The French Lieutenant's Woman by John Fowles
My rating: 4 of 5 stars
When I was reading some information on Wikipedia about Byatt's Possession before I got around to reading it (a brick of more than 500 pages always has this questioning effect on me and I feel that I am not ready for this exam) I found this information:
A. S. Byatt, in part, wrote Possession in response to John Fowles' novel The French Lieutenant's Woman (1969). In an essay in Byatt's nonfiction book, On Histories and Stories, she wrote:
Fowles has said that the nineteenth-century narrator was assuming the omniscience of a god. I think rather the opposite is the case—this kind of fictive narrator can creep closer to the feelings and inner life of characters—as well as providing a Greek chorus—than any first-person mimicry. In 'Possession' I used this kind of narrator deliberately three times in the historical narrative—always to tell what the historians and biographers of my fiction never discovered, always to heighten the reader's imaginative entry into the world of the text.
I then decided that I would also read this book and found it almost as good as Byatt's, I was just bothered by the author's triple (if I remember correctly) intrusion into the narrative. It had the effect on me of when Woody Allen in his early films, talking to the camera and commenting on what was happening, without making me laugh though. Other than that an excellent book that seems to be written by a "real Victorian era author."
Quando stavo leggendo alcune informazioni su Wikipedia su Possession della Byatt prima di mettermi a leggerlo (un mattone di piú di 500 pagine mi fa sempre questo effetto interrogazione per la quale non sono preparata) ho trovato questa informazione:
A.S. Byatt scrisse intenzionalmente il romanzo in risposta a La donna del tenente francese di John Fowles. Lisa Fletcher cita un brano di Byatt tratto da un saggio in On Histories and Stories:
«Fowles ha detto che il narratore del diciannovesimo secolo stava assumendo l'onniscienza di un dio. Io penso invece che sia vero il contrario: questo genere di narratore fittizio può insinuarsi più vicino ai sentimenti e alla vita interiore dei personaggi (e anche assumere il ruolo di un coro greco) di qualunque imitazione in prima persona. In 'Possession' ho deliberatamente usato questo tipo di narratore per tre volte nella narrazione storica, sempre per dire ciò che gli storici e i biografi presenti nel romanzo non hanno mai scoperto, sempre per accrescere l'ingresso immaginativo del lettore nel mondo del testo.»
Ho quindi deciso che avrei letto anche questo libro e l'ho trovato quasi bello come quello della Byatt, mi ha solo dato fastidio la triplice (se non ricordo male) intrusione dell'autore nella narrazione. Mi ha fatto l'effetto di quando Woody Allen nei suoi primi film, parlava in camera e commentava quanto stava accadendo, senza farmi ridere peró. a parte questo un ottimo libro che sembra essere scritto da un "vero autore dell'epoca vittoriana".
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