mercoledì, dicembre 31, 2008

Buona fine e buon principio
Post di fine d'anno e di auguri in cui in breve vi informo che quest'anno mi hanno regalato 3 libri, di cui uno solo già letto: La bambina filosofica di Vanna Vinci, divertente e sarcastico, ve lo consiglio. Io me ne sono comprata tre: Beda il bardo e gli ultimi due di Lucarelli, vi saprò dire.
Ieri sera all'Auditorium siamo stati a sentire Robin Brown & the Triumphant Delegation, gentile omaggio di Babbo Natale nelle vesti del gonzorte, e ci è piaciuto molto, stasera c'è un altro gruppo e credo che il gospel, almeno una volta nella vita vada ascoltato seriamente.
Al cinema non siamo andati quindi non posso dirvi niente e Internazionale è uscito con il numero delle storie e il calendario di Gipi, quindi anche in questo caso altamente consigliabile.
Vi facciamo i nostri migliori auguri e ci si rilegge l'anno prossimo, ciao ciao!

mercoledì, dicembre 24, 2008

Singer, Scarpetta e tanti auguri
Eccoci qua con il consueto post della vigilia, usato dalla qui presente per spargere i suoi auguri urbi et orbi, nel mentre, due parole su un paio di libri letti recentemente.
Il primo si intitola "Come mai Dio non è vegetariano" ed è l'intervista che Matteo Bellinelli ha fatto ad Isaac B. Singer. Per chi non lo sapesse, il vincitore del premio nobel per la letteratura 1978 è uno tra i miei preferitissimi scrittori, non a caso nella mia top three c'è "Un giorno di felicità", libro che non smetterò mai di raccomandare.
In questa intervista fatta all'autore, quando già l'alzheimer faceva la sua comparsa, emerge un uomo che non ha mai smesso di scrivere e per il quale il mondo, compresa la violenza e il sesso, era sempre e comunque rivestito di una patina di meraviglia, riusciva a rendere affascinante anche il peggiore dei suoi personaggi, un mistico della penna. Da leggere anche se non conoscete bene l'autore, alcune perle di saggezza vanno oltre.
Altro tema e altro libro è "Scarpetta" ultimo giallo di Patricia Cornwell che prosegue la saga dell'anatomo patologa più famosa del mondo di carta. L'avevamo lasciata a Charleston vittima di un abuso e la ritroviamo sposata a New York, rispetto agli altri libri però finalmente la trama prende il sopravvento sulla storia della vita della protagonista e finalmente leggendolo, torniamo a chiederci chi sia il cattivo, piuttosto che farci domande sulla storia d'amore tra lei e Benton o il trangolo drammatico con Lucy e Marino.
Aggiungerei soltanto era ora, si stava già tirando un po' su con Il libro dei morti, ma finalmente l'autrice è tornata a scrivere un giallo con tutti i crismi, anche se sembra che attualmente la maggiore paranoia americana risulta essere il furto di identità, ne avevano già parlato in altri gialli, su tutti Deaver con La finestra rotta.
Concludendo, vorrei farvi i nostri migliori auguri di Buon Natale con la speranza che vi regalino tanti tanti libri, ciao ciao!

mercoledì, dicembre 17, 2008

Slumdog Millionaire (o The millionaire) di Danny Boyle (2008)

Ed ecco tornata anche la Alta dopo un bel periodo passato dall'altra parte del mondo (recensiamo anche viaggi Socia?) e rientrata a Roma con tuoni fulmini e saette.
Il clima ideale per occupare le sale cinema, specie in questo momento in cui, fortunatamente, la scelta è varia e di qualità, nonostante i panettoni di Natale.
Avrei voluto scrivere della versione su pellicola di "come Dio comanda" di cui la societta aveva disquisito a suo tempo, ma questo film lo ha travolto, superato ed eclissato.
The millionaire, tratto dal romanzo Q&A (in italiano credo: Le dodici domande) e ambientato in India, è una di quelle opere che continuano a risuonarti dentro anche giorni dopo averla vista.
E non solo per la splendida splendida splendida colonna sonora, perfettamente in bilico tra la musica tradizionale e quella pop e commerciale, che detta il tempo, ti prende e ti accompagna, ma per l'originalità della storia, dai contenuti coinvolgenti anche se inserita in dinamiche e con protagonisti da romanzo classico, quasi degli archetipi.
La trama racconta della partecipazione di Jamal, un ragazzo del te cresciuto negli slum di Bombay, al famosissimo quiz "Chi vuol essere milionario" , del perchè lo abbia fatto e della storia della sua vita, seguita passo passo attraverso le domande in un sentiero ritmato da esperienze terribili e destino.
Non è un film all'acqua di rose, ha momenti di una durezza notevole, ma io l'ho trovato un coloratissimo, esteticamente perfetto e urlante inno alla vita, con un finale che strizza entrambi gli occhi a Bollywood. (come potevo non apprezzare data la mia palese simpatia per tutto cio' che è India...)

Da vedere, senza se e senza ma.

martedì, dicembre 16, 2008

Il Premio Biblioteche di Roma e Lamentatio Dolorosa
Ieri a Roma sono stati premiati i due libri che hanno vinto il Premio Biblioteche di Roma, al quale mi vanto di aver partecipato anche io come membro del Circolo di Lettura della biblioteca Basaglia. Il vincitore della saggistica è stato Guido Crainz che avevamo recensito qui, ma che non ho votato (avevo votato la Lipperini), mentre per la narrativa ha vinto Valeria Parrella (che ho votato e recensito qui).
Ora approfitterò di questo spazio per lamentarmi un pochino del mio stato, considerato dai più "interessante", quindi smettete pure di leggere.
Per chi non lo sapesse, sabato entro nel settimo mese di gravidanza, ma questo non mi impedisce fortunatamente di andare a lavorare e per andarci mi muovo in metropolitana.
La mia fortuna è che abito ad un capolinea, anche se paludoso, in quanto la metro A si è dotata negli ultimi dieci anni di un nuovo capolinea anfibio, bastano due gocce e battistini viene parzialmente allagata, potere delle nuove stazioni immagino, resistono con ogni tempo adeguandosi allo stato esterno.
Il fatto di salire al capolinea mi permette quasi sempre di sedermi e se non posso aspetto il treno dopo, soluzione però non applicabile quando devo cambiare a termini direzione laurentina.
A quell'ora ci sono solitamente in banchina tre file parallele di persone ed è guerra aperta. Ora io non dico che sono una mongolfiera, ma qualcosa di simile, diciamo che il mio stato è molto evidente, anche perche' con questo freddo non mi si chiude più il cappotto, ora io dico, non vi chiedo di sedermi, anche se sarebbe mio diritto, ma magari se non mi schiacciate vi apprezzerei molto.... Stamattina c'era pure un pazzo che si faceva largo con l'ombrello, ma dico il cervello l'hai lasciato sul comodino?
Tutto questo è solo la ciliegina sulla torta, perchè di solito sull'autobus anche non affollato fanno tutti finta di niente, così come alle poste e ai supermercati dove le casse prioritarie sono spesso chiuse e non c'è mai nessuno che mi chiede se voglio passare avanti; stesso dicasi ai negozi con due esclusioni: Ikea e H&M dove la scenetta è stata la seguente: ero in fila e la signora dalla cassa dice "venga venga signora" e io, che sono ormai ancora più rinco del solito mi giro per vedere se parlasse con qualcono dietro a me, nel frattempo il tizio che stava davanti a me in coda con il figlio di 3/4 anni e che si era girato, mi aveva visto e si era tranquillamente rigirato, si volta di nuovo e mi fa, "oh passi passi, non l'avevo vista" e io ho pensato che avrebbe fatto molta più bella figura se fosse stato zitto, come tutti gli altri, che mi avevano guardato e se ne erano fregati.
Questa è l'attuale situazione di una mongolfiera semovente, e forse più di tante altre cose lo specchio dell'Italia che ormai se ne frega un po' di tutto e pensa solo per se stessa e alla sua sopravvivenza. Scusate lo sfogo.
Qualcuno che la pensa diversamente da me lo trovate qui e immagino sia una fortuna!

martedì, dicembre 09, 2008

Per capire lo scontro tra procure
Non so voi, ma da un po' di tempo ho una grossa confusione per quanto riguarda il famigerato scontro tra le procure di catanzaro e quella di salerno e di come tutto questo casino ruoti intorno a De Magistris. Un po' di chiarezza me l'ha data Travaglio qui; se vi può interessare fate con calma che è una spiegazione un po' lunga, ma finalmente argomentata.
Per quanto riguarda i libri ultimamente ne ho letti due per bambini, Lansdale che mette in scena l'ultima avventura di Tarzan e Gainman con Stardust.
Entrambi i libri non sono brillati per la loro consistenza, ma quanto meno mi hanno distratto un attimo dalla lettura dei giornali, che non mi fa affatto bene.
Ci si vede presto....

lunedì, dicembre 01, 2008

Genna e Patterson
Io sono un'amante dei libri di Genna, davvero, mi piacciono nonostante dopo lunga frequenza radicale sono un po' stanca dei complotti, ma questo è un problema mio e quest'ultimo libro l'ho comprato appena visto e letto appena potuto e non mi ha deluso, solo che ...insomma.... non so come dire....Bukowsky era Disneyland in confronto e le cose raccontate, vere o finte che siano tanto nel romanzo non fa differenza, sono veramente pesanti.
Non posso vantarmi di avere il pelo sullo stomaco, ma di storie tristi ne ascolto tante, fortunatamente il mio livello di cinismo e di disincanto, oltre che di disprezzo nei confronti di questo paese è veramente minimo se confrontato con quello dell'autore. Probabilmente il mio problema è che ogni critica ritengo debbe avere almeno un minimo di costruttività, qui si va avanti a napalm, anche se sicuramente ce n'è bisogno considerate alcune situazioni, ma la lettera che l'autore scrive a se stesso è un capolavoro di annichilimento.
Per riprendermi mi sono letta un giallo, uno dei miei, di solito funzionava, il detective di sempre contro il cattivone di sempre, e invece no, ho beccato un giro nella guerra del Darfur, così per gradire. Forse dovrei limitarmi a leggere i libri di Bisio in questo momento, almeno non corro rischi inutili.
L'ultima fatica di Patterson mette il detective Alex Cross alla ricerca di un mercenario nigeriano (forse) che traffica con tutto e uccide con la facilità con cui io mi soffio il naso e ultimamente ho il raffreddore. Anche qui cattiveria gratuita e nessuna salvezza, oltre che nessun perdono per chi permette il genocidio in cambio di diamanti o petrolio o entrambi. Viene voglia di espatriare su un altro pianeta.