Nuova indagine per il detective tetraplegico Lyincoln Rhyme, sempre supportato dalla bella e brava Amelia Sachs. L'unica cosa che differenziava fino a questo momento Kay Scarpetta, Alex Cross e Lincoln Rhyme era che quest'ultimo, a differenza dei precedenti e di chissà quanti altri, non aveva un nemico fisso la cui unica idea in testa era quello di distruggerlo ad ogni costo, ma con questo libro si adegua al trend in voga.
Da due indagini si arriva ad una ed all'apparizione di un serial killer, diciamo poco serial e molto killer, che, sembra, dedicherà buona parte della sua esistenza alla sconfitta e conseguente dipartita sofferente del nostro eroe.
Si poteva evitare secondo me, ma forse così è più facile, anche se Deaver che ci ha da sempre abituato ad una serie di colpi di scena a raffica, forse avrà un più limitato spazio di manovra d'ora in poi.
Ogni volta che il libro sembrava aver trovato un senso, una conclusione, un epilogo, nuove cose turbavano l'equilibrio appena raggiunto e le carte in tavola sparigliavano di nuovo, a lungo andare non è più tutta questa sorpresa però, anche perchè basta dare un'occhiata alle pagine che mancano alla fine per averne la certezza.
La mia sensazione è che stavolta abbia un pochino esagerato con i colpi di scena, ma non è un brutto libro, l'indagine è carina, viene introdotto anche un nuovo personaggio che secondo me potrebbe tornare: l'esperta di cinsesica (lettura del linguaggio corporeo) Kathryn Dance, e la squadra si allarga; sembra di tornare in famiglia.
Già, ma se adesso anche i gialli ti fanno sentire a casa, dove andiamo a finire?
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