martedì, novembre 28, 2006

Uccidete la democrazia – Deaglio, con Diario
Sabato sera ci siamo dati ad una visione “cor veleno” e io e il gonzorte, il quale si è assopito dopo cinque minuti dall’inizio e ha anche avuto il coraggio di chiedere com’era andata a finire, ci siamo visti, anzi mi sono vista, lo pseudo-documentario assurto all’onore della cronaca recentemente, per la sua rilettura diciamo controtendenza, delle ultime elezioni.
Comincio con il dire che se l’ho visto è chiaro che l’ho fatto per confermare quelle che sono sempre state le mie ipotesi di partenza e che quindi sono dichiaratamente di parte, inoltre pur spacciandosi come documentario, il pamphlet visivo in questione si basa su pochissimi dati oggettivi, e da’ una rilettura particolare e in soggettiva di quanto avvenne il 10 aprile dell’anno scorso.
Per essere un documentario, dicevo, manca il contraddittorio, oltre alle prove, che possiamo indicare come strettamente circostanziali (o indiziarie?) e poco sostanziali che sono nell’ordine:
- La riduzione del quasi 75% delle schede bianche su tutto il territorio e in particolare con punte di percentuale relativa altissima nelle regioni del sud;
- La sostituzione di 10 prefetti di province italiane ad una settimana dal voto, alcune delle quali verranno poi scelte come sedi del voto elettronico che si stava testando proprio durante le ultime elezioni;
- Il fatto che il voto elettronico fosse fatto passare sotto silenzio dieci giorni prima delle elezioni senza che se ne venisse a sapere niente, ma questo non è certo colpa di Scaiola.
Quanto sopra viene riletto da Deaglio nell’ottica di alcune circostanze, che vengono fatte incastrare nella situazione particolare che si è creata la sera delle elezioni in cui gli exit-poll hanno toppato al loro massimo storico: il ministro degli interni si intratteneva con il premier invece di essere al Viminale - come sempre - i dati per un certo tempo hanno tardato ad arrivare ed una serie di altre vicende che potrebbero non voler dire assolutamente niente, se non per il fatto che tante coincidenze che avvengono contemporaneamente come minimo danno da pensare.
La cosa più divertente è la presenza nel video di un attore che si finge la gola profonda, impersonando l’autore rimasto segreto del libello su cui il film si basa scritto da un tale “agente italiano”, che per primo ventilava l’ipotesi di un programma per il pc che nel trasferimento dei dati elettronici tra le sedi di seggio e il viminale, girava le schede bianche ad uno specifico partito, nella situazione forza italia.
Il fatto che si possano scrivere tre righe di codice per fare una cosa del genere e che sia già stata fatta, probabilmente negli stati uniti e proabilmente in Florida e probabilmente a favore dell’ultimo bush in ordine di tempo ma non di grandezza dei danni inflitti al mondo, non mi sembra che porti ovviamente all’accettazione dell’idea che quindi sia stato fatto anche qui; inoltre, esattamente come in Florida, mentre si effettuava l’ultimo conteggio il presidente attuale rilasciò interviste televisive dicendo “ho vinto io!” così ha fatto Fassino che ha affermato, ben prima che si sapesse con certezza, che il centro sinistra aveva vinto le elezioni.
Ricordo benissimo di essermi svegliata alle sei dell’11 chiedendomi se avevamo vinto al senato, ovviamente io e lui non abbiamo le stesse fonti, e per fortuna…..
Non sono sicura di quello che penso e credo che la verità non la sapremo mai, anche perché il conteggio delle schede bianche non conviene a nessuno, nè al centro destra se davvero l’uomo che sviene sul palco ha organizzato quanto detto, né al centro sinistra a cui nuove elezioni dopo questa finanziaria certo non gioverebbero, solo che prendendo per buona la spiegazione di Deaglio, che almeno darebbe ragione anche delle anomalie statistiche, troverebbe un senso anche la situazione che ha scioccato per primi i leader del centro destra, che IMHO tutto si aspettavano tranne di doversi tenere il portatore nano di democrazia come leader anche per i prossimi 5 anni; non a caso la versione di Deaglio è che i leader del centro destra appoggiati da Scaiola avrebbero impedito di portare il broglio fino in fondo consentendo la risicata vittoria del centro sinistra. Non possono nemmeno concludere con chi vivrà vedrà, perché tanto, come detto prima, non si saprà mai e oltretutto la triste realtà e che a tutti, tutti quelli che al parlamento ci si siedono, conviene così, che fine triste….

mercoledì, novembre 22, 2006

Roberto Saviano "Gomorra" Mondadori 15.50
Avevo detto che lo avrei letto ed ecco qua una delle recensioni più amare che abbia scritto su questo blog, perchè nonostante dell'argomento che già conoscevo se ne fosse discusso a oltranza su tutti i media, niente mi aveva preparato a quello che avrei letto, anzi per dirla tutta, ripensando ad un sacco di persone che ne hanno parlato, sono pronta a scommetere che solo il 10% di loro lo abbia veramente letto.
Il libro parla della camorra, di come vive e impera in un raggio piuttosto ampio che oltre alla Campania e ad una serie di altre grosse città italiane oltre a Napoli, fa grossi affari dal Canada alla Cina, passando per Russia e l'Argentina, giusto per dire che nessuno si salva.
Saviano racconta delle guerre di mafia, delle donne di mafia, dei ragazzi che diventano mafiosi e non lo fa con il pietismo e la condanna, o no, ci sono delle alternative, ma diciamo che per chi nasce a Secondigliano, sono moooooolte meno di quelle di un coetaneo nato a Roma, forse un po' di piu' di quelle di un bambino mai nato, citando la fallaci o anzi, meglio, come dice Frankie Hi sono carne morta in partenza.
La parola omertà assume tutto un altro significato quando viene inserito in un contesto in cui non abbassare lo sguardo può costarti un proiettile, figurarsi guardare chi esplode quelli destinati ad un altro.
Deve essere un bel tipo questo Saviano, amante di Pasolini e della verità, anche se questa è un'altra di quelle parole che vanno inserite prima in un contesto per capire di che si parla oltre una certa latitudine; andava in giro con la sua vespetta e documentava, vedeva i morti, conosceva i trasportatori, andava a cena con i cinesi e parlava sulla tomba dei suoi eroi, ma forse quello che mi ha colpito di più è stata l'amarezza e la bile che è riuscito a veicolare con le sue parole, la sconfitta trapelava assieme alla frustrazione e al senso di inutilità che rendevamo me incapace di stare ferma mentre leggevo il libro: quando l'incazzatura era arrivata al livello di guardia dovevo chiudere e questo spiega perchè ci ho messo tanto a finirlo, nonostante fosse scritto veramente in modo molto chiaro e scorrevole.
Sono d'accordo con chi un precedente post aveva affermato che questo libro dovesse essere letto in classe, è dai bambini che si dovrebbe cominciare, dando loro più opportunità, una cultura diversa e non basata sull'uso della forza; di oggi sono comunque tutte le vicende che riguardano i casi di bullismo, anche in questo caso, passato il quarto d'ora di celebrità, i giornali rivolgeranno i loro riflettori altrove, gli stessi giornali che si limitano ad un trafiletto o a due parole sull'ennesimo morto ammazzato nella guerra tra i clan.
Pazzesco come poi il solo essere ucciso metta le persone, colpevoli e no, nell'ombra della camorra: non puoi essere stato ammazzato perchè ti opponevi o perchè ti trovavi al posto sbagliato al momento sbagliato, o peggio ancora per interposta persona, in quanto cugino di ottavo grado del fratello del cognato del boss sbagliato, chiunque muoia sparato con un età superiore ai 13 anni, viene ammantato nel sospetto di essere collegato al sistema, vaglielo a spiegare che magari non avevi abbassato lo sguardo quando dovevi.
La cosa che salva l'Italia, secondo alcuni, è la grande capacità di adattamento degli italiani, il fatto che riescano sempre a trovare un modo per sopravvivere. Secondo me è una condanna, la stessa condanna che pesa sulla testa di tutti coloro che hanno visto e si sono girati e hanno pensato che in qualche modo se gli succede tutto questo la colpa è anche loro.
Io credo che sia soprattutto colpa nostra, di tutti quelli che vedono e pensano che non si può fare niente, anzi magari gli mettiamo una scorta a questo scrittore così ci mettiamo l'anima in pace. Io non so quando la mia smetterà di strillare, ci sto lavorando, un paio di romanzi di Candance Bushnell e passa la paura, e poi a me la mozzarella di bufala non mi è mai piaciuta....

martedì, novembre 21, 2006

Salvatore Niffoi "La vedova scalza" Adelphi €15 Recensore esterno: Mammola
Una bella, forte, cruda, romantica storia d'amore ambientata in Barbagia nel ventennio fascista, ma gli eventi dell'epoca poco hanno a vedere con il racconto di Mintonia Savucco.
Alcune pagine scorrono veloci, altre sono appesantite da un uso del dialetto che, almeno a me, ha privato della comprensione di filastrocche, poesiole e affermazioni che mi sarebbe piaciuto legare meglio al filo della trama. Sono molto contenta di averlo letto anche perchè mi è venuta nostalgia dei romanzi di Grazia Deledda e, considerando quanto mi ha coinvolto questa storia, forse non li ho gustati a pieno, forse perchè letti troppo da giovane.
Pur sapendo chi fosse l'autore e consapevole senza ombra di dubbio del luogo ove si svolgesse la storia, pur tuttavia ho avuto spesso la sensazione di stare a leggere un libro di Isabel Allende. Perchè? Forse perchè la protagonista della storia narra in prima persona (tipico dell'autrice cilena), forse perchè i due scrittori sanno immergerti dentro le descrizioni che stanno raccontando, forse perchè i loro protagonisti in fondo si muovono in scenari consolidati dentro ai quali loro recitano la parte che tutti si aspettano..

mercoledì, novembre 15, 2006

Gianrico Carofiglio "Ragionevoli dubbi" Sellerio 12€
Eccoci qui con uno dei best seller della stagione dell'autore già premio Bancarella nel 2005 con "Il passato è una terra straniera": la terza prova dell'avvocato Guerrieri ennesimo antieroe della letteratura poliziesca nostrana.
Strano incrocio tra Montalbano e Coliandro senza essere una "guardia", appoggiato da amici sbirri e difensore della giustizia, che anche in questo libro appare come una semplice parola senza connotati reali, impavido e anche un po' incosciente.
Non ho letto i due libri precedenti, lo farò probabilmente, ho sempre bisogno della mia dose di storie giornaliere, e poi il protagonista è simpatico e la scrittura scorre, anzi corre senza problemi.
La trama è presto detta: un antica conoscenza di Guerrieri viene accusato di spaccio internazionale e per difenderlo, scelta molto combattuta, l'avvocato deve incriminare un suo collega che lo ha difeso in primo grado in modo decisamente discutibile, il tutto circondato da una storia d'amore finita male, una finita prima di cominciare e l'andropausa che avanza in una Bari molto affascinante, tanto che viene voglia di conoscerla scordandosi che c'è nato cassano pallone boro. Forse la storia è un po' scontata, ma la piacevolezza della scrittura e la capacità dell'autore di rendere subito i personaggi intimi come dei vecchi amici, la rende comunque meritevole di lettura, IMHO.
C'è da dire che Sellerio fa uscire alcuni libri veramente carini, specialmente tra i gialli, la prossima volta vi recensisco Alicia Giménez-Bartlett, altra scoperta tra i libriccini blu.

lunedì, novembre 13, 2006

Andrea Camilleri "Le ali della sfinge" Sellerio, 12€
Nuova indagine del commisario più famoso di Basettoni e con lui di tutto il mondo di Vigatà, in particolare, e della Sicilia nell'Italia, in generale. Anche stavolta lo sfondo storico è quello dei giorni nostri, e Camilleri non si risparmia strali nè a destra nè a sinistra.
Lo spunto è quello dell'indagine che si snoda tra la moderna tratta delle bianche - ragazze dell'est europeo sfruttate come prostitute - e la nuova legge che permette di sparare ai ladri. Il commissario sta invecchiando e con lui la sua storia d'amore, ma per fortuna stavolta si torna ai vecchi tempi e alle solite "sciarratine" con Livia.
Un Montalbano piu' leggero dell'ultimo, piu' sarcastico e piu' sagace, divertentissima la parte in cui si finge un investigatore speciale dell'antimafia, anche se il potere della televisione mi fa già immaginare lo sceneggiato che seguirà da queste nuove avventure, comunque Zingaretti non è male, nessuno ormai potrebbe prendere il suo posto.
L'unico appunto è che questo libro dura troppo poco e la storia è piuttosto scontata, anche se la scissione di personalità di Salvo rende il tutto doppiamente divertente.

venerdì, novembre 10, 2006

Fabio Volo, Jennifer Vandever, Linus e The Big Khauna
Ultimamente mi è capitato di leggere due libri, niente di che, assolutamente stereotipati, in particolare l'ultimo di Fabio Volo (Un posto nel mondo) ha tirato fuori una serie di clichè uno appresso all'altro in modo talmente sistematico, che mi sono divertita ad indovinare quale sarebbe stato il successivo.
La Vandever con "L'amore non basta mai" ha fatto praticamente lo stesso con le storie d'amore, quelle in cui dopo tanto tempo uno dei due afferma che non sta vivendo, che sta solo tranquillo, che vuole cercare altro e che gli sembra di essere anestetizzato da tempo.
In tutto questo mi è tornato in mente una mia cliente poco più che adolescente che un giorno si è presentata da me con un E.P. di Linus, quello di radio dj e non quello di unix o dei Peanutes, affermando che aveva capito tutto della vita e che quel disco sarebbe diventato il suo personalissimo mantra di guarigione, guarda un po' il disco era "Accetta il consiglio", ovvero il monologo di Kevin Spacey in The big Khauna, riadattato da Manlio Sgalambro.
Poi un paio di giorni fa capito sul blog di un amico dell'altra gonza - Plasson http://www.viamacrame2.it/blog/2_via_macrame_2_plasson e ci leggo proprio il monologo, tra l'altro uno dei miei preferiti, quindi ho deciso che magari per stavolta saltiamo una pessima recensione di Fabio Volo e se vi va vi leggete qualcosa di bello.
Buon fine settimana.

Goditi potere e bellezza della tua gioventù. Non ci pensare.
Il potere di bellezza e gioventù lo capirai solo una volta appassite.
Ma credimi, tra vent'anni guarderai quelle tue vecchie foto.
E in un modo che non puoi immaginare adesso.

Quante possibilità avevi di fronte
e che aspetto magnifico avevi!
Non eri per niente grasso come ti sembrava.

Non preoccuparti del futuro.
Oppure preoccupati, ma sapendo che questo ti aiuta quanto masticare un chewing-gum per risolvere un'equazione algebrica.
I veri problemi della vita saranno sicuramente cose che non ti erano mai passate per la mente, di quelle che ti pigliano di sorpresa alle quattro di un pigro martedì pomeriggio.

Fa' una cosa ogni giorno che sei spaventato: canta!

Non essere crudele col cuore degli altri.
Non tollerare la gente che è crudele col tuo.

Lavati i denti.

Non perdere tempo con l'invidia: a volte sei in testa, a volte resti indietro.
La corsa è lunga e, alla fine, è solo con te stesso.

Ricorda i complimenti che ricevi, scordati gli insulti.
Se ci riesci veramente, dimmi come si fa...

Conserva tutte le vecchie lettere d'amore,
butta i vecchi estratti-conto.

Rilassati!

Non sentirti in colpa se non sai cosa vuoi fare della tua vita.
Le persone più interessanti che conosco a ventidue anni non sapevano che fare della loro vita.
I quarantenni più interessanti che conosco ancora non lo sanno.

Prendi molto calcio.

Sii gentile con le tue ginocchia,
quando saranno partite ti mancheranno.

Forse ti sposerai o forse no.
Forse avrai figli o forse no.
Forse divorzierai a quarant'anni.
Forse ballerai con lei al settantacinquesimo anniversario di matrimonio.
Comunque vada, non congratularti troppo con te stesso,
ma non rimproverarti neanche: le tue scelte sono scommesse,
come quelle di chiunque altro.

Goditi il tuo corpo,
usalo in tutti i modi che puoi,
senza paura e senza temere quel che pensa la gente.
E' il più grande strumento che potrai mai avere.

Balla!
Anche se il solo posto che hai per farlo è il tuo soggiorno.

Leggi le istruzioni, anche se poi non le seguirai.
Non leggere le riviste di bellezza:
ti faranno solo sentire orrendo.

Cerca di conoscere i tuoi genitori,
non puoi sapere quando se ne andranno per sempre.
Tratta bene i tuoi fratelli,
sono il miglior legame con il passato
e quelli che più probabilmente avranno cura di te in futuro.

Renditi conto che gli amici vanno e vengono,
ma alcuni, i più preziosi, rimarranno.
Datti da fare per colmare le distanze geografiche e gli stili di vita,
perché più diventi vecchio, più hai bisogno delle persone che conoscevi da giovane.

Vivi a New York per un po', ma lasciala prima che ti indurisca.
Vivi anche in California per un po', ma lasciala prima che ti rammollisca.

Non fare pasticci con i capelli: se no, quando avrai quarant'anni, sembreranno quelli di un ottantacinquenne.

Sii cauto nell'accettare consigli,
ma sii paziente con chi li dispensa.
I consigli sono una forma di nostalgia.
Dispensarli è un modo di ripescare il passato dal dimenticatoio,
ripulirlo, passare la vernice sulle parti più brutte
e riciclarlo per più di quel che valga.

Ma accetta il consiglio... per questa volta.

lunedì, novembre 06, 2006

Andrea Vitali "Olive comprese" Garzanti 16€ - recensore esterno: MAMMOLA
La lettura del libro OLIVE COMPRESE di Andrea Vitali mi ha reso contenta.
Dopo aver letto un libro talvolta mi dico che è proprio un capolavoro (certamente esagerando); altre volte la lettura mi lascia angoscia per l'argomento trattato, altre volte pur riconoscendone la consistenza trovo subito qualche se e qualche ma (certa violenza mi sembra gratuita, quel passaggio pornografico inserito per....); qualche volta rimango stupita dalla fantasia dell'autore.
Questa volta,come ho detto prima, non mi sono chiesta e detta niente, mi sono solo sentita proprio contenta di averlo letto. Storie semplici che si intersecano tra di loro e danno un divertente spaccato di un'Italia con errore detta minore. In alcuni tratti mi sembrava di leggere Camilleri versione nord e idioma italiano.
Consiglio il libro a chi vuol leggere divertendosi e nel leggerlo ringraziare mentalmente chi ha utilizzato il suo tempo per rendere bello il tempo del lettore.

venerdì, novembre 03, 2006

Chuck Palahniuk "La scimmia pensa, la scimmia fa" Mondadori 15€
Nuovo prodotto da uno dei miei scrittori preferiti (a questo punto uno sui tantissimi che ho introdotto con questa frase) che non è però un romanzo, quanto piuttosto un excursus nella vita dell'autore stesso e una breve raccolta di articoli già pubblicati da altre riviste .
Si va dai saggi brevi scritti mentre era in giro per gli Stati Uniti, magari per le riprese di Fight Club - strepitoso il pezzo che ha come argomento le labbra carnose di Brad Pitt, che tra l'altro sottoscrivo su tutta la linea- alle interviste a personaggi famosi tipo Marilyn Manson o Juliette Lewis.
Alla fine del libro la sensazione è quella di aver letto di nascosto il diario segreto di una persona famosa, quasi i referti del suo psicoterapeuta, ma non è che uno non se lo poteva proprio immaginare, le prime righe dicono infatti testuali parole: “Casomai non ve ne foste accorti, tutti i miei libri parlano di una persona solitaria che cerca un modo per entrare in contatto con gli altri.” e nel mio caso c'è riuscito, anzi l'ho personalmente risollevvato dal limbo dove lo avevo accantonato dopo Diary e Cavie, due romanzi che poco avevano a che fare con i suoi precedenti capolavori (escludendo Portland Souvenir).
Come si dice quando si desidera essere banali: un libro che dopo che lo hai letto non sei più lo stesso, in effetti io vorrei essere Brad Pitt o se proprio non è possibile posso accontentarmi anche di Juliette Lewis, eviterei comunque di essere Palhniuk troppo difficile, troppo complesso, troppo doloroso, più facile è costruire un castello (e questa la capite se vi leggete il libro).