Torniamo ai libri, per essere precisi torniamo ad un libro di racconti del famoso autore de "Il petalo cremisi e il bianco", che non ho letto, perchè cominciare a scoprire uno scrittore da un mattone è un rischio che a volte non mi sento di correre, per essere precisi non me la sento fino a che non esce in edizione economica.
Questa raccolta di racconti mi sembrava una buona alternativa per cominciare a leggere qualcosa di uno scrittore premiato non solo dalla critica, ma anche dal pubblico e devo dire che non mi è andata poi tanto male. La prima considerazione da fare è che a me i racconti di solito non piacciono, fondamentalmente perchè durano troppo poco, ma in questo caso probabilmente, l'autore ha trovato quel giusto compromesso tra la storia e la durata della stessa.
I racconti di Faber ti lasciano talmente di sasso, che la sensazione non potrebbe durare troppo a lungo, in quanto ogni emozione violenta decresce in modo direttamente proporzionale al suo protrarsi nel tempo, cioè se dura tanto ti abitui.
Per questo sono rimasta molto colpita da ognuno di questi racconti, nè troppo spettacolari nè troppo strani, diciamo che sono lontani da Serling e le sue storie "Ai confini della realtà", ma mi hanno dato la stessa sensasazione, come quella che si prova a tenere in mano un cubetto di ghiaccio, quel freddo che bolle e la paura di non riuscire a staccarlo dalla pelle prima che sia troppo tardi. Poi come una magia, il racconto finisce proprio al momento giusto, da paura.
Ve lo consiglio, nel mentre, torno ai miei vampiri, ormai mi mancano solo 4 libri e ho un intero weekend davanti a me...
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