppo strani, diciamo che sono lontani da Serling e le sue storie "Ai confini della realtà", ma mi hanno dato la stessa sensasazione, come quella che si prova a tenere in mano un cubetto di ghiaccio, quel freddo che bolle e la paura di non riuscire a staccarlo dalla pelle prima che sia troppo tardi. Poi come una magia, il racconto finisce proprio al momento giusto, da paura.
Ve lo consiglio, nel mentre, torno ai miei vampiri, ormai mi mancano solo 4 libri e ho un intero weekend davanti a me...

venerdì, febbraio 02, 2007

HARRY POTTER
Sono lieta di informarvi che Amazon ha messo in prevendita il 7° libro di Harry Potter, che, a quanto sembra, uscirà in lingua inglese il 21 di luglio. Se vi volete accomodare da questo link trovate ulteriori informazioni, tra cui il fatto che il libro più venduto della Rowling, ancora una volta è quello che non è ancora pubblicato, e il collegamento con il sito di Amazon inglese: http://www.fantasymagazine.it/notizie/6926/
Vi sconsiglio di comprarlo dalla rete, l'estate scorsa mi e' arrivato dopo 20 giorni, anche la fila da feltrinelli international si puo' evitare, personalmente mi faro' trovare alla libreria delle partenze internazionali a Fiumicino, si è sempre rivelata la scelta migliore...
Il titolo dovrebbe quindi essere quello definitivo e cioè "Harry Potter and the Deathly Hallows" per quanto riguarda noi italiani, ovviamente, stanno già discutendo sulla traduzione del titolo.

giovedì, febbraio 01, 2007

Berlusgoogle
Come potete vedere dall'assenza di post libreschi, sono ancora immersa nell'Anitaverse, questo non mi impedisce però di segnalarvi: "Il sistema più completo per la ricerca di manifesti elettorali http://www.berlusgoogle.com/index2.php"
Dopo che la moglie lava i panni sporchi sulla prima pagina del suo giornale e a sinistra succede quello che succede, l'unico modo per non emigrare è prenderla ridere, tanto l'unica speranza è quella di camminare rasente i muri ed evitare gli orti, per quanto possibile...