WILLIAM SOMERSET MAUGHAM  "LA DIVA JULIA"

Molto bello questo libro sulla figura di Julia, attrice talentuosa la cui abilità ad indossare maschere sicuramente le serve anche nella vita reale.
Dai suoi inizi nei teatri di posa, al suo matrimonio con il più bell'uomo d'Inghilterra e i suoi successi tra vari flirt e un figlio sempre più grande.
La scrittura di questo autore è scorrevole e questa storia strizza l'occhio a la vita di alcune dive del grande schermo del passato, oltre che del presente e credo che la sua bellezza stia nel rendere il quotidiano di una vita, a suo modo, eccezionale, ma forse non lo sono tutte?

ELIDO FAZI "BRIGHT STAR. LA VITA AUTENTICA DI JOHN KEATS"

Poteva essere un bel libro su uno dei miei poeti preferiti, ma sembra quasi un'elenco di posti, persone, storie e qualche frammento di poesie. 

Storia tra l'altro molto triste questa del giovane poeta inglese: le sue opere non furono mai apprezzate durante la sua breve vita, nè riuscì a coronare il suo sogno d'amore sposando Fanny. Aveva indubbiamente un circolo di amici di tutto rispetto tra cui Shelley e Byron e aveva conosciuto anche Coleridge. 

A conti fatti, per quello che so, la migliore elegia di Keats resta il ciclo di Hyperion di Dan Simmons.

S. BLACKLEY-CARTWRIGHT & D. LESLIE JOHNSON "RED RIDING HOOD"

Sceneggiatura per l'omonimo film, questa rivisitazione della celebre favola di Perrault sicuramente si fa leggere, c'è il classico colpo di scena e per aggiungere pathos bisogna anche andare a leggersi l'ultimo capitolo in rete.
Non ho visto il film quindi non ne posso parlare, ma il romanzo non si merita più di tre stelle, perchè con delle sufficienti premesse non si schioda comunque dai libri che non si faranno ricordare, a meno che, ovviamente, non esca un sequel ;)

HENRY FIELDING "TOM JONES"

Il romanzo parte bene, ma si arena su una serie di storie e situazioni così complesse e arzigogolate da far sembrare il protagonista peggiore di Mr Bean.
Dopo 1050 pagine di disavventure poi, la conclusione arriva in 5 capitoli e sembra quasi che l'autore avesse fretta di terminare, o forse gli era scaduto il contratto con l'editore.
I personaggi sono ben caratterizzati, ma a volte sembrano delle macchiette, mentre Fielding, da bravo deus ex machina, fa trionfare il bene sul male senza che il presonaggio principale si sia sbattuto più di un tot, probabilmente esaurito da tutto quello che gli è successo in precedenza.
Diciamo pure che senza il gruppo di lettura non sarei mai riuscita a finirlo, ma ora che ci sono riuscita posso considerarla la mia prova di resistenza :)

GRHAM MOORE "THE SHERLOCKIAN"

La storia non è malvagia, ma non decolla. Harold, per quanto intelligente e logico possa essere, sembra lo stereotipo del disadattato sociale. Interessante la scoperta che Conan Doyle, Bram Stoker ed Oscar Wilde si frequentassero, ma siamo lontani da un giallo scoppiettante che non ti fa dormire; peccato, perchè le premesse sembravano esserci e io ho sempre avuto una passione per Sherlock Holmes anche se non sono riuscita a stare dietro a tutte le citazioni, se al mondo non ci fossero così tanti libri sarei tentata da un'eventuale rilettura, magari in futuro....

BORIS PASTERNAK "IL DOTTOR ZIVAGO"

Come si fa a parlare di un classico senza dire cose ovvie?
Non si fa. Quindi abbiamo un romanzo tormentato e le storie d'amore travagliate come l'anima e la vita del dottore e di Lara; forse un po' troppe coincidenza, ma immagino abbiano un senso in una visione di più ampio respiro del contesto storico e della visione dell'autore, che però ignoro.
Vale la pena leggere questo affresco della Russia nel passaggio dall'epoca zarista alla fine della guerra, degli avvenimenti che la sconvolsero e di come alcune delle persone che vi abitavano morirono in un contesto completamente diverso da quello in cui erano nate, un po' come i ragazzi della mia età che vivevano a Berlino est.

CHARLAINE HARRIS "DEAD RECKONING" (SOOKIE STACKHOUSE 11)

Completa ed assoluta delusione questo ultimo libro sui miei vampiri di solito preferiti (quelli della serie True Blood per chi la guardasse). Sookie vive con i parenti Fae e mantiene la solita relazione con Eric mentre oscilla come una psicopatica tra pensieri più o meno costruttivi sulla sua relazione sentimentale.

Con un'alzata d'ingegno rescinde il suo legame con Eric (senza avvertirlo) per valutare quanto sia vero il suo amore e già che c'è decide di aiutarlo nel tentato omicidio del reggente della Luisiana con l'aiuto di Bubba (sempre uno dei miei personaggi preferiti comunque) e di quel cascamorto di Bill. 

Come negli altri libri recenti Pam ha un posto di rilievo e torna la strega Amalia; rimangono un sacco di situazioni aperte e la lunga mano di Ocella complica in modo esponenziale la vita del vilf vichingo.

Cara Harris, se ti sei stufata di scrivere questa serie dagli una degna conclusione e fai contenti tutti piuttosto che tirarla per le lunghe, ma se proprio devi, almeno metti qualche scena degna di essere letta o qualche dialogo che risvegli il lettore dal torpore in cui lo hai sprofondato, a mali estremi anche del sesso selvaggio può servire allo scopo.

RICHARD BACH "SALVATAGGIO IN MARE - LE STORIE DEI FURETTI 1"

Una favola per bambini con una morale per adulti.

LARISSA IONE SERIE DEMONICA (1-5)

Come sempre abbiamo un eroe dal destino segnato, in questo caso un demone, e la donna designata a salvargli la vita con il suo amore. La novità, particolarmente divertente IMHO è lo scenario Underworld General Hospital, una specie di E.R. con tanto di demone dottore e fratelli paramedici (sempre demoni ovviamente). Trame più o meno tutte uguali ai romanzi del genere, con piccole variazioni al tema nell'ultimo in cui il demone è femmina e s'innamora di un dampiro (un licantropo vampiro, ebbene sì). 

Piuttosto simili ai libri della Ward sulla Black Dagger Brotherhood, con cliffhanger sulla nuova serie a proposito dei cavalieri dell'apocalisse e passa la paura.

CINZIA BOMOLL "LEI, CHE NELLE FOTO NON SORRIDEVA"

Mah.... una storia che si tinge di nero oltre che di tristezza. La storia di due gemelle nella bassa padana, figlie di una madre troppo giovane e troppo fragile e di una generazione di devastati.
Anche no.

ARIELLE ECKSTUT "PRIDE AND PROMISCUITY"

Neanche la mia passione per Jane Austen può essere considerata una scusa per l'acquisto di questo inutile pamphlet che fa leva sulla pruderie di molti, presenti inclusi ovviamente.
Un libro di cui non si sentiva la mancanza.

CHRISTOPHER ISHERWOOD "A SINGLE MAN"

Non è un brutto libro, ma trovo la scrittura di Isherwood noiosa. Probabilmente nel 1964 questo era forse un libro scandaloso, la storia di una coppia gay etc.etc. Attualmente però, potrebbe essere uno di quei rari casi in cui il film è meglio del racconto da cui è tratto. Magari un'altra chance all'autore provo a dargliela con i Berlinesi, ma sono molto indecisa...

JOSE' SARAMAGO "IL RACCONTO DELL'ISOLA SCONOSCIUTA"

Una poesia d'amore e d'avventura in forma di prosa. 
La perfezione in 30 pagine o la versione portoghese di m'illumino d'immenso.

BUON COMPLEANNO MAMMOLA.

NICK HORNBY  "E' NATA UNA STAR?"

Divertissment di Hornby che fa sorridere per tutte le 73 pagine. Cosa fareste se una vostra impicciona vicina di casa vi consegnaste una videocassetta porno il cui protagonista è vostro figlio? Lo stesso che fino a quel momento non eccelleva in nessun campo?
La scoperta di Lynn, il conseguente dialogo coniugale e il chiarimento con il figlio hanno anche una morale, che volete di più da un libro che dura quasi come un viaggio in metro?

ANTONIA ARSLAN "LA MASSERIA DELLE ALLODOLE"

La storia del genocidio armeno del 1915, perpetrato dai turchi con l'appoggio dei curdi e il tacito assenso di tutti gli altri popoli coinvolti nella prima guerra mondiale.
Una saga familiare raccontata con pudore di fronte alla terribile fine di quasi tutti i personaggi, come se la vergogna fosse dei morti e non di quelli che rimangono e soprattutto ripetono sempre gli stessi barbari errori.
Una strage, quella armena subito dimenticata, sommersa dagli orrori della grande guerra e poi dalle stragi naziste, ma non per questo meno importante; un popolo la cui diaspora perenne li ha sparsi per il mondo, per questo, come dice l'autrice, c'è sempre un armeno, dovunque.