lunedì, giugno 26, 2006

BEN ARRIVATA GAIA!!!!

(e ben tornato unico e solo capitano)

domenica, giugno 25, 2006

"Le Cerque" Agritirusmo - Via S. Angelo 4, Collevecchio.
Se vivete a Roma e non amate in modo particolare (vedi non siete masochisti) passare metà del vostro fine settimana in fila per tornare dal mare, vi consiglio questo splendido agriturismo a meno di un'oretta dal raccordo.
Basta predere l'autostrada A1 in direzione di Firenze, uscire al primo casello (Ponzano-Soratte) e seguire le indicazioni per Collevecchio.
Vi trovate a questo punto (e forse anche un po' prima) in Sabina: "... terra dell'olio buono e di qualità, in un fazzoletto di colline comprese tra la Valle del Tevere, la Tuscia etrusca e l'Umbria. Qui la campagna è quella di sempre, bella e ancora intatta: boschetti di querce (cerque nel dialetto locale), oliveti, prati e greggi di pecore...".
Qui Laura, Marta, Massimo e Giorgio hanno ristrutturato un vecchio casale per accogliere chi ama la tranquillità e la bellezza della campagna e devo dire che come ristrutturazione gli è venuta proprio molto bene. Case più ampie o monolocali con finestre che si affacciano su colline sconfinate, un silenzio ed una pace che ispirano una rigenerazione completa.
Inoltre vengono proposte anche attività, se proprio non riuscite a stare fermi, come la raccolta delle olive (ottobre-dicembre), l'introduzione alla degustazione dell'olio, corsi di cucina, passeggiate naturalistiche, raccolta ed utilizzo delle erbe da campo, preparazione di marmellate e sottoli, il campo da bocce e giochi per bambini, se ne avete o lo siete.
Se invece siete morigerati, tranquilli e dediti al riempiemento più del corpo che dello spirito, a disposizione c'è un forno a legna e un barbecue.
Ultimo ma non per questo meno importante, uno dei monolocali è accessibile anche ai disabili.
Per ogni ulteriore informazione potete chiamare il fine settimana allo 0765-578034, oppure a Roma potete chiamare Laura e Massimo allo 06/55280179, Marta e Giorgio, che potete anche faxare, allo 06/66030094, oppure info@lecerque.net o www.lecerque.net
Personalmente lo trovo un posto che ti rimette in pace con il mondo.

venerdì, giugno 23, 2006

Louise Rafkin "Lo sporco degli altri" Universale Economica Feltrinelli € 6.71
Non so voi ma nei confronti delle pulizie domestiche nutro un incontenibile odio/amore.
Odio perchè le detesto e ogni volta mi vengono in mente miliardi di cose migliori da fare e mi riprometto sistematicamente di ignorare il gonzorte - geloso delle mura domestiche - e chiamare qualcuno ad aiutarmi. Amore perchè, anche se più che zen sembra idiota, una volta terminato mi sembra di aver riordinato anche le mie poche ma ben confuse idee.
Spesso mi capita di sentire l'impellente necessità di riordinare la scrivania a studio o a casa prima di mettermi a lavorare, dottore cura te stessa, ma a volte ammetto di farlo per non lavorare o rimandare ad libitum qualcosa che proprio mi scassa....
Ci sono delle teorie che spiegano come mettendo a posto fuori si fa chiarezza dentro e nel mio caso è proprio vero, vorrei solo non dovermi pagare anche la terapia o magari usare gli stessi soldi per pagare una signora che mi venga a fare le pulizie ..... perchè ormai ho visto la luce!
A parte questi deliri dal grande caldo, questo breve libro è divertente, anche se sembra assurdo trovare carino qualcuno che racconta quante e quali cose si possono trovare mettendo a posto la casa degli altri, ma alla fine si tratta sempre di capire le persone non da quello che dicono, ma da quello che tacciono. Una specie di disamina del comportamento non-verbale e io adesso mi metto a sistemare le cose con un occhio diverso, tipo: come mai ho pensato che questa cosa mi sarebbe mai potuta servire o avrei mai potuto metterla?
E soprattutto perchè siamo così tendenzialmente entropici ???!!!!

giovedì, giugno 22, 2006

Lasciatemelo dire...

Materaaaaaaaaaaaaaazziiiiiiiiiii

mercoledì, giugno 21, 2006

Pulsatilla "La ballata delle prugne secche" Castelvecchi 10.00€
Libro molto divertente e senza pretese, finalmente.
Storie attuali di moderni ventenni alle prese con fidanzati, peli superflui e idratazione.
Un libro da treno, dove anche con il delirio attorno non c'è pericolo di perdere il segno, assolutamente da leggere con un amico pugliese per le parti in lingua.
Particolare il capitolo della "gita al fallo" dove si parla esattamente di quello che immaginate, con buona pace di Virginia Wolf, e dove finalmente conosco una donna che parla di quello che gli uomini sospettano da tempo, una vera digressione da spogliatoio di palestra, rigorosamente femminile.
L'autrice ha anche un blog che, sembra, sia gettonatissimo: www.pulsatilla.splinder.com e dove ultimamente si sta amorevolmente prendendo in giro come autrice di successo. Per quanto mi riguarda non mi dispiace affatto incontrare qualcuno che non si prende troppo sul serio, ultimamente ce n'è proprio bisogno (e il mio pensiero vola verso te Moccia).
Da leggere o regalare (dopo averlo letto) per queste giornate di sole dove purtroppo tocca ancora lavorare mentre l'unica cosa seria sarebbe andare al mare (e beccatevi anche la rima!).

lunedì, giugno 19, 2006


Saturday di Ian MacEwan

Da tempo e per mille motivi non del tutto validi, latito scandalosamente lasciando la responsabilità del blog alla cara socia gonzica.
Mentre mi costringo dunque a rivedere in loop l'autogol di Zaccardo per punirmi (e qualora non bastasse ho già prenotato De Rossi) torno a scrivere di libri con uno degli acquisti made in Britain, preso sfruttando la meravigliosa invenzione del 3per2.
Saturday è un libro che si dilata all'interno di una sola giornata (un sabato, appunto) che comincia e finisce a notte inoltrata.
La giornata di un primario di neurologia, apparentemente vincente e appagato, che inaspettatamente si troverà coinvolto in una situazione estrema e in parte surreale, ma prima ancora a guardare la propria vita, la famiglia e soprattutto la situazione sociale e politica come uno spettatore critico.
L'importanza non sta nei fatti della trama quanto nelle riflessioni che da questi partono. Pensieri che riguardano ognuno di noi e che creano diverse domande, durante la lettura, rispetto al proprio stile di vita, alle tradizioni europacentriche, alla follia e alle culture diverse, non solo "etniche", ma legate all'età, alle passioni, alle scelte.
Non è un libro da spiaggia, ma lo consiglio per queste strane giornate a metà tra il lavoro e la vacanza...

giovedì, giugno 15, 2006

Alex Shakar "La selvaggia" Fanucci Editore 15.00€
SPETTACOLO!!!
Era un sacco che non leggevo un libro così particolare, sono proprio contenta, così ho pensato di consigliarvelo assolutamente.
La casa editrice potrebbe, a torto, farvi pensare ad un libro di fantascienza, ma così non è se non nel senso strettissimo del termine, e cioè quello di scienza fantastica o teorie applicate dai nuovi guru del marketing: i trendspotter.
In questo caso la parola sta ad indicare un gruppo di persone, i protagonisti poi del romanzo, tesi alla ricerca ed all'individuazione di nuove mode appunto, nuove tendenze e manie, per trasformarle in prodotti e quindi in profitto.
L'ultima frase del libro mi ha riportato alla mente una di quelle frasette che si potevano trovare nei libri delle formiche "Mangiate merda, milioni di mosche non possono essersi sbagliate" e certe volte non dico che ci siamo vicini, ma quasi.
La prosa scorre, anche se il libro è abbastanza lungo, 334 pagine scritte fitte fitte.
La sensazione è quella di aver scoperchiato un pentolone pieno di specchi; molto di quanto detto è reale in modo terrificante e se non reale quanto meno realistico, ma non è un libro fastidioso, è scritto in modo troppo intelligente, ti fa quasi pensare che se ti accorgi di quello che ti vogliono vendere, magari compri altro, e se in questo modo facessi il loro gioco, e se quello che volessero venderti fosse proprio l'"altro" o se l'unica cosa importante fosse comprare?
Insomma non ve lo so spiegare, molto ruota intorno al concetto di postironia (sempre il concetto di cacca commestibile) e a quello di paradessenza (essenza paradossale di ogni prodotto, per esempio il caffè è stimolante e rilassante: due desideri opposti che promette di soddisfare simultaneamente), siamo tutti superfici sulle quali vengono proiettati i nostri bisogni.
LEGGETELO!

mercoledì, giugno 14, 2006

Le malvestite
Da un po' di tempo non vi segnalo blog che pesco in giro sulla rete quindi mi affretto a riferirvi di questo capolavoro, una specie di occhio magico sulla popolazione attuale:
Il titolo completo dovrebbe essere le malvestite e i malvestiti, ma le donne sono veramente in una percentuale nettamente superiore.
Chiunque può mandare un disegno e partecipare con la propria descrizione del malvestito di turno e personalmente, nonostante viva nel timore di riconoscermi in uno dei disegni, quando sono in giro mi diverte molto provare a descrivere alcuni dei personaggi che affollano la metropolitana di Roma.
Trovo l'idea eccezionale e le descrizioni caustiche veramente da lacrime agli occhi, se avete tempo fatevi un giro, magari ci siete anche voi ;-)))
p.s.
TAG!

lunedì, giugno 12, 2006


Mi associo all'altra Gonza, a Panettone, Krapfen e a Lasposa, per ricordarvi che a Torino c'e' solo una squadra che giocherà la Serie A: FORZA TORO e Buon Compleanno Claudia!

domenica, giugno 11, 2006

Un lunedì libero - teatro Agorà, Via della Penitenza Roma, 9 € più tessera (2€)
Serata "teatrale" ieri, con piacevole sorpresa, infatti ci siamo divertiti.
La piece liberamente tratto dai testi "Il cancelliere Krheler" e "Dal mattino a mezzanotte" di Georg Kaiser, autore di punta del teatro espressionista tedesto, finito poi povero e dimenticato, quasi come uno dei suoi personaggi.
La storia, che poi sono due, narra di due persone la cui vita scandita dalle semplici solite cose, abitudini e lavoro, viene improvvisamente sconvolta, per due diverse ragioni, e uno servirà da monito all'altro per non commettere (o non provare) a commettere gli stessi errori.
Sarebbe molto scontato dire che è un momento che nella vita abbiamo vissuto e continuiamo a vivere un po' tutti? Tant'è l'opera è ben rappresentata, la musica è molto bella e gli attori reggono bene la scena. Da sottolineare l'eccezionale prestazione del cassiere, personaggio principale impersonato benissimo da Cristiano Flora, che oltre ad essere un bravissimo attore è anche un grande amico.
Sbrigatevi talent scout perchè oggi c'è l'ultima rappresentazione e questo ragazzo farà strada...

sabato, giugno 10, 2006

Jeffery Deaver "La luna fredda" Sonzogno Editore 19.00€
Nuova indagine per il detective tetraplegico Lyincoln Rhyme, sempre supportato dalla bella e brava Amelia Sachs. L'unica cosa che differenziava fino a questo momento Kay Scarpetta, Alex Cross e Lincoln Rhyme era che quest'ultimo, a differenza dei precedenti e di chissà quanti altri, non aveva un nemico fisso la cui unica idea in testa era quello di distruggerlo ad ogni costo, ma con questo libro si adegua al trend in voga.
Da due indagini si arriva ad una ed all'apparizione di un serial killer, diciamo poco serial e molto killer, che, sembra, dedicherà buona parte della sua esistenza alla sconfitta e conseguente dipartita sofferente del nostro eroe.
Si poteva evitare secondo me, ma forse così è più facile, anche se Deaver che ci ha da sempre abituato ad una serie di colpi di scena a raffica, forse avrà un più limitato spazio di manovra d'ora in poi.
Ogni volta che il libro sembrava aver trovato un senso, una conclusione, un epilogo, nuove cose turbavano l'equilibrio appena raggiunto e le carte in tavola sparigliavano di nuovo, a lungo andare non è più tutta questa sorpresa però, anche perchè basta dare un'occhiata alle pagine che mancano alla fine per averne la certezza.
La mia sensazione è che stavolta abbia un pochino esagerato con i colpi di scena, ma non è un brutto libro, l'indagine è carina, viene introdotto anche un nuovo personaggio che secondo me potrebbe tornare: l'esperta di cinsesica (lettura del linguaggio corporeo) Kathryn Dance, e la squadra si allarga; sembra di tornare in famiglia.
Già, ma se adesso anche i gialli ti fanno sentire a casa, dove andiamo a finire?

venerdì, giugno 09, 2006


Margaret Doody "Aristotele detective" Sellerio Editore Palermo 12.00€
Libro consigliato dispiace parlarne male, diciamo però che forse non mi sorbirò gli altri della serie, che sembra parecchio consistente. Questo è comunque il primo, ambientato negli anni di Aristotele appunto, con Alessandro Magno che scorrazza per l'Asia Minore e Dario che è appena stato sconfitto.
Non sono assolutamente in grado di verificare che ci siano stati degli errori nel descrivere quella che poteva essere l'Atene di quegli anni, ma sembra comunque che tutto sommato, circa 2500 anni dopo, cambiano i vestiti ma non quello che c'e' dentro.
La storia è un giallo come quelli classici diciamo, assassinio, ricerca del colpevole, anche se in questo caso viene prima accusato un innocente, e tramite grsso lavoro di deduzione "aristotelica" il vero cattivo viene inchiodato e punito dagli dei, oltre che dagli uomini.
Se vi piacciono molto i libri pieni di dettagli, questo romanzo fa un baffo alle tre pagine di descrizione del portale de "Il nome della rosa" per il resto è carino e nonostante la mole di parole e aggettivi secondo me a volte inutili, riesce a farsi leggere con una certa velocità.
Necessita comunque una certa cultura classica oppure la presenza di Wikipedia a portata di mano per avere chiare le figure degli arconti e del basileus, così giusto per poter fare uno sfoggio di cultura nei momenti più appropriati...

mercoledì, giugno 07, 2006

Dean Koontz "Tracce nel buio" Sperling Paperback €7.80
I viaggi in treno necessitano libri da poco impegno, perche' come sempre mi accade i compagni di scompartimento possono essere difficilmente gestiti, questi ultimi nonostante i-pod alle orecchie e occhi nascosti dietro il libro riuscivano comunque a farsi sentire... Finita la premessa d'obbligo il libro in questione è il secondo di una trilogia non ancora tradotta: I racconti di Monnlight Bay; come direbbe il mio amico Fabio, anche questo romanzo di Koontz si snoda secondo il suo solito modo che è questo: 1) un uomo buono ma in fuga per un segreto - o problema, incontra 2) una donna in fuga per un segreto - o problema causato da 3) cattivo psicopatico legato al segreto - o problema- causato dal 4) governo cattivo e poco lungimirante (e infatti sono tutti ambientati negli Stati Uniti) che si è lasciato prendere la mano da un esperimento basato sulla ricombinazione genica o 5) sul solito PC che vuole prendere il controllo del mondo (tipo il multivac di Asimov).
In ogni caso se vi piace il genere è ok, forse un po' troppo lungo...

sabato, giugno 03, 2006

IL MULINO DEL CIBUS - Via Canale s.n.Castelnuovo Magra (SP)Tel. 0187 676102
Il gonzorte ed io siamo reduci da uno splendido week-end gastronomico culturale e vorrei informarvi del fatto che se vi trovate al confine tra la toscana e la liguria, potreste recarvi a mangiare e soprattutto a bere in questo magnifico posto.
Il locale è piccolo ma stpefacente, arredato con vecchie trebbie, pozzi e cose risalenti a quando l'agricoltura era ancora "manuale" e le persone che lo gestiscono ti sanno consigliare veramente di tutto.
La scelta tra le cose da mangiare non è molto ampia, ma stiamo comunque parlando di un'enoteca e così, giusto per farvi rosicare, io ho mangiato un carpaccio di manzo, un brasato spettacolare ed un crumble alle pere e zafferano che se ci ripenso mi commuovo.
La cosa migliore sono comunque tutte le bottiglie di vino tra cui scegliere, io mi sento come un elefante in una cristalleria, ma Carlo e Giuliano sanno consigliarti nell'eventualità non sapessi dove mettere le mani o la bocca.
I prezzi non sono bassi, ma chiaramente variano in funzione del vino bevuto, comunque vale la pena. Buon pasto.

venerdì, giugno 02, 2006

Greg Iles "Il progetto Trinity" Piemme € 18.90
Non so se ve ne siete accorti, ma nello scorso post sono stata cazziata (o almeno così sembra) da Sandrone Dazieri e alla fine il suo libro mi era anche piaciuto, ora cosa mi devo aspettare dallo scrittore di oggi visto che questo libro di Iles fa schifo?
Solo che non parli italiano ;-))
Comunque la colpa mia, ero perfettamente consapevole che sulla scia del codice dejàVinci avevano ultimamente pubblicato l'impubblicabile basta che c'entrasse in qualche modo la Chiesa e questo libro ne è l'esempio.
La storia è quella del solito scienziato con vita triste che viene assoldato in progetto ultrasegreto per creare il solito computer che prenderà il sopravvento sul mondo (ve lo ricordate il Multivac di Asimov?).
Con i soliti correlati e cioè storie d'amore tra persone che credevano di averci messo una pietra sopra e il governo che tenta di insabbiare tutto.
Ora le crisi mistiche del tizio in questione mi sono quasi sembrate proprio aggiunte in seguito per poter appunto riallacciarsi al filone chiesa cattiva e segreta che attualmente spospola, ciò non toglie che il libro non è proprio nè scorrevole nè "leggevole". Storia brutta e accrocchiata.
Evitatevelo o regalatelo a qualcuno che non vi piace.

giovedì, giugno 01, 2006

Sandrone Dazieri e tutta la serie del Gorilla

Gialli stavolta e come sempre accade, tutti quelli di uno stesso autore, devo avere una tendenza monografica, diciamo.
La socia gonzica ha iniziato recensendo "Attenti al gorilla" e quindi mi ha solleticato l'appetito, ho quindi continuato con "La cura del gorilla", sullo stesso stile, ma più intimista per alcuni punti di vista, forse l'autore stava cominciando ad approfondire il personaggio.
A seguire è arrivato "Gorilla blues" il più duro e ricollegato con la realtà (G8 e Diaz per capirsi) probabilmente molto sofferto, a mio modo di vedere trasudava dolore, anche se la figura del poliziotto buddista è da piegarsi.
Ultimo, ma non per questo meno importante e spero che a breve ne seguirà un altro, arriva "Il karma del gorilla", appena terminato e forse il più leggero dei quattro. Pochi collegamenti al presente e molti al passato, come al solito sembra che negli anni '70, '80 e primi novanta in Italia ci fossero solo i servizi e tutti deviati (perchè esistono dei servizi dritti?).
Con quest'ultimo libro il giallo si fa proprio giallo, ma resta tale. Negli altri c'erano più cose e sembrava che scoprire l'assassino o i colpevoli fosse solo una scusa per raccontare una storia, qua no, anzi, sembra che Dazieri, ora che è diventato quasi famoso, sta cercando di avere meno impicci possibili e quindi i cattivi stanno tutti molto lontano dall'Italia, pensa un po' in Argentina, così non si offende nessuno.
Come giallo va comunque benissimo, tanto come al solito fino all'ultimo non avevo capito, anzi quando lui va ad incastrare il/la cattivo/a sono dovuta tornare indietro perche' non mi ricordavo nemmeno chi fosse....
Lettura piacevole, molto sullo stile Lucarelli e poco su quello Faletti, mischiato con l'attualità tipica di Camilleri. Enjoy.