Libro strano questo, in parte mi piace perchè è scritto con frasi corte, e capitoli brevi, pochi personaggi e pochi fronzoli tipo lista infinita di aggettivi e avverbi.
Particolare la storia, il mega apparato scenografico preparato per una diretta televisia finalizzata alla presentazione del delfino di una famiglia bene, che porterà scompiglio tra quanto nel corso degli anni si era assestato e sedimentato su un rodato tram-tram.
Tutto sembra ruotare attraverso cose finte trasportate in luoghi reali per modificare l'apparenza, un po' quello che accade in televisione e anche qui le persone scorrono mentre lo scenario rimane fisso, sembra di vedere quei cartoni animati di tanto tempo fa.
Anche l'amore non è che un intermezzo, quasi una pubblicità in un delirio di visi, abiti, scenografie e persone belle, tanto belle da sembrare finte.
La provenienza dell'autore dall'ambiente televisivo mi fa pensare che ci sia più di un fatto o di una persona che abbia, in modo puramente casuale, attinenza con persone o fatti realmente accaduti, ma anche qui, che importanza ha? In fondo, anche da fuori, che l'ambiente dello spettacolo sia una fogna si vede piuttosto chiaramente...
Se vi piacciono le storie dove con un lento crescendo tutto finisce a schifio, questo libro fa per voi.
Nessun commento:
Posta un commento