venerdì, novembre 10, 2006

Fabio Volo, Jennifer Vandever, Linus e The Big Khauna
Ultimamente mi è capitato di leggere due libri, niente di che, assolutamente stereotipati, in particolare l'ultimo di Fabio Volo (Un posto nel mondo) ha tirato fuori una serie di clichè uno appresso all'altro in modo talmente sistematico, che mi sono divertita ad indovinare quale sarebbe stato il successivo.
La Vandever con "L'amore non basta mai" ha fatto praticamente lo stesso con le storie d'amore, quelle in cui dopo tanto tempo uno dei due afferma che non sta vivendo, che sta solo tranquillo, che vuole cercare altro e che gli sembra di essere anestetizzato da tempo.
In tutto questo mi è tornato in mente una mia cliente poco più che adolescente che un giorno si è presentata da me con un E.P. di Linus, quello di radio dj e non quello di unix o dei Peanutes, affermando che aveva capito tutto della vita e che quel disco sarebbe diventato il suo personalissimo mantra di guarigione, guarda un po' il disco era "Accetta il consiglio", ovvero il monologo di Kevin Spacey in The big Khauna, riadattato da Manlio Sgalambro.
Poi un paio di giorni fa capito sul blog di un amico dell'altra gonza - Plasson http://www.viamacrame2.it/blog/2_via_macrame_2_plasson e ci leggo proprio il monologo, tra l'altro uno dei miei preferiti, quindi ho deciso che magari per stavolta saltiamo una pessima recensione di Fabio Volo e se vi va vi leggete qualcosa di bello.
Buon fine settimana.

Goditi potere e bellezza della tua gioventù. Non ci pensare.
Il potere di bellezza e gioventù lo capirai solo una volta appassite.
Ma credimi, tra vent'anni guarderai quelle tue vecchie foto.
E in un modo che non puoi immaginare adesso.

Quante possibilità avevi di fronte
e che aspetto magnifico avevi!
Non eri per niente grasso come ti sembrava.

Non preoccuparti del futuro.
Oppure preoccupati, ma sapendo che questo ti aiuta quanto masticare un chewing-gum per risolvere un'equazione algebrica.
I veri problemi della vita saranno sicuramente cose che non ti erano mai passate per la mente, di quelle che ti pigliano di sorpresa alle quattro di un pigro martedì pomeriggio.

Fa' una cosa ogni giorno che sei spaventato: canta!

Non essere crudele col cuore degli altri.
Non tollerare la gente che è crudele col tuo.

Lavati i denti.

Non perdere tempo con l'invidia: a volte sei in testa, a volte resti indietro.
La corsa è lunga e, alla fine, è solo con te stesso.

Ricorda i complimenti che ricevi, scordati gli insulti.
Se ci riesci veramente, dimmi come si fa...

Conserva tutte le vecchie lettere d'amore,
butta i vecchi estratti-conto.

Rilassati!

Non sentirti in colpa se non sai cosa vuoi fare della tua vita.
Le persone più interessanti che conosco a ventidue anni non sapevano che fare della loro vita.
I quarantenni più interessanti che conosco ancora non lo sanno.

Prendi molto calcio.

Sii gentile con le tue ginocchia,
quando saranno partite ti mancheranno.

Forse ti sposerai o forse no.
Forse avrai figli o forse no.
Forse divorzierai a quarant'anni.
Forse ballerai con lei al settantacinquesimo anniversario di matrimonio.
Comunque vada, non congratularti troppo con te stesso,
ma non rimproverarti neanche: le tue scelte sono scommesse,
come quelle di chiunque altro.

Goditi il tuo corpo,
usalo in tutti i modi che puoi,
senza paura e senza temere quel che pensa la gente.
E' il più grande strumento che potrai mai avere.

Balla!
Anche se il solo posto che hai per farlo è il tuo soggiorno.

Leggi le istruzioni, anche se poi non le seguirai.
Non leggere le riviste di bellezza:
ti faranno solo sentire orrendo.

Cerca di conoscere i tuoi genitori,
non puoi sapere quando se ne andranno per sempre.
Tratta bene i tuoi fratelli,
sono il miglior legame con il passato
e quelli che più probabilmente avranno cura di te in futuro.

Renditi conto che gli amici vanno e vengono,
ma alcuni, i più preziosi, rimarranno.
Datti da fare per colmare le distanze geografiche e gli stili di vita,
perché più diventi vecchio, più hai bisogno delle persone che conoscevi da giovane.

Vivi a New York per un po', ma lasciala prima che ti indurisca.
Vivi anche in California per un po', ma lasciala prima che ti rammollisca.

Non fare pasticci con i capelli: se no, quando avrai quarant'anni, sembreranno quelli di un ottantacinquenne.

Sii cauto nell'accettare consigli,
ma sii paziente con chi li dispensa.
I consigli sono una forma di nostalgia.
Dispensarli è un modo di ripescare il passato dal dimenticatoio,
ripulirlo, passare la vernice sulle parti più brutte
e riciclarlo per più di quel che valga.

Ma accetta il consiglio... per questa volta.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao, ti ringrazio per la diaspora recensoria nei confronti del libro di Fabio Volo, di cui per giunta condivido i tratti somatici, anche se escludo particolari affiliazioni dei nostri genitori. E' solo un piccolo esempio di "creatività circense" della sorte. Ti ringrazio invece enormemente per avermi messo a conoscenza del monologo di Spacey riadattato da Sgalambro. Grandissimo!

Gonza ha detto...

Ciao,il monologo lo considero un patrimonio dell'umanità quindi felice che tu abbia potuto "ripassare", comunque Sgalambro ha riadattato quello che poi Linus ha "cantato". a presto, Gonzo

Anonimo ha detto...

Da accanito ascoltatore di Radio Deejay non sai quante volte ce l'hanno propinato.
Riguardo al film è uno dei pochi che mi ha provocato malessere fisico (detto in senso di profondo coinvolgimento)

Gonza ha detto...

...in effetti credo sia proprio difficile restare indifferenti, anche se prima di lui lo aveva fatto già Cat Stevens con Father & Son.
rimanendo in ambito musicale mi sento di affermare che la gente da buoni consigli se non può più dare il cattivo esempio...e tu sai che lavoro faccio...