giovedì, dicembre 31, 2009

Da Libritudine, le Gonze, il Gonzino e tutto il fantastico cucuzzaro...

AUGURI di BUON CAPO D'ANNO

2010 LIBRI da amare!
e uno dei video più divertenti dell'anno...

martedì, dicembre 29, 2009

La solitudine dei numeri primi – Paolo Giordano –Mondadori – prezzo: regalo di compleanno.

Erano mesi che giravo intorno a questo romanzo. In libreria, aeroporto, anche in edicola e al supermercato.
Adocchiato e soppesato più volte e più volte lasciato perdere perché da più persone definito “triste” (e non è stato proprio un anno in cui avevo voglia di leggere di tristezze...no socia, stranamente non mi andava ;)).
Poi il mio compleanno, questo regalo, le feste di Natale con giornate piuttosto lunghe e fredde, lassù nel nord e l’occasione di affrontarlo, finalmente, con una grande attesa sul risultato.
I primi due capitoli avvolgenti, ben scritti, perfetti appetizers di una storia che ti sta adescando, che ancora non si sa come decollerà e subito dopo...la più totale delle delusioni.

Un raccontare che prende a girare su se stesso, a scappare altrove, pieno di buchi, diviso in capitoli senza criterio alcuno, senza un'evoluzione realistica come vorrebbe essere pretesa dell’autore.
Personaggi irritanti anche per lo scarsissimo spessore con il quale sono equipaggiati, un buon modo di scrivere perso in un disegno troppo ambizioso che semplicemente, ad un certo punto, si arrende. Una piccola folla di figure comprimarie dense di stereotipi: l’omosessuale (siamo ancora fermi li?), la governante extracomunitaria (e ti pareva), il giovane medico pazzo d’amore e fiducioso (un medico poi, ma stiamo scherzando?Sarebbe stato molto più credibile un ingegnere, a quel punto).
L’idea che siano stati presi due dei disturbi del comportamento più nominati e “in voga” (brutto a scriversi, ma questa è l’impressione che mi ha lasciato) per riempire un qualcosa che non fa che afflosciarsi, privo di puntelli, di ritmo, di profondità e studio.
L’ho letto in un fiato, con rabbia, la sensazione di essere stata presa in giro, in attesa di qualcosa che doveva, poteva arrivare, e mi sono sentita come chi ha seguito un filo che alla fine penzola nel vuoto.
Come chi vi sconsiglia vivamente di fare lo stesso.

giovedì, dicembre 24, 2009

BUON NATALE CLASSICO
In occasione di queste festività, e, come già vi avevo accennato, per combattere la mia cronica ignoranza, vi parlerò in modo molto sciatto, sommario e superficiale di alcuni classici che mi sono imposta di leggere.
Cominciamo con Guerra e Pace, di cui avevo brevemente accennato nel mio post precedente e di cui posso solo dire che è un affresco monumentale di un'epoca decisamente affascinante. Alcuni tendono a considerarlo un mattone, non mi sento di dargli torto, sulle 40 pagine di epilogo ci stavo stirando le gambe ma vabè, altri ancora la considerano "la storia d'amore", insomma anche qui, i personaggi sono descritti tutti molto bene e approfonditamente, quindi mi chiedo questa svolta a massaia di Natasha come me la spiega l'autore? Non la spiega e quindi facciamocela andare bene comunque, chi sono io per discutere con Tolstoj? Anyway un libro che va letto e non fatevi spaventare dalla dimensioni, la pratica edizione Einaudi in due volumi aiuta e anche una buona dose di incoscienza, al massimo leggete molto velocemente la parte delle battaglie.
Continuiamo con Vita e opinioni di Tristram Shandy di Lawrence Sterne, di cui facevo meglio, potendo scegliere, a leggere il Viaggio Sentimentale (esagerando anche nella traduzione di Foscolo), perchè a me questo libro non è proprio piaciuto. Suddiviso in volumi di un centinaio di pagine racconta in modo frammentario e abbastanza sconclusionato una giornata di Tristram, che parla della sua nascita e poco altro, ma con immensi giri di parole e 10.000 storie che si intrecciano, nessuna delle quali secondo me degna di nota, o almeno piacevole da leggere, se escludiamo il suo battesimo. Indubbiamente un libro particolare che sconvolse le regole del tempo, evidentemente io ero troppo avanti per apprezzarlo. Conosco persone che stimo a cui è piaciuto molto, evidentemente quando la storia è scarsetta non c'è autore che tenga per quanto mi riguarda, innovatore o meno che sia.
Ad aiutarmi a sopportare il Tristram è arrivato per fortuna L'Asino d'oro di Apuleio che è un vero è proprio capolavoro, ironico, scanzonato, ben scritto ed estremamente divertente, a riprova che un paio di mille anni fa già ci sapevano fare con le parole. La vicenda di Lucio, che per conoscere un po' troppo la magia ne rimane scottato, è perfetta e potrebbe benissimo essere scritta oggi quindi consigliabilissima se volete ridere fino alle lacrime e ancora di più se volete vantarvi di aver letto Le metamorfosi di Apuleio senza appallarvi, in fondo anche questo è considerato un classico, nonchè con il Satyricon l'unico romanzo arrivato completo da 1900 anni fa. Storie di donne, soldi e potere, nonchè sesso, tresche e amore, praticamente un bestseller.
Altro bel libro è La cugina Bette di Honorè de Balzac, parte della Comédie Humaine, questa zitella che semina zizzania nella casa che l'ha accolta salvo poi epilogo salvacuore è un esempio di romanzo scritto a puntate che usciva sui giornali del tempo (primi 50 anni del 1800). Comincia in sordina, anche per presentare sia l'ambiente che tutti i protagonisti, per poi accelerare e arrivare al gran finale. Ben descritti i personaggi anche se le donne sono decisamente mal viste, vittime o carnefici ma senza scusanti comunque, e gli uomini giusto un po' meglio.
Molto simile come costruzione [capitoli molto simili, richiami al lettore per ingraziarselo e brevi riassunti ogni tanto perchè magari si è perso il filo dalla settimana precedente] è La fiera della Vanità di Thackeray, librone che racconta la vicenda di Becky ed Amelia, ragazze che vediamo giovani uscire dal collegio all'inizio del libro e che seguiremo per buona parte della loro vita; intrecci e intrighi, il bene contro il male e l'autore che non prende mai una posizione definita, anzi secondo me parteggia per "la cattiva" la maggior parte delle volte. Affresco di un'epoca come anche la cugina Bette e visione speculare delle guerre napoleoniche già trattate da guerra e pace, ma viste da luoghi diversi. Insomma attualmente mi considero esperta di come si viveva nel 1800 considerati che quasi tutti i libri letti recentemente erano ambientati in quell'epoca.
Ultimo classico, anche se non sempre considerato tale è Il libro dell'inquietudine di Bernando Soares, probabilmente uno dei migliori libri narrati in prima persona che io abbia mai letto. Una tristezza e un'inquietudine che escono dalle pagine e ti sommergono, ma le parole sono così belle, le sensazioni evocate così bene che finalmente ti sembra che qualcuno abbia trovato il modo perchè se ne possa parlare, insomma un CAPOLAVORO. Sul gruppo di lettura di anobii, molti dicono che questo non sia un libro da leggere tutto di seguito ma poco per volta, non c'è storia quindi la trama non si perde, probabile, ma una volta cominciato io non sono riuscita a smettere, posso dire solo questo a mia discolpa, magari vengo meno alla mia regola numero due e lo rileggo. La regola numero uno consiste nel finire comunque un libro, ma contravvengo anche a questa a volte, che ne so, nel caso di moccia per esempio.
Comunque buone feste laiche o religiose a tutti e ci sentiamo, ciao ciao!

mercoledì, dicembre 02, 2009

The book thief M. Zasuk, Edizioni Picador. Costo: in pound, boh....
Era da tempo che un romanzo non riusciva a catturare la mia attenzione in modo tanto graduale e "suadente".
Iniziato con perplessità, a rischio di bocciatura nelle prime pagine, The book thief si scioglie immediatamente dopo e ti avvolge come un filo intorno al dito del narratore...e che narratore, niente meno che la Morte in persona.
A differenza di quello che potrete pensare, è un romanzo vivace, commovente, divertito, vitale nel senso meno emotivo e più profondo del termine.
Ambientato durante l'ascesa e caduta del nazismo, per una volta impresso da un'ottica tedesca, per nulla aderente al regime, ma al tempo stesso stranamente obiettiva, quotidiano e solenne al tempo stesso è assolutamente accattivante.
Dopo "Il buio oltre la siepe" ho incontrato una delle figure di padri più forti e belle tra tutti i romanzi da me letti e una finestra grafica, non solo di parole che ti stringe il cuore.

Le copertine sono abbastanza terribili e, tanto per cambiare, l'edizione italiana mortifica e penalizza il romanzo ( editore Frassinelli) definitivamente con la traduzione del titolo.
Nota per il traduttore: "La bambina che salvava i libri" NON è uguale a "La ladra di libri", non lo è perché fuorviante, non lo è perché il titolo in italiano diventa inutilmente compiacente e "commovente" e per il peso che l'atto del furto ha, in questo romanzo.
Leggetelo in originale inglese (Zusak è australiano con radici chiaramente europee), datemi retta.

mercoledì, novembre 25, 2009

RIECCOCI QUA....
E' passato parecchio tempo dall'ultima volta e di questo ce ne scusiamo, ma certe volte la vita prende il sopravvento, specialmente se parliamo di un piccolotto di otto mesi che oggi ha preso il suo primo raffreddore in concomitanza con il conseguente attacco di ansia della sua mamma....
Dal mio ultimo post sono passati 75 libri (GRAZIE DI ESISTERE ANOBII) dei quali alcuni sono mooolto fiera di avere letto, in particolare l'aver terminato Guerra e pace mi ha veramente entusiasmato e mi sono buttata nella mia personalissima campagna "smetti di comprare i classici e inizia a leggerli". Questo mi ha portato all'Asino d'oro di Apuleio, che ho trovato veramente divertentissimo, ma anche ad appallarmi mortalmente con il Tristram Shandy e arrancare con la Cugina Bette di Balzac, in attessa di Vanity fair e Delitto e castigo.
Sempre di questi tempi Roth ha pubblicato un capolavoro breve come Indignazione e Lansdale è uscito con una nuova puntata delle avventure di Hap e Leonard (Sotto un cielo cremisi), che per gli amanti del genere resta un evergreen. Anche Stephen King ha fatto uscire The Dome, ma la somiglianza della trama con la sceneggiatura del film sui Simpson mi trattiene a tutt'oggi dal leggerlo.....
Il commissario Montalbano è riapparso ne La danza del gabbiano con mia somma gioia e, anche se mi ero riproposta di farlo da incinta ma ho dovuto posticipare, mi sono "bevuta" tutti i libri della saga di Merry Gentry di L.K. Hamilton, che per un po' mi hanno riportato all'epoca di splendore di Anita Blake, di nuovo appannata in Skin trade.
Come serial reader ho infilato i nuovi Patterson, Deaver e Reichs, mentre The Scarpetta factor è ancora intonso sul comodino, ma appena mi torna la voglia di giallo gli tocca.
Ho scoperto un piccolo, nel senso di giovane, scrittore giapponese che ha raccontato la tenerezza in Gridare amore dal centro del mondo, mentre mi sono appassionata a tutti e sei i volumi della saga di Kushiel come non mi capitava da tempo e non smetterò mai di ringraziare Weirde per averne parlato sul suo blog, perchè di mio nemmeno l'avrei mai guardata.
Tramite la socia alta, che lo segue da tempo e che mi ha anche regalato il libro ho scoperto il blog di Elastimamma e per un breve periodo ho anche pensato ad un secondo figlio, poi sono tornata al lavoro.
Mi sono letta l'ultima fatica di Bennet, che vede la regina d'inghilterra alle prese con i libri e mi sono veramente divertita (The uncommon reader), mentre l'ultimo della Kinsella (Twenties girl) che ha bissato con la signora dei funerali mi hanno lasciato veramente niente.
Il libro della Mazzantini Venuto al mondo è un capolavoro di emozioni come non capitava da tempo e per riprendermi ho usato i 4 volumi della Saga di Hyperion di Dan Simmons, giustamente segnalati dal gruppo di anobii sulla fantascienza come degni di essere paragonati ad Asimov, in entrambi i casi mi sono anche commossa un pochino, lo ammetto, ma saranno stati gli strascichi della depressione post partum.
Ho letto i primi due della Holt e credo sia stata ampiamente sopravvalutata, questo non mi impedirà di leggere il terzo, che ho già comprato.
Tra le letture "impegnate secondo i miei standard" segnalo La bellezza e l'inferno di Saviano che si dimostra efficace narratore di storie, così come Lucarelli in La faccia nascosta della Luna e L'albero dei Microchip di Carlotto, che in tempi non sospetti parlava delle navi dei veleni....
Di Guerra e Pace c'è poco da dire, nella mia grezzaggine l'ho trovato un po' troppo prolisso, ma insomma certe descrizioni valgono da sole la fatica di tutte quelle pagine e grazie a Washington Square, piccola perla, è possibile che a breve ricominci a leggere Henry James.
I racconti di Fratello cicala mi fanno pensare come sempre bene di Updike, pace all'anima sua, mentre quella porcata di The secret mi fa pensare come sempre male degli americani quando si fanno abbindolare da certe minkiate.
Ho ripreso in mano Cortazar con Las armas secretas, che insomma...... e spero in meglio per Bestiario che comincio stasera, almeno pratico un pochetto il mio arruginitissimo spagnolo.
Per la Nemirovsky altro punto in più dopo David Golder in attesa di leggere Suite Francese che ho preso usato da anobii e mi è appena arrivato; menzione d'onore a due piccoli esempi di racconti perfetti come La rivale di Eric Emmanuel-Schmitt e l'Analfabeta che è la storia di Agota Kristoff narrata da lei medesima, stiamo parlando di colei che ha scritto Trilogia della città di K, non so se rendo....
In occasione della morte di Alda Merini ho letto una piccola raccolta delle sue poesie, giusto per sapere come mai fosse così rimpianta da morta e ugualmente ignorata da viva, e mi sono piaciute moltissimo, probabilmente ne leggerò altre, ma il mio problema con le poesie è che durano sempre troppo poco, quindi non ci giurerei.
Un libro fotografico (Zingari di merda) e uno di fumetti (Cacciatori nelle tenebre) per cambiare genere e poi Brucia la città di Culicchia, che dimostra come dalla Milano da bere si sia passati alla Torino da sniffare, purtroppo.
Hanif Kureishi offre uno spaccato della vita dei pachistani in Inghilterra (Otto braccia per abbracciarti), anche se mi piace di più quando scrive sceneggiature (My beautiful laundrette), ma ancora non ho letto Buddha of suburbia mentre Mario Calabresi fa delle agiografie carine in La fortuna non esiste.
Colpevole di aver fatto passare troppissimo tempo da Sandman mi sono letta NessunDove [bellissimissimissimo] di Gaiman e forse un giorno mi vedrò lo sceneggiato in sei puntate che ne ha tratto la BBC, o forse il libro è venuto dopo, non lo so.
Siccome gli altri libri li ho letti per studio chiudo segnalandovi che, non solo è uscita la nuova edizione aggiornata di Non ora Non qui, ma anche il libro nuovo del mirabile Erri De Luca: Il peso della farfalla. Dico solo che siamo allo stesso livello, se non oltre, del Mario Rigoni Stern degli urogalli e di stagioni. Se lo incontrate chiedetegli se mi vuole adottare, sai mai....

giovedì, ottobre 22, 2009

Ashin Kovida (monaco Birmano)
Mahmoud Hakamian (esponente resistenza Iraniana)
Dechen Dolkar (rappresentante donne Tibetane)

guideranno la

II MARCIA INTERNAZIONALE
PER LA LIBERTA’

IN BIRMANIA – IRAN – TIBET

ROMA - 24 OTTOBRE - ORE 14
da P.zza Bocca della Verità a P.zza Navona

giovedì, agosto 20, 2009

Vedi di non morire - Josh Bazell - Einaudi - prestito.

Da scioperata qual sono e qual mi definisce la socia, da tempo immemore non recensisco libri, film o altro...
La verità è che negli ultimi mesi non ho avuto una vita librofila o cinefila particolarmente rutilante (leggi: crollare addormentata alle dieci di sera), ma ho approfittato di qualche week end lungo nella stagione dei vacanzieri (loro) per recuperare!
Uno dei romanzi che mi sono ritrovata sotto l'ombrellone in un pomeriggio in cui avevo finito le cartucce e che probabilmente non avrei comprato se Qualcunaltro (si, attaccato) non ci avesse pensato, durante la ricerca di noir e thriller per raffreddare l'estate è "Vedi di non morire" di Josh Bazell, autore americano laureato in letteratura e in medicina che ha unito splendidamente le tre cose, creando una storia a metà tra The Sopranos e E.R..

Mafia e ospedali, killer e flebo, amore, crudeltà, sangue freddo, ricatti e finale splatterissimo a un ritmo da cento metri piani e con un linguaggio che fa ridere e sorridere nonostante certe scene che definire non proprio edificanti mi elegge a regina degli eufemismi.
Io mi sono innamorata di Orso e non vedo l'ora che ritorni con un'altra avventura, se volete incontrarlo in quest'ultimo scampolo di agosto, lo pubblica Einaudi, per gli anglofoni e anglofili il titolo in inglese del romanzo e del sito è "Beat the reaper".

PS. prestate attenzione alle deliziose, piccolissime immagini della Signora con la Falce, presenti sul testo!

venerdì, maggio 15, 2009

Consigli per gli acquisti
Farò un breve elenco di quello che mi è passato tra le mani ultimamente, perchè non ho molto tempo, però ci tengo a segnalarvi l'ultima avventura di Hap e Leonard "Sotto un cielo cremisi" in cui abbiamo un Lansdale in grande spolvero, veramente da non perdere.
La presenza al cinema di "Lezioni d'amore" con Ben Kingsley mi ha sollecitato a prendere in mano "Il professore di desiderio" e "L'animale morente" di Roth, che hanno in comune lo stesso personaggio, il professor David Kepesh; attraversando le sue estasi sessuali e amorose ci conduce su quella linea sottile che, se esiste, divide l'amore dall'ossessione. Per gli amanti di Roth.
Letta l'ultima fatica delle donne del club omicidi di Patterson "The 8th confession", in cui il tenente Lindsay Boxer viene finalmente messa con le spalle al muro, per il resto la trama è relativamente scadente, c'è stato di molto meglio.
Tra i saggi ho letto "Il linguaggio segreto dei neonati", ma mi sarebbero stati più utile i file audio dei vari pianti per riuscire a distinguerli e "Coscienza" di Dennett, che prosegue a stento, ma non per colpa sua...
Se vi capita di fare un salto al cinema Wolverine è abbastanza divertente pur essendo il peggiore tra i capitoli cinematografici dedicati agli X-Men, mentre si è ripreso con il quarto capitolo la saga di Fast&Furious che rivede tutti gli interpreti del primo film. Van Diesel rulez!
Io e Marley è un amore di film senza pretese mentre Valerie-Diario di una ninfomane ne ha molte, ma non ne soddisfa nemmeno una.
Buona visione!

lunedì, aprile 27, 2009

RECENSORE ESTERNO: MAMMONZA

" Modesta proposta per prevenire" di Giuseppe Berto tascabili Marsilio euro 6,80
Ho cominciato a leggere questo libro per due motivi fondamentali: mi è stato regalato dal mio preside che ha chiesto espressamente il mio parere (ai Presidi, anche se ex, non si può dire di no) e perchè mi incuriosiva leggere un nuovo libro di Berto (mi era rimasta nella testa la prosa e il contenuto di " Il male oscuro" che lessi all'età di ventanni).
Quale è la modesta proposta? e per prevenire cosa?.
Prevenire l'avvento di una dittatura che per la posizione internazionale dell'Italia, può essere solo di destra, dittatura intesa come perdita della libertà, senza la quale la borghesia non può vivere. Per poter sopravvivere la borghesia deve organizzarsi, creare gruppi di pressione democratica che combattano gli sprechi, il mostro della burocrazia, le inefficenze della politica.
Tutto sembra semplice e velleitario, quasi un proclama elettorale generico e quindi da leggere con sufficienza. Poi però si riflette sulla data di questo "tratterello"e allora quello che Berto propone acquista il potere della preveggenza. Siamo nel 1971, negli anni di piombo, e l'autore, considerato fascista dalla sinistra e comunista dalla destra, analizza alcuni articoli della Costituzione e ne mostra il lato debole, condanna senza mezzi termini il Concordato con la Chiesa che ha aumentato a dismisura l'ingerenza del Vaticano nella vita politica italiana, propone metodi di contraccezione più validi di quelli indicati dalla contemporanea enciclica, auspica la legalizzazione dell'aborto, ritiene una spesa inutile quella delle forze armate, considera abnorme e non correlata all'importanza strategica italiana la spesa per la politica estera, condanna i benefit di cui troppi personaggi usufruiscono, ritiene che l'istruzione debba essere prerogativa della scuola pubblica. Tutto questo detto con velata ironia 38 anni fa!
Chiudo riportando fedelmente le ultime frasi del libro:"...Figurarsi se la nostra borghesia avrà voglia di organizzarsi per esprimere volontà politica onde difendersi dai prepotenti, e pagare le tasse, guastarsi con i preti, moralizzare la scuola, perdere i viaggi a tariffa ridotta, spostare i monumenti ai caduti, minimizzare il ministero degli esteri, perdere generali e corazzieri, andare contro se stessa pur di combattere la burocrazia, abolire il codice fascista, limitare le nascite...."
Addendum dalla 4° di copertina:
Se gli italiani avessero già acquistato, in politica, la larghezza di vedute che hanno ormai gloriosamente raggiunta, ad esempio, in pornografia, questo mio libretto, per quanto bizzarro, verrebbe senz'altro adottato nelle scuole superiori. Per il momento, dato che nel processo evolutivo nazionale abbiamo dato la precedenza alla pornografia, esso ha da restare un libretto semi clandestino, di provocazione, destinato soprattutto alle signore le quali non sanno mai cosa pensare della cosa pubblica, e le quali, dopo aver letto, comprenderanno che è assolutamente ragionevole non sapere cosa pensare.

venerdì, aprile 17, 2009

Scott Westerfeld "I diari della mezzanotte" vol.1 Newton Compton
Secondo libro d.p., prestato da amico quindi letto in fretta, peccato, era il primo di una trilogia, a saperlo avrei aspettato di avere gli altri due tra le mani che, per inciso, in inglese sono già usciti.
Dallo stesso scrittore della trilogia di Brutti (storia decisamente particolare) e considerato uno scrittore per giovani adulti, l'autore sforna una già vista storia sulla venticinquesima ora, quella che possono vivere solo gli oscuri e gli umani nati precisamente allo scoccare della mezzanotte, mentre il mondo attorno a loro si pietrifica per un'ora.
Ambientato in epoca contemporanea nel profondo Oklahoma, narra di 4 ragazzi - i midnighters- e dell'arrivo di una quinta, che movimenterà un po' il panorama dell'ora blu, scritto scorrevole e con qualche idea innovativa, ma non troppo.
Attualmente ritengo stiano un po' cavalcando il filone aperto da Twilight, un po' di magia, un po' di mistero e una vecchia sana storia d'amore, ma c'è da dire che la ricetta tiene e vende, peccato avere un po' troppi anni per goderne appieno, questo non significa ovviamente che appena posso non mi leggo gli altri due volumi.
Piacevole e leggero, magari aspettate di stare sotto l'ombrellone o aspettate che la Newton Compton pubblichi il volumone che raccoglierà le tre storie.

giovedì, aprile 09, 2009

Diego De Silva "Non avevo capito niente" Einaudi 16.00
Prima di tutto oggi è il complemese di mio figlio, quindi ne approfitto per fargli tanti auguri e lo ringrazio perchè pur essendo sveglio dalle due di stanotte ora dorme....poi mi chiedo per quale ragione (sbagliata) non riesco mai a dormire durante il giorno, ma questo almeno mi permette di aggiornare il blog, visto che siamo rimasti a parecchio tempo fa.
Il libro in questione è veramente molto bello, nonostante sia stato probabilmente uno di quelli che ho letto in modo più frammentato è riuscito a mantenere una certa continuità, fondamentalmente perchè fa molto ridere, ma fa ridere spesso di cose agghiaccianti, una versione scritta de "I mostri" per capirsi, ma non quello ultimo, i primi due.
Vincenzo Malinconico (nomen omen) è l'avvocato divorziato protagonista del libro, con una ex-moglie ciclotimica, un figlio adolescente - con tutte le conseguenze del caso- una saggia figliastra, una guardia del corpo camorrista e un'amante bellissima. La storia non è particolarmente intrigante, a mio modo di vedere la cosa migliore del libro sono le riflessioni del protagonista sulla vita stessa, sulle relazioni ( "...spesso la gente non ha le emozioni chiare, altro che le idee.") specialmente quelle tra uomo e donna e quelle sui figli, ma ci sono degli episodi che mi hanno fatto venire mal di pancia dalle risate, su tutti la scena del volpino.
Credo che la cosa migliore di questo scrittore, ma chi sono io per dirlo, sia la capacità di immedesimarsi e di dare voce ad una serie di pippe mentali da manuale, che con il loro sfondo agrodolce appartengono un po' a tutti. Secondo me è da leggere, comunque se ne volete sapere di più, ne parlano qui e qui.
Ciao ciao

lunedì, marzo 09, 2009

La recensione più bella che potessi scrivere:




Oggi E' NATO TOMMASO, il primo gonzino!

Auguroni alla mia splendida socia e al gonzorte!

martedì, marzo 03, 2009

ITALIANI
Per caso mi è capitato di leggere tre autori italiani, due regali e un autoregalo.
Cominciamo con la "Favola delle due galline" di Fenoglio che è molto carina, comprensiva di disegni e parla di come due sorelle farebbero meglio a volersi bene e non vedo l'ora di leggerla al piccoletto che mi sta facendo impazzire dentro la pancia. In appendice c'è anche un'altra storia, che è rimasta incompiuta, ma la favola delle galline è molto più carina. Da regalare e raccontare.
Sempre sull'onda della fiaba, ma più per adulti abbiamo "Stranalandia" di Benni, anche questo accompagnato da disegni esplicativi e didascalie ironiche; per questo libro mi sa che dovrò aspettare che cresca un po' di più perchè lo capisca, nel frattempo io continuerò a rileggerne dei pezzi perchè veramente esileranti.
Ultimo e decisamente non "favoloso" è il Lucarelli di "Storie di bande criminali, di mafie e di persone oneste", un libro che è un pugno nello stomaco e ripercorre gli ultimi 30 anni di storia d'Italia, che fa sempre bene tenerli a mente, considerando che molti dei protagonisti politici di quegli anni hanno solo cambiato schieramento e si sono "rifatti una verginità" politicamente parlando, quindi la cosa più lontana dalla purezza che si possa immaginare.
Dall'anonima sarda alla P2, la storia della camorra, della ndrangheta, della mafia e di alcune connivenze ancora poco chiare e poco esplorate, non per caso. Sono le storie di Blu notte e misteri d'Italia, ma scripta manent e un ripassino ogni tanto potrebbe servire a non dimenticare, un po' come il calendario dei santi laici che si scarica gratuitamente ogni anno dal sito di Beppe Grillo.
Libri per tutti i gusti e recensione che durerà per un po', anche perchè io mi sono impelagata nella lettura di Anelli dell'Io di Hofstadter e ne avrò per parecchio, anche se sembra decisamente più comprensibile di GEB.

venerdì, febbraio 20, 2009

Fabio Geda "L'esatta sequenza dei gesti" Instar
Ho aspettato un po' a scrivere questa recensione perchè i libri di Fabio mi sedimentano dentro e poi lasciano un tale buon sapore che scriverne potrebbe rompere la poesia.
Di lui abbiamo già parlato rispetto al primo libro che è l'ormai famoso e anche candidato al premio strega "Per il resto del viaggio ho sparato agli indiani", con il quale ha in comune i personaggi, adolescenti privi di figure di riferimento che in qualche modo riescono a tirarsi fuori dagli impicci in cui, solitamente li hanno messi i "grandi".
Sarà perchè fa l'educatore, o forse magari ha scelto apposta questa professione, ma ci sono poche persone che riescono a rendere, secondo me così bene, il punto di vista degli adolescenti sulle cose, quell'assoluta imprevedibilità e spregiudicatezza nel giudicare cose e persone, mancanza di confini e strettissime regole morali mischiate in un delirio di comportamenti schizofrenici che li caratterizzano; ovviamente quanto sopra vale anche per moltissime persone cosidette adulte, senza le eventuali scusanti del caso.
Insomma un altro libro da leggere e consigliare, scritto bene che scorre e con una storia triste triste che però non lascia l'amaro in bocca o, almeno, fa sperare in una redenzione di qualche tipo, tutto sommato c'è ancora bisogno di sperare per non cedere al cinismo nichilista.

lunedì, febbraio 16, 2009

ULTIMI LIBRI
Recentemente ho letto "Sulle tracce di Mary" di James Patterson, che mi era evidentemente sfuggito in lingua originale e che mette il detective Alex Cross alle prese con una serial killer e con il drammaturgo. Che dire, ormai Alex è un amico di famiglia quindi il mio apprezzamento va da sè, anche perchè è pur vero che Patterson scrive libri che si leggono da soli quindi un giallo con una trama soddisfacente e scritto bene è sicuramente una garanzia.
Altro discorso, perchè è in realtà di un saggio che stiamo parlando, per quanto sopra le righe, va fatto per "Anime University", di cui avevamo già parlato qui e che veramente merita una menzione d'onore. Per esempio come vivere senza sapere che per fermare un treno ci vogliono 650 Mazinga (l'energia fotonica è una grandissima sola), o che per combattere con una spada laser non serve un'altra spada laser perchè si attraversano (ebbene sì tutti gli scontri di guerre stellari sarebbero finiti con il primo che para il colpo affettato in due....). Insomma Conan salta da 490 metri senza danni se non un leggero tremolio alle gambe, gallerie piene d'aria che collegano tutto il sistema solare attraversate dal Galaxy Express 999, fare inversione ad U con un robottone gigante implica perdere almeno 23 minuti e i piloti che li guidano sono sottoposti ad accelerazioni che li lascerebbero spatasciati.
Un salto nel mondo della pseudoscienza che ci lascia un po' l'amaro in bocca, ma sicuramente ci diverte per il modo in cui viene raccontato e svelato, anche perchè la scena di Doraemon che ruota intorno all'elica che ha sul cappello mi fa ancora ridere al solo pensiero. Assolutamente da leggere e siccome non è facile da trovare vi consiglio di fare un salto alla solita fumetteria/libreria di cui sono accanita sostenitrice, anche perchè in caso ve lo ordinano così andate a colpo sicuro, in quanto le Edizioni Kappa sono abbastanza snobbate dalla grande distribuzione.

giovedì, febbraio 12, 2009

L'uccello che girava le viti del mondo - Murakami Haruki - Einaudi -
(non ricordo il prezzo...era in sconto!)

Ritorno in qualità di Gonza Alta, da vera scioperata come dice la socia e proprio in un giorno importante, con la recensione di un romanzo che con la sua mole consistente ha occupato molte delle mie giornate e serate, non solo per la lunghezza del libro in sè, ma per la densità, motivo per cui avevo atteso un po' prima di affrontarlo.
Avevo molto amato Murakami con "tokio blues", l'ho riletto sotto una luce diversa, noir e onirica in "dance dance dance" e posso dire che questo ulteriore capitolo ha molto sia dell'atmosfera rarefatta del primo romanzo che della vicinanza all'occulto del secondo.

La storia, seguita in tempo presente e in prima persona dal protagonista (salvo capitoli in carico ad altri personaggi, quasi sempre di tono narrativo) , racconta della vita tranquilla, quasi ferma a dire la verità, di un trentenne di Tokio, sposato, fresco disoccupato per scelta, che piano piano, proprio in un momento in cui dovrebbe prendere decisioni, viene trascinat, a partire dalla sparizione del gatto di casa, in una rete di misteri, omissioni, scomparse e personaggi che poco hanno a che fare con il mondo più prosaico e quotidiano.
Un protagonista che inizia a vivere sotto gli occhi del lettore come apatico, tiepido, distaccato e che piano piano, all'interno della propria vita intima e profonda e attraverso le persone che incontrerà, libererà invece energie, poteri e sogni che lo condurranno attraverso prove surreali e occulte, dove passato e presente si fondono e un fil rouge attraversa con oggetti ed entità, la Manciuria ed il Giappone dalla seconda guerra mondiale ai giorni nostri, senza cadere nella cronaca storica.

Non avete capito nulla? Perfetto. Questo è l'atteggiamento con cui cominciare.
Leggere "L'uccello che girava le viti del mondo" è come svolgere una matassa, come sgranare cereali, un lungo, paziente lavoro di cui solo alla fine è possibile vedere il risultato.
Iniziate, sarete trasportati anche voi e potrete decidere di interrompere, scendere, lasciar sedimentare.


Ah...perchè è un giorno importante? Ma perchè è il COMPLEANNO della societta!
Auguri Gonza Bassa!

domenica, febbraio 08, 2009

PLANET O E I LIBRI SUL GIAPPONE
Premesso che ci sarebbero cose molto più importanti di cui parlare e da cui guardarsi, prima di tutto l'uso sconcio e improprio che lo psiconano sta facendo del caso Englaro per cambiare la costituzione, avallato da una chiesa cattolica sempre più arrocata su posizioni che di cristiano non hanno più niente, io sono tornata in fumetteria, gaudeamus igitur.
Del posto ve ne ho già parlato, si trova a Monterotondo, vicino Roma, nel centro storico e ci si trovano delle vere e proprie chicche, specialmente se, come me, siete appassionati del Giappone e non solo per via dei suoi manga, anime, OAV, etc.etc.
Anche delle persone che ci lavorano vi ho già parlato, ma un ulteriore riga a loro favore ce la metto, perchè hanno staccato dal muro il poster di Kyashan e l'hanno regalato al gonzorte che era contento come un bambino piccolo, anzi probabilmente molto di più.
Da parte mia posso dire che, oltre ad aver sbavato su un librone che raccoglie tutto il Devil di Miller, ma averlo lasciato lì per via dei 58 pleuri, mi sono accattata "Il Giappone a colpo d'occhio" divertentissima guida bilingue sul Giappone, i suoi usi e i suoi costumi che un giorno riuscirà a tornarmi anche utile, quando finalmente potremmo permetterci un viaggio nel paese del sol levante e "Anime University", sottotitolo: l'improbabile scienza dei cartoni animati giapponesi.
Quest'ultimo titolo si unisce ai miei precedenti tomi sugli stessi argomenti, tra cui il meraviglioso "La fisica di Star Trek" o "La fisica dei supereroi", solo che questo è mille volte più divertente.
Per esempio un paragone tra la spada di Goemon e quella laser di Luke Skywalker non è cosa che capita di leggere tutti i giorni, per non parlare della portanza di alcuni super robot.
Ok tutto questo per dire che comunque se vi interessassero libri di scrittori giapponesi o libri sul giappone, oltre che i soliti fumetti, trovate qui anche quelli.

lunedì, febbraio 02, 2009

Munari, Lucarelli e Camilleri

Questo fine settimana siamo andati a vedere la mostra di Munari che si trova al museo dell'Ara Pacis, a Roma.
Munari era un genio, questo è quanto. Cito parole non mie così capite meglio: "...riteniamo che nel suo contetto di metodo e nella sua applicazione, per non parlare del risultato oggettivo di opera d'arte e di design che trascendono la sua epoca, vi siano indicazioni ideali e operative non ancora pienamente assimilate dalla storia e non interamente collocabili nella tradizione del nuovo...". Bella bella e protratta fino al 22 marzo, conviene che ci fate un salto.
Lucarelli invece l'ho letto in "Navi a perdere" un noir di Ecomafia, che spiega il solito businnes dello smaltimento rifiuti tossici con nuove modalità: prendete una chiatta di quelle che stanno per affondare, ma sono troppo grandi per i clandestini e stipatela di rifiuti tossici di qualsiasi genere, dopo di che ai LLoyds di Londra assicurate un carico di merce varia e poi recatevi in posti del Mediterraneo dove la profondità marina è decisamente molta, fate finta che la nave imbarchi acqua e l'affondate.
Morale della favola: vi beccate i soldi dell'assicurazione e quelli dei mafiosi per i quali stavate buttando i rifiuti. Ci si potrebbe veramente fare ricchi, magari c'è solo da calcolare bene i tempi, a volte accade che la nave non affondi e si spiaggi e così c'è gente che indaga e succede qualche casino, ma immagino che con un' accurata pianificazione siano problemi in larga parte superabili.
L'ultimo Camilleri invece, si intitola "Un sabato con gli amici" e come sempre accade mi viene da pensare "dagli amici mi salvi Dio che dai nemici mi salvo io", e in questo caso ci sta tutto. Italiano perfetto, non una parola dialettale per un racconto lungo che potrebbe descriversi come un uno-due pugilistico, lo cominci, lo finisci e poi ti senti male dentro. Giudizio sospeso perchè non riesco assolutamente a separare il valore della storia dalla storia stessa.

venerdì, gennaio 30, 2009

"Il giorno prima della felicità" e "Crazy in love"
Ho letto il libro di Erri con grandi aspettative, come sempre e come sempre non sono stata delusa, la storia è quella di un orfano della seconda guerra mondiale che viene allevato dal portiere di uno stabile, ama leggere e giocare a calcio (un classico caso di proiezione quindi il mio).
La bambina del terzo piano gli entra nel cuore ad otto anni e ci rimane fino a quando non si incontrano da grandi, ma lei è la promessa di un camorrista in attesa di uscire dal carcere, che non prende bene il passatempo della futura sposa. Non vi svelo il finale, ma anche in questo caso la storia sembra un pretesto perchè lo scrittore possa dare voce a Napoli ed al suo popolo, che da gente diventa tale solo quando si unisce per una causa comune, quasi un'implicita richiesta a fare lo stesso anche ora che è sommersa dai problemi sia politici che inquinanti. Prosa scarna, frasi brevi, insomma Erri in tutto il suo splendore.
Unisco a questa breve recensione del libro quella di un film che mi è capitato di vedere proprio ieri sera che tratta la storia d'amore tra due ragazzi con la sindrome di Asperger, autismo ad alto funzionamento, e che mi sembra legata in quanto anche la ragazza del libro dice di essere stata autistica da bambina, come se poi dall'autismo si potesse guarire (no).
Crazy in love è decisamente romanzato e sicuramente le cose non vanno quasi mai come nella sceneggiatura, ma sicuramente i due interpreti riescono, specialmente in alcuni momenti, a rendere perfettamente le difficoltà delle persone autistiche, che non assomigliano soltanto a quella descritta, seppur magistralmente, da Dustin Hoffman in Rain Man.

Ottima lettura e buona visione!

martedì, gennaio 20, 2009

GONZA BASSA DIXIT - RELOAD
La verità è che non sto leggendo di nuovo, quindi altro giro altra corsa.
Questo l'ho preso dal sito di Aleike:

*ADESSO*
sono: affamata
voglio: mangiare
desidero: un presidente come sembra sarà Obama
sento: radio rock
cerco: di vincere a texas hold'em sulla DS
piango: quasi mai
dovrei: leggere di più
* SI O NO*
tieni un diario: no
ti piace cucinare: non è la prima cosa a cui penso se mi va di fare qualcosa e nemmeno la seconda
hai un segreto che non conosce nessuno: sì
ti mangi le unghie: no
credi nell'amore: si'
ti vorresti sposare: già fatto, ma lo rifarei subito
ti sei mai tatuata: si, sul collo
ti fai delle paranoie sulla tua salute: su quella del bimbolo più che altro
ti senti bene in compagnia dei tuoi genitori: sì
ti piacciono le tempeste: tantissimo
* SE FOSSI *
se fossi un mese sarei: settembre, si ricomincia
se fossi una stagione sarei: inverno, tutto nascosto sotto la neve
se fossi un giorno della settimana sarei: lunedì, si ricomincia (vedi settembre)
se fossi un vino sarei: gewurtstraminer
se fossi un colore sarei: il rosso
se fossi un numero sarei: il 2
se fossi un albero sarei: un salice
se fossi un frutto sarei: un cocomero
se fossi un fiore sarei: una margheritona o gerbera, che dir si voglia
se fossi un animale sarei: un pinguino
se fossi una calzatura sarei: le mie finte crocs comodissime
se fossi un capo di abbigliamento sarei: una tuta
se fossi una materia prima sarei: aria
se fossi un mobile sarei: il frigorifero
se fossi uno sport sarei: il calcio
* NELL’ULTIMA SETTIMANA *
hai pianto?: se stavo male
hai aiutato qualcuno?: ci provo
hai comprato qualcosa?: libri
ti sei ammalata?: no, ma sono incinta....
sei andata al cinema?: no
sei andata al ristorante?: sì, ma ormai non mi da più soddisfazione
hai scritto una lettera?: solo mail
hai parlato col tuo ex?: e perchè?
ti è mancato qualcuno?: totti
hai abbracciato qualcuno?: sì
hai litigato con i tuoi genitori?noooo
hai litigato con un amico?: nooooo

giovedì, gennaio 08, 2009

Gonza Bassa dixit:
Abbiamo visto Madagascar 2, niente di che, ma siccome non so cosa scrivere e ho trovato questo questionario riguardo la "bibliomania" sul blog L'angolo di Jane, lo compilo.
1)Stai leggendo qualche libro in questo periodo? Si, "Al crespuscolo" di S.King.
2) Leggi mai più libri in contemporanea? Spesso!
3)Quanti libri hai letto l'anno scorso? Forse intorno ai 150 (compresi quelli di studio però), poi sono rimasta incinta e per un 4/5 mesi non sono riuscita ad aprire libro e mi sono dedicata ai videogiochi (Nintendo rulez).
4)Scegli mai un libro solo per la copertina? Sì, anche parecchie volte...
5)E solo per il titolo? Anche questo mi capita spesso.
6)Compri molti libri? Tantissimi anche se mi riprometto di leggerli tutti prima o poi, ma ci sono così tanti libri e così poco tempo....
7)Massimo numero di libri comprati in una volta? Forse una ventina ad una bancarella dell'usato.
8)La cosa che ami di più delle librerie? Essere circondata dai libri, ma fortunatamente ora mi succede anche a casa....
9)E quella che odi di più? Le librerie dove i commessi vogliono rendersi utili e mi vengono appresso tutto il tempo.
10)Hai mai fatto finta di aver letto un libro che in realtà non avevi letto? Sì, spesso per parlarne male.
11)E hai mai finto di non aver letto un libro che in realtà avevi letto? Sì perchè me ne vergognavo tipo quelli di Moccia, in realtà sto facendo outing ora.
12)Ci sono libri che non vale la pena leggere? Di solito se non reputo valgano la pena smetto senza finirli.
13)Leggi mai un libro solo perché tutti ne parlano? Spessissimo, magari piace anche a me!
14)Qual è il libro più stupido che hai letto? Tutti e due quelli di Moccia, ma il fatto che sia arrivata alla fine di entrambi è stata tutta colpa mia...
15)Qual è la cosa più strana che hai fatto o ti è capitata in libreria? Mi è capitato qualche volta di entrare e di non comprare assolutamente niente, per me è sintomo di malattia.
16)Qual è la cosa che avresti voluto fare, ma non hai fatto sempre in libreria? Sedermi e leggermi un libro li' e poi non comprarmelo, ma non ho mai avuto il coraggio.
17)Ti sei mai sentito solo perché lettore? Mai, chi ama leggere non si sente mai solo, secondo me ma l'ha detto Proust, se non sbaglio.
18)Ti è mai capitato di sentirti più vicino a qualcuno perché leggi? Sì, se potevamo parlare assieme dei vari libri letti.
19)I libri rendono migliori? Mi piace pensare di sì e mi fa anche comodo!
20)Vale la pena di leggere un libro solo per cultura anche se è noioso? Sì, anche se la lettura dei saggi la trovo molto interessante.
21)Ci sono libri che non meritano di essere letti da nessuno? Non credo, de gustibus....
22)Ti capita di giudicare qualcuno dai libri che legge? Giudicare no, calcolare la distanza di separazione sempre, ma lo faccio anche con la musica che si ascolta; per esempio sono convinta di essere stata adottata, anche perchè quando è arrivata mia sorella io c'ero.....
23)Un libro può rendere felici o tristi? Certo e anche tutte le emozioni in mezzo.
24)Un libro può cambiare il mondo? Se lo leggono in tanti....
25) Se tutti leggessero di più... Forse i libri costerebbero meno.