mercoledì, novembre 30, 2005

J. Patterson "Terzo grado" Longanesi 16.50 €
Questo autore è conosciuto soprattutto per le sue storie che hanno come protagonista il detective Alex Cross (sul grande schermo Morgan Freeman), ma questo è il suo terzo romanzo in cui impera il Women's murder Club. Nei primi due (Primo a morire e Seconda Chance) abbiamo imparato a conoscere Lindsay, Jill, Cindy e Claire, e soprattutto a tenercene lontani, visto e considerato che portano sfiga come Angela Landsbury (dove arrivano muore qualcuno), ma indubbiamente questi gialli si leggono alla velocità della luce, se un'appunto gli si può fare è proprio quello che nonsotante le 300 pagine, durino veramente troppo poco. Non è una lettura impegnativa, ma non per questo è meno divertente cercare di capire non tanto l'assassino, con il quale facciamo solitamente conoscenza nelle prime trenta pagine, quanto piuttosto la sua mossa successiva, il suo scopo e di solito, almeno per quanto mi riguarda, difficilmente indovino...

martedì, novembre 29, 2005


A love song for Bobby Long - 2004

Avevo letto critiche superlative l'anno scorso, su questo film. Avevo letto complimenti roboanti su Travolta.
Avevo letto e non ero andata al cinema a vederlo. Pregiudizi su John Staying Alive, l'idea che fosse un drammone strappalacrime...che so.
Invece, adocchiato sullo scaffale della mia videoteca di fiducia e presentato come "niente affatto male" una domenica sera, mi sono decisa.
E mi è piaciuto. Non sottoscriverei le iperboli di alcuni critici, ma mi è piaciuto.
Ambientato in una New Orleans per nulla carnevalesca e molto disperata (ci si immagina Katrina in quelle casette, solo pochi mesi dopo) è equilibrato e non retorico e di certo non alla ricerca della commozione facile.
Parla di legami familiari e di progetti falliti, di speranza e letteratura.
E si', il Travolta recita benone. Insieme a Scarlett Johansson e Gabriel Macht.
Unica pecca, non avere sfruttato lo stuolo di personaggi "secondari" evidenziandoli maggiormente. Sarebbero stati un bello spettacolo.

lunedì, novembre 28, 2005

J. Coe "L'amore non guasta" Universale Economica Feltrinelli 6.50 €

Ho apprezzato molto "La famiglia Winshaw", ma questo libro non mi è piaciuto. Particolare l'idea dei racconti nel romanzo, ma anche questa non è proprio un'idea che nessuno aveva avuto prima.
Troppa dietrologia, troppe spiegazioni ricercate tra parole estrapolate dal contesto, troppo dolore taciuto ed agito; insomma non è un libro che rileggerei, tantomeno in un bel pomeriggio d'estate sdraiata al sole, figurarsi in una stagione uggiosa come questa, quando davvero pensi che piovera' per sempre.
Forse non sono sufficientemente intimista, forse è una storia che conosco per averla ascoltata troppe volte, forse l'amore a volte non guasta, ma potrebbe non essere sufficiente, forse....

domenica, novembre 27, 2005

SUMMER JAMBOREE: http://www.summerjamboree.com/
Chi mi conosce, sa che ho passato gli ultimi 30 anni della mia vita e forse qualcosina in più, al mare di Senigallia, se di mare si può parlare, anche se io ne preferisco la spiaggia di velluto.
Una delle cose che più mi piace di questa ridente località marina, a pochi chilometri da Riccione e Rimini, con tutto quello che questo comporta, è appunto quello che si chiama Summer Jamboree: per un'intera settimana si torna in pieni anni '50, con tanto di macchine d'epoca, rocckabilly con ciuffo tipo J. Travolta nei T-Birds, e ragazze vestite come Sandra Dee. Meraviglioso. Da tutti i negozi ed i locali musica Rock e Elvis su tutti, gonnelline che fanno la ruota, feste Hawaiane e giacchette di pelle nera, senza contare le splendide scarpe a punta bicolori, che il mio amico L. (uno dei fotografi dell'evento) sfoggia solitamente anche al di fuori della manifestazione, con nostro sommo gaudio...
Fate un giro sul sito cosi' avete un'idea di quello che succede in questa settimana al di fuori del tempo, e se vi piace ci vediamo al concerto dei Comets, Aloha!

sabato, novembre 26, 2005

Sui Gadget, o dell'irresistibile attrazione verso le ca22ate
Ieri pomeriggio mi trovavo, oltre che al telefono con la gonza ed in estatica contemplazione degli oggetti di scena di HP, alla galleria Sordi perche' avevo uno scopo, e cioe' impiegare i trenta euro di sconto della carta feltrinelli accumulati senza nemmeno troppo sforzo da parte mia, ma non del mio bancomat. Il mio pomeriggio era finalizzato ad accaparrarmi la telecamerina per la Play Station 2 (regalo di nozze badate bene) e il videogame di cui mi appresto a fare un'elogio e anche una piccola recensione: KINETIC.
Trattasi di un giochino che - dicono - ti permettera' di avere dentro casa un personal trainer e di allenarti divertendoti, il tutto al modico prezzo di 60€. Parzialmente vero, perche' dopo tre ore passate a trovare un posto sufficientemente lontano per la telecamera e aver cercato di mettere a fuoco tutto da sola, tra rabbia e fatica ho sicuramente bruciato un numero rilevante di calorie. Devo dire però che è divertente, almeno il paio di giochini che ho provato, vedervi in televisione mentre cercate di colpire palline inesistenti, oltre a dare grosso divertimento ai vostri coinquilini, è piacevole e fa sudare anche voi. Anche la modalità personal trainer, con l'impostazione di programmi personalizzati (immagino quanto) è interessante, tutto sta a vedere quanto dura il mio impegno, discorso a parte vale per chi è dotato di una certa costanza; insomma il giudizio per adesso è molto buono, staremo a vedere, se non perdo almeno dieci kg in tre mesi lo frullo ;-)))
Ma ieri era destinata ad essere una giornata eccezionale, perchè mi ha anche raggiunto mio babbo (The Gadget Master) per darmi la tastierina in silicone che mi aveva comprato per il portatile. Chiunque di voi abbia un laptop, ma non ci abbia speso i miliardi, saprà il dolore ai polsi che vi attanaglia per la scomoda posizione che varia a secondo dello spessore del pc o dell'i-book; memore di questa cosa che gli avevo raccontato, mio papà si presenta con questa tastierina in silicone di un centimetro scarso di spessore: veramente divertente e particolarmente comoda, anche se necessità di un po' di tempo per riabituarsi alla pressione da esercitare sui tasti.
Insomma, che giornata ieri....

venerdì, novembre 25, 2005

E a proposito di Harry Potter...


Il fatto che sia io a scrivere di questi sei libri è, chiedo venia , come chiedere a una mamma se trovi carino il proprio figliolo.
Chi mi conosce sa bene quanto io sia disposta a parlare di ogni singolo particolare relativo a ciascun romanzo. Di come inizi ad emettere suoni gutturali al passaggio in tv dei trailers del film o, per esempio, al telefono due secondi fa con la socia gonzica che mi diceva essere in Galleria Colonna, proprio di fronte alla Nimbus 2000...
Dopo averli snobbati nella loro patria infatti ( e tipicamente bollati dal mio snobismo come fenomeno quasi isterico) per un caso strano e anche un po' poetico, ho iniziato a leggerli e non sono piu' riuscita a staccarmene.
La prima cosa che forse si puo' dire delle meravigliose creature della Rowling, è che piu' di una saga, termine che non mi piace molto per definirli, questi romanzi siano veri e propri "racconti di formazione", concepiti in una sola idea dalla scrittrice e poi parcellizzati secondo uno schema ben preciso per seguire con il loro andamento il protagonista a partire dagli undici anni fino ad arrivare ai diciotto (sigh sob il prossimo è l'ultimo!).
Dal momento in cui Harry, ospite sgradito degli zii (cattivi, ma ridicoli e caricaturalmente british) ignaro delle proprie origini, scopre di essere un mago, o meglio, di poter imparare a gestire i propri poteri, frequentando la scuola di magia e stregoneria ad Hogwarts.
Li' troverà due amici fondamentali, una prima famiglia allargata e i tasselli della propria storia con avventure a rischio della vita.
Come in tutti i romanzi fantasy anche Harry infatti, ha una nemesi, un nemico mortale che, passo dopo passo, scopre essere indissolubilmente legato al proprio destino: Voldemort (o "tu sai chi" secondo il linguaggio del mondo dei maghi, troppo impauriti anche solo per pronunciarne il nome).
Il tutto, e questa è la ricchezza piu' evidente della storia, immerso in un mondo parallelo al nostro, ma altrettanto coerente (e forse di piu'), riletto in una chiave magica che riveste ogni cosa, dalla banca gestita dai goblin ai mezzi di trasporto utilizzati dai maghi, dal Ministero della Magia al favoloso Quidditch, il corrispettivo del calcio, inventato dalla scrittrice con le regole e i particolari di un vero campionato.
Non del tutto adatto ai bambini per contenuti sempre piu' dark e a volte cruenti è invece perfetto dal punto di vista morale, (nonostante le reprimenda della Chiesa) per la distinzione netta tra Bene e Male, la celebrazione di comportamenti corretti e di valori assoluti come il coraggio, l'amicizia, la lealtà, tipici di altri grandi romanzi di genere (uno per tutti, la trilogia del Signore degli anelli).
Non mi vergogno a dire che leggendo i due piu' recenti capitoli potteriani, soprattutto l'ultimo nato (che uscirà in italiano solo il 6 gennaio) la gonza scrivente ha versato piu' di una lacrima.
Insomma, al di là di ogni pollice alzato, consiglio, a prescindere dai film che meriterebbero un discorso a parte, di immergervi nelle pagine tra bacchette, gufi, animagi, mangiamorte e pluffe. Possibilmente in inglese perchè la prosa della Rowling è semplice, coinvolgente, non artefatta e per l'assenza delle odiose figure (io i personaggi li immagino come voglio, capito?).

Harry potter e la Pietra Filosofale - HP e la Camera dei segreti - HP e il Prigioniero di Azkaban - HP e il Calice di Fuoco - HP e l'Ordine della Fenice - HP e il Principe Mezzosangue di J.K.Rowling sono editi da Bloomsbury in lingua originale e da Salani in italiano (tranne l'ultimo).

PS Anche la storia della scrittrice è un po' una favola, ha scritto il primo Harry Potter perchè licenziata e appena dopo essere stata lasciata sola con pargola dal primo marito. Oggi è piu' ricca della regina...

giovedì, novembre 24, 2005

Goblet of Fire? Lo abbiamo!

Avere amici giornalisti musicali (e molto bravi) sicuramente aiuta.
Specie se stai aspettando religiosamente il tuo turno di ascetica visione del Film (niente pupi urlanti e niente babbani babbei, per intenderci) , mentre accarezzi con lo sguardo i sei volumotti che riposano beati nella tua libreria (si, lo sappiamo chi muore nel sesto).
Con un giorno di anticipo possiamo dunque prevedere la hit di Gonzolandia per l'inverno 2006.
Il singolo delle Weird Sisters (il cantante dei Pulp e i Franz Ferdinand), gruppo musicale del Ballo ad Hogwarts con... Do the Hippogriff, modellata sulla celeberrima Timewarp del Rocky Horror Picture Show e ballata da tutto il cast nel video, chiaramente a parte.

Le Gonze, estatiche, stanno già imparando i passi...poi non dite che non siamo avanti!

mercoledì, novembre 23, 2005

Da Gonza a Gonza

"Hai visto? E' uscito l'ultimo di Baricco"
"Si"
"Ha quattro copertine"
"Si, ma...sono quattro romanzi diversi o è sempre la solita merda?"
M. Connelly "Utente sconosciuto" Piemme 18.90 €
Dai tempi de "Il Poeta" e in seguito, Connelly ha sfornato una serie di gialli molto belli, e questo, anche senza il buon vecchio detective Bosch, non si discosta molto dai successi precedenti, se non fosse che.... che non c'è il nostro solito eroe, il malandato, ubriacone, intelligente e troppo sensibile Harry Bosch, a cui, la sottoscritta, si è chiaramente affezionata. Una specie di Montalbano di Los Angeles, sfortunato con le donne come sembra sia obbligatorio per ogni poliziotto del mondo e particolarmente sfigato anche con i suoi colleghi, che forse incarna tutta la speranza di riscatto che vive in ognuno, la flebile ipotesi che anche se tutto sembra complottare contro di noi, la nostra vita è destinata a cambiare. Peccato che per quanto riguarda il personaggio immaginario in questione, se le cose cambiano significa sempre che stanno volgendo al peggio...
Chip molecolari e donne misteriose, insomma ci sono tutti gli ingredienti per un ritmo abbastanza serrato da non poter relegare il libro al metrò, fatene buon uso.

martedì, novembre 22, 2005

TAV
Presa dalla rete e probabilmente veritiera, se qualcuno di voi avesse informazioni diverse è pregato di diffonderle, gli daremo spazio.
Da diversi anni è in corso in Val Susa una manovra di resistenza organizzata contro la linea ad alta velocità ferroviaria Torino-Lione (TAV).
Quello che fanno credere i media è che gli oppositori siano pochi e comunque motivati solamente dal fatto che "gli passa il treno sotto casa". Nella manifestazione di giugno c'erano 30000 persone (in tutta la Val Susa ci sono 50000 abitanti).
Non posso di certo smentire questa motivazione, ma in realtà i motivi veri (che vengono metodicamente nascosti dai media) sono ben altri:
1.La tratta Torino-Lione è completamente inutile: nella Val Susa esiste già una linea ferroviaria sottoutilizzata, in grado di reggere il traffico richiesto (considerando i tassi di crescita) almeno fino al 2050.
2.La linea in costruzione è esclusivamente merci, non si avrebbe alcun vantaggio in termini di tempo per la percorrenza da Torino a Lione. I treni passeggeri comunque continuerebbero a transitare nella linea storica con i tempi di percorrenza attuali.
3.Nel tratto montano (e quindi da Torino alla Francia), comunque non sarebbe una tratta ad alta velocità perché la conformazione del terreno montano non la rende possibile.
4.L'amianto sotto al Musinè c'è veramente (è già ampiamente dimostrato), e nei progetti non c'è il minimo accenno ad un piano di messa in sicurezza dell'amianto estratto (è previsto semplicemente uno stoccaggio in valle a cielo libero), che con i frequenti venti della Val Susa verrebbe distribuito e respirato in tutta la cintura ovest di Torino ed in Torino stessa. Le malattie causate dalla respirazione di anche solo 1 fibra di amianto vengono diagnosticate 15 anni dopo l'inalazione. Dal momento della diagnosi la mortalità è del 100%, ed il tempo di vita medio è di 9 mesi.
5.Il corridoio 5 (tratta Lisbona-Kiev) di cui questa tratta sarebbe parte fondamentale non esiste: da Trieste verso est l'opera è bloccata in tutti i suoi aspetti.
6.Finanziariamente è un disastro annunciato: perché vada in attivo, nella tratta dovrebbe passare un treno merci ogni 3 minuti,24 ore al giorno. Per questo motivo, al momento nessun privato si è impegnato finanziariamente, banche e fondazioni comprese. La tratta è costosissima, ed i soldi non ci sono: è notizia recente che nella finanziaria di questi giorni sono stati tagliati quasi tutti i fondi per le grandi opere. Gli unici soldi su cui si regge l'opera sono i finanziamenti europei.
7.Se dovessi elencare tutte le implicazioni legali del ministro Lunardi (mi spiace, ma non riesco proprio a dare dell'onorevole ad una persona del genere) questo documento diverrebbe troppo lungo. Dico solo che l'appalto per la costruzione del tunnel di 52Km (7,5 miliardi di euro) è stato vinto da una ditta francese che l'ha subappaltato alla francese RockSoil, di proprietà della moglie.
Forse ora è più chiaro e motivato perché nelle proteste dei ValSusini sono presenti sempre, in prima fila, tutti i sindaci e le istituzioni di tutti i paesi della Valle, indipendentemente dal partito politico di appartenenza.
Il CIPE, incaricato di distribuire i fondi italiani, ha già eliminato la tratta Torino-Lione dalle opere da finanziare dallo stato italiano (nonostante quanto riferito dai media). L'unico obiettivo di chi il TAV lo vuole fare è quello di agganciare la pioggia di finanziamenti europei per le grandi opere; per far questo, devono entro fine anno poter dire che i lavori sono iniziati.
La questione NoTAV non è una questione di sinistra o destra.

lunedì, novembre 21, 2005


Gli Schwartz - Matthew Sharp - Stile Libero Big Einaudi - 14,80 quid

Così come mi capita spessissimo, non sono stata io a cercare questo libro, ma lui a strillare "comprami!" da una delle mitiche colonnine Feltrinelli.
La foto stile immaginetta anni cinquanta prometteva benissimo , la quarta di copertina anche e devo dire che dopo Pastorale Americana, Le Correzioni e Diary, la sottoscritta aveva bisogno di una storia familiare ironica, anche demenziale.
"Gli Schwartz", almeno nella prima parte rispecchia perfettamente le aspettative.
Un ritratto di famiglia contemporanea ebraica secondo la visione di un adolescente, combattuto tra l'utilizzo di un'ironia sulfurea e troppo intelligente per essere "popular" e momenti di crudeltà e autolesionismo purissimi.
Una sfilata di personaggi assurdi, da Chris, il protagonista, geniale e assolutamente inopportuno, alla sorella in preda a una crisi mistica filocattolica, al padre(non vi dico nulla), il vicino di casa di colore e la madre quasi insensibile e carrierista, lontana anni luce dalle martiri del mammismo italico.
Non all'altezza sino alla fine, ma ottimo in alcune intuizioni, gli Schwartz è soprattutto un libro piacevolissimo da leggere tra metro e pausa caffè. Capitoli brevi e linguaggio fresco, ma non giovanilistico.
Tanto da perdonare una seconda parte non propriamente brillante.

domenica, novembre 20, 2005

NEWS - Settimanale - 1€
Chi di voi ha mai visto Sfera, probabilmente conosce Andrea Ronchi, l'uomo con le sopracciglia invidiate da Bergomi, attuale direttore di questo settimanale di informazione che a me piace. L'ho consociuto solo di recente, ma trovo che sia approfondito quanto basta ed esauriente, cioè non sempre, però attualmente anche instillare il sottile seme del dubbio può essere considerato notevole. Una serie di informazioni e articoli sull'attualità, un misto tra il Venerdi' di Repubblica, Io Donna (per i suoi reportage) e l'Espresso, tanto per farvi capire da che parte si guardano le cose da queste parti (Panorama non viene citato perchè non considerato). Passate sopra al fatto che l'inchiesta della settimana si intitola "Ma Roma, è meglio di Milano?" in quanto la frase è una contraddizione in termini e anche all'approfondimento sui single, ma gettatevi su quanto di piccolo e notevole si trova tra le pieghe delle pagine come l'attualità e le inchieste (spettacolari quelle sulla telefonia e sull'ormai famoso fosforo bianco) e fatemi sapere che ne pensate. Per quello che mi riguarda la parte migliore ritengo sia la presenza di un contraddittorio, che di questi tempi è raro.

sabato, novembre 19, 2005

Cosa bolle in pentola

Personalmente adoro i libri di cucina.
Amo leggere, ascoltare, condividere ricette di ogni genere, dal risotto alla milanese al curanto.
Anelo ad avere sotto l'albero il Cucchiaio d'argento e vi diro', nemmeno La Prova del Cuoco in tv mi lascia indifferente.
Chi pero' mi fa venire voglia di aprire all'istante una confezione di Quattro salti in Padella, di buttare il grembiule alle ortiche e abbonarmi alla tavola calda sotto casa è Vissani.
E non è per la sovraesposizione mediatica, per il fatto che viaggi da Unomattina a Porta a Porta (trasmissioni che avrebbero la vita di una libellula se le Gonze avessero il monopolio Auditel). Il problema è proprio lui.
Come un caro amico, degno figlio di chef, giustamente stigmatizzava infatti, il nostro omone tocca, pasticcia, avvicina al viso gli ingredienti, i piatti, contro ogni buona norma igienica. E che dire delle ricette presenti sul Venerdi di Repubblica? Piattini di nouvelle cuisine dalla genesi dubbia che pochi tenteranno di mandare in porto, sia per l'aspetto che per il mixing match allucinante (i miei amici si ciberebbero di un mio braccio dovessi presentare tre microparti di manzo e due goccioline di sciroppo d'acero spacciandole per arte culinaria).
A meno che i lettori del Venerdi non siano tutti aspiranti cuochi-fusion, in tal caso mi genufletto.
Come dice il mio fidanzato "non saremo mai introdotte nel mondo della cucina mainstream"...forse preferisco rimanere indie con il mio filetto alla Stroganoff.

venerdì, novembre 18, 2005

A. Piperno "Con le peggiori intenzioni" Mondadori, 17.00 €
Ci risiamo, i nuovi narratori italiani, gli scrittori che avreste sempre desiderato e che non avete mai osato chiedere. Questo ha vinto anche un premio se non ricordo male, forse lo strega, mah...
Paragonato addirittura ai Buddenbrook, con il povero Thomas che si stara' sbellicando dalle risate sulla cima della montagna incantata.
Che dire, sarcasmo a parte, non e' che questo libro sia un granchè, una serie di storie che più di un filo comune hanno dei personaggi in comune, quasi che per scrivere tanto di qualcosa (mi resta ancora il dubbio su cosa) ed in maniera pretenziosa, l'autore avesse bisogno di una scusa.
Se vi piacciono le grandi saghe che si allungano su più di un cinquantennio (in particolare durante quegli anni che erano anche i miei: i favolosi anni '80) e soprattutto non avete grosse pretese, questo è un romanzo che va bene, ve lo centellinate in metropolitana, perche' tutto di seguito è impossibile, e poi non vi rimane niente di bello, ma almeno nemmeno niente di brutto.

giovedì, novembre 17, 2005

Rammstein - Rosenrot - Universal Music
Questo album di un gruppo tedesco è mooooollllltooooo carino, specialmente nella versione speciale con i video.
I Rammstein, per chi non li conoscesse, sono saliti alla ribalta con un paio di pezzi nella colonna sonora di Matrix (du hast su tutti) e poi sono riapparsi dal vivo in Blade (2 o 3 non mi ricordo) e XXX (con Ado Baglio nei panni di Vin Diesel e Asia Argento in quelli di se stessa).
Musichetta pesante, indubbiamente, ma se hai voglia di tirarti su di morale senza avere l'effetto ipnotico dei Prodigy è perfetta.
Non capisco il tedesco quindi potrei trovarmi a canticchiare inni neo-nazisti senza saperlo, ma do' per scontato che come al solito i temi siano l'amore, la vita, la morte e tutto quello che c'è in mezzo, tranne ovviamente nell'unico pezzo in spagnolo "Te quiero puta" che non lascia dubbi sull'argomento. Buon ascolto!

mercoledì, novembre 16, 2005

Lifegate
Questo link vi porta sul sito di Lifegate, conosciuta ai più come la radio (90.900 a Roma, ma si può ascoltare anche via web) che trasmette quasi sempre solo musica, pochissima pubblicità e soprattutto, cosa che io apprezzo più di tutto, niente commenti e parolai che amano pensare che a tutti possa interessare quello che dicono, un po' come i bloggers, per capirsi.
Lifegate però, non è solo una radio, è "...la piattaforma per il mondo eco-culturale, centro di aggregazione e partner per le aziende che vogliono avvicinarsi ai valori etici, eco-sostenibili, equo-solidali e che vogliono comunicarli."
Sul portale trovate articoli su praticamente qualsiasi cosa, il giornalino è grautito e vi arriva a casa, oltretutto stampato su carta riciclata e impacchettato in plastica riciclata ed Impatto Zero è "...il primo progetto italiano che concretizza il Protocollo di Kyoto (alla faccia di Bush) per quantificare e compensare l'impatto energetico-ambientale di prodotti, persone e aziende".
Insomma dalla buona musica al sentirsi utili e buoni come persone e se abitate a Milano potete anche andare al Ristorante e Cafè; in realtà c'è anche una clinica olistica, qualsiasi cosa significhi, ma queste cose mi trovano un po' scettica quindi fatevi un giro e decidete voi...
Nel mentre, approfitto per fare tanti auguri alla mia nipotina, nella speranza che grazie ad iniziative di questo tipo, possa trovare un mondo migliore quando sarà grande. Buon Compleanno Flami!

martedì, novembre 15, 2005

"La bestia nel cuore" - Cristina Comencini, Feltrinelli
Ho letto il libro, premessa d'obbligo, e non ho visto il film.
In realtà mi ero ripromessa di leggere quanto meno possibile di stupri e incesti, ma mi era stato detto che era un bel film, quindi, fedele alla regola, mi sono fatta prestare il libro.
La mia prima sensazione è che sia scritto come una sceneggiatura, ha dalla sua una potente capacità rappresentativa, sembra di trovarsi nei posti che l'autrice descrive.
Penso pero' che pecchi un po' nella descrizione dei personaggi, soprattutto delle loro emozioni. Forse non sono stata in grado di cogliere tutte le sfumature oppure si è resa necessaria una delicatezza ulteriore a causa della pesantezza dell'argomento, resta il fatto che l'idea che mi ha dato al termine della lettura, comunque molto scorrevole, è stata che questo libro sia stato scritto un po' per accontentare tutti.
Come se l'autrice non ritenesse giusto che persone che abbiano subito grossi torti dalla vita, non ne venissero a loro volta ricompensati.
Magari.

lunedì, novembre 14, 2005

S. King e J.R.Lansdale
Cos'è l'amore? Forse è pensare alla prima volta che si è vista la persona del cuore e sentire le farfalle nella pancia, non ne ho idea...e tutto sommato quello di cui volevo parlare è un altro tipo d'amore, sul quale fortunatamente ho molte più certezze, quello per i miei scrittori preferiti.
Il mio primo libro di S.King è stato "Le notti di Salem", e ancora me lo sogno la notte quando mi voglio terrorizzare per bene, e come tutti gli amori è ambivalente, i vampiri restano i miei "mostri" preferiti. Non conoscevo il "Re", e forse 20 anni fa non era ancora famoso come oggi, ma la mia amica del cuore del tempo (Camilla, chissa' dove sei adesso) me lo prestò dicendo che per lei era stupendo, e dopo tre notti insonni, un misto di terrore e desiderio di vedere come andava a finire, l'ho ringraziata in eterno, perchè era cominciato l'amore.
Come dimenticare la meraviglia di trovare libri scritti con lo pseudonimo di Bachman e andarli a sommare a quei pochi che aveva scritto prima di Salem per poi scoprire che anche mio cugino (si sempre lui, mio cuggino mio cuggino) poteva prestarmene alcuni e colmare cosi' la lacuna.
E poi mese dopo mese aspettare qualche novità, conoscere la frustrazione per i libri a puntate o le saghe infinite, (l'ultimo libro della Torre Nera, rigorosamente in inglese...non se ne poteva più di aspettare!- grazie E.) la gioia del libro nuovo, in mano pronto per essere letto mentre cominci ad inventare scuse per chiuderti in casa fino a che non l'hai finito, senza mangiare e senza dormire.
Del mio primo Lansdale invece vi ho già parlato, è arrivato per l'ultimo compleanno e da quel momento gli altri sono seguiti a ruota, sembra che non appena l'ho scoperto io, abbia iniziato a tradurlo anche Einaudi.
La Fanucci invece già ce lo aveva presente (e per fortuna, il suo inglese è troppo difficile per capire tutte le battute a sfondo porno che mi fanno troppo ridere, specialmente se sono storie di Hap e Leonard).
Insomma, potrei parlarvi dei classici, di Kafka (mi annoia) e Kundera (mi spalla) - forse ho dei problemi con la kappa?- ma sono soprattutto una grossa lettrice di romanzi, non Grisham o Follett, ma quelli di terrore allo stato puro o della paura nascosta, quella della cattiveria possibile (nostra e altrui).
Vale sempre la solita storia: la vita è troppo corta per leggere qualcosa che non ti piace, se trovi qualcosa che ti sfizia, approfittane!

domenica, novembre 13, 2005

Khaled Hosseini "Il cacciatore di aquiloni" - Piemme


Quando è stata l'ultima volta che avete pianto per un libro, se vi è mai capitato ovviamente? A me non capitava da tanto, e mi sono trovata a singhiozzare, tentando di soffiare il naso e contemporaneamente tenere aperto il libro e continuare a leggere mentre vedevo doppio per colpa delle lacrime...micidiale.
L'aquilone del titolo mi aveva fatto venire in mente Charlie Brown, gli alberi carnivori e Snoopy appollaiato come un condor, ma i cacciatori di aquiloni di questo libro, sono ragazzi che si sfidavano per rimanere i padroni dell'ultimo aquilone in volo e forse, fuori di metafora, della loro vita.
Un medico americano di origini afghane si trova a dover tornare nel regime dei talebani per cercare di rimediare ad un suo gravissimo errore, se di errore si può parlare. Paragonabile a Persepolis per l'impatto descrittivo, specialmente se, come me, avevate a malapena una vaga idea di quello che accadeva una trentina di anni fa in medio oriente e di come le cose siano arrivate allo stato attuale questo libro è di più, la storia di un'amicizia (anzi, di come dovrebbe essere un'amicizia), perchè come si dice, tutti vorrebbero un buon amico, ma pochi sono disposti ad esserlo...

sabato, novembre 12, 2005

STAR TREK
Ok ok... non sono una malata, non vado ai raduni dei trekker con le orecchie a punta o la fronte bitorzoluta, ma Picard e Numero Uno (in particolare) mi piacciono un sacco.
La prima serie di Star Trek è sicuramente un mito, qualcosa che ti fa immaginare cose come mai prima d'allora (altro che buck rogers, spazio 1999, u.f.o. o galactica), anche se noi bambini dei primi anni '70 eravamo gia' un po' smaliziati e viziati da guerre stellari; Dai primi anni '90 pero' si è insinuato, splendido splendente, the Next Generation, e non c'e' più stata storia per nessuno.
Amo il ponte ologrammi, la faccenda del microchip emozionale di Data è stato citato anche dai Subsonica, senza contare che i BORG sono in assoluto la mia passione, persino più dei vulcaniani, popolazione autistica per antonomasia.
Quelli che sono venuti dopo, come Voyager (non apprezzo donne isteriche che comandano navi spaziali, la storia l'ha scritta sicuramente un uomo) o Deep Space Nine (la signora in giallo sulla stazione orbitante) non mi piacciono un granchè, troppo focalizzati sulla caratterizzazione dei personaggi, preferisco nuovi mondi da scoprire ed esplorare piuttosto che viaggiare nella mente di qualche sceneggiatore americano. Enterprise lo considero una mera operazione commerciale, ma ne avro' visti in tutto 35 minuti, quindi non faccio testo e non voglio responsabilità....
Sicuramente alcune storie risentono pesantemente dello spirito americano tutto patria e famiglia, ma nello spazio è più facile pensare che le cose vadano veramente bene così come dicono loro e poi i cattivi ci sono sempre e con alcuni ci si riesce addirittura a fare pace, chissà magari un giorno potrebbe accadere anche qui, nel pianetino della federazione...
Una menzione d'onore a mio cuggino mio cuggino, proprietario di una delle più fornite e aggiornate collezioni su tutto quello che riguarda Star Trek, in tutte le sue forme.
Lunga vita e prosperità.

venerdì, novembre 11, 2005

La mia vita a Garden State - di e con Zach Braff - Camelot 2004

Dopo averlo cercato in piu' di un cinema l'anno scorso, avere letto articoli molto positivi in merito e avere adorato Zach Braff nei panni del mitico dottor John Dorian in Scrubs, (ogni giovedi alle 21 su mtv, demenziale e divertentissimo) sono finalmente riuscita a trovare in videoteca il dvd di Garden State e godermelo dal divano.
Non un capolavoro, ma molto carino per essere un'opera prima, il film scorre liscio per poco meno di due ore, trasportando il protagonista, Andrew, dalla Los Angeles della sua apatia back in New Jersey (il garden state appunto) del passato.
E all'origine dei problemi.
Realizzato con un budget molto contenuto, speso in gran parte per reclutare Natalie Portman (la Matilda di Leon, Amidala in Star wars e oltre) e Ian Holm (Bilbo!!!), essenzialmente autobiografico, positivo e contornato di trovate geniali (la scena della camicia è su-pe-rio-re)
La mia vita a Garden State è un ottimo venerdi sera.
A chi ha questioni in sospeso o conti con il passato simili a quelli di Andrew forse spunterà anche una mezza lacrima.A tutti piu' di un sorriso.
Unico neo del fantastico Zach, che ha anche un blog, è che la sua opera seconda sarà il remake (no, non ce la faccio...è troppo triste) de L'ultimo Bacio di Gabriele Paraculo Muccino.
JD...non ce lo dovevi fare!!!!

giovedì, novembre 10, 2005


Playing the angel - Depeche Mode
Ed eccoci qui a recensire anche un po' di buona musica....anni fa, quando Martin Gore era sicuramente uno dei pochi sulla scena musicale degli anni '80 a non avere i capelli cotonati, ascoltare Tora Tora Tora era considerato addirittura trasgressivo. Sempre in quegli anni, in quello che per un po' si è chiamato Palatrussardi e adesso nemmeno so più come si chiama, ma si trova sempre a Milano, ero andata a vedere il concerto del tour "Music for the masses" e per fortuna che era venuta mia cugina e non mia mamma con me (ero parecchio minorenne), era pieno di quelli che si chiamavano Dark, chissà cosa avrebbe pensato; io invece pensavo, Dio quanto è bello quest'uomo (Dave), questo me lo ricordo bene, anche perchè quando per il Violator Tour vennero qui a Roma, ho pensato che era proprio figo come me lo ricordavo, ma va bè, parliamo di musica: questo cd nuovo non è male, non stupendissimo, ma carino, molto depeche per capirsi, solo che dopo 20 anni credo sia piuttosto facile suonarsi addosso.
Forse ha bisgno di più ascolti, ma li preferivo quando per radio non ci rimbambivano passando continuamente i loro pezzi, comunque ti riportano indietro nel tempo, sempre uguali a loro stessi. Quando gli altri erano uguali, loro sperimentavano, forse dopo 20 anni e la creazione di uno stile, possono permettersi di fermarsi, già che c'erano però, potevano farlo dalle mie parti...

mercoledì, novembre 09, 2005

1000 Luoghi da vedere nella vita - P. Schultz, Rizzoli libri illustrati, 19.9 €
Ci sono i libri da leggere, i libri da sfogliare e i libri da guardare e rosicare, come questo. Se siete prevalentemente stanziali o non avete sufficienti fondi da investire in viaggi, compratevi questo libro, in questo modo il prossimo posto da visitare o che visitereste, lo sceglierete tra quelli che l'autrice ritiene i migliori, sia dal punto di vista paesaggistico che architettonico. Notevoli sono anche le segnalazioni che riguardano gli spettacoli stagionali da vedere, peccato per la cartaccia usata e il bianco e nero, immagino pero' che averlo in carta patinata e a colori l'avrebbe portato a costare milioni.
Mi sono anche chiesta... vuoi vedere che questa grandissima donna lungimirante si è fatta pagare per andare in questi posti e per scrivere questo libro?
Mi piace pensare che non sia così e che anzi, sia stato soltanto un noioso e lunghissimo lavoro bibliografico di copia e incolla dalle guide della Lonely Planet, altrimenti mi mangerei il fegato dall'invidia; stessa ragione per cui non mi sono messa a fare celo/manca: una media di 12/1000 considerando che vivo anche in Italia e come se non bastasse a Roma, sarebbe veramente umiliante.
Nel frattempo seguo il consiglio della quarta di copertina e viaggio con la mente....bon voyage anche a voi!

martedì, novembre 08, 2005

Serata yonzica

Per la prima volta dall'apertura del blog Gonzo è davvero unico.
Le due metà catoniane riunite sotto lo stesso tetto come una bella mela renetta, come l'androgino platonico di aldo giovanni e giacomo, come Cochi e Renato...
Cosa mai avrebbero potuto partorite due cervelli malati, annaffiati dal Porto (Tawny) e pressati dalla necessità del post quotidiano gravato dall'eccezionalità della situazione?
Un cd di yodel altoatesino?L'ultimo sproloquio di Ferrara?
Ebbene. No.
Decidono , in un impeto purista, di recensire la loro attività fisica quotidiana....ehm...trisettimanale....vabbè, diciamo di un paio di volte a settimana e passa la paura: lo YOGA.

In cerca dell'illuminazione e soprattutto della levitazione, le Nostre, in momenti e luoghi diversi, si sono iscritte (credendosi infinitamente paracule) alle lezioni di yoga, nella speranza di diventare due muri di gomma o alle brutte dei bei personalini e, tra meditazioni e posizioni (cosa pensate, maliziosi...) asana, sono state, prima dolorosamente e poi piacevolmente colpite dalle infinite potenzialità di questa disciplina.
Lo yoga infatti, per quanto dinamico e FATICOSO, solo in ultima analisi può essere considerato uno sport, resta infatti e soprattutto una modalità di gestione della vita.
Superate le prime rigidità è in grado di stupire per quello che si riesce ad ottenere dal proprio corpo (gente di legno come noi riesce addirittura a toccarsi l'alluce dall'impiedi e già questo basterebbe a renderci felici). Se poi aggiungiamo la differenza apportata da una respirazione corretta e, in caso di meditazione, la tranquillità che ti infonde, ci sentiamo di consigliarvelo caldamente o almeno di prenderlo in considerazione.
Per la cronaca esistono diversi tipi di yoga, ma non preoccupatevi, sarà il vostro yoga a venire da voi! L'unico accorgimento è quello di non regalare soldi a chi non lo merità nè tantomeno, abbandonare tutto per un ashram pieno di pulci.
Yoga è stile di vita con una storia millenaria ed un fine superiore, non la trovata della palestra fighetta (quindi niente boxing yoga) nè i delirii di un qualche santone fai da te.

E allora...occhi aperti e gambe incrociate!
Namaste!

lunedì, novembre 07, 2005

Calvin e Hobbes
Tanti anni fa, ma proprio tanti, mi avevano regalato un libro di strisce a fumetti; ai tempi ne leggevo proprio tantissimi: italiani, giapponesi, americani, tutto quello che riuscivo a comprarmi insomma, ma questo non lo conoscevo.
Parlava di un bambino di sei anni e della sua tigre di peluche, che diventava viva quando erano solo loro due.
Insomma, forse non una trama eccezionale, ma queste storie sono qualcosa di miracoloso e DAVVERO non ho capito perche' l'autore (http://en.wikipedia.org/wiki/Bill_Watterson), di punto in bianco, abbia smesso di disegnarlo. In realtà l'ho letto perchè ha smesso, ma se si rendesse veramente conto del vuoto che ha lasciato, forse ci ripenserebbe....
Paragonabile solo ai Peanuts e a Mafalda, questa striscia che non parla di politica e che potrebbe essere ambientata ovunque nel mondo considerato moderno è geniale, non trovo nessun altra parola per definirla.
Nel caso non la conosceste o foste tra quelli che mi hanno vista ad una festa di carnevale con un peluche ed i pantaloni corti e mi avete chiesto da cosa ero mascherata (e questo passi) e quando vi ho risposto calvin e hobbes non avete capito: http://www.ucomics.com/calvinandhobbes/
Buon Divertimento!

domenica, novembre 06, 2005


A.C. Clarke - S. Baxter "L'occhio del tempo" Ed. Nord 18.50 €
Clarke è l'inventore della trilogia (da poco quadrologia) di "Odissea nello spazio", quella del monolite nero per capirsi, e anche Baxter di libri di fantascienza ne ha scritti parecchi.
Penso che questo romanzo sia carino, perchè le discontinuità temporali (della serie se torni indietro nel tempo e uccidi tua nonna come fai a farlo?) mi piacciono molto e l'idea di mettere assieme una terra fatta come un'arancia, i cui spicchi hanno provenienze temporali diverse, anche se non proprio una novità, è interessante.
Pure l'idea di un esercito di mongoli contro uno di macedoni ha il suo perchè, ma forse la cosa più interessante è la scoperta che la parola Mir (anche nome della stazione internazionale orbitante reale) in russo significa sia mondo che pace.

sabato, novembre 05, 2005















Ogni cosa è illuminata (2002) - Molto forte, incredibilmente vicino (2005)
di Jonathan Safran Foer - Guanda.

Sono felicemente colpevole nell'avere "convertito" a Foer almeno una decina di persone e dato che la mia compagnuccia gonziana ha appena acquistato e divorerà presto i suoi libri ho pensato che, forse, avrei potuto scrivere qualcosa a riguardo.
Qualcosa che non sia, per l'ennesima volta, una sfilza di parole estatiche su quanta poesia un "ragazzino" di 23 anni abbia potuto mettere all'interno del suo primo romanzo.
O come sembri di leggere una storia raccontata da un ottantenne, incredibilmente saggio, a conoscenza di ogni piega del cuore umano.
Di come il secondo romanzo sia sicuramente piu' semplice, ma altrettanto tenero, struggente e composto in un libro nel quale parole, foto, immagini, tratti sono indispensabili le une alle altre (e...no, non lo potete scaricare! eh eh eh).
O ancora, di quanto ti faccia ridere e piangere senza patetismi, senza frasi facili, come raramente avviene.
Degli argomenti, un viaggio nella memoria verso un paese ebraico in Ucraina nel primo libro e una ricerca impossibile durante il post 11 settembre a New York, nel secondo.
Di come sia diventato scrittore per la prima volta proprio in Italia, perchè Guanda (bella casa editrice) ci ha visto lungo.
Dei milleeuno livelli del suo scrivere, come se non si avesse in mano un solo romanzo, ma due o tre.

Ma forse no, non vi diro' niente. Prendeteli e amateli.
I grandi scrittori (anche quando piccoli anagraficamente) esistono ancora.

venerdì, novembre 04, 2005

I-POD
Lasciatemi fare una recensione di un oggetto di culto a cui ho fatto la corte per ben tre anni prima di potermelo permettere...l'I-pod da 20 gb.
Circa 700 grammi di puro stile e finezza...io l'amo.
Per chi non lo sapesse, una delle due gonze spende quello che le avanza dall'acquisto di libri in oggetti tecnologici, diciamolo pure, è figlia di un gadgettofilo e, come si dice, buon sangue non mente.
Questo allegro lettore di file mp3 e' stupefacente nella sua assoluta mancanza di ergonomia. Ammettiamolo, la ghiera e' tanto carina, ma quando vuoi alzare il volume e' anche una gran $3ga, inoltre 20 giga al collo fanno proprio giogo da bue, ma...rimane comunque bellissimo; senza contare che ti puoi specchiare nel retro.
Oltre al peso ed alla maneggiabilità c'e' da dire che anche I-tunes, il programmino della Mac per installare i file, musicali o meno, non è immediato come millantano da anni, ma, anche qui, niente del mac è immediato, specialmente se ci arrivi da pc.
Ho passato gli ultimi 4 anni a litigare con i mac che abbiamo a studio, che oltre ad avere difficoltà a parlare con i pc, fanno casino anche tra di loro, sì perchè o.s. 9 e o.s. 10 non si capiscono.
Che dire, sarebbe stato meglio comprarsi Zen, ma vuoi mettere...

giovedì, novembre 03, 2005


Romanzo Criminale - Stile Libero BIG Einaudi - 16,00 Iuro.

A proposito di complotti e trame ordite dall'alto.
E a proposito di Roma.
E degli anni settanta.
Del cuore nero di tanti.
Della lealtà inaspettata in una palude di calcoli, interessi, sangue.
E di mille domande.
Giancarlo De Cataldo, giudice in Corte d'Assise, sa bene di cosa sta parlando.
Sa e maschera (ma nemmeno tanto), un po' per la storia e un po' per ovvii motivi.
Un libro che si divora nelle prime 300 pagine, poi si siede, lascia vagare la mente per recuperare di nuovo un'andatura da corsa, quasi uno scivolo, un risucchio, nel finale.
Sorprendervi a simpatizzare per dei criminali assoluti, individuare il vostro beniamino in mezzo a degli assassini non sarà strano, credetemi.
Cosi' come chiudere il libro e iniziare a cercare nomi, fatti, collegamenti su internet per chi, come me, era ancora piccolo o nella memoria per chi invece li ha vissuti.
E diventare matti per saldare quante piu' tessere insieme in un puzzle enorme e inquietante.

Un libro ben scritto, ben presentato (l'elenco dei personaggi sulla seconda di copertina, come nei testi teatrali è IMPAGABILE, averlo avuto per Cent'anni di solitudine…) e che, davvero, ci voleva.

Resta da vedere il film. Ma anche no.

mercoledì, novembre 02, 2005

CHURCH OF THE FLYING SPAGHETTI MONSTER

Vi è mai capitato di scoprire che c'e' qualcuno che ha avuto un'idea talmente buona che avreste dato qualsiasi cosa perchè fosse venuta in mente prima a voi?
A me, chiaramente, capita in continuazione sia per le cose utili che per quelle inutili, e parlando di quest' ultime, come non spendere una buona parola per il sito della "Chiesa del mostro degli spaghetti volanti", tutto chiaramente in inglese, con tanto di immagini e merchandise?
Il tutto nasce dall'idea dei cristiani ultraconservatori d'America che cancellano Darwin dai libri di scuola (seguiti a ruota dalla Moratti). Da qui parte Bobby Henderson che si inventa una Genesi (in senso biblico) a partire da questo fantasticissimo creatore, cui dedica un sito, e che crea una parodia satirica di un movimento religioso a cui via via si aggiungono adepti.
I Pastafariani si salutano dicendo rAmen, amano i noodles e cercano missionari per spargere nel mondo la sua parola, qualora foste interessati:
Ramen!

martedì, novembre 01, 2005

Mr. e Mrs. Smith
C'è la parte di Gonzo che tifa Roma, per la quale la vita è già molto amara, e quindi al cinema va a vedere solo cose che fanno ridere, al massimo trilogie con grossi effetti speciali. Quindi non poteva perdersi questo capolavoro tra le minkiate, tipo True Lies girato da John Woo.
Sparatorie, suspance e Brad Pitt (Angelina Jolie per l'altra metà del cielo) che non fa mai male, specialmente agli occhi.
Se vi va di passare un paio d'ore a pensare come sarebbe se foste dei killer prezzolati e soprattutto se aveste sposato delle persone così belle questo film vale la pena, altrimenti aspettate che lo diano in tv.