giovedì, gennaio 13, 2011

La deriva metrosexual dei vampiri
Ultimamente, e senza nessuna scusa valida, ho passato parecchio del mio tempo a leggere intere saghe sui vampiri, niente di serio per carità, ma dopo tutto lo scibile su Anita Blake, mi è sembrato corretto colmare le mie lacune con i Carpaziani di C. Feehan e La confraternita del pugnale nero di J.R. Ward.
Non mi metterò a recensire questa trentina di libri uno per uno, anche perchè se per certi versi si somigliano tutti, specialmente quelli dei carpaziani, per altri possono essere messi nell'insieme più grande del paranormal romance, che credo sia diverso dal genere Urban fantasy, ma questo lo dovrei chiedere a Weirde, in assoluto la miglior esperta dei generi in questione. Se volete la classifica comunque, la trovate qui
Le cose che accomunano queste serie sono fondamentalmente la presenza di una storia d'amore con tutti i crismi e relative scene di sesso, cioè dimenticate i batticuori ed i casti baci di Twilight e fate l'abitudine alla sequenza penetrazione/cunnilingus/fellatio, che, specialmente nella saga della Feehan è un classico. C'è da dire che la Ward a parer mio scrive leggermente peggio ma sicuramente le sue storie sono migliori; per esempio nell'ambito specifico di cui sopra, vengono inserite alcune allegre varianti, come il bdsm, il sesso di gruppo e anche quello omo. Niente di cui la Hamilton non avesse comunque già fatto largamente e precedentemente uso, nel suo caso però, siamo di fronte all'assenza completa di storia, almeno negli ultimi 5/6 libri.
Altra similarità tra questi autori è l'assoluta predilezione per i vestiti italiani e di marca in generale, la fratellanza sembra la versione maschile di Carrie e delle sue amiche, e i carpaziani seguono a breve distanza. Diverso è il discorso per Anita Blake che si veste sempre e indiscutibilmente male, il reggicalze e le nike nere sono degne delle malvestite e non di una cacciatrice di vampiri IMHO. 
Considero un argomento a parte True Blood e Vampire diaries,  assurti agli onori della cronaca più per essere diventati serie televisive che per altro, anche se personalmente apprezzo molto i libri di Charlaine Harris, mentre conosco per niente i VD, ma faccio sempre in tempo.
Se mettiamo da parte la fiction, cosa attualmente impossibile, trovo abbastanza interessante che il successo di Twilight, romanzo scritto da un'autrice mormone il cui massimo del porno è lasciare intendere che durante la prima notte di nozze i protagonisti si sono "conosciuti" e secondo la quale la realizzazione di una donna nella vita consiste nello sposarsi (prima di aver finito la scuola superiore), abbia dato il via ad un'orgia di sesso, sangue e violenza in milioni di diverse sfumature. Voglio dire Dante e la legge del contrappasso non si trovano solo nella divina commedia ;)
Non è che le autrici di cui sopra non scrivessero prima di Bella ed Edward, ma è come se la saga, blockbuster anche al botteghino, abbia fatto detonare tutte serie che fino a quel momento non avevano avuto l'attuale successo, un po' come la Millenium trilogy e l'invasione degli scrittori svedesi, norvegesi e danesi sugli scaffali delle nostre librerie. Nemmeno Buffy aveva avuto questo potere, eh sì che le ultime tre serie erano decisamente significative (io ho sempre amato Spike e detestato Angel).
Comunque, sembra che la stella dei vampiri sia ormai al tramonto, offuscata dalla quella più potente degli angeli e tecnicamente mi sembra il minimo.
A cominciare dalla Rice (Songs of the Seraphim: il primo non mi è piaciuto per niente e il secondo non lo leggerò), stanno iniziando tutta una serie di saghe su angeli più o meno caduti e più o meno per caso, per esempio dal 6° libro della Ward è partito lo spin off cominciato con Covet (insomma....) e seguito da Crave, che però devo ancora leggere. Ma non sono solo gli angeli ad essere stati trascinati al successo dai vampiri, in misura minore i mutaforma sono assurti agli onori della cronaca durante questo decennio, ma è evidente che licantropi e altri incroci con giaguari et similaria non hanno lo stesso appeal.
Detto questo torno a leggere Q, mattonazzo ben scritto ma difficile, terribilmente difficile per chi ha cazzeggiato per quasi due mesi con vampiri e licantropi :)


5 commenti:

pattybruce ha detto...

Inutile dire che non ti avrei MAI seguita su questa strada, non per snobismo ma per necessità di focalizzare al massimo i miei obiettivi in quanto a letture, per perniciosa carenza di tempo/denaro ( non dirmi di andare a prendere i libri in biblioteca, lo sai che non ci riesco). Invece per quanto riguarda "Q" ti seguirò appena possibile.

dreca ha detto...

forse neanch'io sarei riuscita a seguirti...
stefano voleva leggere qlc di Ann Rice...tu quindi che dici?

Gonza ha detto...

@Patty: Q mi sta facendo faticare parecchio, fortuna il gruppo di lettura su anobii!
@Dreca: Intervista con il vampiro, il primo della serie, era bello, ma magari avete visto il film con Tom Cruise e Brad PItt, anche loro erano belli :)

weirde ha detto...

Li hai letti tutti di fila, tutta la serie Carpaziana! Caspita.
Sugli abiti ai ragione, e non me lo spiego perchè diano così importanza a brutti completi...che poi ormai su Anita ormai ho steso un velo...ciò che non dici nel post è l'effetto assuefazione che questo tipo di serie danno, a volte sai e ti rendi conto , specie dopo il quinto libro, che l'autrice ormai ha poche idee e sta calando, o nel caso Hamilton precipitando, ma non riesci smettere vuoi vedere la fine della storia....anche se probabilmente non esisterà. Non so se chiamarlo effetto soap o narcotico, ma c'è è innegabile. Deve esistere altrimenti non mi spiego perchè insito a leggere i libri della hamilton. Va bene in parte lo faccio per prenderli per i fondelli come meritano ma devo essere del tutto sincera e ammettere che vorrei un finale catartico...sono pazza lo so

Gonza ha detto...

non sei pazza, hai assolutamente ragione, danno dipendenza!