Questo è un piccolo libro che sono contenta di aver preso a caso, perchè racconta di un Albania appena uscita dalla dittatura e che, inciampando e rallentando, inizia il suo cammino verso quella che sembra una democrazia, qualsiasi cosa significhi attualmente la parola.
In Albania la Kanun (credo bedda in italiano) è una faida che le famiglie si tramandano da generazioni ed è in una di queste che il protagonista, un pittore, si ritrova a causa della sua fidanzata, in un paese sospeso tra antico e moderno, così vicino e allo stesso tempo così lontano.
Ho cercato un po' di informazioni, ma non credo che questo libro sia stato tradotto in italiano, e comunque questo scrittore vive in Francia dal 1990 dopo aver richiesto asilo politico e essere stato più volte proposto come premio Nobel.
Dal suo romanzo si dipartono una serie di storie e di leggende parallele alla trama del romanzo e non a caso abbiamo una serie di capitoli doppi, uno spaccato delle tradizioni del paese dell'aquila a due teste ed una revisione del mito di Edipo e di Prometeo. Esisterà veramente il Book of blood, dove vengono riportate tutte le faide familiari ancora aperte?
Attraverso i sogni del protagonista passato e presente si confondono lasciando anche il povero lettore un po' spaesato, in una trama che alterna momenti di profonda disperazione a situazioni veramente esilaranti.
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