sabato, marzo 31, 2007

Mario Rigoni Stern "Stagioni" Einaudi 10.80€

Non credo ci sia bisogno di dire qualcosa di più dell'autore, ognuno di noi dovrebbe, almeno credo, leggere qualcosa di suo, specialmente "Il sergente nella neve" o rileggere, se come me, ne avete avuto l'obbligo alle superiori, e magari non vi è piaciuto perchè imposto.

In questo suo ultimo libro tornano tutti gli argomenti cari a Stern, le montagne, la natura, la vita intesa in senso lato. Attraverso le quattro stagioni ci scorrono sotto gli occhi frammenti di vita passata, da tanto o da poco, ma sempre molto poetica pur nella sua durezza.

Ci può essere poesia anche in un lager oltre che in cima ad una montagna innevata, e questo è qeullo che più di tutto mi ha lasciato il libro, una delicata sensazione di dolcezza che pervade le pagine, una lettura di quelle che lasciano nell'anima una profonda calma e la sensazione che, nonostante tutto, la vita vale la pena di essere vissuta, fosse solo per vedere come va a finire.

Inutile dire che ve lo consiglio davvero tanto...

venerdì, marzo 30, 2007

La vita meravigliosa dei laureati in lettere - Alessandro Carrera - Sellerio, 8 eurini.
Il tempo è quello che è, la primavera e la pioggia fanno venire sonno...percio' vi lascio, come consiglio caloroso per il week end, la segnalazione di questo romanzo, uscito qualche anno fa.
Piccino, agile e assolutamente surreale, si porta con tutto e fa sorridere molto.
E' la storia, ricca di equivoci e personaggi felliniani, di Rino e Renato, entrambi insegnanti di lettere precari, che hanno in comune, oltre alle traversie lavorative, l' iniziale del nome (e per una serie di eventi, l'appartamento di Renato), ma non il modo di vivere la vita.
Dialoghi assurdi, arrivi e partenze oniriche, molta ironia e discreta classe, si legge in un soffio ed è leggero senza mai diventare stupido.
La mattina sotto le coperte è perfetto. Consigliato, in particolare, ai laureati in lettere e, tout court, ai precari.

giovedì, marzo 29, 2007

Di 5 per 1000
Cari amici, nessuna recensione stavolta, ma un breve suggerimento se ancora non sapete a chi devolvere il vostro 5 per 1000.
Vi segnaliamo due associazioni da noi conosciute come estremamente serie in modo che non possiate un giorno pentirvi di aver devoluto loro dei soldi, per quanti pochi o tanti che siano.
Vi ricordiamo che per devolvere il 5 per 1000 è necessario: a) firmare nell’apposito riquadro che compare sui modelli di dichiarazione dei redditi (cioè: CUD 2007 per chi non è tenuto alla dichiarazione; Mod. 730 per chi dichiara attraverso il CAF o il proprio sostituto d’imposta; Mod. Unico per chi dichiara direttamente o tramite fiscalista di fiducia), dove è scritto: sostegno del/delle organizzazione non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale e delle associazioni riconosciute che operano nei settori di cui all’art.10, comma 1, lettera a) del D.Lgs. n. 460/1997 b) indicare, nello stesso riquadro, il Codice Fiscale dell'Associazione a cui volete devolvere i soldi; c) firmare nuovamente in fondo alla pagina della dichiarazione, dove richiesto.
La prima segnalazione che ci teniamo a farvi riguarda l'Associazione per l'Assistenza morale e Sociale negli Istituti Oncologici (AMSO: www.associazione-amso.it; amso@ifo.it) il cui Codice Fiscale è 97025440583.
La seconda segnalazione riguarda l'Associazione Disabili Vitalba, Onlus nata nel 1998 come associazione di familiari di disabili nel territorio della Provincia di Roma Nord, attivamente impegnata nella tutela dei diritti dei disabili e nella promozione di servizi, strutture e iniziative atte a favorirne il recupero e l’integrazione sociale, il cui codice fiscale è 97151670581. La somma che le perverrà tramite la destinazione del 5 per mille dell’IRPEF servirà per la realizzazione di una casa-famiglia per disabili.(Vitalba: info@vitalba.it - Sito: www.vitalba.it).
Vi ricordiamo anche che la scelta di destinazione del 5 per mille non è alternativa a quella dell’8 per mille già prevista, e possono essere espresse entrambe. In entrambi i casi (5 per mille e 8 per mille) non c’è nessun aggravio di spesa per il contribuente dato che gli importi destinati vengono prelevati dall’IRPEF e sono a carico dello Stato. Sia per il 5 per mille che per l’8 per mille si può scegliere un solo destinatario.
Ringraziamo la mammonza e Flavio per la segnalazione e, se vi va, passate parola!

mercoledì, marzo 28, 2007

Sophie Kinsella "Shopaholic & Baby" Bantam Press 15.95 €

Eccoci qua a parlare di un libro che i nostri detrattori apprezzeranno in quanto decisamente frivolo, ma...come si dice Il faut cultiver notre jardin e andiamo avanti.
Quinto della serie che vede protagonista uno dei miei idoli di carta, la shopping-dipendente Becky Brandon (nèe Bloomwood) ora in attesa del primo figlio dal suo grande amore, nonchè attuale marito, Luke.
Tutto si complica quando, tra vari fraintendimenti, veri o voluti, Becky assume investigatori privati per indagare su una supposta relazione extra-coniugale del marito e si trova di fronte alla sua rivale, nonchè ostetrica, che gli vuole rubare il marito con messaggi in latino e presunti ritrovi tra amici. Il libro è divertente come gli altri e si snoda tra grandi magazzini, scarpe introvabili e scelte economiche quantomeno bizzarre, ma sicuramente piacevole se vi piace il genere che a quanto pare tira, perchè questa serie ha venduto molti libri in giro per l'occidente.
Ultimamente si è svolto un dibattito, iniziato da Savater sulle pagine de "El Pais" e continuato grazie alla traduzione de "La Stampa" e che potete trovare qui: http://letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/03/il_successo_edi.html
Così, se ritenete che leggiamo porcate potete parlarne direttamente con Maugeri ed evitare di passare di qua, perchè noi lo sappiamo già.
Buona lettura, la traduzione italiana dovrebbe arrivare verso maggio/giugno.

lunedì, marzo 26, 2007

Lansdale Joe R. "Freddo nell'anima" Fanucci 12.50€

Ho un po' paura a dirlo, ma Lansdale, per qualunque editore esca, ancora non mi ha mai deluso.

Questo ultimo racconto, pesca nella miscellanea che vede Freaks (film diretto da Todd Browning nel 1932) al primo posto tra i racconti, film, piece e quant'altro che narrano di storie ambientate all'interno del mondo circense.

La storia parte da un poco di buono che fallisce in modo misero e funambolico una rapina, è costretto a scappare da una madre in puterfazione della cui pensione usufruiva e da un paese dove tutti lo conoscono per quello che era, e viene raccolto da una carovana dove, piano piano riesce a farsi degli amici e anche un'amante. Tutto precipita quando l'amante comincia a chiedergli qualcosa di più oltre alla somiglianza con James Dean.

Si vedono una serie di argomenti e di parole già famose, come per esempio "Uno di noi" detto dall'uomo cane, non a caso ritornello di Freaks- http://it.wikipedia.org/wiki/Freaks_(film)- a Bill (inizialmente protagonista del racconto).

Questo è un libro dove la storia viene sempre narrata in prima persona, per poi cambiare "prima persona" diciamo, cosa che non mi era mai successa per altri libri.Sullo stesso genere vi consiglio di andare a vedere, se la "Compagnia dello scaldabagno" (http://www.loscaldabagno.org/Mailing/MailingList23062005.htm) dovesse rimetterlo in scena, "Freaks" opera teatrale basata sull'omonimo film in cui i nani vengono sostituiti dagli uomini/donne capra, ma di impatto veramente sconvolgente.
Io non amo particolarmente il teatro, ma stavolta varrebbe veramente la pena, specialmente se lo rimettessero in scena ai magazzini generali in cui il pubblico è seduto sugli spalti di una scenografia circense e tutto avviene sulla pista.

Mentre aspettate che lo ripetano, leggetevi il libro, vale la pena.

sabato, marzo 24, 2007

Andrea Camilleri "Le pecore e il pastore" Sellerio 10.00€


Nonostante mi fossi augurata che l'amato scrittore siciliano ri-uscisse presto per Sellerio (attento a ciò che chiedi perchè potresti ottenerlo) anche questo libro non mi è piaciuto, ma almeno è costato un prezzo non dico equo, ma quasi.

Romanzo storico per Camilleri, che comincia dalla saga della famiglia di Tomasi di Lampedusa, per arrivare ai giorni del banditismo in Sicilia al termine della seconda guerra mondiale, e si lega al caso Welby, attualità decisamente recente.

Però a me mancano le storie, sono d'accordo che Camilleri è in grado di dire sempre la sua sul governo e/o sulle ingerenze della chiesa in questo che tutto è tranne che un paese laico, ma io vorrei anche le storie assieme alla satira sottile, com'era tanto tempo fa.

Scrivi di meno, ma torna a scrivere storie, per favore.

venerdì, marzo 23, 2007

POST INFORMATIVO
Cari lettori di Libritudine, solo due righe per informarvi che la nostra amica Patty ci ha espressamente dedicato parte di un suo post.
potete trovarci a questo Link:
assieme ad altre segnalazioni tutte molto interessanti, se anche voi girate per la rete cercando il prossimo libro da leggere...Nel mi caso (gonza bassa) questo avviene con sconcertante regolarità nonostante abbia già molti libri da leggere sul comodino, effetto cocacola lo chiamerebbe qualcuno, ebbene sì .....sono un serial reader, non me ne vanto, ma me ne sbatto.

giovedì, marzo 22, 2007

The Buddha of Suburbia (1990) - Hanif Kureishi 18.500 lire
E dopo tante birre, le gonze, compulsive come sempre, possono tornare alla coca-cola.
O in questo caso al lassi* visto che Il Buddha delle periferie, opera prima di Hanif Kureishi, racconta la storia di una famiglia, allargata suo malgrado, di anglo-indiani di prima generazione.
Ambientato nei sobborghi di Londra, in piena ondata hippy anni 70, il romanzo scorre attraverso la voce di Karim, primogenito di babbo indiano e mamma british, ragazzo sensibile e tagliente, estremamente intuitivo e languido, dagli orientamenti sessuali in fase di sperimentazione, che viene a trovarsi di fronte alla separazione dei suoi, alla trasformazione del padre (il Buddha del titolo) e al matrimonio combinato della migliore amica.
Cambiamenti radicali e "moderni" portati avanti da personaggi quasi irreali trovano il proprio specchio nella disperata ricerca della tradizione di altri, tutti descritti dalla voce ironica e appassionata di Karim e danno un quadro grottesco di due culture agli antipodi, ma entrambe estremamente radicate (inglese e indiana) che vengono investite e digerite dalla sottocultura psichedelica e solo apparentemente "pace e amore" dei wannabies delle periferie.

Io lo sto piacevolmente rileggendo in lingua originale, per Bompiani la traduzione è a cura di Cotroneo, che dovrebbe lasciarci tranquilli (anche se la copertina è davvero brutta).
Per chi non ha tempo o voglia di leggerlo, dal romanzo è stato tratto anche un film (il protagonista è un sogno anche se poi è finito a Lost), ma sulla pellicola non ho opinioni dirette nè mediate.
Bella os di Bowie, pero'.

*Il Lassi, é una bevanda tradizionale asiatica, originaria dell'India. É fatta semplicemente mescolando yoghurt, acqua, sale e spezie tra le quali anche il cumino.

martedì, marzo 20, 2007

Recensire un fine settimana? Si può!!!

Soprattutto se è un fine settimana gonzico, in cui la alta e la bassa si vedono spesso e vivono le stesse esperienze (piu' o meno!!!), il we conosciuto da qui in poi come "i giorni della pacifica invasione irlandese di Roma".
Una allo stadio e una in Piazza del Popolo, una un po' piu' ferrata sulle regole e l'altra che forse ha visto 5 minuti di partita, una che se non la prendi a calci le cose non le fa e l'altra che i calcetti li sa dare che nemmeno Totti (e che da ieri ha una splendida maglietta - SUPREMEBEING - CREATED FIRST AMONG THE EQUALS -Thank you so much Ed, I'll never forget you):

- abbiamo visto Marcone Bortolami (che CI HA SCRITTO!) segnare una meta finale con la forza della disperazione e far perdere agli amici verdi il Sei Nazioni pur vincendo la partita (e siccome una delle due è nuova alle regole del rugby, compresa la sportività che sembra regnare sovrana, ha pure rosicato che per colpa nostra hanno vinto i francesi, da queste parti alè le bleu non si dirà mai).
- un irish in miniatura girare per la Piazza scandendo al megafono "sono rricco end single!" dietro indicazione delle scriventi, spalmate a ridere in un'atmosfera di gioia contagiosa!
- pizzerie, ristoranti, angoli e ovviamente pub invasi da risate e Sloncha.
- una persona affermare che avrebbe dato la vita per la propria patria, che ovviamente non è la nostra, e rimanere sconvolta del fatto che nessun'altro avrebbe fatto lo stesso.
- abbiamo visto che la curva nord è piena di cazzari perchè non c'era lo striscione per Renato anche se Renato allo stadio c'era e si era portato i suoi amici irlandesi che si sono pure visti un sacco di gol...
- ci siamo viste ingurgitare la nostra R.D.A. annuale di alcool in tre giorni, ma in modo alterno perchè uno potesse sempre essere tanto sobrio da guidare.
- abbiamo visto amici, amici di amici e nemmeno tanto amici, unire i loro cuori anche grazie alle tracce di sangue nell'alcool, ma comunque il cuore c'era e, come dicono loro, batte dalla parte giusta.
- abbiamo visto cose che voi umani....e questo grazie al rugby! Gonzalo, se ci sei, tutto ciò è anche merito tuo, bella pe' tè.

venerdì, marzo 16, 2007

Post di servizio
(l'ultimo, almeno fino a settembre!)

Miei cari.
La cabala ormai regna sovrana, anche se tra squalifiche meritate (BergaMauro), varicella (LoCicero) , infortuni (l'adorato GONZ(al)O Canale) e influenza sparsa sarà dura.
Vale la solita preghiera. Inno, birra, maglia azzurra, fair play e tifo stellare.
Per chi è a Roma, in Piazza del Popolo sarà allestito un megaschermo. Non perdete l'occasione per cantare, alzare il gomito e festeggiare in ogni caso con quei matti degli irlandesi (E' San Patrizio!!!).
Per tutti gli altri...placcate il divano. La7, dalle 14.
Sto sei Nazioni mi manca già...

mercoledì, marzo 14, 2007

Idelfonso Falcones LA CATTEDRALE DEL MARE Longanesi prezzo 18,60
(recensore esterno: ANNA)
A Lisbona mi è accaduta una cosa che ricordo con piacere; sono entrata in un negozio di musica e ho sentito parlare con grande entusiasmo di una cantante portoghese, Dulce Pontes. Non ho posto tempo in mezzo e ne ho comperato il cd: è stato “amore a primo suono”, mi è piaciuta subito e ho mantenuto per quel cd una grande passione.
Mi sono augurata che questa fortunata combinazione avesse a ripetersi quando, alcuni giorni fa, mi trovavo in libreria; ben due persone prima di me stavano acquistando quel libro, e la signorina alla cassa lo stava consigliando ad un terzo cliente. Era lì in bella mostra, in un ampio numero di copie, con le sue quasi 700 pagine incuteva rispetto e rigore per quella copertina scura che ritrae l’interno di una chiesa antichissima, in parte rischiarato da un fascio di luce che il bellissimo rosone lascia passare per concentrarsi su una figura umana che non rivela però il suo volto.
La quarta di copertina paragonava l’intreccio de “ La cattedrale del mare” di Ildefonso Falcones ai “Pilastri della terra” di Ken Follett, ed è con questa aspettativa che mi sono avvicinata alla lettura del libro. Ho aspettato di superare il fastidio doloroso che le scene di brutale violenza fisica e psichica con cui si apre il libro, nell’attesa che il romanzo acquistasse respiro più ampio e mi coinvolgesse, ma così non è stato. La narrazione è spesso interrotta da lunghe digressioni di tipo storico che per quanto nobili nell’intento chiarificatore delle vicende che vivono i protagonisti, rivelano un certo intento didascalico o comunque forzato visto che poco si integrano con lo sviluppo della trama. Se dai “Pilastri della terra” ho acquisito molte informazioni sulla vita nel Medioevo, qui non è accaduto perché ho avuto voglia di leggere velocemente date, nomi, eventi storici che poco sembravano costituire il “necessario” intercalare degli eventi della vita del giovane Arnau. La stessa vita di Arnau, disgraziata e stentata fin dai primi giorni, si sviluppa troppo lentamente e col chiaro intento di innalzare questo giovane al ruolo di eroe buono. Molte le sue tristissime vicissitudini e molte le dure prove che l’incredibilmente coraggioso ragazzo affronterà nella sua strada alla “perfezione”, saranno numerose le “tentazioni” che subirà e cui lui cederà, ma ne uscirà rafforzato e vittorioso.
E’ narrato quasi come un calvario quello che Arnau affronta per trasportare sulle sue esili spalle la sua prima pesante pietra, una tra le tante che diverranno i mattoni per innalzare la bellissima cattedrale dedicata alla Madonna del mare. Occorreranno 630 pagine di libro perché la cattedrale venga completata e Arnau ci venga presentato come uomo che ha raggiunto la felice serenità che la vita terrena può offrire, fatta della donna amata, rallegrata dai figli e benedetta dalla solidità economica.
Moltissimi i personaggi che affollano le scene di questo libro, molti i cattivi – permeati di avidità e potere - , pochi i buoni - che vivono di principi morali e rettitudine interiore; molti i soprusi dei cattivi, troppi i buoni che subiscono angherie e non possono ribellarsi e quando lo fanno – ad esempio il papà di Arnau – pagano con la vita. Qui i buoni sono troppo buoni, i cattivi troppo cattivi; l’unico personaggio che mi è parso credibile è l’ebreo Guillem che nella sua “logica” umanità cerca di sopravvivere fingendo la sua conversione al cattolicesimo, omette alcune verità al suo padrone-amico Arnau troppo esigente ed intransigente, dimostra di saper essere amico perché non abbandona nel pericolo, ma dimostra anche di aver bisogno di allontanarsi per salvaguardare se stesso.

martedì, marzo 13, 2007

Aggiornamenti da You tube - Renato for president
Vi ricordate quando abbiamo fatto un post sull'amico Renato (http://libritudine.blogspot.com/2007/01/you-tube-tutti-voi-gi-conoscete-you.html) che dalla terra di Albione seguiva il derby e senza sapere di essere ripreso andava completamente fuori di testa? Ai tempi il video era stato visto da un centinaio di persone. Attualmente Renato, dopo essere comparso sul sito della Community Lazio.net (http://www.lazionet.net/forum/index.php?topic=52185.0), vanta più di 5000 estimatori.
Da spaccarsi la ricerca sul forum dell'identità di Renato, 13 pagine (a ieri) di persone che lo eleggono laziale dell'anno, vice presidente e mentore personale, mi stavo sentendo male...
Il SUO ritorno previsto nel fine settimana con amici irlandesi al seguito per vedere il rugby (non dimenticate sabato pomeriggio Italia-Irlanda) arriverà poi al culmine con la celebrazione della sua presenza in curva nord domenica sera a Lazio-Empoli, dove sembra che i suoi fan esporranno lo striscione DIMMELO, DIMMELO! Abbiamo creato un mostro....
Siccome ci sentiamo un po' fautori anche noi del suo successo mediatico, tutto sommato, vi volevamo solo avvertire che il re dei filmati deliranti is coming to town e comunque, SEMPRE FORZA ROMA o al massimo, Italia.

lunedì, marzo 12, 2007

Per tutto il resto...

Costo dell'abbonamento per tre partite: 50 euro.
Felpa finta (in attesa della vera) : 20 euro
Birra e cioccolata: 20 a salire.
Salivazione azzerata, perdita battiti e urla belluine: lo dirà il mio medico.
La felicità di vedere quest'uomo schiacciare la palla e urlare insieme a noi, a pochi metri dal mio posto, tutta la liberazione di un 23 a 20...non ha prezzo.


PS E' ufficiale...portiamo bene!

domenica, marzo 11, 2007

Cin Cin Cinema 3 "Ho voglia di te" - e io di vomitare
Chi ci segue da un po' conosce le opinioni delle gonze rispetto a moccia, i suoi "libri" e i film tratti dagli stessi (http://libritudine.blogspot.com/2006/03/federico-moccia-o-dellinutilit-di.html). E allora perchè andare al cinema a vedere qualcosa che sai già che ti farà schifo? Non tanto per Scamarcio, che resta sempre un bel vedere, basta tenere le cuffiette dell'IPOD, quanto piuttosto perchè la tua bambina preferita, a cui per tanto tempo hai fatto da baby sitter, ti chiede se l'accompagni e sua mamma ti chiede per favore.
Questa è la premessa, un'undicenne e una di quasi 35 al cinema, circondati da 13enni.
Guardare un film con qualcuno a cui forse poi lo dovrai spiegare mi ha reso molto più attenta oltre che terrorizzata per il finale. Il libro lo avevo già letto e rimosso, ma avevo dimenticato la droga che scorreva a fiumi, il tentativo di stupro e quindi le scene di sesso, quelle che più mi "spaventavano" all'inizio, alla fine erano quelle che speravo arrivassero...
Il film fa schifo, è esattamente una menata adolescenziale come potete immaginare, sarà probabilmente campione di incassi per la fascia 11-17, ma il problema è un altro.
La cosa che mi ha spaventato è come il messaggio sia questo: non devi rispettare le regole, fai quello che ti pare, le altre persone si devono arrangiare e se fai degli errori ma sei sufficientemente figo comunque verrai perdonato, se sei un uomo. Se sei una donna zitta, soffri in silenzio e al massimo scopa.
Ora come glielo spieghi a una bambina di 11 anni che la vita, fortunatamente non è proprio tutta così, che non è obbligatorio fare uso di droghe in un certo contesto, nè cedere ad un certo tipo di ricatti in altri ambienti, ma soprattutto che non è normale dire ad una persona di amarla e portarsene a letto un'altra la sera stessa, nè che fare del sesso con qualcuno è sicuramente il modo più diretto ed immediato per conoscersi ed amarsi, anche se sicuramente ti dà tutta una serie di informazioni. Non lo sò, uscite dal cinema mi sono ritrovata a sperare che molti dettagli lei non li avesse colti, ma probabilmente sto solo nascondendo la testa sotto la sabbia...
Comunque, per farla breve, il film non merita nemmeno di essere visto in tv e per peggiorare l'orrendo la colonna sonora a base di tiziano ferro, cantata dalle spettatrici in sottofondo, è stata la ciliegina che ha fatto traboccare il vaso..

sabato, marzo 10, 2007

"Paura e disgusto a Las Vegas" Hunter S. Thompson, Bompiani 8.00€

Libro lisergico dall'inventore del gonzo journalism, morto suicida a 68 anni meno di un mese fa. Parlava di se stesso in terza persona il Dott.Gonzo, reporter di guerra e giornalista sportivo, oltre che scrittore di questo romanzo psichedelico e allucinato in cui racconta di un weekend tossico in nella capitale americana più finta del mondo.

Il libro, uscito inizialmente a puntate su Rolling Stone, è stato poi portato al cinema da Terry Gillam e interpretato da un fantastico Benicio del Toro assieme a Johnny Depp, film tra l'altro bruttarello IMHO.
Come storia è pazzesca, va presa a piccole dosi, quindi siccome ritengo dobbiate leggerla, ve ne posto una piccola parte:


[...] San Francisco e la metà degli anni Sessanta erano un bel tempo e un bel posto da vivere. Forse ha significato qualcosa. O forse no, alla lunga... ma nessuna spiegazione, nessun insieme di parole o musiche o ricordi può toccare la consapevolezza d'essere stato là, vivo, in quell'angolo di tempo e di mondo. Qualunque cosa significasse...La Storia è difficile da conoscere, per via di tutte le stronzate che ci aggiungono, ma anche senza essere sicuri di cosa dice la Storia pare del tutto ragionevole pensare che ogni tanto l'energia di un'intera generazione si concentri in un lungo bellissimo lampo, per ragioni che sul momento nessuno capisce - e che mai spiegheranno, retrospettivamente, ciò che è veramente acceduto. Il mio ricordo principale di quel tempo sembra aggrappato a una o cinque o forse a quaranta notti - o mattine molto presto - quando mezzo sconvolto lasciavo il Fillmore e, invece di andare a casa, prendevo la grandiosa Lightning 650 e sfrecciavo sopra al Bay Bridge a centosessanta all'ora con indosso dei calzoncini L. L. Bean e un giubbotto Butte da pastore... irrompevo di là del tunnel di Treasure Island sullo spettacolo di luci di Oakland, Berkley e Richmond, non molto sicuro su quale uscita imboccare una volta arrivato di là [...]... ma assolutamente certo che per qualunque strada fossi andato sarei arrivato in un posto dove la gente era ispirata e selvaggia, esattamente come me: nessun dubbio su questo...C'era follia in ogni direzione, a ogni ora. Se non attraverso la Baia, allora su al Golden Gate o già sulla 101 per Los Altos o La Honda...Potevi sprizzare scintille dovunque. C'era una fantastica universale impressione che qualunque cosa si facesse fosse giusta, che si stesse vincendo...E quella, credo, era la nostra ragion d'essere - quel senso di inevitabile vittoria contro le forze de Vecchio e del Male. Vittoria non in senso violento o militare: non ne avevamo bisogno. La nostra energia avrebbe semplicemente prevalso. Non c'era lotta - tra la nostra parte e la loro. Avevamo tutto l'abbrivio noi; stavamo cavalcando un'onda altissima e meravigliosa...Ora, meno di cinque anni dopo, potevi andare su una qualsiasi collina a Las Vegas e guardare verso ovest, e con gli occhi adatti potevi quasi vedere il segno dell'alta marea - quel punto in cui l'onda, alla fine, si è spezzata per tornare indietro. [...]

"Paura e disgusto a Las Vegas" , 1971, Hunter S. Thompson


Nell'edizione Bompiani c'è un utilie dizionarietto per capire al meglio citazioni e acidi presenti nel testo, le parole in questione, accuratamente "grassettate" hanno una specifica scritta da alcuni scrittori italiani, esperti nell'epoca della beat generation, alla fine del libro.
Questo libro è espressamente dedicato al gonzorte, nato con una ventina d'anni di ritardo rispetto a quanto avrebbe desiderato, peace&love amore mio.

venerdì, marzo 09, 2007

Post di servizio
Dato che nessuno qui è superstizioso, ma la prudenza non è mai troppa e l'ultima volta un post ha portato strabene...vi segnalo il nuovo blog di Capitan Bortolami nei nostri prediletti.
Domani, ore 16.30, Italia-Galles. Gliela possiamo fare.
(Io allo stadio urlero' anche per procura, ma vale la regola birra-pub-amici-paninoconlaporchetta-tifo)

giovedì, marzo 08, 2007

Cin cin Cinema 2 - Borat

La cosa piu' orribile che abbia visto in vita mia e non esagero.
Voglio la testa dei critici prezzolati e dei traduttori.
Talmente nauseante e inutile che non perdo tempo a cercare una sola foto.
Stasera mi rivedo Il posto delle fragole per espiare, fustigandomi con le pagine del Morandini.

martedì, marzo 06, 2007

Cin cin Cinema 1 - Saturno Contro

La particolarità è che questa volta non ho letto nessuna recensione espressa da alcun genere di media.
In compenso, qualsiasi amico/a nelle vicinanze si è sentito in dovere di darmi il suo parere a riguardo, prima che lo vedessi.
E per la maggior parte si è trattato di commenti negativi.
Sono quindi arrivata al cinema con un pregiudizio da ribaltare, piu' generosa del necessario, forse. Metteteci anche la fase da single estremamente pensierosa e avrete una mezza idea del perchè non posso stroncare questo film.
E' sicuramente un'opera "incompleta", sotto diversi aspetti. Sembra che nel primo tempo venga messa troppa carne al fuoco per poi toglierla velocemente dalla cottura nel secondo.
Certamente è un film che parla ad una generazione ben precisa, i quarantenni piu' che la sfigata e caotica genìa degli attuali trentenni cui appartengo, e che in questo caso sono satelliti, parti di un mondo che li accoglie, ma che non condivide pienamente con loro tutto (e nel momento in cui qualcuno tenta di farlo viene punito dagli dei).
Rimane pero' un film molto chiaro e ben recitato. Triste, ma non è detto sia un male. Personale, ma condivisibile, per alcuni aspetti. Utopico in molte righe forse e irritante in altre, ma non in modo inconsapevole.
Pierfrancesco Favino è davvero davvero bravo e Roma sembra una favola.
Da ieri poi è partito Cin cin Cinema (per un mese da lunedi a giovedi sconti su tutti gli spettacoli)...fatemi sapere.

domenica, marzo 04, 2007

Sandrone Dazieri "E' stato un attimo" Mondadori

Dall'ultima recensione su Dazieri (,http://libritudine.blogspot.com/2006/06/sandrone-dazieri-e-tutta-la-serie-del.html) mi ero ripromessa di non comprare più nessun suo libro, a causa della sua chiamiamola, leggera incazzosità, infatti me lo sono fatto regalare.

Questo romanzo non vede il solito Gorilla come protagonista principale, ma ritroviamo alcuni suoi amici come Valentina, l'Elefante e Mirko, oltre che una Milano, che ormai da bere ha veramente poco...

Santo si sveglia per terra nel bagno de "La scala" e si è perso gli ultimi 15 anni, cioè dal 1991 al 2006, probabilmente i più pieni degli ultimi 50, se escludiamo che uno perde la memoria con Bush e si ritrova con Bush, entrambi impegnati in una guerra del golfo, è proprio vero che l'erba cattiva non muore mai..

La storia si complica quando, da piccolo trafficante che era, il protagonista si ritrova coinvolto con la gente che conta e che tra l'altro ha avuto la pessima idea di farsi ammazzare mentre lui non aveva un alibi, oltre al fatto di non ricordarselo.

Tra varie donne e situazioni paradossali, la storia si legge in un attimo e non è scontata come potrebbe farci credere l'autore all'inizio, anche se l'argomento dell'amnesia non è proprio una novità, ma lo posso scrivere perchè lui (http://www.sandronedazieri.it/index.html) ha smesso di leggerci, così non si arrabbia.

Mi chiedo solo se il gorilla tornerà o questo sarà il primo di una lunga serie di romanzi che non vedrà più al lavoro il detective schizofrenico, se avete dei dubbi anche voi potete chiederglielo : http://www.myspace.com/dazieri
P.S. Tanti auguri principessina, li hai visti i flaminghi?

sabato, marzo 03, 2007

Licia Troisi "Cronache del mondo emerso - trilogia completa" Mondadori 20.00 €

Preso in libreria al volo consigliato da Renato l'amico irlandese, questo libro non mi ha deluso, anzi. Prendete Tolkien, mischiatelo con la saga di Shannara, che tra l'altro detesto, e quella di Dragon Lance, riunite assieme tutti i topoi classici del romanzo fantasy classico, a cui anche Paolini ha attinto a piene mani (cioè inserite i draghi e i cavalieri, assieme agli elfi, alle ninfe, etc.) mescolate ma non agitate ed otterrete un librone di 1300 pagine il cui unico problema, IMHO, è che in metropolitana è difficile da leggere, oltre che un po' pesantuccio.

Non sono molto in grado di recensire un libro di fantasy, perchè a parte quelli che assurgono agli onori della cronaca, non è uno dei generi che frequento molto, però è sia scorrevole che divertente e certe volte neanche troppo scontato, fa addirittura morire dei personaggi che uno non direbbe mai, almeno all'inizio.

Il protagonista, anzi la protagonista, è la mezzo-elfo Nihal della terra del vento, che assieme al mago Sennar sarà la predestinata per risolvere il conflitto che ormai da 40 anni imperversa sul Mondo Emerso. Tra talismani, spade, draghi e battaglie la storia è abbastanza come ve l'aspettate, ma non per questo meno piacevole, c'è anche un pizzico di romanticismo, in fondo l'autrice è una donna e qui potete trovare il suo blog: http://fracieloeterra.splinder.com/.

In effetti la storia della publicazione di questo libro è abbastanza divertente, perchè l'autrice racconta di avere scritto il primo libro della trilogia e poi averlo spedito a Mondadori, perchè era l'unica casa editrice di cui conosceva l'indirizzo...poi il caso ha voluto che Dazieri, che sembra lavorasse per Mondadori ai tempi e forse ci lavora ancora non lo sò, la chiamasse per dirle che la pubblicavano.

La cosa divertente è che appena ho finito di leggere il libro della Troisi, di cui tra l'altro è apparso il secondo volume (Le due guerriere) della seconda trilogia (Le guerre del mondo emerso) un paio di giorni fa in libreria (dove ritotorna Sennar, a quanto sembra) mi sono messa a leggere l'ultimo di Dazieri, di cui apparirà la recensione domani, quando il caso si incontra con la combinazione...Credo che aspetterò la trilogia completa e poi mi leggerò anche questa.

venerdì, marzo 02, 2007

INTERNAZIONALIZZIAMO I DIRITTI Cristovam Buarque
Splendida risposta del ministro brasiliano dell'educazione interrogato da alcuni studenti degli Stati Uniti...
La stampa nordamericana ha negato la pubblicazione di questo testo.
Durante un dibattito in un'università degli Stati Uniti il ministro dell’educazione brasiliano Cristovam Buarque, è stato interrogato su quello che pensava a proposito dell'internazionalizzazione dell' Amazzonia, proposta dagli USA.
Il giovane studente americano cominciò la sua domanda affermando che sperava nella risposta di un umanista e non di un brasiliano.
Risposta di Cristovam Buarque: - Difatti, in quanto brasiliano sarei semplicemente contro; qualunque sia l'insufficienza di attenzione dei nostri governi per questo patrimonio che è nostro! In quanto umanista, cosciente del rischio di degradazione ambientale di cui soffre l'Amazzonia, posso anche immaginare che l'Amazzonia sia internazionalizzata, come del resto tutto ciò che ha importanza per l'umanità.
Se, in nome di un'etica umanistica, dovessimo internazionalizzare l'Amazzonia, allora dovremmo internazionalizzare anche le riserve di petrolio del mondo intero. Il petrolio è importante quanto l'Amazzonia per il benessere e l’avvenire dell'umanità, malgrado ciò, i padroni delle riserve di petrolio hanno il diritto di decidere di aumentare o di diminuire l'estrazione di petrolio, come aumentare o no suo prezzo. Allo stesso modo, si dovrebbe internazionalizzare il capitale finanziario dei paesi ricchi.
Se l'Amazzonia è una riserva per tutta l’umanità, non può essere bruciata dalla volontà del suo proprietario, o di un solo paese. Bruciare l'Amazzonia, è grave tanto quanto la disoccupazione provocata da decisioni arbitrarie degli speculatori dell'economia globale. Noi non possiamo permettere che per il piacere della speculazione, si “brucino” le riserve finanziarie di paesi interi.
Prima dell'Amazzonia, mi piacerebbe assistere all’internazionalizzazione di tutti i grandi musei del mondo. Il Louvre non deve appartenere solo alla Francia. Ogni museo del mondo è il custode delle più belle opere prodotte per il genio umano. Non si può lasciare questo patrimonio culturale, così come il patrimonio naturale dell'Amazzonia, possa essere, manipolato e distrutto secondo la fantasia di un solo proprietario o di un solo paese.
Qualche tempo fa, un milionario giapponese ha deciso di seppellire con lui il quadro di un grande maestro. Prima che ciò accada, occorrerebbe internazionalizzare questo quadro. Mentre si svolge il nostro incontro, le Nazioni Unite organizzano il Foro del Millennio, ma alcuni capi di governo hanno avuto delle difficoltà a partecipare, a causa di impedimenti alle frontiere degli USA...
Credo dunque che New York, luogo della sede delle Nazioni Unite, sia internazionalizzato, almeno Manhattan, dovrebbe appartenere a tutta l'umanità. Come del resto Parigi, Venezia, Roma, Londra, Rio de Janeiro, Brasília, Recife, ogni città con la sua bellezza particolare e la sua storia, dovrebbe appartenere al mondo intero.
Se gli Stati Uniti vogliono internazionalizzare l'Amazzonia a causa del rischio di lasciarla tra le mani dei Brasiliani, allora internazionalizziamo tutto l'arsenale nucleare degli Stati Uniti. Per come sono capaci di utilizzare tali armi, provocherebbero una distruzione mille volte più vasta, dei deplorevoli incendi delle foreste brasiliane.
Durante i loro dibattiti, gli attuali candidati alla Presidenza degli Stati Uniti hanno sostenuto l'idea di una internazionalizzazione delle riserve forestali del mondo, in cambio di una cancellazione del debito. Cominciamo invece a utilizzare questo debito per assicurare a tutti i bambini del mondo la possibilità di mangiare tutti i giorni e di andare a scuola. Internazionalizziamo i bambini, trattandoli, ovunque essi nascono, come un patrimonio che merita l'attenzione del mondo intero. Quando i dirigenti del mondo tratteranno i bambini poveri come un patrimonio dell'umanità, non li lasceranno lavorare, quando dovrebbero andare a scuola, essi non li lasceranno morire quando dovrebbero vivere.
In quanto umanista, accetto di difendere l'idea di una internazionalizzazione del mondo. Ma finché il mondo mi tratterà come un brasiliano, lotterò affinché l'Amazzonia appartenga a noi. E solamente a noi!
Questo testo non è mai stato pubblicato. Aiutate la sua diffusione.