Trama: Innamorarsi non è mai semplice, specialmente se sei morta. Quando Rosie Potter si sveglia una mattina, con un mal di testa epocale, è convinta di avere i postumi di una sbronza e l'ultima cosa a cui penserebbe è il fatto di essere morta. Con un'amnesia che le impedisce di ricordare la sua morte piú che sospetta e con il dubbio clamoroso che ci sia una ragione per cui è rimasta a girovagare per la terra invece di dirigersi verso il paradiso (o anche no), Rosie cerca di trovare la soluzione sia al suo omicidio che alla sua permanenza, ma è tutt'altro che facile. |
di Gonza
Rosie Potter è molto simpatica, al punto tale che quando realizziamo che è morta (tipo alla seconda pagina) ci dispiace già, pure se abbiamo cominciato a leggerla da poco. Credetemi quando chiuderete il libro saranno state già molte le volte che avrete pensato la stessa cosa, voglio dire è chiaro che è un personaggio inventato, ma il fatto che non possa vivere nemmeno nel suo libro è triste.
Rosie fa la cameriera nell'unico pub del piccolo paese Irlandese dove è nata è cresciuta e dove conosce tutti, quindi risulta piuttosto drammatico il fatto che lei venga ritrovata nel suo letto vittima di una morte violenta; ma siccome la storia ce la racconta Rosie, è chiaro sin da subito come la sua amnesia le impedisca di ricordare cosa sia esattamente successo la sera prima del giorno in cui ha cominciato a vivere ufficialmente da fantasma. A parte tutto, la sua visione e descrizione del mondo visto da ectoplasma è veramente divertente, molto più, per esempio, della versione della Kinsella in "La ragazza fantasma" da cui comunque la nostra autrice non ha preso niente, se non magari l'idea di fondo.
Rosie vive, anzi viveva, con la sua migliore amica Jane. Jane che odia Jack, il fidanzato di Rosie, ma noi capiamo perché solo dopo la prima metà del libro, quando siamo ormai tutti convinti, Rosie in primis, che sia stato proprio Jack ad accorciare bruscamente la permanenza di Rosie su questa terra, con risultati non troppo soddisfacenti tra l'altro. Non a caso, le parti in cui Rosie lo tormenta e lo terrorizza sono tra le migliori anche se dimostrano, ancora una volta, come in ognuno di noi si celi un piccolo psicopatico.
Ma se Jack ha ucciso Rosie, chi può aiutarla ad incastrarlo? Non è semplice portare qualcuno in tribunale se nessuno ti vede. A questo punto entra in gioco Charles, amico storico del fratello di Rosie, che invece la vede, ma non è proprio convinto che sia stato Jack ad ucciderla.
Tra fantasmi innamorati e al bordo dell'isteria, migliori amiche e fratelli, conditi dalla presenza di mamme new age e fricchettone, il libro si legge veramente molto velocemente, anche se bisogna ammettere che non è il solito romanzo Chick Lit, almeno non uno di quelli a cui ci hanno abituato ultimamente.
Kate Winter: Kate Winter è una giornalista, scrittrice dal nord est dell'Irlanda dove è stata abbastanza fortunata da crescere senza TV (anche se al tempo non si considerava poi così fortunata) e con un sacco di libri. Dopo essersi laureata prima della classe all'Università dell'Ulster Kate si é forgiata una brillante carriera da cameriera. Dopo, un giorno, mentre oziava ai bordi di una piscina in Australia, ha deciso di scrivere un libro. The Happy Ever Afterlife of Rosie Potter (RIP) è il primo romanzo di Kate.