My rating: 4 of 5 stars
One of the saddest book I've ever read. The story of Bucky Cantor overlaps with the stories of the kids he used to take care at the local playground, the story of the New York' Summer of '44, the last months of the Second World War and one of the biggest polio epidemic. Told from the point of view of one of the kids leaves you with many questions, mostly the same the Bucky has: the reason why God allows kids to die, the reason behind love and how egoistical they can be, and then if it's right to decide for somebody else. A wonderful Roth.
In assoluto uno dei libri piú tristi che abbia mai letto. La storia di Bucky Cantor si sovrappone a quella dei bambini che controllava al parco giochi locale, l'estate del '44 a New York, gli ultimi mesi della Seconda Guerra Mondiale e una delle piú terribili epidemie di Poliomelite del periodo antecedente al vaccino. Raccontato dal punto di vista di uno dei bambini, questo libro mi lascia molte domande, quasi tutte le stesse che si pone Bucky nel racconto: le ragioni che ha Dio per lasciare che dei bambini muoiano, le eventuali motivazioni dell'amore e quanto ci puó essere di egoistico e per finire, quanto sia giusto decidere per qualcun altro. Un Roth meraviglioso.
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