Richelle Mead è nata nel Michigan e ha un diploma in arte, un Master in Religioni Comparative e un altro Master per l’insegnamento della lingua inglese per le scuole medie e superiori. Ha insegnato studi sociali e inglese, per quella che noi chiameremmo terza media, in una scuola nei sobborghi di Seattle, dove attualmente vive. È sposata e ad Agosto è diventata mamma. È famosa a livello mondiale per le sue tre serie:
Vampire Academy, pubblicata anche in Italia da Rizzoli,
Georgina Kincaid e
Dark Swan.
Dark Swan series:
- Storm Born
- Thorn Queen
- Iron Crowned
- Shadow Heir (Dicembre 2012)
Just typical. No love life to speak of for months, then all at once, every creature in the Otherworld wants to get in your pants…
Eugenie Markham è una potente sciamana che rischia regolarmente la vita per esorcizzare spiriti e fey che entrano nel nostro mondo. È una mercenaria, si, ma una ragazza dovrà pur portare a casa la pagnotta. Il suo ultimo caso, comunque, basta a rovinarle l’appetito. È stata assunta per trovare un’adolescente che è stata rapita e portata nell’Otherworld. Qui Eugenie verrà in contatto con una scioccante profezia, che metterà a nudo verità nascoste nel suo passato e che avrà come protagonista il suo futuro primogenito, che a quanto pare dovrà conquistare il mondo.
Ed ecco a voi…
la discussione!
Le solite sospette si stanno radunando con una tazza di the in mano e un ghigno sul viso per commentare argutamente (si spera!) l’ennesima saga.
Amyra: Iniziamo col dire che cercherò di essere il più oggettiva possibile, nonostante mi renda conto che l’aver letto l’intera saga rischia di “colorare” il mio giudizio su questo primo libro. La copertina non è male anche se sinceramente mi sono sempre immaginata Eugenie con i capelli più lunghi. Un punto dalla sua parte, le cover del Regno Unito e quelle americane sono identiche. Così abbiamo meno problemi ^^
Gonza: Come primo libro di una serie diciamo che sono piuttosto ambivalente, sicuramente continuo a leggere ma non solo la protagonista non brilla ai miei occhi per la sua simpatia ma anche le sue scelte in fatto di uomini mi lasciano piuttosto sconcertata, la storia con la sorella poi sembra uscita dal confessionale del grande fratello…
Lidia: Leggendo di Eugenie non ho potuto fare a meno di notare le molte somiglianze con le eroine dei romanzi della Hamilton: Anita Blak e Merry Gentry. Con Anita ha in comune il triangolo amoroso, il lavoro e il fatto di essere trascinata dagli altri in cose che la cambieranno per sempre; con Merry, invece, il fatto di dover rimanere incinta, solamente che per lei la cosa è “molto” piacevole e volontaria, mentre per Eugenie può significare la distruzione del genere umano.
Ayliss: Con Storm Born il mio non è stato un colpo di fulmine, nella prima parte del libro sono rimasta un po’ bloccata nella lettura, ma in seguito la storia ha cominciato a decollare. Il mio apprezzamento è molto legato al personaggio di Dorian, decisamente charming, mentre Kiyo lo getterei volentieri alle ortiche. Sincerità?! Forse foxy dovrebbe prendere lezioni da Volusian.
Amyra: Ayliss, sono d’accordo con te! Dorian e Volusian sono i personaggi migliori del libro. Kiyo dal nome ermafrodito secondo me è un gran bastardo (e qui va alle ortiche anche la mia oggettività), e per riprendere invece il commento di Lidia, a me Dorian ha ricordato Jean-Claude: manipolativo si, e con un intento ben preciso in mente, ma spesso anche per beneficiare quelli che ama… Del libro apprezzo maggiormente l’ambientazione, ho amato a prima “vista” il mondo Gentry, e l’originaltà, finalmente un libro che fa successo senza parlare di vampiri e/o angeli, anzi quasi uscendo del tutto dal genere Paranormal Romance per accostarsi ad un Fantasy più classico. Gonza: Sono d’accordo con Amyra, finalmente liberi dai vampiri, almeno per un po’, e siccome il mondo fey mi piace dal mio incontro con Merry e dal mio amore per la serie della Moning, spero che questa storia possa migliorare nel suo proseguio e mi associo alle mie amiche nel preferire di gran lunga Dorian alla volpe inseminatrice che proprio mi lascia indifferente.
Lidia: Sorry,questa volta sono sola contro tutti. Il personaggio maschile che mi piace di più è Volusian, perché è sincero e coerente. Mentre per quanto riguarda il mondo fey, trovo che quello descritto in questo libro manchi della magia che invece contraddistingue quelli citati da Cristina (aggiungerei anche Cassandra Clare). Sarà la “maledizione” del primo libro che ti porta a leggere il secondo solo per curiosità, per vedere se la protagonista prende in mano la sua vita dando un calcio nel sedere a Dorian e Kiyo.
Ayliss: In realtà in questa serie sono curiosa di scoprire fino a che punto può essere auto-lesionista Eugenie. Nonostante sia half-fey, mantiene in pieno le caratteristiche di molte donne umane di innamorarsi della persona sbagliata, falsa come l’oro di Bologna. Scusate, mi spiegate poi con quale diritto Ladyfox è andata a rompere le scatole alla sorella?! Non solo rovina la propria vita, ma anche quella degli altri, naturalmente “per il loro bene”!!
Amyra: hai ragione Ayliss, c’è quella morbosità tipica di quando osservi un incidente in questa saga. Anche io sono curiosa di vedere come andrà a finire. Una cosa è certa: sicuramente andrà peggio prima di andare meglio. Sarò cattiva, tifo Volusian. Ma, se devo scegliere, sarò sempre Team Dorian (ora mi sento adolescente invasata). Però bisogna dire che la trama è elegante, la scrittura scorrevole. Un po’ anche per speranza, il mio voto è Gonza: in effetti se Volusian non fosse così fuori dai giochi sarei indecisa tra lui e Dorian, ma si sa che le cose possono sempre cambiare… Anche io colpita dalla maledizione delle saghe non posso non sapere come va a finire e quindi proseguirò, il mio voto per ora è nella speranza sia suscettibile di miglioramento Lidia: Il fatto che parliamo soprattutto dei protagonisti maschili non gioca a favore di questo libro. Il mio voto è e tanta fiducia che possa diventare più interessante. Ayliss: Penso anch’io che ci siano buoni margini di miglioramento in questa storia, e spero di non arrivare al punto di tirare l’iPad per la disperazione per i comportamenti Eugenie. Voto