martedì, settembre 18, 2007

Shrek e Sicko
Cos' hanno in comune questi due film? Solo l'iniziale per quanto mi riguarda, per questo li ho infilati casualmente nello stesso post, giusto perchè a differenza della gonza alta di film non me ne intendo per niente.
Questo terzo capitolo di Shrek è un po' sottotono rispetto agli altri se escludiamo il versante colonna sonora, amazing. Il nostro orco è alle prese con le gioie della paternità a cominciare da un adolescente un po' sfigato; sempre aiutato dai suoi comprimari: un ciuchino divertente come al solito e un gatto con gli stivali veramente seducente, non a caso si sta parlando di uno spin-off.
Le principesse sono una versione fatata delle Charlie's Angels, ma ho fatto fatica a capire come mai nel cast ci fosse anche Vladimir Luxuria, non mi risultava uscisse dalle favole.
Discorso a parte merita Sicko, ultima fatica di Michael Moore, sul quale non spenderò una parola di più. Si parla di sistema sanitario nazionale americano, anzi si parla di quello che fu il sistema sanitario americano che è stato rimpiazzato dalle assicurazioni sanitarie e si spiegano accuratemente tutte le modalità che queste ultime hanno sviluppato nel tempo per evitare di risarcire i contribuenti che le avevano regolarmente stipulate.
Quello che ne emerge è un quadro che mette gli Stati Uniti sullo stesso piano di un paese del terzo mondo e ciò viene anche facilitato dalla costruzione comparativa del film, che passa poi ad evidenziare come invece le cose siano diverse in Canada, nel Regno Unito, in Francia e a Cuba.
Le storie raccontate sono di una tristezza inenarrabile, non c'è bisogno che ve lo dica, chiunque vada a vedere questo film dovrebbe essere preparato al fatto che non c'è salvezza nè redenzione, soprattutto sono pochissime le storie che vanno a finire bene. Sconsiglio la visione dei primi tre minuti ai palati sensibili, c'è una scena alla Rambo ariccojete la fascetta, solo che non sono effetti speciali. Personalmente sottoscrivo in toto le parole di Moore, che cita a sua volta, e afferma che il livello di un paese lo si vede da come tratta i suoi cittadini più deboli, a quanto sembra negli Stati Uniti, conviene essere veramente molto in alto come cittadini solo per sperare di sopravvivere.
Niente di nuovo per carità, se ne discute da tempo, ma vedere come le lobby hanno preso il sopravvento non solo sotto un governo repubblicano, ma anche democratico, porta in sè una ventata di gelo e se quello che accade in Italia in America è solo successo un po' prima, prepariamoci al peggio.

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