Per chi non lo conoscesse, questo è lo stesso autore di Fight Club, il cui film rende l'idea, e di altri capolavori come Invisible Monster e Soffocare, meno bello Survivor e Ninna Nanna, da cancellare Diary.
Dopo questo breve excursus veniamo a questa sua ultima fatica, nonchè quella dalle pagine più numerose. La storia è presto detta, alcune persone rispondono ad un annuncio per un "Ritiro per scrittori" dove avrebbero potuto, in tutta tranquillità, dedicarsi a scrivere il capolavoro della loro intera esistenza.
Da questo punto in poi il libro si biforca, da una parte c'è la storia dei partecipanti, della loro lenta consunzione per inedia (per diventare personaggi di un reality hanno dato fondo alle provviste, distrutto la caldaia e otturato i bagni), dall'altra le loro storie, raccontate a turno, dalle quali si evince che alcuni fra loro avevano riposto all'annuncio perchè avevano ucciso qualcun altro.
In questo clima oppressivo e claustrofobico, il solito Palahniuk dà il meglio di sè, anche se proprio all'inizio, uno dei racconti è così brutale che ho smesso per una settimana di leggere il libro, non avevo lo stomaco per riprenderlo in mano.
Come anche nel libro della Nothomb, precedentemente recensito su questa stessa rete, il paradosso del reality show, la ricerca del cattivo a tutti i costi, la distruzione e la rinascita per assurgere al paradiso mediatico, è descritta in tutte le sue forme e dimensioni.
Ma questo non è un libro per tutti, intanto perchè l'autore riesce ad essere veramente indigesto in alcune sue spiegazioni particolareggiate e dettagliate, e poi perchè è comunque da affrontare su diversi piani di lettura.
Se vi capita leggete prima qualcos'altro, comincerei da invisible monster, passerei da soffocare e arriverei a fight club. Dopodichè, se avete visto che il genere vi può interessare attaccherei con questo e non vi spaventate al racconto di San Vuotabudella, è solo l'inizio.
1 commento:
Hello. And Bye.
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