lunedì, agosto 25, 2008

Cuentos de Eva Luna - Ed. Debolsillo - 9 euro (credo)

Primo esperimento di lettura in spagnolo della GA , che da vera paraventa dopo avere soppesato "Un corazòn tan blanco" di Marìas, sceglie invece un testo di racconti di autrice non difficile.
In realtà mi risulta sempre strano recensire Isabel Allende perchè non appartengo al vasto pubblico che legge qualunque cosa sgorghi dalla sua penna, ma nemmeno all'altrettanta vasta schiera che ne parla male a prescindere.
Penso abbia avuto la fortuna (nella tragedia dell'esilio che l'ha colpita) di nascere in una famiglia interessante e di avere la fantasia necessaria per farne il fulcro dei primi romanzi, i migliori, ma che vada presa a piccole dosi.
Ed è la stessa impressione che mi ha lasciato questa raccolta di racconti, seguito del romanzo Eva Luna, alcuni davvero intensi e pregevoli, ma più o meno equiparabili l'uno all'altro secondo due o tre schemi ripetuti.
I temi sono l'amore, la violenza, la cultura india e sudamericana in genere e in molte righe si ride, ci si commuove, si arriva in un attimo alla fine del racconto, mentre altre risultano maggiormente "rigide" , legate a radi concetti forse eccessivamente dilatati e a un registro linguistico più povero.

Ideali per chi ha molto poco tempo da dedicare ai beneamati romanzi, in questo periodo.

giovedì, agosto 14, 2008

Ricordarsi di annaffiare - Caraserena - Parco della musica

Facile imbattersi in un gruppo per caso. Una serata fredda e un locale vicino e il gioco è fatto.
Meno semplice è restarne colpiti, tanto da volere sapere di più sugli artisti, seguirli e dopo mesi, avere per le mani il loro disco che non stanca e che non smette di girare nel lettore.

I Caraserena sono una formazione romana nata "in un pigro pomeriggio di settembre"."Messi da parte i tormenti jazzistici dei fratelli Trentalance e le efferatezze melodico-armoniche dei cugini Andreozzi è la “canzone” a offrirsi come nuova destinazione. Completate (con stupita naturalezza) le prime composizioni, anche la band che le dovrà suonare inizia a prendere forma, e dopo il passaggio e la collaborazione di diversi musicisti si forma il sestetto definitivo che avvia un’intensa attività live." Premi, riconoscimenti e concerti, concerti, concerti, per arrivare poi al sognato e sudato album, uscito questo aprile.

Sonorità morbide e quanto più varie, dalle radici classiche e jazzistiche e testi che oscillano tra il più profondo quotidiano e il surreale, poetici e belli. Il cd è in vendita presso le librerie Feltrinelli, ovviamente in Auditorium, su IBS.
Loro non sono in vendita, ma suonano il 19 cm a Ravello. Se potete passate di li', altrimenti aspettateli di nuovo a Roma.
Che ne vale la pena.

martedì, agosto 12, 2008

I quattro libri delle piccole donne: Piccole donne-Piccole donne crescono-Piccoli uomini-I ragazzi di Jo di Louisa May Alcott - Einaudi 17.30 euro

Ho guardato da lontano questo libro per mesi, aspettandolo e pregustandone almeno la metà, sino a che Einaudi non ha deciso di procedere con gli scontoni del 30%. Felice e fiera del mio acquisto, impaziente di rituffarmi nelle pagine che da ragazzina mi avranno tenuto compagnia almeno... trenta-trentacinque volte e di conoscere gli altri due romanzi che non avevo nella piccola biblioteca di casa ho cominciato e...a partire dalle prime pagine la delusione ha caratterizzato questa lettura amarcord.

Io non conosco chi si occupa dei traduttori in Einaudi, nè chi sia il correttore di bozze, ma da una casa editrice che aveva Pavese e la Pivano in "scuderia"e specialmente per una raccolta che poteva non essere mandata in stampa in fretta e furia, dato che ha ben più di un secolo, mi aspettavo qualcosa di completamente diverso.

Non solo i personaggi, ricchi di carattere e squisitamente d'epoca, sono tratteggiati con dialoghi spicci ed eccessivamente moderni, intervallati invece da tinte d'antan, ma il testo è zeppo di errori, dimenticanze, cambi di genere e improvvisa scomparsa di soggetti.

La storia, per chi non la conoscesse, è quella delle quattro sorelle March nell'America della guerra di secessione, ragazze che pur non muovendosi da un microcosmo molto familiare danno il ritratto di donne molto diverse tra loro e, per quanto possibile a quell'epoca, vivono nella ricerca di una indipendenza a partire dai propri difetti per arrivare al lavoro, sia pure per gradi diversi, sia pure mosse da una stretta morale (anche se non da moralismo). Ovviamente ne consiglio la lettura, ma non in questa versione.

Buone vacanze Socia Bassa!

mercoledì, agosto 06, 2008

Una solitudine troppo rumorosa - Bohumil Hrabal- Einaudi

Da quando Dreca mi aveva segnalato questo testo, commentando Eureka Street, avevo deciso di comprarne il libro per scoprire Hrabal.
Dopo averlo acquistato pero', complice il momento forse, che non mi spingeva a cimentarmi con un romanzo sottile e "di peso", lo avevo abbandonato a lungo sulla libreria in zona "libri da leggere".
Una volta iniziato invece, pochi giorni fa , l'ho finito in un soffio, con grande soddisfazione ed emozione.
Difficile, commovente e davvero denso di solitudine, il romanzo racconta (ma è come se la dipingesse) la vita di un operaio addetto alla pressa della carta a Praga, in uno scantinato non certo accogliente dove realtà e allucinazione si fondono, compaiono personaggi quasi irreali e dove i libri vengono accompagnati verso un ultimo viaggio con amore e rispetto, a volte salvati.
Da non leggersi quando l'umore tende al nero, ma da leggersi.
Assolutamente.
Alcune frasi, anche isolate, valgono tutto il libro.

Mi è rimasta una domanda pero': Drecuccia, perchè me lo hai consigliato insieme ad eureka street?

martedì, agosto 05, 2008

Altri libri e i Corti di Carta
In questo periodo mi sono messa a leggere qualcosa degli scrittori medio-orientali che di solito frequento di meno, e dopo due donne come Suad Amiry e Azar Nafisi, ho letto uno scrittore uomo, Ala Al-Aswani, che con il suo Palazzo Yacoubian illustra in un quadro caotico e colorato una parte dell'Egitto che rimpiange ancora i fasti dei primi decenni del novecento quando Il Cairo assomigliava più a Parigi che ad una casbah. In questo palazzo abita parecchia gente, dallo studente impegnato che si ritroverà a fare il miliziano, alla ragazza che arrotonda il suo stipendio come può, in balia di una madre con una doppia morale agghiacciante; c'è il reduce dei tempi d'oro che spende e spande come se fosse ancora ricco e non si rassegna al cambiamento dei tempi, ad un intellettuale gay che ha attirato sull'autore gli strali dei mussulmani integralisti.
Di tutto di più. Potrebbe assomigliare al romanzo di Perec "La vita istruzioni per l'uso" mi dicono, ma io non l'ho letto quindi correrò presto ai ripari. Questo di Al-Aswani è comunque un bel libro che offre uno spaccato di Egitto diverso da quello che per esempio abita nel mio immaginario, magari può cambiare qualche stereotipo anche a voi, chi lo sa....
Di tutt'altro stile e argomento è L'amore dura tre anni di Frédéric Beigbeder, pubblicitario francese che lavora ad una storia d'amore con la data di scadenza, il postulato argomentato dal libro è proprio questo infatti, ogni relazione sentimentale ha i giorni contati, per essere precisi poco più di 1000. Marc Marronier è il protagonista di questo breve romanzo che alla fine si sovrapporrà proprio con l'autore e sulla base della nascita e successiva morte del suo matrimonio con Anne, ipotizza una data di scadenza anche se, da inguaribile romantico o seduttore, aspetta soltanto che Alice ceda per ricominciare a contare....Divertente, ma da leggere solo in presenza di una storia relativamente solida o meglio se single.
Per il Corti di Carta del corriere ho letto invece "Il vicino" di Valeria Parrella che ribadisce, secondo me ancora una volta, come questa scrittrice renda il meglio sul breve piuttosto che sul lungo, i suoi racconti sono sempre così incisivi e descrittivi che davvero dopo troppe parole sembrano semplicemente prolissi. Mi è piaciuto e se non riuscite a trovarlo in edicola vi consiglio i supermercati dove vengono lasciati più tempo in giacenza.
Concludo con "La tripla vita di Michele Sparacino" di quel genio che secondo me è Camilleri, che ancora una volta condensa in 30 pagine scarse, un piccolo capolavoro definito da altri pirandelliano.
Io detesto Pirandello quindi non ho nemmeno idea di cosa significhi, però è carino e soprattutto uno comincia a sorridere dalla prima riga fino all'ultima anche se magari, l'ultimo è un sorriso un po' amaro, uno sorriso di quelli alla Montabbano per capirsi.

lunedì, agosto 04, 2008

STIEG LARSSON
Per il ciclo grandi passioni della gonza bassa, oggi parliamo di uno scrittore svedese di gialli, tale Stieg Larsson che con un passato da giornalista investigativo che approfondiva l'estremismo di destra in patria (la Svezia), ha scritto tre polizieschi e mezzo prima di essere stroncato da un infarto.
In italia sono stati tradotti i primi due della trilogia conosciuta come Millenium, nome della redazione del giornale dove lavora il protagonista principale, Mikael Blomkvist, giornalista con il pallino dell'investigazione che per motivi di lavoro viene a conoscenza di una 25enne decisamente sui generis, Lisbeth Salander, diagnosticabile come una sindrome di Asperger con tratti antisociali.
I due, probabilmente una delle coppie più interessanti apparse da tempo nel filone giallistico/poliziesco, attraverso ricerche, colpi di fortuna e soprattutto una trama decisamente interssante, riempiono più di 1200 pagine in due tranche.
Nel primo libro "Uomini che odiano le donne" la trama fatica un po' ad ingranare, ma poi la storia conquista: immaginate una saga familiare in cui tutto porta a pensare che ci sia stato un omicidio e chiunque potrebbe essere stato il colpevole e pensate anche che dopo 36 anni ad un estraneo viene chiesto di indagare più per il pallino di un vecchio che per una ragione con un fondamento.
Questo primo libro tesse le trame anche del secondo che riparte più o meno dove eravamo rimasti e ci permette anche di scoprire qualcosa di più del passato di Lisbeth, qualcosa che ci permette di comprenderla un po' meglio e di capire che cosa fosse Tutto il male al quale lei fa riferimento rispetto ad un avvenimento accaduto nel suo passato remoto.
Il secondo libro "La ragazza che giocava con il fuoco" è stato per me più avvincente, nel senso che per leggere il primo ci ho messo due giorni mentre per il secondo solo uno, quindi a rigor di logica anche il primo non è niente male, ma il secondo è meglio. I personaggi ormai sono conosciuti e non dobbiamo sorbirci grosse digressioni sul perchè fanno quello che fanno o dicono quello che dicono, e come un ingranaggio ben oliato l'autore ci accompagna nel dispiegarsi di una trama che, pure se incrociata con Kill Bill e il teorema di Fermat, tutto sommato resta abbastanza credibile.
Quindi altamente consigliabili entrambi i libri, nella speranza che presto la Marsilio, visto il successo interplanetario traduca dallo svedese anche il terzo, che sembra comunque uscirà negli Stati Uniti alla fine dell'estate, speriamo.....