martedì, febbraio 21, 2012

BRET EASTON ELLIS "LUNAR PARK"
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Se sapessi di non sbagliare potrei definirlo un metaromanzo questo di Ellis, un romanzo con dentro tanti romanzi e un paio di romanzieri, così tanto perchè non ci facciamo mancare niente....
Dopo un piccolo riassunto della sua vita come BEE l'autore ci racconta degli ultimi mesi passati a mettere la testa a posto, a sposare la madre di suo figlio e a cercare di comportarsi per benino, compresa la terapia di coppia e quella personale per cercare finalmente di stabilire un buon rapporto con Robby, il figlio che si chiama come il padre, lo stesso padre che gli ha ispirato "America Psycho" libro che personalmente non rileggerei per nessuna ragione al mondo tranne molti molti soldi.
Piano piano nella villetta dove abita con la famiglia cominciano ad avvenire eventi inspiegabili, che comunque diventano pure meno chiari sotto l'effetto di alcol e droghe, così ritroviamo Patrick Bateman e altri mostri più o meno multiformi che costellano i libri di BEE da quando era piccolo in poi; contemporaneamente scompaiono ragazzini e personaggi omonimi ai morti di American Paycho vengono uccisi con le stesse modalità. Ce n'è per tutti in questo libro, astenersi anime fragili comunque.

3 commenti:

dreca ha detto...

American psycho l'ho letto tantissimissimi anni fa...in pratica non ne ricordo neanche più la trama a grandi linee: a te perchè non era piaciuto?
Lunar park non l'ho letto, ma ce l'ho ;-)

Gonza ha detto...

CIAO BELLA! Non è che non mi fosse piaciuto, ma ho fatto tantissima fatica a leggerlo era veramente eccessivo, troppa violenza, troppo splatter come libro; questo invece cammina sulla linea sottile, ma la supera poche volte. Dai leggilo così mi dici!

nicce ha detto...

a me Ellis piace molto, ho letto sia American Psycho sia Lunar Park e mi sono piaciuti entrambi, il primo più per la storia e le trovate narrative a livello di trama, per la freddezza e superficialità della violenza estrema resa così volutamente straniante, il secondo per la forse maggiore maturità letteraria dell'autore che mi sembrava, in alcuni momenti, accostabile se posso un po' a King.