Libro molto divertente e senza pretese, finalmente.
Storie attuali di moderni ventenni alle prese con fidanzati, peli superflui e idratazione.
Un libro da treno, dove anche con il delirio attorno non c'è pericolo di perdere il segno, assolutamente da leggere con un amico pugliese per le parti in lingua.
Particolare il capitolo della "gita al fallo" dove si parla esattamente di quello che immaginate, con buona pace di Virginia Wolf, e dove finalmente conosco una donna che parla di quello che gli uomini sospettano da tempo, una vera digressione da spogliatoio di palestra, rigorosamente femminile.
L'autrice ha anche un blog che, sembra, sia gettonatissimo: www.pulsatilla.splinder.com e dove ultimamente si sta amorevolmente prendendo in giro come autrice di successo. Per quanto mi riguarda non mi dispiace affatto incontrare qualcuno che non si prende troppo sul serio, ultimamente ce n'è proprio bisogno (e il mio pensiero vola verso te Moccia).
Da leggere o regalare (dopo averlo letto) per queste giornate di sole dove purtroppo tocca ancora lavorare mentre l'unica cosa seria sarebbe andare al mare (e beccatevi anche la rima!).
7 commenti:
UE' lambascio'!
Sotto il sole che scotta
mi son preso una cotta...
Sotto il sole che abbronza
ho incontrato una GONZA...
Ehi dai ficchi ficchi con me
Facciamo ficchi ficchi insieme!
Poi divento padre.... Fateme divertì'!
...accidenti direi che il nome di pulsatilla ultimamente apre più porte di quello di Sottile, ehehehe.
Anche se diciamolo, se non hai fatto sesso con lui non sei nessuno e io nessuno lo nacqui!
minkiaaaaa
lollofunkysexydancerinthekithcen
pulsatilla apre le porte e apre le menti!
geko
I blogger scrittori wannabe sono il nulla. Dice perfettamente Marco Philopat su "Pup" 62:
"Dopo Melissa sono stati pubblicati un'infinità di libri-clone sul genere. Nelle librerie e sulle pagine dei quotidiani siamo in questi giorni sottoposti al tormentone Pulsatilla dalle prugne secche per spuntino, ovvero l'umorismo travolgente delle blog-girl, l'impepata sessosa politically correct rinfrescata dal postfemminismo, il toast farcito di dialettica spiritosa, mai volgare e greve, mi raccomando... E se poi si pompa sui nervi scoperti del genitorame sinistrorso, si scava nel bridgetjonismo più bieco, e la frittata da "caso" letterario è servito.
E S A T T O
già esatto e quindi?
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