Torniamo al detective Alex Cross, a cui la vita di semplice consulente e psichiatra non sembra andare molto a genio, così come alla sua nemesi ed alter ego cattivo Kyle Craig non va bene passare il resto dei suoi giorni in prigione, così come largamente anticipato dai precedenti capitoli della serie.
Scadiamo nel parossismo con questo giallo, per quanto io apprezzi sempre le storie di Patterson, credo che proprio non voglia far morire la sua gallina cattiva dalle uova d'oro.
Nuova fidanzata, nuovi problemi con i figli adolescenti e nuovi problemoni con il cattivo di sempre, c'è da dire che il detective Cross non si annoia ultimamente peccato che per i suoi lettori non sia proprio lo stesso, per quanto mi riguarda nuove storie con nuovi cattivi, qualche nuovo profilo non mi dispiacerebbe. Addirittura qui abbiamo un paio di serial killer molto incazzo$i che gli stanno addosso agli ordini del mastermind, mi sembra un po' un'operazione commerciale tipo il ritorno del poeta di Connelly, capisco che ci siano dei cattivi a cui ci si affeziona, tipo Moriarty per SH oppure la banda dei 4 per Poirot, però sembra che proprio non vogliano morire, bene, ma se sono immortali che lo dicessero subito e uno switcha dalla modalità giallo a quella fantasy, non c'è mica problema, io lo faccio sempre con Anita Blake.
Il libro è scritto in modo scorrevole come al solito, con quei capitoli da una pagina e mezzo che te li fa infilare in modo compulsivo (prestare attenzione in metropolitana!!!!); un Patterson come al solito, il problema è che è anche un Cross come al solito, forse sarà per quello che in Italia stanno ancora a carissimo amico per la traduzione dei suoi libri, ne sforna più di S. King.
In finale, ve lo consiglio solo se vi siete affezionati al personaggio, sia quello buono, che quello cattivo. Buona lettura
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