mercoledì, giugno 04, 2008

Once - 2006 Irlanda

... se non amate i film piccoli, poveri e indipendenti, se la telecamera a spalla tipo video amatoriale vi disgusta e vi viene l'orticaria appena sono presenti più di due canzoni in una pellicola...questo film non fa assolutamente per voi.
Cambiate fila, andate a vedere Indiana Jones (io l'ho dormito per metà, ma pare piaccia). Certo, sbagliereste.
Perchè Once è un vero gioiello.
Dolce, semplice e completamente basato sul sottotesto, è la storia di un busker dublinese (Grafton Street riconosciuta in tre picosecondi...gongolo) che come molti artistoidi e purtroppo molti uomini, si trova in una sorta di empasse emotivo e pratico, tornato a vivere da papà, con una storia struggente alle spalle in cui si crogiola per scrivere musica e tante canzoni sulla sua agenda.
Lei è un'immigrata della repubblica ceca, pianista, una Amelie concreta e con i piedi per terra, che una sera lo avvicina, affascinata dalle sue canzoni e che gli ridarà la voglia di tentare, di fare della musica il proprio lavoro e molte altre cose e sorrisi e possibilità che non vi dico per non rovinare nulla.
Niente è banale e questo film respira e vive di piccoli dettagli.
Unico neo, tanto per cambiare, il doppiaggio, che da alla ragazza un bell'accento da sfollata rusky che poco ha a che vedere con la voce reale della protagonista...ma giusto per trovare il proverbiale pelo nell'uovo.
La canzone "portante", Falling slowly ha vinto l'Oscar quest'anno ed è a dir poco splendida. Ovviamente secondo la gonza scrivente...

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