mercoledì, marzo 19, 2008

Auditorium Parco della Musica: Jupiter & Requiem - Mozart
Vi cito il libretto di sala: ...la Sinfonia Jupiter deve il suo nomignolo postumo all'equilibrio interno, olimpico, dei due grandi movienti estremi, animati da una dialettica interna che si risolve nella conciliazione degli opposti....Mozart riesce dunque a fondere due principi di scrittura constrastanti, quello di un sinfonismo moderno e dialettico e quello dell'antico contrappunto, ossia dell'intreccio serrato di più melodie parallele ed autonome.
Aggiungerei solo che il secondo movimento commuove come poche cose riescono.
A me piace, è piaciuta e mi piacerà sempre perchè non la capisco ma mi lascia delle buone sensazioni, anche se diverse da quelle che mi suscita il Requiem, specialmente nel suo Dies Irae, che sono sicura agisca come lo iodio sulla mia tiroide, alternavo brividi a colpi di calore ed escluderei la menopausa come ragione possibile.
Il Requiem sono una cinquantina di minuti di una messa per i defunti gregoriana, con tanto di Kyrie, Confutatis e Lacrimosa, ma il Dies Irae è assolutamente inarrivabile.
Quello di Mozart lo trovate qui, ma quello che mi piace più di tutti è questo, è di Verdi [per quanto bandistico] e mi fomenta più dei Rammstein.
Come commentavamo con il convalescente Plasson [sempre grazie a te amico mio], quando le "signore" dell'auditorium hanno da commentare acidamente solo sull'abito del soprano è evidente che sul resto non c'è niente da dire, io continuo però ad avere la sensazione che questo auditorium nuovo abbia un suono più ovattato di quello vecchio, ma chi sono io per rompere le palle a Renzo Piano?

3 commenti:

Plasson ha detto...

Stavo aspettando :-)
Davvero preferisci Verdi?
Thò per una volta non siamo prefettamente d'accordo, meglio così, l'assoluta identità di vedute diventa noiosa :-), li ho sentiti tutti e due in quella sala e mi ha colpito di più quello del buon vecchio Mozart.
Sono contentissimo che te lo sia goduto tu.

Ti abbraccio.

Gonza ha detto...

@Plasson: oh sì preferisco il dies irae di Verdi (ho un animo bandistico evidentemente) questo significa che dedicherò il resto del mio tempo a portarti dalla mia parte, così comincieremo da Verdi e poi finirai al concerto dei kiss con me...

Plasson ha detto...

Noooo, che animo bandistico, è molto bello, ma Mozart Rules! Sembra quasi Bach con il parruccone tanto è fugato, su su, pensaci bene :-P
Per il concerto dei Kiss non c'è problema, c'è qui il tuo amico Robbè che mi sta già lavorando ai fianchi ;)
Un abbraccio.