3. Esibire, ma questo è facoltativo, il profilo-foto di chi ha nominato e di chi è stato nominato.
Heraclitus
Tachipirinha
Weirde
Zerhur per essersi inventato questo
Plasson
Ozia
Alla prossima!
"Trovo la televisione molto educativa, ogni volta che qualcuno l'accende, vado nell'altra stanza a leggere un libro" Groucho Marx
La scrivente GA ama molto gli autori giapponesi, ma li centellina in dosi modiche e lontane tra loro per non perdere la sensazione di stupore che la avvolge non appena inizia a scorrerne i romanzi. Per una sorta di sciocco pregiudizio infatti l'espressione dei sentimenti, di riflessioni sull'animo umano o come in questo caso, di riferimento a dimensioni parallele dell'esistenza, mi sembra sempre "altro" rispetto al Paese del Sol Levante, da cui mi aspetto invece uno sguardo quasi metallico sulla realtà e odore di disinfettante e tutte le volte mi diverto nell'essere smentita.
Come definire Dance Dance Dance? Non è un noir, ma lo forse... Non è un romanzo di formazione, ma in un certo senso... sicuramente è un romanzo che ti prende per mano dalla prima pagina e ti mette comodo nel ruolo di uno spettatore privilegiato e attento conducendoti non solo in viaggio tra città giapponesi e altro, ma anche dentro e fuori da universi surreali e dalle scarne, ma profonde riflessioni del protagonista, un giornalista con la vocazione per le persone e le situazioni più misteriose e che mi ha conquistato da subito. Un libro avvincente nonostante un ritmo pacato, curioso, pieno di svolte e incontri e avvenimenti, come nella vita. E per chi se ne intende, anche parecchia musica anni 70. Da leggere.
Come saprete da precedenti recensioni, le due gonze tenutarie del blog, nonostante abbiano passato da tempo (sic!) l'adolescenza, ancora ne portano i segni e da tre anni a questa parte leggono entusiaste i libri della Meyer sulla "saga" di Isabella Swan, Edward (gonza bassa) e Jacob (gonza alta).
Grande festa quindi, quando in Italia, in uscita contemporanea agli Iuessei, è stato pubblicato L'ospite, non appartenente al filone di cui sopra, ma della stessa autrice. Attendo ancora i commenti della mia socia, visto che gentilmente mi è stato concesso di leggerlo per prima, ma devo dire che purtroppo in questo caso la nostra spacciatrice di romanticismo e gothic soft mi ha deluso. Presentato come "un libro di fantascienza per chi non ama la fantascienza" il romanzo parte bene, anzi benissimo. Solita prosa scorrevole anche grazie alla traduzione, idea di base veramente originale e aperta a molteplici sviluppi, personaggi nitidi....ma si arena miseramente a poco meno di un terzo, iniziando ad annoiare e lascia come l'impressione che l'autrice desideri riempire degli spazi, ma senza dare lo stesso ritmo di suspance e continue novità che da Twilight ad Eclipse caratterizza gli altri romanzi.
Forse ultimamente faccio fatica ad essere concentrata, ma la mia opinione è che non abbia sfruttato appieno le possibilità che la storia dava, indulgendo nel buonismo più che nel colpo di scena. Come ho detto, aspetto il parere della mia cara gb, che potrabbe essere discordante, ma per ora chiudo L'ospite senza rimpianti e attendo per agosto l'epilogo della nostra storiona..."Breaking dawn".