Se non abitate a Roma, probabilmente non sapete che ogni anno vengono stampati 13 piccoli libriccini, la cui durata viene approssimata al numero di fermate necessarie per leggerli e che vengono distribuiti gratuitamente nella metropolitana.
Attualmente sono riuscita a prendere il numero 1, il numero 10 e l'ultimo.
- Il numero 1 è di Chiara De Fernex e si intitola: "Il moto minore" ed è la storia di due persone, che probabilmente avevano una storia, e che si rivedono. La trama non è una di quelle che proprio non aveva mai scritto nessuno, ma la scelta delle parole non lo è, mi era quasi venuita la voglia di sottolinearne alcune, veramente molto belle, azzeccate.
- Il numero 10 è di Matteo De Cherchi ed è la storia divertente di uno studente delle medie negato per l'atletica e che, si spera, abbia un futuro nella musica, anche se sordo.
- Ma è l'ultimo quello che mi è rimasto dentro, anche perchè parla di una situazione che conosco perfettamente e cioè i bambini Rom nella metro, quei bambini dagli occhi stanchi che cantano chiuaua e che si trascinano da un vagone all'altro e che nel farlo diventano trasparenti. Si intitola "Voglio per sempre ballare" e l'ha scritto Gabriele Camelo che non a caso ha vinto il Premio Metropolitana di Roma.
Non dico che avevo quasi le lacrime agli occhi, perchè dovrei levare il quasi e non vi anticipo altro perchè è un racconto talmente struggente che lo rovinerei cercando di approssimarmi al sublime, però mi ha ricordato una poesia di Erri De Luca (Adottami, sono sempre qui che ti aspetto) e che potete leggere di seguito, oppure qui o qui.
Considero valore
Considero valore
di Erri De Luca
Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca.
Considero valore il regno minerale, l'assemblea delle stelle.
Considero valore il vino finché dura un pasto, un sorriso involontario, la stanchezza di chi non si è risparmiato, due vecchi che si amano.
Considero valore quello che domani non varrà più niente e quello che oggi vale ancora poco.
Considero valore tutte le ferite.
Considero valore risparmiare acqua, riparare un paio di scarpe, tacere in tempo, accorrere a un grido, chiedere permesso prima di sedersi, provare gratitudine senza ricordarsi di che.
Considero valore sapere in una stanza dov'è il nord, qual è il nome del vento che sta asciugando il bucato.
Considero valore il viaggio del vagabondo, la clausura della monaca, la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.
Considero valore l'uso del verbo amare e l'ipotesi che esista un creatore..
Molti di questi valori non ho conosciuto.
Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca.
Considero valore il regno minerale, l'assemblea delle stelle.
Considero valore il vino finché dura un pasto, un sorriso involontario, la stanchezza di chi non si è risparmiato, due vecchi che si amano.
Considero valore quello che domani non varrà più niente e quello che oggi vale ancora poco.
Considero valore tutte le ferite.
Considero valore risparmiare acqua, riparare un paio di scarpe, tacere in tempo, accorrere a un grido, chiedere permesso prima di sedersi, provare gratitudine senza ricordarsi di che.
Considero valore sapere in una stanza dov'è il nord, qual è il nome del vento che sta asciugando il bucato.
Considero valore il viaggio del vagabondo, la clausura della monaca, la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.
Considero valore l'uso del verbo amare e l'ipotesi che esista un creatore..
Molti di questi valori non ho conosciuto.
Vi ricordo anche che stasera a Tivoli, nello splendido scenario di Villa Adriana suonerà Ludovico Einaudi, lo stesso che accompagna il secondo video.
5 commenti:
Grazie per le belle parole che hai scritto riguardo il mio racconto. Ho letto per caso il tuo commento e a volte è bello dire i piccoli pensieri: mi hai reso contento. Grazie.
non posso che dire grazie a te
quale libro mi consiglieresti di Erri De Luca?
La Gonza Alta Montedidio, la mia socia Il contrario di uno.
Ieri sera ho letto il racconto di Ciara de Fernex, "Il moto minore" e sono rimasta colpita da quanta saggezza può racchiudere una giovane anima tormentata.
La storia dei due ragazzi che una volta stavano insieme è solo un pretesto per raccontare il percorso doloroso di chi cerca la serenità nel posto sbagliato e finalmente si accorge che solo frugando nelle pieghe della propria storia e ricollocando ogni esperienza nella giusta dimensione, si può trovare la pace.
Scritto in modo graffiante e con l'utilizzo di locuzioni evocative, riesce a comunicare un'emozione viva e coinvolgente.
Grazie Chiara, continua a regalarci storie così intense!
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