mercoledì, aprile 30, 2008

NEL FRATTEMPO.....
Mentre l'Italia completava con Roma la sua svolta a destra, le vostre gonze con tutto il gonzorzio, sono andate al picnic-raduno dei bookcrosser che il 25 aprile si è tenuto a Villa Ada con conseguente "liberazione" di un centinaio di libri in quello che i passanti hanno chiamato il viale degli alberi delle idee. Persone nuove, persone conosciute, anobiani corsari e nuove arrivate come noi, fa bene vedere come ci sia ancora gente che si riunisce per parlare di libri e conoscersi; per ogni ulteriore informazione potete andare sul loro sito che è questo, specialmente se trovate in giro libri con l'etichetta del bookcrossing, io ne ho lasciati parecchi...
Sempre grazie a questa iniziativa mi sono letta tre libri: Federica Bosco con "L'amore non fa per me" seguito di un precedente romanzo che si inserisce con tutti i diritti nella chick lit di origine italiana, senza infamia e senza lode, finale a sorpresa più per il tipo che per quello che accade.
Mi sono sparata uno di quei manuali di auto-aiuto new age di Depak Chopra, perchè mi incuriosiva il titolo "Mente giovane corpo intelligente" e ne ho dedotto che fosse in assoluto la cosa migliore del libro, che prevede di metterci solo due ore prima di andare a letto, tra massaggi con oli essenziali, bagni rilassanti con musica e candele più tisane varie, il tutto da fare non più tardi delle nove mezza, eh già ma se io riuscissi ad andare a dormire prima delle nove mezza invece che arrivare a casa a quell'ora non sarei certamente stressata, comunque, andiamo avanti.
Libro bellissimo invece l'ultimo bookcross: "Il bosco degli urogalli" di Rigoni Stern, racconti di cacce, rientri dalla guerra, passeggiate seguendo orme di volpi e legami che definire amicizie sembra riduttivo. Chiaramente lui è uno dei miei autori preferiti e andavo piuttosto a colpo sicuro, ma insomma, in quest'epoca di cambiamenti fa piacere sapere di poter sempre contare su qualcosa che permane.
Per finire ieri all'auditorium avevamo la prima esecuzione di una sinfonia per tromba solista "Hard Peace", che, mi spiace ripetermi, come tutta la musica moderna non mi dice niente a parte il fatto che evidentemente non la capisco proprio. Fortunatamente a seguire c'era la Nona di Beethoven, che a quel punto mette in secondo piano il fatto che siamo in mano a gente come bossi e il sindaco ha un passato di tutto rispetto come picchiatore fascista, voglio dire chissà quanto si è preoccupata sua mamma quando era giovane e tornava pestato a sangue e invece la violenza paga, così come la furbizia, l'arroganza e l'appiattimento culturale mediato dalla televisione, mi raccomando tutti alle prossime selezioni per il grande fratello!!

sabato, aprile 26, 2008

Lucía Etxebarria, Una historia de amor como otra cualquiera, Espasa Calpe.
Altro libro di una delle mie scrittrici spagnole preferite, a conti fatti probabilmente anche l'unica che ho letto...
15 storie dove l'amore si presenta nella sua forma peggiore, quella cioè che con varie forme di gravità assume dopo essere finito o mal interpretato o travisato o utilizzato come scusa o come aberrazione.
I racconti spaziano dall'incesto all'abuso, dal maltrattamento alla sindrome borderline, ma non sono così terribili come potrebbe sembrare a prima vista, sembra quasi, anzi, che le donne ne escano, pur se vittime, in un qualche modo vincenti, perchè hanno ripreso in mano le redini della propria esistenza.
Decisamente peggiore figura ci fanno gli uomini, quasi macchiette e caricature dei bastardi delle soap opera oppure esempi cartacei di coloro che conosciamo tutte, quelli che fanno passare millenni prima di prendersi una pur minima responsabilità e poi parlano della sindrome di Peter Pan come se fosse un buon alibi.
Non è un brutto libro di racconti e non è nemmeno scritto male, ma forse non è nemmeno così necessario leggerlo, secondo me.

giovedì, aprile 24, 2008

Teatro Valle - Pensaci Giacomino - Enzo Vetrano e Stefano Randisi
Io detesto Pirandello, i suoi romanzi mi danno fastidio, provo quel sottile senso di disagio che lo accomuna al Ballard di Crash e all'American Psycho di Ellis, insomma di lui ho letto il minimo indispensabile e giusto perchè in quinto portavo italiano. Rispetto a questo, quando la mammonza mi aveva accompagnato all'esame di maturità (più per assicurarsi che l'avrei fatto che per darmi supporto) mi aveva chiesto quale fosse l'argomento che sapevo di meno, la mia risposta fu, ovviamente, Pirandello; la prima domanda che mi fecerò infatti riguardava la Weltanschauung pirandelliana....bella pè mè. 40.
A parte questo breve salto nel gonzomondo ieri, sempre la mamma che non se ne fa una ragione perchè lei lo adora, mi ha trascinato a teatro per vedere quest'opera che mi è proprio piaciuta. Non solo per via degli attori, che sono stati sicuramente bravi anche se ho trovato a tratti, l'interpretazione di Vetrano un po' "esagerata", ma anche per il fatto che sia decisamente molto attuale. Si potrebbe trasportarla al giorno d'oggi, senza che perda nemmeno un po' del suo senso. Il mondo visto con gli occhi della "gente", quella stessa gente che stabilisce il lecito e l'onorevole, a patto di sacrificare sull'altare del onore tutti gli affetti più sacri. Sarà che poi in questo momento in cui la famiglia assoume un valore anche in termini politici, oltre che religiosi e sociali, non farebbe male a nessuno rivederla, così, io la butto là: a teatro fino al 27 aprile, quindi sbrigatevi...

lunedì, aprile 21, 2008

David Sedaris - Me parlare bello un giorno - Oscar Mondadori
Ci sono due cose che non dovrei mai fare, la prima è andare in giro senza un libro o l'internazionale, perchè passo moltissimo tempo sui mezzi e non ho mai la fortuna di trovare la free press in giro; la seconda è andare nel reparto dell'usato di Mel con qualcuno che conosco, questo perchè, sistematicamente, la persona che mi accompagna prenderà dagli scaffali il libro che non avevo visto e che da quel momento diventerà quello che più di tutti desideravo.
Nella mia ultima sortita in libreria, che mi ha fruttato l'ira del gonzorte e qualche tomo classico, ho avuto la fortuna di ri-trovare questo libro che aveva precedentemente preso la gonza alta e che mi incuriosiva da parecchio, specialmente perchè la copertina è tutta rosa e io vengo inevitabilmente attratta inesorabilmente da tutto quello che è di questo colore.
Mentre lo portavo a casa l'ho cominciato a leggere, perchè non avevo il libro del momento con me e non sono riuscita più a smettere. L'autore attraverso una serie di paragrafi brevi e divertentissimi racconta della sua vita a partire dalla sua infanzia con disturbo di pronuncia, ennesimo di sei fratelli con il padre ingegnere di origine greca, per finire alla sua attuale vita con il compagno in quel di Parigi, dopo che la città è stata scelta per le sue leggi pro-fumatori.
Ogni capitoletto è un capolavoro di ironia e divertimento che mi hanno fatto più volte venire le lacrime agli occhi. Se all'inizio assomigliava all'Eggers dell'opera struggente, se ne distacca poi per diventare sempre più caustico e, anche se i racconti non seguono un andamento cronologico, alla fine sembra di essere uno di famiglia....e che famiglia!
Consigliatissimo, specialmente se si attraversa un momentino di tristezza, che ne so, magari post-elettorale o pre-ballottaggio...

domenica, aprile 20, 2008

AMSO
ASSOCIAZIONE PER L’ASSISTENZA MORALE E SOCIALE
NEGLI ISTITUTI ONCOLOGICI

CORSO DI FORMAZIONE PER VOLONTARI

61° Corso di Formazione per Volontari AMSO

Gli incontri saranno tenuti da Medici, Psicologi, Paramedici dell’I.F.O. ( Istituto per la diagnosi e cura dei tumori ex Regina Elena di Roma ) e da Assistenti AMSO, prevalentemente di Lunedì e Mercoledì dalle ore 16 alle 18 presso la Sede dell’Istituto stesso, via Chianesi, 53, ( EUR Mostacciano). L’inizio del corso è previsto nel Novembre 2008.
Titolo di studio richiesto: diploma di scuola media superiore.
Alla fine del Corso dopo un colloquio valutativo, seguirà il periodo di tirocinio sotto la guida di Assistenti anziani per iniziare l’attività di volontariato nell’Associazione.

PER PRENOTAZIONE AL CORSO E ULTERIORI INFORMAZIONI TELEFONARE DALLE ORE 9 ALLE ORE 16
AI NUMERI 06-4181822 / 06-52662107

Ente riconosciuto D.P.R. 16/5/72 n. 375 (Gazz.Uff. n. 205 7/8/72)
Iscrizione Registro Regionale D.P.G.R .n. 664 18/4/94
Codice Fiscale 9702544583
Sede legale: Via delle Messi d’Oro, 156 – 00158 Roma
Tel. 06 418 18 22 – 06 52662107 , Fax 06 418 18 22

sabato, aprile 19, 2008

L'attentatrice - Yasmina Khadra - Oscar Mondadori
Era da tanto che volevo leggere questo libro, mi aveva colpito già appena uscito, la storia è molto particolare: un arabo naturalizzato israeliano che diventa un chirurgo di successo e la sua amata moglie che, contemporaneamente, fa tutto il percorso per diventare una kamikaze e lui se la trova smembrata sul tavolo dell'obitorio senza nemmeno lontanamente sospettare.
La prosa è rapida, le parole scelte con cura, riusciamo quasi a vedere Tel Aviv e Gerusalemme attraverso gli occhi del dott. Amin, le ripercussioni del gesto della moglie che lo colpiscono mentre la sua vita va in pezzi, l'incapacità di accettare che la donna che ha sempre amato, coccolato, vezzeggiato e anche un po' venerato, sia stata capace di farsi saltare dentro un fast food pieno di bambini che festeggiavano un compleanno.
Ripercorriamo la ricerca di una ragione da parte di questo marito per il quale la moglie sembra aver compiuto l'atto di tradimento più grande, che si confonde anche con un tradimento di tipo sessualsentimentale, una donna che intuiamo, più che comprendere, dalle parole del dottore, dei loro comuni amici, dei parenti rimasti nei campi profughi, la tristezza di Jenin, l'abbandono di ogni tipo di speranza, il ripiegarsi per poi...esplodere.
Bel libro, rimane soltanto un po' evanescente, ma credo non sia proprio possibile fornire le risposte che probabilmente ho cominciato a cercare ad un certo punto della trama. Da leggere.

giovedì, aprile 17, 2008

Loredana Lipperini - Ancora dalla parte delle bambine - Feltrinelli, 15.00€
Tanti anni fa, proprio quando mi stavo iscrivendo all'università, avevo letto il precursore di questo libro (Elena Gianini Belotti - Dalla parte delle Bambine) perché si trovava a casa ed era della mammonza ed avevo pensato che sarebbe stato utile. Probabilmente lo pensava anche lei quando lo comprò, più o meno in occasione della mia nascita, il libro è datato, infatti, 1973.
Ci tengo a spezzare una lancia in favore dell'augusta genitrice: ci hai provato mammola, non è colpa tua se mi piace il rosa e mi sono sposata, sono io che ho bisogno di conformismo.
Il libro della Lipperini rimarca come in termini di emancipazione femminile, non solo nel campo del lavoro, qui in Italia siamo tornati a quello che può considerarsi un tardo medio evo. Parafrasando Pink: cosa è successo alle ragazze che negli anni '60 volevano diventare presidente? Sono le mamme di quelle che sculettano nei video di 50 cent (anche se personalmente preferisco Snoop Dog).
C'è stata una rapida involuzione dagli anni del femminismo cui è stata data la maggior parte delle colpe e nemmeno un merito, le idee che portava avanti sono diventate come un problema anacronistico e quindi da dimenticare. Se adesso le ragazzine sono sessualmente disinibite è colpa della liberazione sessuale e non del fatto che sembra sempre di più che l'unico scopo della donna sia quello di ottenere un po' di attenzione, e come si sa, passando dalla sessualità l'attenzione si riceve semplicemente più in fretta, ma conseguentemente dura anche di meno.
Se ne parla anche qui.
La Lipperini fa una disamina critica ed attenta di tutta una serie di situazioni, a cominciare dai cartoni animati (e fumetti) passando dai libri di lettura delle elementari ed arrivando all'epidemia dei Disturbi del comportamento alimentare, e di come le donne siano tornate, specialmente in alcuni frangenti, ad essere trattate come semplici oggetti, date per scontate o considerate come domestiche sempre in servizio. Le richieste alle donne attuali passano dall'essere soddisfatte del proprio lavoro, al gestire una maternità nel migliore possibile dei modi, all'avere successo come madri, mogli etc. Nel frattempo tutto il nostro immaginario, più o meno collettivo è costellato da donne statuarie che si realizzano prendendosi cura del proprio corpo ed essendo sempre al massimo nel lavoro, nella cura dei figli e della casa oltre ad avere un matrimonio di successo; ma la realtà parla di donne che lasciano il lavoro dopo aver fatto dei figli, di donne che sono costrette ad accettare lavori sottopagati e non congruenti con la loro preparazione e di una marea di matrimoni che si sfasciano, senza contare la statistica che evidenzia come il 90% dei crimini si verifichi in ambito familiare, una specie di guerra dei roses senza danny de vito.
Il succo del discorso è che essere donne non è facile, esserlo al di fuori dei canoni imposti lo è ancora di meno, ma soprattutto è difficile educare figlie che siano empancipate come minimo dalle aspettative sociali, familiari e contestuali. Donne che non trovino una ragione ultima dell'esistenza nel principe azzurro e che non siano disposte ad accettare assurdità da uomini, solo perchè le paroline magiche sono diventate "ti amo", specie di passepartout che giustifica, in ultima analisi, anche eventuali omicidi.
Non è facile vivere, ma vivere da donne ancora meno.

mercoledì, aprile 16, 2008

Milena Agus - Ali di babbo
Terza fatica della scrittrice che con Male di pietre, recensito qui, ha sbancato il botteghino, in termini libreschi, e sono quasi sicura che anche questa nuova favola moderna lo eguaglierà.
La storia, narrata in prima persona da un'adolescente, racconta un microcosmo sardo, un piccolo paradiso salvato dalle speculazioni edilizie dove vivono due famiglie con in mezzo Madame, amante del francese che si veste con i ritagli delle tovaglie e che grande peso avrà nella vita della ragazza. Suo nonno rimane per gran parte del romanzo non solo l'unica figura maschile, ma anche il miglior alleato di Madame per salvaguardare la costa sarda, l'unico che la riterrà non stramba, quanto piuttosto il prototipo dell'uomo del futuro, quello che si preoccuperà cioè più della natura che dei soldi o dei profitti.
Le ali di babbo indicano i lenzuoli che si sollevano nella mente della ragazzina e che la portano a pensare che il padre, scomparso per debiti di gioco, sia morto ma che le sia sempre vicino, mentre la madre, che accanto le è davvero, vive in un costante stato di prostrazione indotto da una sindrome di affaticamento perenne.
Altri personaggi si susseguono nella trama, quasi tutti amanti di madame, che la usano ma non l'amano, fino a quando arriverà qualcuno che la chiamerà con il suo vero nome: Agnese.
Delicata fiaba moderna scritta in modo molto scorrevole e capace di suscitare ottime sensazioni, le stesse che la Quinta sinfonia di Mahler, ieri all'Auditorium, non è riuscita nemmeno lontanamente ad evocare, però insomma, mica è sempre domenica....

lunedì, aprile 14, 2008

LUDWIG VAN BEETHOVEN - SINFONIA N.3 EROICA, SINFONIA N.5
ZUBIN MEHTA DIRIGE LA ISRAEL PHILARMONIC ORCHESTRA
Scrivo questo post prima degli exit-poll per cercare di far durare il più a lungo possibile quella sensazione di ineffabile, che ti fa sperare di passare ancora serate di questo genere e che c'è una speranza per tutto questo mondo che sta andando a scatafascio.
Questo biglietto è stato il mio regalo di compleanno e in assoluto uno dei regali più belli che mi siano mai stati fatti, peccato non averlo poi potuto condividere con stupendoboy, ma anche la sorellonza a fianco aveva i luccicotti.
Si comincia con la n.3, che non è la mia prediletta (adoro la quarta, sono decadente) ed è conosciuta come l'eroica in riferimento alla figura di Napoleone come ispiratore, al quale però non verrà mai intitolata, perchè Ludwig non sembra avesse apprezzato particolarmente il fatto che dopo aver fatto il console si fosse proclamato imperatore (gossipp d'annata).
Una nuova concezione di sinfonia quindi, che aumenta anche nella durata dei movimenti e nella sua globalità e che rielabora l'idea della sinfonia classica, sia nell'inserimento della marcia funebre, sia per il finale, che nella forma di libera variazione verrà anche ripresa poi in seguito nella nona sinfonia.
Dopo l'ntervallo si ascolta la sinfonia n.5, probabilmente la più famosa del mondo e non a caso inserita nel disco d'oro che la sonda Voyager porta a spasso per lo spazio dal 1977.
Chiunque ascolti l'inizio di questa sinfonia può proseguire a canticchiarla e diciamo che questo, più di ogni cosa, può dare un'idea della bellezza di questa musica, senza contare il fatto che ha fatto da colonna sonora a milioni di film, pubblicità e fumetti, non ultimo V per Vendetta.
Qui i quattro movimenti si inseguono e corrono lungo una stessa idea di base e portano poi a compimento la situazione di conflitto inizialmente generata [tranquilli sto riassumendo il libretto di sala] che sembra si configuri in musica come la proiezione dell'etica kantiana, contemporaneo del musicista.
Due parole su uno dei direttori d'orchestra più famosi del mondo che con i suoi movimenti sembra tirare i fili dell'orchestra che avvolge come una ragnatela e scuote al momento opportuno, mirabile.
Applausi scroscianti e due bis, poi si va a casa mentre passiamo davanti a varie personalità nel foyer e mercedes con autista in coda all'uscita, in questo la musica è democratica, a tutti viene offerto lo stesso prodotto.

sabato, aprile 12, 2008

No country for old men - McCarthy
Un po' di tempo fa, sempre su questi schermi, la mammonza aveva recensito il film, che non le era piaciuto e quindi aveva vinto quattro oscar, compreso quello per miglior film.
A quel punto mi sono presa il libro, anche perchè tendenzialmente preferisco leggere che guardare e poi perchè La strada , scritto dallo stesso autore, era uno di quei libri che avrebbe preso 4 stelle su anobii, quindi le premesse c'erano tutte.
Se la strada è stato un libro bellissimo che angoscia al punto tale di dover sospendere la lettura ogni tanto, quest'altro è invece un libro proseguito a singhiozzo da subito proprio per la negatività che trasuda dalle pagine.
Con i primi tre capitoli mi sono fatta un'idea di quello che sarebbe potuto succedere ai personaggi e sistematicamente gli è successo tutto il peggio del peggio del peggio che si poteva ipotizzare, ma se a volte, in questi casi, in preda alla sindrome di Stoccolma, si simpatizza con il cattivo, che vuoi o non vuoi, aveva la faccia di Javier Bardem, il pessimismo e il fastidio erano tali che non vedevo proprio l'ora che finisse tutto per quanto era pesante la situazione.
Capitemi, non è che sia scritto male, anche se forse prenderlo in inglese è stata un'aggravante, ma che non si salvi proprio nessuno, che non ci sia giustizia tanto meno divina e che alla fine nemmeno la morale, che magari potrebbe dare un senso, per me è stato spiazzante, ma la storia è molto bella, raccontata sia in prima che in terza persona e alterna scenari sempre nuovi.
Sono anche di indubbio valore i monologhi di Chigurh e Moss nei quali, senza troppe spiegazioni, l'idea del personaggio e del suo carattere arriva forte e chiara, così come quelli in prima persona dello sceriffo Bell, ma per riprendermi da questo libro dovrò rileggere tutto Calvin e Hobbes, anche solo per levare quel retrogusto amaro che mi ha lasciato.

venerdì, aprile 11, 2008

Stupore e tremori - Amelie Nothomb - Guanda 8 euro circa

Ebbene si! A dimostrazione del fatto che le Gonze, pur con gusti differenti, si ascoltano a vicenda e si fidano l'una dell'altra...nonostante la mia inveterata antipatia per la scrittrice "che si alimenta all'80% di cacao" e il suo look "sono scoordinata dal mondo, notatelo pleeze", mi sono fatta attrarre dallo scaffale dedicato alla Nothomb, da sempre apprezzata e consigliata dalla mia socia bassa, in particolare da questo romanzo snello, molto scorrevole e veloce, che racconta un anno di vita di ufficio in Giappone.

Un anno assolutamente autobiografico, molto desiderato da Amelie (nata a Kobe e da sempre ansiosa di ritrovare il suo paese natale, trasformato in Paradiso nella sua mente) e come minimo surreale, agli occhi di una giovane ragazza occidentale trapiantata nella realtà di una enorme azienda jappo.

Le gerarchie, i riti, la concezione di obbedienza e il concetto maschilista secondo cui le femmine devono chinare il capo, dare meno fastidio possibile e non aspettarsi felicità nella vita si apriranno davanti agli occhi della protagonista, come un libro o meglio, come un dipinto quasi inafferrabile e privo di significato, ma paradossalmente dotato di grazia e di una bellezza struggente.

A causa di usanze e principi apparentemente assurdi la professionalità e la persona di Amelie (non del tutto priva di follia, va detto) saranno umiliate fino all'ennesima potenza, ma da questa esperienza saprà trarre forza e una personale e privata crescita da cui muovere anche per scrivere.

Devo ammetterlo, leggerò altri suoi libri. Domo arigato!

giovedì, aprile 10, 2008

IL NOSTRO BLOG NON VOTA BERLUSCONI
(e non gioca nemmeno la Champions League)

La generazione che ha vissuto la propria prima giovinezza negli anni Ottanta, sotto il segno di Craxi - ascendente Goldrake - ha visto lo sfacelo di una classe politica senescente e vetusta, apparentemente spazzata via dal pool di Mani Pulite. Ancora ricorda le monetine lanciate su Craxi ed il filo di bava che pendeva dalla bocca tremante di Forlani durante gli interrogatori. Svezzata con tali orrori, era quasi naturale che sconfinasse nel più ovvio qualunquismo. Fortunamente, ma solo per il fatto di aver fatto rinascere in molti un attaccamento alla Cosa Pubblica sempre più vilipesa, è sceso in campo il Piazzista della Libertà che, volenti o nolenti, ha forgiato la Nuova Italia (come dimostrava Nanni Moretti ne Il caimano). La classe operaia, sempre più disperatamente ancorata all'aspirazione verso uno status "borghese", va a braccetto con le siure impellicciate che distribuiscono tartine canticchiando "Silvio, Santo Subito…". I giovani sono attratti dai manganelli della Destra più reazionaria e dalle pistole ad acqua che Bossi cerca di svendere dal suo gerontocomio. Ora, amici, ci troviamo ad un bivio: qui non è più questione di "destra" e "sinistra". E' divenuto fondamentale impedire che la vera anomalia (Berlusconi) governi nuovamente l'Italia, tenendo sotto il giogo Fini e imboccando Bossi all'ora del brodino. E' il Piazzista delle Libertà che ci ha portati non più a votare per un ideale, ma solo a scagliarci l'un contro l'altro armati. Tolta questa piaga dal Paese, forse, rimboccandoci TUTTI le maniche, potremo vedere di far qualcosa per questa Italia, sempre più simile all'Argentina. Giusto con qualche Reality Show in più. Per queste ragioni, e per altro ancora, il mio Blog non vota per Berlusconi.

Contenebbia

Alcuni altri Firmatari (con mille scuse a chi non è citato):rearwindow06, Aivlis77, Alice64, Amalteo, Angi69, Antigone26, argeniogiuliana, Bellatrix74, Catpoet, Chiccama, Chirieleison, coaloalab, compagnidiviaggio, copperhead, Damiani, Darix73, deha, DreamLady, EdoEleStorieAppese, FamChinaski, fenicesulmare, Giuba47, heyhonan, HistoriaVbc, ilcanedisatana, ilmurodipeppe, Isa71, losteyeways, LucFaccenda, Macca, madworlds, MagoSilvan, mammaepoi, Mauro Piadi, meryem, molengai, muroalieno, Nuriape, palmarola, PaulTemplar, pears, PF1, piccolaJo, Raindog78, Senzabussare, SimonaCWords, Smillapiffi, Sophie71, snakeandladders, stevemcqueen, tuile, vadoinbici, Watkin
Pubblicate questo "manifesto" nel vostro blog, allo scopo di dargli la massima diffusione possibile. Grazie molte.

mercoledì, aprile 09, 2008

Gala Rachmaninoff - Auditorium Parco della Musica - Roma
Meraviglioso martedì all'insegna della grandissima musica questo, e pensare che quando ho visto che dovevo arrivarci a nuoto avevo anche pensato di cedere sul finale e invece...
Si comincia con il Concerto per pianoforte e orchestra n.3 in re minore (op.30) che giusto così per farvi capire è quello dove sbrocca il tizio su Shine (il Rach 3). Bellissimo.
Il pianista è Arcadi Volodos, proprio l'omone che serve per picchiare sui tasti in quel modo assurdo che sembra non possa che fare un gran casino cacofonico e invece quello che risulta è una musica meravigliosa; certe volte davvero mi andava in cortocircuito il cervello, perchè quello che vedevo non era affatto quello che sentivo, ovviamente secondo me. A seguire ti infila tre bis in cui sembra che gli abbiano cambiato le mani e le note leggerissime aleggiano nella sala come se fino a quel momento non avesse picchiato sui tasti come un disperato, spettacolo.
Nella seconda parte si cambia invece genere, il pianoforte va via, dopo 20 minuti tra bis e applausi e si parte con la Sinfonia n.3 in la minore op. 44 in prima esecuzione all'accademia.
Musica completamente diversa, come dice il libretto di sala "musica da cinema", ed è verissimo, ad occhi chiusi mi sembrava di veder scendere gli indiani dalla collina tra polvere e strepiti, oppure sentire il crescendo in cui due protagonisti di un film d'amore anni'50 si guardano negli occhi prima di darsi IL BACIO, a volte mi ha ricordato la musica di Henry Mancini, ma sicuramente è un problema mio. L'orchestra segue bene il suo direttore Andrè Previn e tutto scivola verso un delicato finale e quindi due parole di gossip: questo direttore è stato il primo marito di Mia Farrow (sposata in seconde nozze a cui ne seguiranno altre tre) nonchè il padre adottivo di Sun-Yi attuale moglie di Woddy Allen di cui sembra quindi essere il suocero. Non male essere il suocero dell'uomo che ti ha rubato prima la moglie e poi la figlia.
Domenica c'è Zubin Metha.

giovedì, aprile 03, 2008

Libri vari
Mi si sono accumulati parecchi libri da recensire quindi farò un unico post anche abbastanza sommario..
Cominciamo da quelli divertenti come "Il carro magico" di Lansdale, dove come al solito in Texas torniamo ai tempi del vecchio west, con tanto di sparatorie e tiri al bersaglio, schiavi appena liberati e rimedi magici per ogni occasione. Il protagonista è un ragazzino che un uragano lascia solo al mondo e che si aggrega ad una comitiva un po' sgangherata composta da un pistolero imbonitore, un nero factotum, un gorilla da combattimento ed una salma con proprietà quanto meno peculiari. Magia e sparatorie mischiate al modo Lansdale, insomma un bellissimo libro che assomiglia più all'ultima caccia che al drive in, ma io sono assolutamente di parte per quanto riguarda questo autore che si allinea tra coloro dei quali leggerei e loderei la lista della spesa senza nessuna remora...
Nella stessa casella s'infila anche il mio padre adottivo - che ancora non lo sa - Erri De Luca con Pianoterra, anzi una nuova edizione di un suo vecchio libro, ma non me la tiro tanto perchè nemmeno sapevo che esistesse fino a che non l'ho letto nella prefazione. Una serie di brevi capitoli sulla vita vista appunto da un piano basso, per quanto IMHO Erri di basso non ha proprio niente; ogni parola sufficiente a se stessa, emozioni a pioggia e consapevolezze che colpiscono come magli perforanti, insomma un libro di un bello da fare quasi male, scritto con quello stile asciutto e scorrevole che rende questo scrittore italiano un grandissimo e non provate nemmeno a contraddirmi o scateno l'inferno.
Continuiamo con una delle uber vaccate che mi caratterizzano e cioè I guardiani della notte, primo di una serie attualmente composta da quattro libri totali dello scrittore russo Sergej Luk'janenko. Misto tra filosofia, etica, vampiri, mutantropi, streghe e quant'altro, questo primo libro di quella che sembra essere una saga si presenta come un insieme di tre racconti lunghi che hanno come unico protagonista Anton, guardiano che si muove in una Mosca attuale, magari in una realtà parallela, dove le forze del bene e quelle del male hanno stipulato una tregua perchè altrimenti ci sarebbe stato un vicendevole annientamento.
Scrittura non particolarmente scorrevole anche perchè, pur trattandosi di un romanzo tra il fantasy e l'horror i dilemmi etici prendono parecchio spazio, per esempio quando il bene comune deve essere sacrificato in base ad una scelta basata sul libero arbitrio e si può parlare di libero arbitrio quando siamo tutti pedine di un gioco più grande che non conosciamo e il cui destino è già scritto? Insomma se vi piace il genere, come succede a me anche se i vampiri qui hanno solo un ruoletto decisamente secondario, promette bene, ho già gli altri tre volumi quindi vi terrò aggiornati, ma immagino che riuscirete comunque a dormire...
Breve parentesi sempre in tema di uber vaccate per informarvi che abbiamo visto Jumper e non vale la pena nemmeno per sbaglio, persino il montaggio fa schifo e anche la colonna sonora....per essere precisi non si salva niente, tra l'altro l'attore era pessimo sia come Jedi che come Jumper, se fossi in lui respingerei il prossimo copione con la J, non gli porta niente bene.
Altro mini libro è Gocce di Sicilia di Camilleri, brevi racconti e aneddoti in puro stile siculo che sembrano raccontati da Montalbano, senza infamia e senza lode, ma strettamente per collezionisti dello scrittore rauco.
Per ultimo abbiamo Controinsurrezioni di Evangelisti e Moresco, comprato ovviamente perchè del primo non mi perdo quasi mai niente, se possibile, mentre il secondo non lo conosco e da quel poco che ho letto, continuerò così. Il problema però di questo libro con il 30% prchè oscar mondadori è che non mi ero accorta che mancavano le ultime 10 pagine, tra cui le ultime 5 del racconto di Moresco, così mi è toccato leggerle da Mel, ma comunque il secondo racconto non credo nemmeno di averlo capito, sia perchè scritto come sceneggiatura, sia perchè confuso. Quello di Evangelisti invece è ambientato durante il risorgimento a Roma, nel 1849 e offre uno spaccato di trastevere assediata dai francesi e della fuga di Garibaldi, ma siccome la mia ignoranza è immensa posso solo dire che la storia per quanto triste è scritta molto bene, ma non ho ulteriori informazioni sul background quindi mi è rimasta un po' come sospesa. Avrei dovuto leggermi qualcosa, ma per adesso l'enciclopedia della storia di repubblica l'ho solo collezionata e quello che mi rimane di questo libro è l'attenzione alle prossime compere per verificare che le pagine ci siano tutte.
In sospeso ho attualmente lasciato Duma Keys perchè intrasportabile sulla metropolitana e Murakami perchè non riesco ancora ad entrare nel libro, sono passata a McCarthy per la sfida delle nazionalità, ma stasera ho fatto un tuffo estemporaneo in Ali di Babbo di Milena Agus perchè me l'hanno prestato ed è molto molto carino.