Secondo romanzo di Murakami per la sottoscritta, primo fu il celeberrimo Tokyo Blues Norwegian Wood.
La scrivente GA ama molto gli autori giapponesi, ma li centellina in dosi modiche e lontane tra loro per non perdere la sensazione di stupore che la avvolge non appena inizia a scorrerne i romanzi. Per una sorta di sciocco pregiudizio infatti l'espressione dei sentimenti, di riflessioni sull'animo umano o come in questo caso, di riferimento a dimensioni parallele dell'esistenza, mi sembra sempre "altro" rispetto al Paese del Sol Levante, da cui mi aspetto invece uno sguardo quasi metallico sulla realtà e odore di disinfettante e tutte le volte mi diverto nell'essere smentita.
Come definire Dance Dance Dance? Non è un noir, ma lo forse... Non è un romanzo di formazione, ma in un certo senso... sicuramente è un romanzo che ti prende per mano dalla prima pagina e ti mette comodo nel ruolo di uno spettatore privilegiato e attento conducendoti non solo in viaggio tra città giapponesi e altro, ma anche dentro e fuori da universi surreali e dalle scarne, ma profonde riflessioni del protagonista, un giornalista con la vocazione per le persone e le situazioni più misteriose e che mi ha conquistato da subito. Un libro avvincente nonostante un ritmo pacato, curioso, pieno di svolte e incontri e avvenimenti, come nella vita. E per chi se ne intende, anche parecchia musica anni 70. Da leggere.
3 commenti:
è uno dei miei libri preferiti!!!
Davvero?
Anche a me è piaciuto moltissimo, mi sono potrei dire affezionata al protagonista...
"Solo i giapponesi riescono ad essere tanto avvolgenti e stranianti al tempo stesso" (autocitazione,al telefono con la socia bassa)
Gonza Alta
credo proprio che lo leggerò quest'estate... ;-)
Posta un commento