My rating: 1 of 5 stars
This book is written to support the thesis that the Germans are bad and mean, all of them, and to support this hypothesis we have a framed version of the holocaust. Every psychology can explain you better than me why framing whatever is important and the behavior of Germans before and during the WWII can be explained in many different ways, but choosing this way is misleading people to sell more copies of this book. I have been living in Berlin in the last 7 years and I don't love my fellow citizen at all, mostly Berliner IMHO are rude and unsympathisch, but even if this book, in a way support what I think, even I wouldn't be so stupid to believe this generalization. So now I know that I will be called antisemite. Just a question: is there a word for a Jew who hates every other person who is not Hebrew?
Questo libro é stato scritto per supportare la tesi che tra gli anni compresi tra il 1920 e il 1945 tutti i tedeschi fossero cattivi, tutti, e per giustificare questa tesi l'autore inquadra l'olocausto in un contesto ben preciso. Qualsiasi psicologo che si rispetti puó spiegare le varie e tante ragioni per cui inquadrare una cosa in una specifica cornice puó cambiare il modo di vedere la cosa stessa, che rimane per lo piú la stessa. La spiegazioni che mi sono data io per questo comportamento é che Goldhagen avesse come scopo il vendere piú copie possibile di questo volume, e ci é riuscito visto che 20 anni dopo ancora se ne parla anche se storiograficamente parlando questo tomo non vale niente. Vivo a Berlino da 7 anni e non amo affatto i miei concittadini, li trovo per lo piú grezzi e maleducati, ma non é che posso apprezzare questo libro solo perché mi fa comodo né tanto meno considerare come plausibile la mia tanto facile quanto stupida generalizzazione. Ora sono pronta a farmi dare dell'antisemita, giusto una domanda: c'é per caso una parola che sta ad indicare una persona di religione ebraica che odia tutti quelli che invece non lo sono?
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