Una bella, forte, cruda, romantica storia d'amore ambientata in Barbagia nel ventennio fascista, ma gli eventi dell'epoca poco hanno a vedere con il racconto di Mintonia Savucco.
Alcune pagine scorrono veloci, altre sono appesantite da un uso del dialetto che, almeno a me, ha privato della comprensione di filastrocche, poesiole e affermazioni che mi sarebbe piaciuto legare meglio al filo della trama. Sono molto contenta di averlo letto anche perchè mi è venuta nostalgia dei romanzi di Grazia Deledda e, considerando quanto mi ha coinvolto questa storia, forse non li ho gustati a pieno, forse perchè letti troppo da giovane.
Pur sapendo chi fosse l'autore e consapevole senza ombra di dubbio del luogo ove si svolgesse la storia, pur tuttavia ho avuto spesso la sensazione di stare a leggere un libro di Isabel Allende. Perchè? Forse perchè la protagonista della storia narra in prima persona (tipico dell'autrice cilena), forse perchè i due scrittori sanno immergerti dentro le descrizioni che stanno raccontando, forse perchè i loro protagonisti in fondo si muovono in scenari consolidati dentro ai quali loro recitano la parte che tutti si aspettano..
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