"Trovo la televisione molto educativa, ogni volta che qualcuno l'accende, vado nell'altra stanza a leggere un libro" Groucho Marx
lunedì, agosto 25, 2008
giovedì, agosto 14, 2008
martedì, agosto 12, 2008
Ho guardato da lontano questo libro per mesi, aspettandolo e pregustandone almeno la metà, sino a che Einaudi non ha deciso di procedere con gli scontoni del 30%. Felice e fiera del mio acquisto, impaziente di rituffarmi nelle pagine che da ragazzina mi avranno tenuto compagnia almeno... trenta-trentacinque volte e di conoscere gli altri due romanzi che non avevo nella piccola biblioteca di casa ho cominciato e...a partire dalle prime pagine la delusione ha caratterizzato questa lettura amarcord.
Io non conosco chi si occupa dei traduttori in Einaudi, nè chi sia il correttore di bozze, ma da una casa editrice che aveva Pavese e la Pivano in "scuderia"e specialmente per una raccolta che poteva non essere mandata in stampa in fretta e furia, dato che ha ben più di un secolo, mi aspettavo qualcosa di completamente diverso.
Non solo i personaggi, ricchi di carattere e squisitamente d'epoca, sono tratteggiati con dialoghi spicci ed eccessivamente moderni, intervallati invece da tinte d'antan, ma il testo è zeppo di errori, dimenticanze, cambi di genere e improvvisa scomparsa di soggetti.
La storia, per chi non la conoscesse, è quella delle quattro sorelle March nell'America della guerra di secessione, ragazze che pur non muovendosi da un microcosmo molto familiare danno il ritratto di donne molto diverse tra loro e, per quanto possibile a quell'epoca, vivono nella ricerca di una indipendenza a partire dai propri difetti per arrivare al lavoro, sia pure per gradi diversi, sia pure mosse da una stretta morale (anche se non da moralismo). Ovviamente ne consiglio la lettura, ma non in questa versione.
Buone vacanze Socia Bassa!