DISCUSSIONE: "SHADOW HEIR" DI RICHELLE MEAD
Richelle Mead è nata nel Michigan e ha un diploma in arte, un Master in Religioni Comparative e un altro Master per l’insegnamento della lingua inglese per le scuole medie e superiori. Ha insegnato studi sociali e inglese, per quella che noi chiameremmo terza media, in una scuola nei sobborghi di Seattle, dove attualmente vive. È sposata e ad Agosto è diventata mamma. È famosa a livello mondiale per le sue tre serie: Vampire Academy, pubblicata anche in Italia da Rizzoli, Georgina Kincaid e Dark Swan.
Sito dell’autrice: http://www.richellemead.com/
Blog dell’autrice: http://blue-succubus.livejournal.com/
Blog dell’autrice: http://blue-succubus.livejournal.com/
Dark Swan series:
- Storm Born
- Thorn Queen
- Iron Crowned
- Shadow Heir
La sciamana a pagamento Eugenie Markham cerca di tenere al sicuro il reame mortale dalle entità che vorrebbero entrarci. Ma come Regina di Thorn Land perseguitata dalla profezia, non c’è rifugio per lei e per i suoi figli prossimi alla nascita, oltretutto un misterioso flagello inizia a devastare l’Otherworld…
La causa del maleficio non metterà alla prova solo gli istinti di Eugenie. Il Re fey Dorian sta sacrificando ogni cosa per aiutarla, ma Eugenie non riesce a fidarsi della sinergia che cerca di rimetterli insieme. La non facile tregua fra lei e il suo ex-amante volpino Kiyo è messa in pericolo da segreti che lui non può – o non vuole – rivelare. Mentre forze formidabili si levano per minacciare il mondo umano, Eugenie deve usare la sua maledizione come un’arma – e rischiare il sacrificio supremo…
Eccoci arrivati, con un po’ d’ansia, con un po’ di trepidazione, al capitolo finale della saga Dark Swan. Le solite amiche si stanno radunando per tagliuzzare a sangue le pagine di questo libro. Cari lettori, ecco a voi…
… la discussione!
Ayliss: Cambiamo la cover? La giusta immagine per questo libro sarebbe il nostro bel Dorian con la “cara” Eugenie che usa quel bel coltello colpendolo a tradimento alle spalle, per capire quanto lei è falsa ed egoista fino al midollo. E noi che ci siamo sorbite le sue seghe mentali, dubitando delle reali motivazioni che spingevano “The Oak King” ad aiutarla… Questa storia mi ha lasciato veramente l’amaro in bocca. Avevo quasi sperato ad un certo punto che lei cambiasse, ma è stata una pia illusione. Il libro in realtà mi è piaciuto molto, soprattutto la parte ambientata nell’Otherworld colpito dall’incantesimo. Mi sembra di essere schizofrenica: amo come scrive la Mead, ma odio alle volte quello che sceglie di scrivere.
Lidia: Finalmente è finita questa serie. Quest’ultimo libro forse è il migliore dei quattro, la trama è più lineare e soprattutto non è concentrata sulla disordinata vita emotiva e sessuale di Eugenie. La Mead che ha sempre descritto splendidi personaggi nei suoi libri, ha mancato completamente in questa serie, salvo Dorian e Jasmine, gli altri protagonisti non solo hanno personalità dissociate ma si comportano egoisticamente e senza alcuna logica. Kyio per esempio rende simpatiche le sorellastre di Cenerentola e la matrigna di Biancaneve. Perché credo che anche una trama ricca di intrighi, inganni e malvagità abbia bisogno di una certa coerenza.
Gonza: Hai detto bene Lidia, un po’ di coerenza non avrebbe storpiato, a parte le spiegazioni al limite di X-files sulla paternità dei gemelli, a parte DORIAN che è il miglior fey di sempre ed Eugenie che è una pazza scriteriata con chiari deliri schizofrenici, questo libro in particolare e questa serie in generale mi hanno fatto pensare che la Mead proseguisse a spizzichi e bocconi, senza avere nemmeno lei una chiara idea di dove volesse andare a parare.
Amyra: Delusione totale questo finale di una saga che comunque, nonostante i numerosi difetti, mi aveva appassionata. Concordo con Gonza, secondo me la Mead non aveva chiara in mente una trama lineare e ha proseguito “a momento”. Avevo scusato Eugenie in ogni idiozia che combinava, ma stavolta no, l’ha fatta troppo grossa, come si fa a tradire Dorian in quel modo. Ma citazione al merito, come al solito, a Volusian, un grande finale per un personaggio che fino alla fine è rimasto fedele a se stesso.
Ayliss: Aaah Volusian, Amyra tu lo sai che lo ho adorato sin dall’inizio come personaggio e concordo pienamente con te. Devo dire che anche Pagiel mi ha colpito molto, e avrei preferito anche per lui un finale diverso, era “tanto cocco” come si dice da queste parti e mi ha fatto molta tenerezza quando era così combattuto sul fatto di cedere e fidarsi di Eugenie e Dorian. Stendiamo un velo pietoso invece su Maiwenn e Kiyo, con le loro manie di salvatori del mondo, che invece li rende degli assassini a sangue freddo.
Lidia: Shadow Heir (come tutta la Dark Swan series) mi fa riflettere su quali elementi fanno di una storia un buon libro. La trama, originale anche se non sempre equilibrata e coerente; la protagonista e i personaggi, Eugenie sa fare il suo lavoro di shamana ma come donna è una frana, degli altri abbiamo già parlato; la scrittura, fluida ed incisiva come sempre e che mi fa amare la Mead. Credo che sia il modo di affrontare i problemi da parte dei personaggi che ha reso stressante leggere questo libro, difficile accettare i comportamenti della protagonista senza rapportarli alla vita reale ed esprime un giudizio di biasimo e disapprovazione. Perché in fondo la Mead in questa serie ha affrontato temi molto seri per una donna ed è stato difficile leggere senza farsi coinvolgere.
Gonza: Per me una buona scrittura è un’aggiunta, per carità da non sottovalutare, ma siccome non sto leggendo un classico o un grande autore, se la storia non mi piace puoi anche essere Dante, ma non ti salvi. Diciamocelo: non è che abbiamo letto questa storia per le rinomate capacità sintattiche e grammaticali della Mead, io mi volevo divertire!!! E invece la maggior parte delle volte avrei tirato il libro in testa ad Eugene se ce l’avessi avuta sotto mano…
Amyra: Mi ritrovo d’accordo sia con Lidia che con Gonza. Una buona scrittura è importante e va di pari passo con una buona trama. La Mead ha voluto far andare la storia a modo suo, scrivendo di una donna “umana”, piena di difetti, che fa scelte sbagliate, e che quindi ci irritava. Ma, divertimento a parte, è veramente possibile criticare le scelte di un autore che voglia trattare di un aspetto piuttosto che di un altro?
Ayliss: Rispondere alla tua domanda è complesso Amyra, è lo stesso motivo per cui di fronte a questo libro mi sento combattuta nell’esprimere il mio giudizio. Le mie preferenze rispetto ai personaggi e le mie aspettative nei confronti del racconto della Mead non hanno coinciso pienamente, sono rimasta delusa e amareggiata, ma non credo sia giusto per questo valutare negativamente il libro e la serie Dark Swan. Voto
Lidia: Peccato che siamo arrivate alla fine, perché il discorso si stava facendo interessante e aggiungo un’ultima domanda: perché leggiamo un libro? Io per divertirmi, conoscere, confrontarmi, pormi delle domande. Credo che questo libro e questa serie non mi abbia dato niente se non stress. Voto
Gonza: Io credo come Amyra che la Mead abbia voluto scrivere di una donna umana ma semplicemente abbia tirato troppo la corda, almeno per quanto mi riguarda. Io leggo i libri per tanti motivi e come già detto, da questo mi aspettavo un paio d’ore di sano divertimento e invece per tutta la serie mi è salita la “cazzimma” quindi il mio voto è
Amyra: Si, questo libro, questa serie, è stata veramente debilitante da leggere e deludente per la mia anima di lettrice. Quindi, con tutto il bene che voglio alla Mead, non riesco proprio a darle più di
È quindi con un certo sollievo che chiudo la discussione della serie Dark Swan. Arrivederci alla prossima saga.
1 commento:
Bellissimo post. Grande Gonza!
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