sabato, giugno 02, 2007


Lauren Weisberg - THE DEVIL WEARS PRADA -


Recensore esterno Mr Loris Fra****ti, aka Frank O’Leitrim

Da dove iniziare? E’ la prima volta che recensisco un libro per questo prestigioso Blog e le due care amiche.
Ecco, iniziamo con il dire che il libro non mi e’ piaciuto, che ho fatto fatica a finirlo, ma che l’ho finito lo stesso perche speravo in un miglioramento, in un colpo di scena, in una svolta, e invece niente. Ha avuto successo solo per una intelligente operazione di marketing o PR o per la curiosita’ di molte giovani di vedere il mondo dei giornali di moda dal di dentro? Anche perche’ ho poi leggendo capito che la protagonista è "wealthy", benestante e con un po’ di puzza sotto il naso, voglio dire, come primo lavoro assistente alla direttrice di un assai famoso fashion magazine non mi sembra cosi male, mentre lei non fa altro che criticare la capa, che sarà pure non educata e anaffetiva, ma sembra una che capisce molto bene il suo mestiere.

Forse la giovane non ha mai lavorato in un bar o ristorante (MacDonald o KFC o Starbuck) con qualcuno che le urla dietro nell’ore in cui si e’ veramente occupati?
Comunque la storia è: giovane Americana finisce il college, sogna di lavorare per il New Yorker, ma per fare esperienza riesce a prendere un posto di lavoro ambitissimo come assistente della direttrice di un giornale di moda. Un lavoro che molte ragazze sognerebbero di fare, se non che la capa è un po’ “rustica”. La nostra giovane eroina non sa niente di moda, e a quanto pare non le interessa nemmeno imparare, capire, si accontenta di criticare e compatire basandosi su stereotipi tipo colleghe magre, troppo magre, sempre ben vestite, fissate con l’apparire, e “oh my god come si fa a spendere 600 dollari per un paio di scarpe” etc.

Durante la settimana della moda di Parigi, sbotta e manda al diavolo (well literally “fuck off!”) la capa, prende il primo aereo e torna a casa, nel frattempo per colpa del lavoro, il ragazzo la lascia perchè lei non ha mai tempo per lui, non si accorge che l’amica è diventata una alcolista, si prende una breve sbandata per uno scrittore di talento incontrato ad un party esclusivo. E alla fine si ritrova con un guardaroba nuovo e gratis, pieno di costosissimi capi di designers famosi a livello mondiale. A chi non piacerebbero pantaloni camicie borse scarpe guanti? Lei rivende tutto e ci fa una bella sommetta che le permette di dedicarsi alla scrittura.
Il libro non mi è piaciuto perchè non ha umorismo, ironia, sarcasmo, manca qualcosa, è sempre basato su un tono di lamentela e pianto mentre noi dovremmo essere solidali con la protagonista e il suo sforzo di sopportazione di questo difficile anno di tirocinio per raggiungere piu alte aspirazioni? Beh se io fossi stato cosi scontento del mio lavoro avrei lasciato a pagina 30, senza tediare il lettore per altre 200 pagine!O e’ forse solo colpa mia se non mi e’ piaciuto?......e pensare che mi piace la moda, il fashion e sogno di lavorare per Vogue.

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