giovedì, gennaio 31, 2008

M. Guiliano "French women don't get fat" Vintage Book
Altro libro che riguarda i migliori modi per rimanere in forma senza per questo imporsi il digiuno, ma alla fine il succo del discorso sta nel fatto che se non avete i famosi "geni francesi" - gli stessi che implicano l'erre moscia, la puzza sotto il naso (il famoso nasino alla francese) e un viscerale amore per i formaggi a pasta molle- non c'è trippa per gatti, così, sic et simpliciter.
La CEO del Clicquot Inc. , sì avete capito bene l'azienda dei vini e degli Champagne, non ha niente di meglio da fare, oltre a dirigere un'azienda da milioni di euro, che scrivere un libro per raccontare come lei, da ragazzina diventata sovrappeso a causa di un viaggio-soggiorno-studio negli Stati Uniti, ritrova la sua forma perfetta smettendo di mangiare dolci e aumentando la durata della sua passeggiata quotidiana.
Ok, potrebbe anche essere vero, ma il livello di sovrappeso deve, in questo specifico caso, essere medio/basso, altrimenti sono molti altri i passi da intraprendere e NO, ci tengo a sottolinearlo, non è assolutamente solo una questione di volontà. L'obesità ha un'eziologia multifattoriale e non può essere considerata una colpa. Giusto queste due righe per sottolineare qualcosa che putroppo è diventato uno degli stereotipi più ingiusti di questo ultimo secolo.
Per il resto una serie di divertenti ricette al limite del vegetariano e molto salutiste più un consiglio di cui attribuire la paternità alle donne francesi mi sembra leggermente eccessivo: "mangiate un poco di ogni cosa", oltre a questo continuate pure a bere un paio di bicchieri al giorno, concedetevi tutti i tipi di formaggio e anche la cioccolata, meglio se fondente.
Dopo questo tuffo nell'ovvio patinato mi chiedevo quale fosse la recondita ragione che mi impedisce di diventare il CEO di qualche cosa, anche io sono seconda solo a Lapalisse....

domenica, gennaio 27, 2008

Eduardo Mendoza "Sin noticias de Gurb" Seix Barral (prestato) 3/50
Questo scrittore non lo conoscevo e mi è piaciuto moltissimo, più volte mi sono messa a ridacchiare sulla metropolitana e probabilmente ho riso soltanto la metà delle volte perchè ho sicuramente perso qualche gioco di parole in spagnolo o cose così.
La storia è quella di due extraterrestri che si ritrovano nella Barcellona antecedente ai giochi olimpici del 1992, che assomiglia molto a quella che era Roma appena prima dei mondiali, o Roma appena prima del giubileo, o Roma appena prima di qualche tipo di manifestazione che purtroppo sembra non potersi tenere che a Roma....
Extraterrestri con tutti i crismi, compresa la possibilità di teletrasportarsi, trasformarsi in chiunque/qualunque cosa e ubriacarsi fino a dimenticare tutto, non male per essere degli esseri di puro intelletto. Battute fulminanti e trovate geniali rendono tutto il libro molto scorrevole, inoltre sono poche pagine, il che aiuta.
Finale a sorpresa con uroboro e riflessione a seguire sul fatto che probabilmente, ma ne conosco molto pochi e non sono mai stata in Spagna in vita mia, gli spagnoli non sono poi così diversi da noi, e magari nemmeno gli extraterrestri....

venerdì, gennaio 25, 2008

Un po'(st) di tristezza
Il governo è caduto, era prevedibile ed è successo, solo che pensare che la causa scatenante vada ricercata non tanto nel malgoverno quanto nell'arresto delle mogli di dini e mastella mi provoca un'inizio di gastrite.
Se voglio però trovo sempre del buono, e in questo caso la mia massima soddisfazione sta nel fatto che non avendo superato i due anni e mezzo nessuno dei deputati di questa legislatura otterrà l'iniqua pensione a cui ci hanno abituato, andate a lavorare veramente....
Chiudo ricordando che unico questa mattina, il sole 24 ore titolava qualcosa come "A Marini il governo di larga intesa", ma magari! senza una nuova legge elettorale che ci si va a fare a votare? sono sempre e comunque gli stessi e il fatto che confindustria la pensi come me da una parte mi fa piacere, dall'altra mi fa anche un po' preoccupare.
Come dice l'Internazionale di questa settimana, siamo il più evoluto paese del terzo mondo e ora scusate, torno ai miei libri, sinceramente la vs. gonza bassa e un po' depressa.

giovedì, gennaio 24, 2008


In occasione della "Giornata della Memoria"

l'Università Popolare presenta presso la Sala dei 42,

in Via Quattro Novembre 157,

la mostra "Zeugen/Testimoni".


Giovedì 24 gennaio 2008 - ore 18

Università Popolare di Roma,

UpterSala dei 42 - Palazzo Englefield

Via Quattro Novembre, 157 - Roma




mercoledì, gennaio 23, 2008

James Patterson "7th Heaven" 2/50
Settimo romanzo delle ragazze del club omicidi, capitanate dal nostro sergente di ferro Lindsay Boxer, alle prese stavolta con dei piromani che lasciano citazioni latine e nuova prestazione del solito Patterson dal quale aspettarsi qualcosa che scorre e passa è solo routine, mi stupirebbe leggere qualcosa di suo che mi occupasse più di 3 giorni...
Questa serie di gialli mi piace: l'ho già detto, ci sono affezionata, tra poco tramite ibs arriverà anche quello nuovo di Alex Cross (double cross) e sono ben contenta che ci siano, probabilmente, una serie di ghost writer che affiancano l'autore, perchè mi sembra piuttosto complesso riuscire a sfornare così tanti romanzi in un tempo tanto breve. Ciò non toglie ai miei occhi nessun valore ai libri in questione, magari fossi io a scrivere così!
Le nostre eroine si muovono su uno sfondo che potrebbe anche lontanamente somigliare a quello di Sex and the city traslato a San Francisco, (a questo punto è uno dei posti che vorrei visitare) e tra indizi e liaisons riescono a portare a termine un'indagine che implica piromani, prostitute e fumettari.
Le storie delle protagoniste restano sullo sfondo ma forniscono una cornice adatta, senza levare spazio alla trama del giallo e arricchendo contemporaneamente un libro che definire soltanto un thriller e/o legal/thriller sarebbe eccessivamente riduttivo, anche perchè stranamente, abbiamo proprio quello che secondo tutti i crismi possiamo affermare essere un happy end; mi viene da pensare che il nostro autore stia invecchiando o, più probabile, ha pianificato una strage nel numero 8.
Come sempre ve lo consiglio a patto che vi piaccia il genere e a cominciare dal primo però, che tra l'altro mi sembra sia anche uscito nei miti mondadori, gli unici libri che riescono ancora a costare quanto costavano in lire......Buona lettura

martedì, gennaio 22, 2008

PER LA LIBERAZIONE DI INGRID BETANCOURT


Fiaccolata e Presidio silenzioso

innanzi all’Ambasciata della Colombia

Roma - Via Pisanelli, 4

Martedì 22 gennaio 2008 Ore 18.30

lunedì, gennaio 21, 2008

Regali da Gonza Alta part one - I fratelli Karamazov

Presa dai buoni propositi da inizio anno e incantata dalla quantità di libri ricevuti in regalo ho principiato questo 2008 con due libri a dir poco agli antipodi:
"I fratelli Karamazov" e "Further under the duvet" della mia ormai prediletta Keyes.
Lasciando per ora quest'ultima sul comodino, vorrei, a chi ancora non lo avesse letto, consigliare con tutto il cuore, la testa e anche un pezzo di pancreas, la lettura della grande (in senso letterale) e classica opera di Dostoevskij , con qualunque motivazione vi avvicini.
La sottoscritta scrivente, ad esempio, dopo avere avuto al liceo una professoressa di filosofia che estasiata assegnava alcuni brani da leggere e commentare, più consigli da parenti e amici e citazioni ripetute in film e altri romanzi, tutti caduti nel vuoto, ha preso finalmente in mano i due tomi del romanzo per il ricordo "con sorriso" associato a Delitto e Castigo e per una spiccata, costante ed inspiegabile simpatia verso Yul Brynner.

Non conosco la ragione che rende tanto moderni, universali e sempre adatti al momento in cui versa il lettore i testi della letteratura russa, forse è un senso di eternità e vastità che hanno gli autori nel sangue, forse i libri assorbono la forza e l'intensità della terra dove sono nati (anche quando non sono stati fisicamente scritti li), ma mai nessun altro romanzo è riuscito a stupirmi, farmi ridere, pensare, litigare con le pagine come loro.
E questo romanzo rientra nel novero, tanto che mi sento assolutamente indegna nel recensirlo.
La storia è quella di tre fratelli (anzi quattro, ma non da subito), nati dallo stesso padre e da madri in parte diverse, fisicamente e caratterialmente lontanissimi tra loro e specchio di più parti dell'anima, a parer mio (l'impulso e la passione, la razionalità e l'intelletto, la bontà disinteressata e la fede) che in seguito a uno strano fil rouge che li ha raccolti a casa del padre (un essere indegno, meschino, ma descritto dall'autore con una certa qual bonomia, per quanto senza sconti) iniziano a relazionarsi fra loro, con l'insopportabile genitore e con le vicende che li riguardano e che pian piano si dipanano fino ad arrivare ad un evento annunciato e all'evoluzione di tutti loro…(lo so, non ho detto nulla, ma come posso rovinare la trama?).
Non mentirò certamente dicendo che si tratta di un testo scorrevole o semplice. E' lungo, spesso duro e impegnativo, per nulla etereo, anzi, da affrontare con mente sveglia e piedi a terra...ma quante volte capita, nella vita, di leggere qualcosa e sentire il sapore dell'eternità nelle parole?

PS Per la sfida, oltre ai due libri sopracitati ho terminato "L'eleganza del riccio" e mi associo alla socia nel dire che è uno dei libri più belli che abbia mai letto.

domenica, gennaio 20, 2008

Ridley Scott : American Gangster
Non è un brutto film questo American Gangster (per chi ha una sconsiderata passione per Denzel Washington anche guardarlo giocare con i figli sembrerebbe una prova da Oscar), ma come si dice in gergo, stenta a decollare.
Certo se i miei film preferiti sono nell'ordine Scarface, Carlito's Way e Traffic, è difficile riuscire a rientrare nella triade d'onore, però da Ridley Scott forse mi aspettavo qualcosina di più.
Forse non è nemmeno semplice fare la trasposizione di una storia vera, ma che in un film di gangster l'unica sparatoria me la si metta quasi alla fine...
La storia è quella di un nero di Harlem che diventa il numero uno riuscendo a rimanere nell'ombra perchè non lavora che per sè e che sembra impossibile non sia appoggiato dalla Mafia.
(questo, mi ha fatto tra l'altro pensare che quella che adesso chiamano la "fuga dei cervelli" sia iniziata parecchio tempo fa visto che gli unici italiani veramente di successo all'estero sembrano sempre i mafiosi, ma insomma siamo un popolo di santi, eroi, poeti e trasmigratori [se non ricordo male] e i nostri trasmigratori ci hanno reso un servizio niente male...)
In un America devastata dalla guerra del Vietnam la grande idea di Frank Lucas è quella di andare a prendere l'eroina direttamente in Thailandia, abbassando così tutti i costi degli intermediari e potendosi permettere di spacciare roba migliore a metà prezzo, rovinando gli altri spacciatori sul mercato. Sulla strada del gangster, come in tutte le storie tra i buoni e i cattivi, il buono di turno (Serpico biondo) è quel giuggiolone di Russel Crowe, che ormai non è più credibile come gladiatore, ma riesce bene nella parte del poliziotto incorruttibile che manda a rotoli tutto il resto della sua vita.
Flashback d'autore con il match tra Alì e Frazier (per la croncaca vinse Frazier, perchè persi ad un domandone del Trivial) e belle le scene nella New York degli anni'70.
Sembra che dall' inchiesta risultarono epurati i tre quarti della squadra narcotici di New York, se fosse successo qui, probabilmente si sarebbero tutti schierati a favore della polizia e contro i magistrati. (Duole ammetterlo, ma siamo un paese del terzo mondo per alcuni versi).
Insomma, se vi avanzano due ore e mezza e siete preparati a quanto precedentemente espresso non è un film da buttare via, solo era lecito aspettarsi di meglio...

giovedì, gennaio 17, 2008

Alexandre Jardin "Lo zebra" - recensore esterno: Jeketta
Era una settimana che aspettavo di poter leggere “Lo Zebra” di Alexandre Jardin.
Ne sono venuta a conoscenza tramite un’amica zebretta che mi ha raccontato le vicissitudini della diffusione del libro in Italia. Due amiche, fervide estimatrici ed appassionate dello Zebra, tempo fa hanno deciso di tradurlo in italiano, rispettandone quanto più fedelmente il significato intrinseco e bypassando gli eventuali ostacoli legati a nomi o luoghi (perché lo Zebra…è universale) e, non dandosi per vinte di fronte alle difficoltà per la pubblicazione nel nostro paese, hanno coraggiosamente deciso di dar vita ad una loro casa editrice (Camelopardus) …tutto, tutto pur di farne conoscere la magia.
Apprese queste rocambolesche vicende legate all’arrivo dello Zebra in Italia….senza saperne nulla avevo già deciso che doveva essere mio. Anche a fronte della gentile offerta di prestito da parte della zebretta che me ne aveva parlato. Un gesto apprezzabile, ma….. dovevo contribuire personalmente alla sua diffusione… Lo Zebra mi chiamava…ed io non potevo non rispondergli!!
Così il giorno dopo eccomi in libreria a richiederne una copia…mi assicuravano che entro breve sarebbe stata nelle mie mani; e con l’occasione ne ordinavano una copia ulteriore da tenere in negozio. Pronta a contagiare ancora..
Ieri era il gran giorno. Finalmente il mio “seduttore” era arrivato ed era lì avanti a me ad aspettarmi.
L’ho avuto tra le mani. E l’ho letto. L’ho letto tutto d’un fiato…
Gaspare, detto lo Zebra, sposato con Camilla da più di 15 anni, non accetta di rassegnarsi al declino della passione accontentandosi del tiepido calore che può regalare una datata complicità. Smanioso di ravvivare un fuoco perenne e di non arrendersi allo scivolare via del desiderio, dà vita alle più impensabili e stravaganti situazioni pur di rivivere e far rivivere, quasi al di fuori del tempo, le stesse brucianti emozioni quindici anni prima che li avevano attratti ed uniti “per sempre”.
Un personaggio strano lo Zebra, che si fa amare totalmente ma che talvolta suscita istinti omicidi. Un creativo. Una mente geniale. Un padre attento e stravagante, capace di mettersi la maschera di topolino. Uno che si mette in gioco. Che fa giocare. Che fa sognare. Che appassiona. Che illude ma non delude. Che soffre. Che rivela anche la sua fragilità attraverso la celebrazione della sua caparbietà e della sua tenacia nel raggiungere il proprio unico e vero obiettivo: essere l’unico uomo della propria moglie. L’uomo dei sogni. Per sempre.
Un libro toccante. In cui si intrecciano amore, passione e amicizia. Che svela la voglia di andare aldilà delle banalità quotidiane, alla ricerca di una dimensione più profonda, in cui pacificare la propria sete di emozioni continue. Quelle che in fondo..un po’ tutti cerchiamo. Un libro che mi ha fatta ridere, arrabbiare, preoccupare, stupire…in altre parole, emozionare.
Assolutamente da consigliare.

mercoledì, gennaio 16, 2008

ROMA - Cinquecentomila palline di plastica colorate sono state lanciate a Roma da Trinità dei Monti, rimbalzando sulla famosa scalinata, sino ad arrivare ai piedi della 'Barcaccia', la fontana di Piazza di Spagna, tra lo stupore di passanti e turisti. Molti di loro hanno raccolto le palline per portarle via come "ricordo indimenticabile di questa vicenda". Il lancio delle palline è stato rivendicato da Graziano Cecchini, l'uomo che tinse di rosso l'acqua della Fontana di Trevi nell'ottobre scorso. "E' un'operazione artistica che documenta con l'arte il problema che abbiamo in Italia", ha detto lo stesso Cecchini sul posto. "Ci raccontano - ha detto ancora - tante bugie che non sono nè di destra nè di sinistra". (da Repubblica.it)


Io dico che quest'uomo è un genio, e invece di arrestarlo dovrebbero fargli ricoprire di carta igienica rosa Montecitorio.
E io non c'ero, mannaggia.

lunedì, gennaio 14, 2008

Lucia Etxebarria "Ya no sufro por amor" 1/50
Primo libro dei 50 da leggere nel 2008, preso per vedere se riuscivo a capirlo (vittoria) con le mie scarse conoscenze dell'idioma in questione, e rivelatosi il "seguito in pectore" di un altro famosissimo manuale di auto-aiuto: Donne che amano troppo.
Siete coinvolte in una relazione che non vi rende felici? Infilate una serie di catastrofi sentimentali che in confronto a voi Bridget Jones è una principiante del cuore? Vi sentite sempre l'unica zitella circondata da una serie di felici coppie? Potrebbe non essere un caso, anzi non solo non è un caso, ma è direttamente vostra responsabilità, che vi accanite a scegliere sempre l'uomo che vi confermerà la vostra "percepita" inadegutezza.
Questo il succo del discorso, con una serie di informazioni di psicologia nemmeno tanto spicciola (tanto di cappello per il collegamento agli stili di personalità) e una serie di racconti tratti dalla vita dell'autrice che rendono il tutto molto scorrevole e divertente, anche se questo libro non è affatto breve ed è parecchio denso. Una citazione di merito per le vignette sparse random che alleviano ancora di più racconti che, in alcuni casi, fanno anche rabbrividire.
C'è anche da ricordare che spesso le violenze più efferate si svolgono tra le pareti domestiche, frequentemente da parte del partner, quindi non pensiate che le profonde ragioni delle relazioni alla fine non sono mai comprensibili in toto, un buon 90% non solo è spiegabile, ma anche largamente predicibile.
Un libro che non è soltanto un manuale di autoaiuto, che anche una chiave di lettura per una serie di situazioni che partono dalla nascita e continuano a condizionarci per sempre, anche se in certi casi la consapevolezza aiuta a tirarsene, almeno in parte, fuori.
Gracias por leerlo (creo).

martedì, gennaio 08, 2008

Klaas Huizing "Il mangialibri" Neri Pozza 7.00€
Questo libro l'ho letto tanto tempo fa, e nemmeno me lo ricordo bene, anzi proprio male.
A occhio e croce erano due storie, la prima riguardava Tinius, parroco della Sassonia che uccideva per procurarsi i soldi per comprarsi i libri (e non fate finta di non capire che questo è un avvertimento), il secondo riguardava un uomo che ai giorni nostri si metteva sulle sue tracce fino ad arrivare a ricalcarne le ombre. C'era anche qualcos'altro, una storia nella storia, adesso non mi ricordo. Quindi perchè scrivere una non recensione come questa? Fondamentalmente perchè questo era un bel libro, quello che mi rimane era una bella sensazione e poi con questo titolo e con la storia di uno che uccide per procurarsi i libri (il mio tessorro) non potevo che parlarvene io...
Ne approfitto anche per informarvi che babbo natale nelle vesti del gonzorte è stato molto prodigo con me quest'anno, permettendomi di accedere a 3/4 librerie senza remore, il che mi ha fruttato un discreto bottino di 18 libri, più 3 ricevuti per regalo da Emilia (grazie ancora) e 4 nuovi nuovi da Dublino, il che mi porta ad una quantità smodata di libri in coda, ne approfitterei per iscrivermi a questa sfida.
Domani metterò un post con l'elenco dei prescelti.

domenica, gennaio 06, 2008

Un augurio di fine feste....
Troppo spesso rendiamo onore alla spavalderia e a chi esercita la forza
Troppo spesso scusiamo coloro che costruiscono la loro vita sui sogni infranti di altri esseri umani
Ma una cosa è chiara, la violenza genera violenza
la repressione genera rappresaglia
E soltanto la pulizia di tutta la nostra società
Potrà estirpare questo male dalla nostra anima
Quando si insegna ad un uomo ad odiare ad avere paura del proprio fratello
Quando si insegna che un uomo ha meno valore a causa del colore della pelle o delle sue idee
O della politica che segue
Quando si insegna che chi è diverso da te minaccia la tua libertà o il tuo lavoro o la tua casa o la tua famiglia,
Allora si impara ad affrontare l'altro non come un compatriota, ma come un nemico,
da trattare non con la collaborazione ma con la conquista
Per soggiogarlo e sottometterlo
Impariamo in sostanza, a guardare ai nostri fratelli come alieni
Uomini alieni con cui dividiamo una città, non una comunità
Uomini legati a noi da un'abitazione comune, ma non da un impegno comune
Impariamo solo a dividere solo una paura comune, soltanto un desiderio comune di ritiraci gli uni dagli altri, soltanto un impulso comune, a reagire al disaccordo con la forza.
La nostra vita su questo pianeta è troppo breve, il lavoro da svolgere è troppo vasto, perchè questo spirito prosperi ancora a lungo nella nostra nazione
E' evidente che non possiamo bandirlo con un programma, né con una risoluzione, ma possiamo forse ricordare, anche una sola volta, che quelli che vivono con noi sono nostri fratelli, che dividono con noi lo stesso breve arco di vita che cercano, come facciamo noi, soltanto la possibilità di vivere la propria vita con uno scopo ed in felicità, conquistandosi la realizzazione e la soddisfazione che possono.
Sicuramente il legame di un destino che ci accomuna, il legame di scopi che ci accomunano, può cominciare ad insegnarci qualcosa.
Sicuramente possiamo imparare, almeno, a guardare chi ci sta intorno, il nostro prossimo, e possiamo cominciare a lavorare con maggiore impegno per ricucire le ferite che ci sono tra di noi per tornare ad essere fratelli e compatrioti nel cuore".
Robert F. Kennedy

... e un grazie a Stefano che ce l'ha ricordata.

giovedì, gennaio 03, 2008

Cominciamo l'anno con nuove porcate
...e purtroppo no, non mi riferisco ai dolci che avanzano dalla notte di capodanno, per quello abbiamo già provveduto a programmare una befana adeguata!
Mi riferisco all'idea di b0ndi (liberi di inserire in questo spazio qualsiasi epiteto vi sia venuto in mente successivamente alla lettura del nome) di sospendere l'efficacia della legge 194. Questo significherebbe non un attacco diretto, o no cari miei troppe responsabilità, ma piuttosto il sospendere la legge e quindi il rendere impossibile l'applicabilità della stessa.
Detto questo ci tengo a sottolineare che ulteriori informazioni a riguardo potete trovarle qui, ma credo sarebbe necessario informare il PD che se solo si azzarda al dialogo sull'argomento possono dimenticarsi il mio voto e quello di parecchi altri. Sembra intimidazione? Lo è.