lunedì, aprile 17, 2006

Habemus Capa - Virgin 20.90 €
Nuova recensione musicale da parte delle vostre gonze preferite, troppo appesantite dalle abbuffate alimentari della Pasqua per leggere senza addormentarsi seduta stante.
Proabile che domani arrivi un film, per lo stesso motivo...
Questo nuovo disco del rapper (anche se chiamarlo così ci sembra un pochino riduttivo) pugliese, famoso ai i più per il tormentone del tunneeellelele del diverimentoooo, è molto vario e si articola partendo da un'ipotetica morte dell'artista fino ad una sua, diciamo, resurrezione (tanto siamo ancora a Pasqua).
Se il disco precedente era un pochino "piacione" per vendere probabilmente e per farsi conoscere, ancora più probabilmente, questo Habemus Capa non fa sconti nè all'orecchiabilità nè alla semplicità. Pieno di idee e di concettti, con uno stile che parte dal rap e tocca lo scibile umano se escludiamo la musica Klezmer, è davvero un disco da molteplici ascolti, ma soltanto perchè non è facile mantenere alta l'attenzione per tutto il tempo necessario all'ascolto.
Ci sentiamo di consigliarvelo vivamente e di unirci al coro di "Torna catalessi", perchè abbiamo intenzione di risvegliarci in un altro tempo e in un altro luogo.
Buona Pasquetta!

7 commenti:

Anonimo ha detto...

è stata la colonna sonora del mio vaiggio pasquale in macchina, nonché regalo al mio boyfriend. Sicuramente è un disco non di facile ascolto, ma al secondo giro l'ho apprezzato decisamente di più...in particolare...trovo molto interssante...la mia parte intollerante!! :-) ciao ciao anais

Anonimo ha detto...

Ciao! devo dire sinceramente che
1) il disco è bello
2) mi provoca un certo piacere ascoltarlo MA
3) è IDENTICO al precendete. Caparezza ha trovato un format e l'ha ripetuto. Riff identici, passaggi reiterati, tonalità simili, ritmi rappati uguali. Stessa intonazione di voce. L'unica cosa: i testi cambiano e, anche se, come sempre, presentano un autore tronfio, supponente, egocentrico che smerda tutto quello che non gli va (esiste una canzone di caparezza che parli di quello che gli piace?), sono originali e pungenti.

Si, è un disco che merita, ma che non permetterà a caparezza di ampliare il suo pubblico. Fedele alla linea, grande pregio. Ma forse ha confuso la fedeltà con un conformismo sfrenato a sè stesso!!!
Saluti!

Gonza ha detto...

Accidenti Xexets a me non sembrava proprio uguale a quello vecchio, a questo punto devo andarmelo a riascoltare, sicuramente però è anche vero che il lamento come forma d'arte è tipicamente italiano, come anche l'essere "fedeli alla linea". Il problema che tanta congruenza sarebbe utile anche in politica, quando invece le uniche cose che restano sono sempre le stesse persone...
Ciao, Gonzo

Anonimo ha detto...

Caparezza dixit: "Sono troppo stitico per fare lo stronzo".
Eccelso!

Anonimo ha detto...

Io non l'ho ancora ascoltato ma devo dire che apprezzo lmolto Caparezza come artista, leggero ma intelligente. Mi ha colpito la critica di xexets ma non posso rispondergli nulla se prima non l'ho ascoltato.
La coerenza nella musica? Si, ok, tutto bene, ma a me piace anche un gruppo od un artista che sappia vivere di meltin'pot musicali e culturali.
secondo me l'unico che davvero fa dischi sempre diversi è Vinicio Capossela.

Gonza ha detto...

Non conosco Capossela così bene quindi mi fido di te, per quello che mi riguarda l'importante è che non torni a scrivere...
;-(((
Ciao

Anonimo ha detto...

beh, anch'io son dell'idea che i musicisti debbano "musicare", gli scrittori scrivere e gli imbecilli "imbellere"...
ciao ciao gonzo