Torna il commissario più amato dagli italiani dopo Basettoni e lo fa con questo romanzo che ci riporta ai vecchi tempi, con temi nuovi (le corse clandestine dei cavalli e il riciclo dei rifiuti) e vecchi.
Un Montalbano che non si rassegna al passare del tempo, e all'inevitabilità degli occhiali da presbite, e che paradossalmente viene aiutato nella risoluzione delle indagini proprio da Adelina, probabilmente il personaggio più anziano del libro.
Un uomo alle prese con gli stessi temi del Roth di Everyman e che utilizza le relazioni sessuali più o meno occasionali, per recuperare seppur per un breve periodo quel sapore di vita che scorre, quella scintilla che ci fa sentire vivi. Livia si allontana sempre di più e stavolta non scende nemmeno dalla Liguria mentre Ingrid sembra l'unico punto fermo della vita del protagonista.
Un libro con un retrogusto amaro, ma che fa ridere e sorridere come sempre, un commissario in grande spolvero e un Mimì Augello con la testa a posto. Un'indagine che coinvolge e parole che scorrono macari, e allora perchè mi sembra che stiamo scivolando verso un triste finale?
2 commenti:
Mah....Camilleri dice di averlo scritto il libro finale, che lascia li' pronto in caso di sua morte. In realta' il povero Salvo ha solo 56 anni, un'eta' giusta sicuramente per farsi venire le paturnie da occhiali e da gioventu' andata via, ma non da pensare con tanta insistenza alla morte!Io lo auspico eterno.:o)
anche io lo auspico eterno, ma ho come questa sensazione di china in discesa, o meglio di giro di boa, che non mi lascia dagli ultimi due libri.....
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