lunedì, gennaio 21, 2008

Regali da Gonza Alta part one - I fratelli Karamazov

Presa dai buoni propositi da inizio anno e incantata dalla quantità di libri ricevuti in regalo ho principiato questo 2008 con due libri a dir poco agli antipodi:
"I fratelli Karamazov" e "Further under the duvet" della mia ormai prediletta Keyes.
Lasciando per ora quest'ultima sul comodino, vorrei, a chi ancora non lo avesse letto, consigliare con tutto il cuore, la testa e anche un pezzo di pancreas, la lettura della grande (in senso letterale) e classica opera di Dostoevskij , con qualunque motivazione vi avvicini.
La sottoscritta scrivente, ad esempio, dopo avere avuto al liceo una professoressa di filosofia che estasiata assegnava alcuni brani da leggere e commentare, più consigli da parenti e amici e citazioni ripetute in film e altri romanzi, tutti caduti nel vuoto, ha preso finalmente in mano i due tomi del romanzo per il ricordo "con sorriso" associato a Delitto e Castigo e per una spiccata, costante ed inspiegabile simpatia verso Yul Brynner.

Non conosco la ragione che rende tanto moderni, universali e sempre adatti al momento in cui versa il lettore i testi della letteratura russa, forse è un senso di eternità e vastità che hanno gli autori nel sangue, forse i libri assorbono la forza e l'intensità della terra dove sono nati (anche quando non sono stati fisicamente scritti li), ma mai nessun altro romanzo è riuscito a stupirmi, farmi ridere, pensare, litigare con le pagine come loro.
E questo romanzo rientra nel novero, tanto che mi sento assolutamente indegna nel recensirlo.
La storia è quella di tre fratelli (anzi quattro, ma non da subito), nati dallo stesso padre e da madri in parte diverse, fisicamente e caratterialmente lontanissimi tra loro e specchio di più parti dell'anima, a parer mio (l'impulso e la passione, la razionalità e l'intelletto, la bontà disinteressata e la fede) che in seguito a uno strano fil rouge che li ha raccolti a casa del padre (un essere indegno, meschino, ma descritto dall'autore con una certa qual bonomia, per quanto senza sconti) iniziano a relazionarsi fra loro, con l'insopportabile genitore e con le vicende che li riguardano e che pian piano si dipanano fino ad arrivare ad un evento annunciato e all'evoluzione di tutti loro…(lo so, non ho detto nulla, ma come posso rovinare la trama?).
Non mentirò certamente dicendo che si tratta di un testo scorrevole o semplice. E' lungo, spesso duro e impegnativo, per nulla etereo, anzi, da affrontare con mente sveglia e piedi a terra...ma quante volte capita, nella vita, di leggere qualcosa e sentire il sapore dell'eternità nelle parole?

PS Per la sfida, oltre ai due libri sopracitati ho terminato "L'eleganza del riccio" e mi associo alla socia nel dire che è uno dei libri più belli che abbia mai letto.

6 commenti:

Elisaday ha detto...

come hai ragione, anch'io ho amato profondamente questo romanzo, l'ho letto l'anno scorso ed è diventato uno dei miei preferiti. E' da poco tempo che mi sono avvicinata alla letteratura russa ma mi ha conquistata subito

Anonimo ha detto...

Che bel blog! Sono contentissima di averlo scoperto!

Non ho letto i Fratelli Karamazov...ma prima o poi magari lo farò.

E l'eleganza del riccio mi dicono che sia una meraviglia.

Io ora sto leggendo "Passaggio in ombra", di maria teresa di lascia. Non ho ancora capito se mi piace o no.

Buona notte!e ancra complimenti!

Unknown ha detto...

o, tieni conto che ne "i fratelli karamazof" c'è il capitolo "il grande inquisitore" considerata una delle pagine (ma non credo sia solo una....) piu belle e terribili della letteratura contemporanea!

Gonza ha detto...

Elisaday: si, è un momento assoluto, la letteratura russa...
Milla: GRAZIE mille, siamo felicissime di dare spunti e riceverne! L'eleganza del riccio è un libro meraviglioso, cambia lo sguardo sulla vita, davvero.
Raschiodan: si, ho volutamente e forse colpevolmente evitato di sottolinearlo, ma è un romanzo dal contenuto filosofico dirompente.
GA

Anonimo ha detto...

Mentre leggevo L'eleganza del riccio, sempre piu' spesso pensavo che avrei voluto tuffarmi nelle pagine del libro e divenire un personaggio dello stesso, a volte la stessa Renee', a volte la sua amica Manuale, a volte un altro personaggio, inventato per l'occasione, tanto per avere l'occasione di dare una sbirciatina in quel meraviglioso rifugio che era quella portineria, bere una tazza di the con loro due, vedere un film insieme e per un po' ripararmi dalla vita.Veramente un bel romanzo, una scrittura acutissima e un'idea originale.

Anonimo ha detto...

lo lessi anni fa e ancora mi scorre nelle vene...
è vero non è una lettura "facile", ma sicuramente è una lettura che arricchisce. impossibile non cogliere la ricchezza di riflessioni, attuali, attualissime!